La famiglia 9 - Una Gravidanza per la suocera.
di
Andrea2022
genere
incesti
-Di mio padre! Mio padre mi ha messa incinta!
Aveva detto liberandosi da un gravoso peso che la faceva star male per quanto affetto le mostrava quella donna arrivando ad un tale livello d'amore da sentirla come sua diletta figlia e offrendole se stessa come pegno d'amore:
-Mamma, la creatura che porto in grembo è il frutto dell'amore per il mio papà!-
Aveva continuato rivelando per la prima volta ad una persona al di fuori della cerchia della sua famiglia, il legame incestuoso con suo padre.
Dopo una breve pausa e dopo aver ripreso fiato, confortata dalla dolcezza dello sguardo della futura suocera, aveva ripreso:
-La nostra è una famiglia molto legata e tutto l'amore di cui siamo capaci viene gelosamente vissuto al suo interno e custodito come un bene prezioso e segreto.
Anche la mia mamma porta un segno di quell'amore dentro di se.
In questo momento, la creatura che cresce nella sua pancia è il frutto del suo amore per suo figlio...mio fratello Edo.-
La donna che aveva ascoltato in silenzio le incredibili rivelazioni della futura sposa di suo figlio, stringendole le mani con le sue e scavando nei suoi occhi col uno sguardo di complice, languida ammirazione le aveva risposto:
-Meraviglia! Che meraviglia!
L'avevo intuito sai Lia.
Lo sapevo, lo sentivo!
Capivo osservandovi nei vostri atteggiamenti, nella gentilezza dei modi, nelle parole che usate tra di voi, dal modo in cui sfiorate le vostre mani, dai vostri sguardi sempre dolci e mai distratti.
Da tutto questo capivo che vi era qualcosa di superiore al semplice rapporto tra componenti della stessa famiglia.
Mi rendevo conto che per comprendere tutto ciò, bisognava che io usassi un linguaggio diverso dalle parole convenzionali e metodi di giudizio inadatti ad una famiglia così affiatata e diversa.
In qualche momento mi sentivo molto vicino a voi per via dell'atteggiamento che mio figlio aveva nei miei confronti ed il debordante amore che ci legava.
Poi però, venivo presa dallo sconforto nel rendermi conto che nella mia famiglia non tutto era così.
Il rapporto con suo padre guastava quell'armonia che esisteva tra me e mio figlio.
Io l'amavo e volevo proteggerlo da ogni sopruso, ogni inganno, ogni difficoltà che quotidianamente minava il suo normale sviluppo.
Al contrario suo padre che voleva che gli assomigliasse, aveva atteggiamenti bruschi, talvolta di scherno del tutto simile a quelli che lo bullizzavano.
Tutto ciò era intollerabile all'interno di un piccolo nucleo famigliare in cui avrebbe dovuto dominare l'amore, la comprensione e l'accettazione di ciò che siamo e non di quello che vorremmo che gli altri fossero.
Avevo così deciso di porre fine a quello stato di cose per chiudermi ed appartarmi con mio figlio come in un guscio dorato.
Avevo così cacciato mio marito dal mio letto coniugale sostituendolo con mio figlio.
Sin da piccolo a causa di "Quel problema" di cui intuivo la gravità, ero stata per mio figlio il suo nume tutelare nel senso più ampio della parola.
Inizialmente, come fossi la sua sorellina, giocavo con lui al dottore per giungere alla sua adolescenza con giochi più "approfonditi" sui nostri corpi.
Quando Elio aveva preso definitivamente il posto di mio marito nel mio letto coniugale era già maggiorenne e dunque, avevamo cominciato a fare l'amore col preciso intento da parte mia di farmi ingravidare ma per quanti sforzi facessi, non vi ero mai riuscita.
Poi come un regalo divino (per chi crede) sei entrata tu nella sua vita e naturalmente, anche nella mia.
Ecco!
Dal momento in cui mio figlio mi aveva portata a conoscere la famiglia della sua fidanzata, avevo capito che c'era qualcosa che ci univa oltre il matrimonio.
La conferma a quel mio presentimento l'avevo avuta quando mio figlio raggiante nella sua incontenibile gioia, mi aveva detto di aver fatto l'amore con la sua ragazza e di averla messa incinta.
Naturalmente, quella notizia mi aveva permesso di mettere a tacere per sempre quel coglione di mio marito che avevo cacciato di casa e ridimensionato nel suo lavoro all'interno della mia azienda.
Ecco!
Così sono andate le cose ed ora mi confermi che con l'aiuto del tuo papà avete coronato il mio sogno e quello di mio figlio.
Rimane solo una cosa da fare per rinforzare l'autostima di mio figlio e fargli superare la frustrazione di non essere riuscito ad ingravidare sua madre: Devo dargli un bambino anch'io e che sia il fratellino della creatura che porti in grembo tu Lia.
A quelle parole la ragazza che sino a quel momento l'aveva ascoltata con gli occhi lucidi ed un crescente senso di amore per il suo futuro sposo e la sua mamma, aveva avuto una specie di singulto che le aveva scosso tutto il corpo:
-Mamma!
Mi stai dicendo che vorresti farti mettere incinta anche tu da mio padre?-
-Si, lo voglio, e quando sarò certa di essere gravida, farò l'amore anche con mio figlio rendendolo contemporaneamente padre e fratello del bambino che partorirò per lui.-
segue
Aveva detto liberandosi da un gravoso peso che la faceva star male per quanto affetto le mostrava quella donna arrivando ad un tale livello d'amore da sentirla come sua diletta figlia e offrendole se stessa come pegno d'amore:
-Mamma, la creatura che porto in grembo è il frutto dell'amore per il mio papà!-
Aveva continuato rivelando per la prima volta ad una persona al di fuori della cerchia della sua famiglia, il legame incestuoso con suo padre.
Dopo una breve pausa e dopo aver ripreso fiato, confortata dalla dolcezza dello sguardo della futura suocera, aveva ripreso:
-La nostra è una famiglia molto legata e tutto l'amore di cui siamo capaci viene gelosamente vissuto al suo interno e custodito come un bene prezioso e segreto.
Anche la mia mamma porta un segno di quell'amore dentro di se.
In questo momento, la creatura che cresce nella sua pancia è il frutto del suo amore per suo figlio...mio fratello Edo.-
La donna che aveva ascoltato in silenzio le incredibili rivelazioni della futura sposa di suo figlio, stringendole le mani con le sue e scavando nei suoi occhi col uno sguardo di complice, languida ammirazione le aveva risposto:
-Meraviglia! Che meraviglia!
L'avevo intuito sai Lia.
Lo sapevo, lo sentivo!
Capivo osservandovi nei vostri atteggiamenti, nella gentilezza dei modi, nelle parole che usate tra di voi, dal modo in cui sfiorate le vostre mani, dai vostri sguardi sempre dolci e mai distratti.
Da tutto questo capivo che vi era qualcosa di superiore al semplice rapporto tra componenti della stessa famiglia.
Mi rendevo conto che per comprendere tutto ciò, bisognava che io usassi un linguaggio diverso dalle parole convenzionali e metodi di giudizio inadatti ad una famiglia così affiatata e diversa.
In qualche momento mi sentivo molto vicino a voi per via dell'atteggiamento che mio figlio aveva nei miei confronti ed il debordante amore che ci legava.
Poi però, venivo presa dallo sconforto nel rendermi conto che nella mia famiglia non tutto era così.
Il rapporto con suo padre guastava quell'armonia che esisteva tra me e mio figlio.
Io l'amavo e volevo proteggerlo da ogni sopruso, ogni inganno, ogni difficoltà che quotidianamente minava il suo normale sviluppo.
Al contrario suo padre che voleva che gli assomigliasse, aveva atteggiamenti bruschi, talvolta di scherno del tutto simile a quelli che lo bullizzavano.
Tutto ciò era intollerabile all'interno di un piccolo nucleo famigliare in cui avrebbe dovuto dominare l'amore, la comprensione e l'accettazione di ciò che siamo e non di quello che vorremmo che gli altri fossero.
Avevo così deciso di porre fine a quello stato di cose per chiudermi ed appartarmi con mio figlio come in un guscio dorato.
Avevo così cacciato mio marito dal mio letto coniugale sostituendolo con mio figlio.
Sin da piccolo a causa di "Quel problema" di cui intuivo la gravità, ero stata per mio figlio il suo nume tutelare nel senso più ampio della parola.
Inizialmente, come fossi la sua sorellina, giocavo con lui al dottore per giungere alla sua adolescenza con giochi più "approfonditi" sui nostri corpi.
Quando Elio aveva preso definitivamente il posto di mio marito nel mio letto coniugale era già maggiorenne e dunque, avevamo cominciato a fare l'amore col preciso intento da parte mia di farmi ingravidare ma per quanti sforzi facessi, non vi ero mai riuscita.
Poi come un regalo divino (per chi crede) sei entrata tu nella sua vita e naturalmente, anche nella mia.
Ecco!
Dal momento in cui mio figlio mi aveva portata a conoscere la famiglia della sua fidanzata, avevo capito che c'era qualcosa che ci univa oltre il matrimonio.
La conferma a quel mio presentimento l'avevo avuta quando mio figlio raggiante nella sua incontenibile gioia, mi aveva detto di aver fatto l'amore con la sua ragazza e di averla messa incinta.
Naturalmente, quella notizia mi aveva permesso di mettere a tacere per sempre quel coglione di mio marito che avevo cacciato di casa e ridimensionato nel suo lavoro all'interno della mia azienda.
Ecco!
Così sono andate le cose ed ora mi confermi che con l'aiuto del tuo papà avete coronato il mio sogno e quello di mio figlio.
Rimane solo una cosa da fare per rinforzare l'autostima di mio figlio e fargli superare la frustrazione di non essere riuscito ad ingravidare sua madre: Devo dargli un bambino anch'io e che sia il fratellino della creatura che porti in grembo tu Lia.
A quelle parole la ragazza che sino a quel momento l'aveva ascoltata con gli occhi lucidi ed un crescente senso di amore per il suo futuro sposo e la sua mamma, aveva avuto una specie di singulto che le aveva scosso tutto il corpo:
-Mamma!
Mi stai dicendo che vorresti farti mettere incinta anche tu da mio padre?-
-Si, lo voglio, e quando sarò certa di essere gravida, farò l'amore anche con mio figlio rendendolo contemporaneamente padre e fratello del bambino che partorirò per lui.-
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