Un mondo come piace a me -8-
di
LanA
genere
esibizionismo
Elena si era calmata un po’, però le era rimasta quella voglia acuta di recuperare quelle 2 settimane di astinenza.
Gli incontri di quella giornata non avevano fatto altro che stuzzicarle l’appetito, aumentando esponenzialmente il suo desiderio di essere presa brutalmente e trapanata dappertutto.
“OK Laura” disse Elena “ho chiuso a chiave la saracinesca e la porta del magazzino, vuoi che inserisca l’allarme prima di andare via?”.
“No, lascialo disattivato, stasera dovrò fare gli straordinari alla cassa, sono indietro con la contabilità”
“Ah, è successo qualcosa oggi? di solito fai la cassa un’oretta prima della chiusura mentre io assisto gli ultimi clienti.
“Beh, si, mi è successo un’altra volta” rispose Laura “quando ho ritirato la merce dai fornitori mi sono dimenticata di cambiare il tesserino”.
“Nooo” sbottò Elena divertita “l’atra volta il fattorino ti ha fatto perdere mezzora per farlo venire, quando sei tornata in negozio avevi litri di sperma sui capelli e il trucco che era un disastro”
“Appunto, l’altra volta era un fattorino, stavolta erano tre!
Laura raccontò in breve ciò che era successo quel pomeriggio.
Sapendo che oggi sarebbe tornata Elena dalla convalescenza, Laura aveva pianificato per sé la ricezione e il controllo delle merci, il riordino del magazzino e l'inventario, poi sarebbe tornata in negozio verso le 18:00 per fare la cassa prima della chiusura.
Già, questi erano i piani, ma qualcosa andò storto quando arrivarono i fornitori per scaricare la merce.
Laura si dimenticò di togliere il suo cartellino di riconoscimento di lavoro per sostituirlo con quello personale come faceva di solito, nel quale attaccava solo simboli che indicavano rapporti lesbici.
Siccome il badge di lavoro indicava che la signora era propensa a sveltine e rapporti orali, il camionista e i due scaricatori (uno dei quali era una ragazza Coreana) pensarono bene di approfittarne.
Uno degli scaricatori, portò all’interno del magazzino il primo scatolone di merce e chiese a Laura di controllarne il contenuto.
Laura si piegò a 90 gradi sullo scatolone con la fattura accompagnatoria in mano per verificarne la merce, quando all’improvviso lo scaricatore le alzò la gonna del tubino e abbassò le mutandine in un unico gesto esperto.
Laura si alzò repentinamente, e con voce stizzita chiese allo scaricatore cosa gli passasse per la testa, lo scaricatore, senza scomporsi, fissò il cartellino di riconoscimento di Laura puntandolo con un dito.
Fu allora che Laura si ricordò di non aver cambiato il tesserino, borbottò qualcosa portandosi una mano alla fronte poi, con un sorriso di scuse, cercò di spiegare loro quella dimenticanza, ma lo scaricatore sbottò
“Senta signora! Lei conosce le regole, perciò, cortesemente si pieghi nella posizione di prima”.
Laura, con aria sconsolata, si rimise a 90 gradi appoggiata con le mani sullo scatolone, con il tubino alzato sulla vita e le mutande abbassate a mezza coscia.
Improvvisamente sentì uno schiaffo energico, approntato da una mano enorme che copriva tutta l'area dal coccige fino al clitoride.
Laura sì portò le mani alla bocca mentre emetteva un lamento di dolore e sorpresa
“Signori, prego, andiamoci pian…..”
Il camionista la interruppe infilandole in bocca il suo manico di 150mm calibro 45, e lo inserì fino alle palle, mentre lo scaricatore le sferzava un altro schiaffo, questa volta sulla natica destra.
Poi, mentre il camionista cercava di strappare l'ugola di Laura a colpi di cappella, lo scaricatore inflisse un’ultima sberla sulla chiappa sinistra.
Si abbassò poi i pantaloni, lubrificò perbene l'attrezzatura con la propria saliva e cominciò ad inculare allegramente la signora.
CONTINUA ...
Gli incontri di quella giornata non avevano fatto altro che stuzzicarle l’appetito, aumentando esponenzialmente il suo desiderio di essere presa brutalmente e trapanata dappertutto.
“OK Laura” disse Elena “ho chiuso a chiave la saracinesca e la porta del magazzino, vuoi che inserisca l’allarme prima di andare via?”.
“No, lascialo disattivato, stasera dovrò fare gli straordinari alla cassa, sono indietro con la contabilità”
“Ah, è successo qualcosa oggi? di solito fai la cassa un’oretta prima della chiusura mentre io assisto gli ultimi clienti.
“Beh, si, mi è successo un’altra volta” rispose Laura “quando ho ritirato la merce dai fornitori mi sono dimenticata di cambiare il tesserino”.
“Nooo” sbottò Elena divertita “l’atra volta il fattorino ti ha fatto perdere mezzora per farlo venire, quando sei tornata in negozio avevi litri di sperma sui capelli e il trucco che era un disastro”
“Appunto, l’altra volta era un fattorino, stavolta erano tre!
Laura raccontò in breve ciò che era successo quel pomeriggio.
Sapendo che oggi sarebbe tornata Elena dalla convalescenza, Laura aveva pianificato per sé la ricezione e il controllo delle merci, il riordino del magazzino e l'inventario, poi sarebbe tornata in negozio verso le 18:00 per fare la cassa prima della chiusura.
Già, questi erano i piani, ma qualcosa andò storto quando arrivarono i fornitori per scaricare la merce.
Laura si dimenticò di togliere il suo cartellino di riconoscimento di lavoro per sostituirlo con quello personale come faceva di solito, nel quale attaccava solo simboli che indicavano rapporti lesbici.
Siccome il badge di lavoro indicava che la signora era propensa a sveltine e rapporti orali, il camionista e i due scaricatori (uno dei quali era una ragazza Coreana) pensarono bene di approfittarne.
Uno degli scaricatori, portò all’interno del magazzino il primo scatolone di merce e chiese a Laura di controllarne il contenuto.
Laura si piegò a 90 gradi sullo scatolone con la fattura accompagnatoria in mano per verificarne la merce, quando all’improvviso lo scaricatore le alzò la gonna del tubino e abbassò le mutandine in un unico gesto esperto.
Laura si alzò repentinamente, e con voce stizzita chiese allo scaricatore cosa gli passasse per la testa, lo scaricatore, senza scomporsi, fissò il cartellino di riconoscimento di Laura puntandolo con un dito.
Fu allora che Laura si ricordò di non aver cambiato il tesserino, borbottò qualcosa portandosi una mano alla fronte poi, con un sorriso di scuse, cercò di spiegare loro quella dimenticanza, ma lo scaricatore sbottò
“Senta signora! Lei conosce le regole, perciò, cortesemente si pieghi nella posizione di prima”.
Laura, con aria sconsolata, si rimise a 90 gradi appoggiata con le mani sullo scatolone, con il tubino alzato sulla vita e le mutande abbassate a mezza coscia.
Improvvisamente sentì uno schiaffo energico, approntato da una mano enorme che copriva tutta l'area dal coccige fino al clitoride.
Laura sì portò le mani alla bocca mentre emetteva un lamento di dolore e sorpresa
“Signori, prego, andiamoci pian…..”
Il camionista la interruppe infilandole in bocca il suo manico di 150mm calibro 45, e lo inserì fino alle palle, mentre lo scaricatore le sferzava un altro schiaffo, questa volta sulla natica destra.
Poi, mentre il camionista cercava di strappare l'ugola di Laura a colpi di cappella, lo scaricatore inflisse un’ultima sberla sulla chiappa sinistra.
Si abbassò poi i pantaloni, lubrificò perbene l'attrezzatura con la propria saliva e cominciò ad inculare allegramente la signora.
CONTINUA ...
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