Una moglie libera 3 - Il treno
di
Andrea2022
genere
tradimenti
Quando il marito aveva aperto la porta si era trovato davanti la moglie e insieme a lei un uomo che non conosceva e che portava le sue valigie.
La moglie dopo esserglisi aggrappata al collo l'aveva baciato sulla bocca con lo stesso frenetico impeto di un amante che brama per recuperare le due settimane in cui era stata assente per un impegno di lavoro a New York.
Dopo essersi staccata da quell'abbraccio e da quel bacio voluttuoso, aveva chiesto scusa all'uomo che l'aveva accompagnata e poi, rivolgendosi al marito:
-Amore lui è il tassista che mi ha prelevata a Malpensa ed è stato gentile ad aiutarmi con le valigie.
Pagagli la corsa per favore così torna al suo lavoro.-
-Grazie!-
Aveva risposto il tassista che oltre alla tariffa alquanto salata, aveva anche avuto 50 Euro di mancia come aveva chiesto la donna al marito.
-Grazie!-
Aveva ripetuto il tassista mentre, con uno smagliante sorriso ed un lieve inchino aveva lasciato la casa incamminandosi verso l'ascensore.
Rimasti soli, la donna aveva stretto ancora le braccia intorno al collo del marito e dopo avergli pennellato l'orecchio con la lingua, gli aveva bisbigliato:
-Amore, ho due sorprese per te!-
-Due sorprese?.. Che sorprese?-
Il marito non aveva quasi ancora finito la sua domanda che la donna aveva estratto dalla tasca un preservativo gonfio di un fluido bianco e facendoglielo oscillare davanti agli occhi, col tono malizioso della voce aveva detto "Questo è il primo regalo!"
Poi, gli aveva preso una mano e se l'era portata tra le cosce.
Le mutandine erano fradice di qualcosa di caldo e viscido:
-E' sborra amore!
E' la sborra del tassista che non appena mi aveva vista apparire all'uscita degli arrivi, si era precipitato ad aiutarmi con le valigie e sa Dio come ha fatto, ha capito subito che ero eccitata ed al tempo stesso incazzata come una biscia.-
-Ma perché eri in quello stato dopo un volo così lungo e così faticoso?-
-Amore, ti assicuro che il viaggio seppure lungo è durato troppo poco per me.
Ho fatto un volo davvero bellissimo e pieno di sorprese.-
-In che senso?-
-Amore, è stato davvero bellissimo ma adesso voglio fare l'amore mentre sono ancora piena come piace a te e poi ti racconto.-
In effetti, al marito piaceva molto quel genere di sorprese che la moglie gli faceva quando se ne presentava l'occasione.
In quel momento poi, l'aveva apprezzato molto di più giacché solitamente, quando la moglie tornava da un viaggio così faticoso, oltre la stanchezza, era anche frastornata dal cambio di fuso orario e voleva subito a andare a riposarsi.
Dunque, il fatto di trovarla con la fica bagnata e vogliosa di fare l'amore con lui, lo aveva arrapato al punto che, l'aveva fatta stendere sul tappeto e dopo averle strappato le mutande, l'aveva chiavata con un tale impeto da riempire la stanza con le loro grida accompagnate dallo sciacquio provocato dagli affondi e dai ritorni del suo stantuffo dentro la fica già completamente piena di sperma e umori vaginali.
-Che porco che sei!-
-Che troia che sei!-
-Che cornuto che sei!-
-Ti amo, ti amo così come sei, sempre arrapata e in cerca di cazzi!-
-Anch'io ti amo, amo te e il tuo bel cazzone che mi fa godere come nessun altro.. ti amo più di ogni altra cosa al mondo e mi piace da morire fare la troia per te!
E ti amo quando da bravo maritino innamorato e cornuto, mi lecchi la fica sborrata da altri e mi fai godere ancora con la lingua.-
Mentre il marito disteso davanti a lei che giaceva supina a cosce spalancate le succhiava la fica grondante crema e gustosa come un cocktail, lei gli accarezzava i capelli e gemendo di piacere, lo incitava e gli diceva parole dolci di gratitudine e d'amore.-
-Sai amore, dopo quelle due settimane di merda a New York fatte di lavoro, lavoro, lavoro e poi lavoro senza un momento di svago o un cazzo col quale giocare, in aereo, avevo le fregole dalla voglia di fare l'amore con te.
Per tirarmi un po' su, mi ero messa a guardare quei filmini che faccio per te col telefonino quando mi scopo qualcuno.
Ti devo confessare che quando ho aperto quello che hanno girato quei ragazzi sul treno, sono ripiombata con la mente in quella situazione come se la stessi rivivendo proprio in quel momento.
Ero talmente eccitata e concentrata che non mi ero accorta che quel signore che sedeva accanto a me, stava vedendo tutto.
L'unica cosa che non poteva sentire erano i miei gemiti, le mie grida e rantoli dei ragazzi giacché avevo gli auricolari.
Poteva però percepire il mio respiro pesante quando, con una copertina sulle gambe, mi ero portata una mano tra le cosce ed avevo cominciato a masturbarmi con gli occhi che si aprivano e chiudevano al ritmo del mio piacere.
Come sai, anche quando viaggio indosso delle gonne abbastanza corte perché.. non si sa mai!
Quando ci hanno servito la cena, naturalmente avevo smesso di toccarmi ed avevo cominciato a parlare con quel signore scoprendo che era un importante architetto di Milano, molto colto, gentile e con una grande capacità di eloquio passando con facilità da un argomento all'altro.
Naturalmente, avevamo parlato di sesso e senza imbarazzo mi aveva detto, scusandosi, di avermi vista all'opera e di essere rimasto impressionato dalle mie capacità e dalla gioia che mostravo facendo l'amore con un altro uomo insieme a mio marito.
Quando gli ho chiarito che erano due sconosciuti incontrati proprio in quella occasione mentre mio marito era fuori dallo scompartimento a vegliare che nessuno venisse a disturbarci, aveva coperto di complimenti sia me che te, mio marito.
Gli avevo dunque raccontato di quel viaggio notturno in treno dalla Puglia a Milano in un periodo di basso spostamento delle persone su quella tratta.
Gli avevo chiarito che il treno era quasi vuoto e che nel nostro scompartimento eravamo solo noi e quei due giovanotti; un universitario ed un carabiniere più adulto in abiti civili.
Due bei giovani coi quali, collo scorrere del tempo avevo scambiato degli sguardi "Birichini" coi loro occhi che dal contatto coi miei, passavano a scorrere dalle mie gambe scoperte dalla minigonna che permetteva di vedere le mie mutandine bianche sino alle mie tette esplosive sotto la camicetta attillata.
Sapevo che quella mia vena esibizionista faceva eccitare molto mio marito che, seduto accanto a me, mi accarezzava la mano in segno di complice approvazione.
Dopo Pescara era già notte, col buio esterno spezzato solo dalla fioca luce dello scompartimento.
Ad un certo punto, chiedendo scusa ai due sconosciuti, mi ero alzata per andare in bagno ed al mio rientro, sedendomi avevo assunto la stessa postura di prima con le gambe un po' più larghe che permetteva ai due di vedere che non avevo più le mutande.
A quel punto, gli sguardi si erano fatti più audaci ed io dopo un cenno di intesa coi due avevo dato un colpetto d'anca sulla gamba di mio marito che avendo capito le mie intenzioni si era alzato e dopo aver chiuso le tendine, ed era andato in corridoio fermandosi proprio davanti alla nostra porta..
-Forza ragazzi datevi da fare!-
-Ma come facciamo con suo marito fuori?-
Avevano risposto i due disorientati dalla mia esplicita proposta.
-Non preoccupatevi per mio marito, lui resta fuori a fare la guardia affinché nessuno ci disturbi.-
Tutti e tre nudi, abbiamo cominciato a scopare in tutte le posizioni come si vede bene dal video che gli avevo fatto girare col mio telefonino.
(Tra l'altro,prima di scendere dal treno a Milano, mi sono fatta mandare anche le riprese che avevano fatto di nascosto alle mie cosce prima colle mutandine e poi senza con la fica già lucida di umori.
Che porcelli quei due!
Mentre eravamo uniti in una doppia col carabiniere steso a terra con me sopra di lui col cazzo dentro la mia fica e lo studente che da dietro mi inculava e contemporaneamente faceva quelle riprese, era entrato il controllore che senza dire una parola, si era aperta la patta dei pantaloni e mi aveva infilato il cazzo in bocca.
(Naturalmente, tutto era stato concordato con mio marito il quale lo aveva informato che dentro vi era sua moglie che scopava con due passeggeri e che, se lui avesse voluto, avrebbe potuto unirsi al gruppo.)
A quel punto il ragazzo gli aveva passato il telefonino per fare le riprese da quella posizione registrando dunque, anche i momenti in cui ero alle prese coi tre cazzi sino alla inaspettata sborrata nella mia bocca che aveva provocato quell'incredibile spruzzo che si vede nel filmato e che aveva imbrattato ogni cosa.
Dopo che anche i ragazzi si erano scaricati dentro di me, si erano rivestiti ed erano usciti in corridoio lasciando il posto a mio marito che mi aveva trovata con la fica e il buco del culo grondanti di sborra e il viso ed i capelli imbrattati dell'improvvisa esplosione di quella sborrata nella mia bocca.
Arrapato come una bestia da quella visione, mio marito mi aveva montata come una giumenta col suo cazzone da vero stallone da monta.
Che meraviglia!
Davvero un viaggio stupendo!
Ecco amore, gli avevo raccontato come si erano svolti i fatti anche se, più che le parole lo avevano eccitato le immagini.
Naturalmente, il tono della conversazione ed il livello di complicità raggiunto, ci aveva fatti eccitare entrambi e mentre la sua mano ravanava(sempre sotto le copertine che avevamo sulle gambe) la mia fica già abbondantemente bagnata, io gli avevo afferrato il cazzo già duro per fargli una sega:
"Aspetta un attimo che metto il preservativo altrimenti sporco i pantaloni e la copertina."
Mi aveva sussurrato nell'orecchio aumentando ancora di più la mia eccitazione.
Io avevo goduto già due volte quando aveva sborrato anche lui.
Il preservativo pieno glielo avevo sfilato io e dopo averlo annodato me l'ero messo in tasca pregustando già il momento di fartelo vedere arrivando a casa "Eccolo, bello pieno pieno!"
In quel momento avevo maledetto il fatto che fossimo in aereo senza la possibilità di appartarci per fare una bella scopata.
Aveva un bel cazzo l'architetto, non molto grande ma decisamente gonfio di vene e duro come un ramo di legno ed il fatto di non potermelo mettere dentro, mi creava delusione e rabbia.
Mi sono consolata comunque, quando hanno spento le luci infilandomi con la testa sotto il plaid per fargli un succoso pompino senza preservativo giacché l'ingoio avrebbe impedito di sporcare.
Che goduria, ripulirglielo con la lingua dopo l'ingoio protetta dalla coperta mentre le hostess passavano a controllare che tutto andasse bene.
"Altroché bene! Benissimo per me in quei momenti di esibizionismo trasgressivo!
Come puoi immaginare, per tutto il resto del volo eravamo entrambi arrapati ed avevamo già concordato che all'arrivo saremmo andati in quel motel sulla superstrada dove mi hai accompagnata anche tu a scopare qualche volta.
Mentre eravamo al ritiro bagagli già mi sentivo un formicolio nella fica umida all'idea che di li a poco mi sarei gustata il cazzone dell'architetto.
Una doccia gelata aveva raffreddato i miei ardori quando all'uscita, abbiamo trovato ad aspettarlo la moglie.
Porca vacca!
Quella racchia proprio in quel modo doveva rovinare i nostri piani?!
Ormai però, ero arrapata e non volevo rinunciare al cazzo a qualunque costo.
Così, avevo fatto un po' la troia col tassista e con la macchina l'ho fatto entrare direttamente nel box dove mi sono fatta leccare la fica e gli ho fatto un pompino di quelli che so fare io.
Poi, dopo un'altra goduriosa leccata di fica per farmi godere ancora e dargli il tempo di ricaricarsi, mi ha finalmente scopata col risultato di riempirmi di sborra come puoi vedere tu in questo momento.
Chiavami amore, chiavami fammi godere e poi portami a letto che sono stanca morta!
La moglie dopo esserglisi aggrappata al collo l'aveva baciato sulla bocca con lo stesso frenetico impeto di un amante che brama per recuperare le due settimane in cui era stata assente per un impegno di lavoro a New York.
Dopo essersi staccata da quell'abbraccio e da quel bacio voluttuoso, aveva chiesto scusa all'uomo che l'aveva accompagnata e poi, rivolgendosi al marito:
-Amore lui è il tassista che mi ha prelevata a Malpensa ed è stato gentile ad aiutarmi con le valigie.
Pagagli la corsa per favore così torna al suo lavoro.-
-Grazie!-
Aveva risposto il tassista che oltre alla tariffa alquanto salata, aveva anche avuto 50 Euro di mancia come aveva chiesto la donna al marito.
-Grazie!-
Aveva ripetuto il tassista mentre, con uno smagliante sorriso ed un lieve inchino aveva lasciato la casa incamminandosi verso l'ascensore.
Rimasti soli, la donna aveva stretto ancora le braccia intorno al collo del marito e dopo avergli pennellato l'orecchio con la lingua, gli aveva bisbigliato:
-Amore, ho due sorprese per te!-
-Due sorprese?.. Che sorprese?-
Il marito non aveva quasi ancora finito la sua domanda che la donna aveva estratto dalla tasca un preservativo gonfio di un fluido bianco e facendoglielo oscillare davanti agli occhi, col tono malizioso della voce aveva detto "Questo è il primo regalo!"
Poi, gli aveva preso una mano e se l'era portata tra le cosce.
Le mutandine erano fradice di qualcosa di caldo e viscido:
-E' sborra amore!
E' la sborra del tassista che non appena mi aveva vista apparire all'uscita degli arrivi, si era precipitato ad aiutarmi con le valigie e sa Dio come ha fatto, ha capito subito che ero eccitata ed al tempo stesso incazzata come una biscia.-
-Ma perché eri in quello stato dopo un volo così lungo e così faticoso?-
-Amore, ti assicuro che il viaggio seppure lungo è durato troppo poco per me.
Ho fatto un volo davvero bellissimo e pieno di sorprese.-
-In che senso?-
-Amore, è stato davvero bellissimo ma adesso voglio fare l'amore mentre sono ancora piena come piace a te e poi ti racconto.-
In effetti, al marito piaceva molto quel genere di sorprese che la moglie gli faceva quando se ne presentava l'occasione.
In quel momento poi, l'aveva apprezzato molto di più giacché solitamente, quando la moglie tornava da un viaggio così faticoso, oltre la stanchezza, era anche frastornata dal cambio di fuso orario e voleva subito a andare a riposarsi.
Dunque, il fatto di trovarla con la fica bagnata e vogliosa di fare l'amore con lui, lo aveva arrapato al punto che, l'aveva fatta stendere sul tappeto e dopo averle strappato le mutande, l'aveva chiavata con un tale impeto da riempire la stanza con le loro grida accompagnate dallo sciacquio provocato dagli affondi e dai ritorni del suo stantuffo dentro la fica già completamente piena di sperma e umori vaginali.
-Che porco che sei!-
-Che troia che sei!-
-Che cornuto che sei!-
-Ti amo, ti amo così come sei, sempre arrapata e in cerca di cazzi!-
-Anch'io ti amo, amo te e il tuo bel cazzone che mi fa godere come nessun altro.. ti amo più di ogni altra cosa al mondo e mi piace da morire fare la troia per te!
E ti amo quando da bravo maritino innamorato e cornuto, mi lecchi la fica sborrata da altri e mi fai godere ancora con la lingua.-
Mentre il marito disteso davanti a lei che giaceva supina a cosce spalancate le succhiava la fica grondante crema e gustosa come un cocktail, lei gli accarezzava i capelli e gemendo di piacere, lo incitava e gli diceva parole dolci di gratitudine e d'amore.-
-Sai amore, dopo quelle due settimane di merda a New York fatte di lavoro, lavoro, lavoro e poi lavoro senza un momento di svago o un cazzo col quale giocare, in aereo, avevo le fregole dalla voglia di fare l'amore con te.
Per tirarmi un po' su, mi ero messa a guardare quei filmini che faccio per te col telefonino quando mi scopo qualcuno.
Ti devo confessare che quando ho aperto quello che hanno girato quei ragazzi sul treno, sono ripiombata con la mente in quella situazione come se la stessi rivivendo proprio in quel momento.
Ero talmente eccitata e concentrata che non mi ero accorta che quel signore che sedeva accanto a me, stava vedendo tutto.
L'unica cosa che non poteva sentire erano i miei gemiti, le mie grida e rantoli dei ragazzi giacché avevo gli auricolari.
Poteva però percepire il mio respiro pesante quando, con una copertina sulle gambe, mi ero portata una mano tra le cosce ed avevo cominciato a masturbarmi con gli occhi che si aprivano e chiudevano al ritmo del mio piacere.
Come sai, anche quando viaggio indosso delle gonne abbastanza corte perché.. non si sa mai!
Quando ci hanno servito la cena, naturalmente avevo smesso di toccarmi ed avevo cominciato a parlare con quel signore scoprendo che era un importante architetto di Milano, molto colto, gentile e con una grande capacità di eloquio passando con facilità da un argomento all'altro.
Naturalmente, avevamo parlato di sesso e senza imbarazzo mi aveva detto, scusandosi, di avermi vista all'opera e di essere rimasto impressionato dalle mie capacità e dalla gioia che mostravo facendo l'amore con un altro uomo insieme a mio marito.
Quando gli ho chiarito che erano due sconosciuti incontrati proprio in quella occasione mentre mio marito era fuori dallo scompartimento a vegliare che nessuno venisse a disturbarci, aveva coperto di complimenti sia me che te, mio marito.
Gli avevo dunque raccontato di quel viaggio notturno in treno dalla Puglia a Milano in un periodo di basso spostamento delle persone su quella tratta.
Gli avevo chiarito che il treno era quasi vuoto e che nel nostro scompartimento eravamo solo noi e quei due giovanotti; un universitario ed un carabiniere più adulto in abiti civili.
Due bei giovani coi quali, collo scorrere del tempo avevo scambiato degli sguardi "Birichini" coi loro occhi che dal contatto coi miei, passavano a scorrere dalle mie gambe scoperte dalla minigonna che permetteva di vedere le mie mutandine bianche sino alle mie tette esplosive sotto la camicetta attillata.
Sapevo che quella mia vena esibizionista faceva eccitare molto mio marito che, seduto accanto a me, mi accarezzava la mano in segno di complice approvazione.
Dopo Pescara era già notte, col buio esterno spezzato solo dalla fioca luce dello scompartimento.
Ad un certo punto, chiedendo scusa ai due sconosciuti, mi ero alzata per andare in bagno ed al mio rientro, sedendomi avevo assunto la stessa postura di prima con le gambe un po' più larghe che permetteva ai due di vedere che non avevo più le mutande.
A quel punto, gli sguardi si erano fatti più audaci ed io dopo un cenno di intesa coi due avevo dato un colpetto d'anca sulla gamba di mio marito che avendo capito le mie intenzioni si era alzato e dopo aver chiuso le tendine, ed era andato in corridoio fermandosi proprio davanti alla nostra porta..
-Forza ragazzi datevi da fare!-
-Ma come facciamo con suo marito fuori?-
Avevano risposto i due disorientati dalla mia esplicita proposta.
-Non preoccupatevi per mio marito, lui resta fuori a fare la guardia affinché nessuno ci disturbi.-
Tutti e tre nudi, abbiamo cominciato a scopare in tutte le posizioni come si vede bene dal video che gli avevo fatto girare col mio telefonino.
(Tra l'altro,prima di scendere dal treno a Milano, mi sono fatta mandare anche le riprese che avevano fatto di nascosto alle mie cosce prima colle mutandine e poi senza con la fica già lucida di umori.
Che porcelli quei due!
Mentre eravamo uniti in una doppia col carabiniere steso a terra con me sopra di lui col cazzo dentro la mia fica e lo studente che da dietro mi inculava e contemporaneamente faceva quelle riprese, era entrato il controllore che senza dire una parola, si era aperta la patta dei pantaloni e mi aveva infilato il cazzo in bocca.
(Naturalmente, tutto era stato concordato con mio marito il quale lo aveva informato che dentro vi era sua moglie che scopava con due passeggeri e che, se lui avesse voluto, avrebbe potuto unirsi al gruppo.)
A quel punto il ragazzo gli aveva passato il telefonino per fare le riprese da quella posizione registrando dunque, anche i momenti in cui ero alle prese coi tre cazzi sino alla inaspettata sborrata nella mia bocca che aveva provocato quell'incredibile spruzzo che si vede nel filmato e che aveva imbrattato ogni cosa.
Dopo che anche i ragazzi si erano scaricati dentro di me, si erano rivestiti ed erano usciti in corridoio lasciando il posto a mio marito che mi aveva trovata con la fica e il buco del culo grondanti di sborra e il viso ed i capelli imbrattati dell'improvvisa esplosione di quella sborrata nella mia bocca.
Arrapato come una bestia da quella visione, mio marito mi aveva montata come una giumenta col suo cazzone da vero stallone da monta.
Che meraviglia!
Davvero un viaggio stupendo!
Ecco amore, gli avevo raccontato come si erano svolti i fatti anche se, più che le parole lo avevano eccitato le immagini.
Naturalmente, il tono della conversazione ed il livello di complicità raggiunto, ci aveva fatti eccitare entrambi e mentre la sua mano ravanava(sempre sotto le copertine che avevamo sulle gambe) la mia fica già abbondantemente bagnata, io gli avevo afferrato il cazzo già duro per fargli una sega:
"Aspetta un attimo che metto il preservativo altrimenti sporco i pantaloni e la copertina."
Mi aveva sussurrato nell'orecchio aumentando ancora di più la mia eccitazione.
Io avevo goduto già due volte quando aveva sborrato anche lui.
Il preservativo pieno glielo avevo sfilato io e dopo averlo annodato me l'ero messo in tasca pregustando già il momento di fartelo vedere arrivando a casa "Eccolo, bello pieno pieno!"
In quel momento avevo maledetto il fatto che fossimo in aereo senza la possibilità di appartarci per fare una bella scopata.
Aveva un bel cazzo l'architetto, non molto grande ma decisamente gonfio di vene e duro come un ramo di legno ed il fatto di non potermelo mettere dentro, mi creava delusione e rabbia.
Mi sono consolata comunque, quando hanno spento le luci infilandomi con la testa sotto il plaid per fargli un succoso pompino senza preservativo giacché l'ingoio avrebbe impedito di sporcare.
Che goduria, ripulirglielo con la lingua dopo l'ingoio protetta dalla coperta mentre le hostess passavano a controllare che tutto andasse bene.
"Altroché bene! Benissimo per me in quei momenti di esibizionismo trasgressivo!
Come puoi immaginare, per tutto il resto del volo eravamo entrambi arrapati ed avevamo già concordato che all'arrivo saremmo andati in quel motel sulla superstrada dove mi hai accompagnata anche tu a scopare qualche volta.
Mentre eravamo al ritiro bagagli già mi sentivo un formicolio nella fica umida all'idea che di li a poco mi sarei gustata il cazzone dell'architetto.
Una doccia gelata aveva raffreddato i miei ardori quando all'uscita, abbiamo trovato ad aspettarlo la moglie.
Porca vacca!
Quella racchia proprio in quel modo doveva rovinare i nostri piani?!
Ormai però, ero arrapata e non volevo rinunciare al cazzo a qualunque costo.
Così, avevo fatto un po' la troia col tassista e con la macchina l'ho fatto entrare direttamente nel box dove mi sono fatta leccare la fica e gli ho fatto un pompino di quelli che so fare io.
Poi, dopo un'altra goduriosa leccata di fica per farmi godere ancora e dargli il tempo di ricaricarsi, mi ha finalmente scopata col risultato di riempirmi di sborra come puoi vedere tu in questo momento.
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