Zozzerie in bagno: Lui Lei

di
genere
comici

LUI
Seduto in un locale dove si possono gustare dolci, liquori, miscele di tè e caffè di diversi paesi del mondo, mentre fuori il freddo impera, leggo il giornale sorseggiando un brandy.
Prendo appunti guardando la cameriera, la sento chiamare spesso dal padrone del locale e non mi sorprendo, perché mi sembra che sia la più veloce e precisa qui dentro.
La osservo mentre serve ai tavoli, strizzata in una gonna al ginocchio, che evidenza un culo sodo e prosperoso, e in una camicetta bianca, con i primi bottoni aperti, in gran difficoltà nel provare a trattenere i seni grossi malcelati dal bianco pizzo, che ondeggiano ad ogni suo respiro e ad ogni suo sussulto, attirando gli sguardi dei clienti che oltre al buon bere e cibo, si deliziano anche gli occhi, con lei che senza malizia si lascia ammirare.
Gira tra i tavoli veloce e sicura, si vede che le piace il suo lavoro, ha un sorriso per tutti, anche per chi ho notato che le ha dato modo di inquietarsi.
Circa un mese fa, entrai per caso, attratto dall’esposizione in vetrina di liquori circondati da dolci dall’aspetto delizioso. E subito dopo, lei che mi ha incantato con i suoi ricci neri e ribelli che, come mille diavoli, sfidavano le deliziose mollette con cui tentava di mantenerli in ordine, gli occhi verde ramato e le labbra, morbide e carnose da mordere e succhiare come i prelibati dolci che serviva di tavolo in tavolo danzando con la danza delle api in mezzo ai fiori.
Ormai, da quel giorno, sono un cliente affezionato e lei non mi deve più chiedere niente: “Ciao, che freddo oggi! la fetta di torta al cioccolato te l’ho scaldata un po’”.
“Grazie sei sempre gentile”, sorrido, “vuoi sederti a chiacchierare un po’?”.
“Mi piacerebbe, ma...”, e allarga le braccia tutto intorno per farmi notare i tavolini pieni di persone da servire. “Ma se rimani fino a che finisco, potremmo concederci anche più di una chiacchierata”, mi sussurra all'orecchio, ammiccando e sculettando mentre prosegue il suo lavoro.
Io mi consolo affondando la forchetta nella fetta di torta, morbida fumante e profumata, da cui il cioccolato caldo cola copioso nel piatto… me la gusto lentamente, boccone dopo boccone, e il godimento è sublime!
Dentro di me sento una trasformazione, la torta che mi ha offerto mi ha innescato nel cervello un incendio che non voglio spegnere. Quando si avvicina a me, ordino un’altra fetta.
Si lascia ammirare, ha le chiappe belle sode, si gira verso di me ammiccando, mi fa l'occhiolino e io tiro su la mano e affondo le dita dentro di lei. È bagnata sotto al pelo riccio.
Geme e io colgo il rossore che compare sulle sue gote.
Mi alzo per andare al bagno. In questa giornata ghiacciata i locali si riempiono di gente che non vuole rimanere a casa ma non sa stare all'aperto.
Mentre chiudo la porta alle mie spalle, sento sforzare: è lei che mi ha raggiunto. “Le vostre dita, signore, mi hanno esplorato, credo vogliano di più, così come la mia bocca”. Così dicendo si getta in ginocchio davanti a me e armeggia con la patta dei miei pantaloni, ne caccia fuori la testa gonfia del mio cazzo indurito dalle sue manipolazioni e senza proferire parola, ma guardandomi fisso negli occhi, lo imbocca, cominciando a succhiarlo come una professionista del sesso. "Fottimi come una troia!", soffia nel silenzio del bagno, tirandosi su la gonna, fin sopra le spalle. Mi abbasso, e infilo la faccia nel solco delle sue natiche, burrose e bianche, dalle quali un ciuffo di peli neri, là sotto, sulla figa, fa capolino. Tiro fuori la lingua e lecco, figa e culo, culo e figa, come un porco con il cuore disperato, poi punto la testa scarlatta sull'orlo bruno divaricato e lo spingo dentro, cominciando a invaderle il culo. Le sue braccia si tengono al muro che sostiene il lavandino, mentre colpi poderosi la tormentano… Ohhhh, la sento gemere in sospiri profondissimi…

LEI
Sto lavorando, quando un bell'uomo entra nella sala. Lo faccio accomodare al tavolino più riservato che abbiamo, vicino al camino scoppiettante e caldo, come me. Lui mi fa la sua richiesta, una soffice fetta di torta al cioccolato e un brandy, ma io sento che desidera altro. Mentre vado verso la cucina mi cade il menù, lui vorrebbe aiutarmi a raccoglierlo ma io lo blocco con lo sguardo, mi piego a novanta senza piegare le ginocchia e la mia gonna si alza mostrandogli le mie cosce, con la balza di pizzo delle calze autoreggenti e il mio culo nudo, morbido, soffice , sodo da mordere e leccare.
Quando gli porto l'ordinazione, gli prendo la forchettina e la affondo per lui nella morbida torta e la crema al cioccolato cola copiosa sul piatto e imbratta la forchetta. Me la poggio sulle labbra e mi sporco le labbra con il liquido, strizzandogli l’occhiolino e passandomi un dito dentro e fuori, lappandolo tutto come una troia con la lingua sporca di cioccolato. “Mi spiace, signore, ma la nostra crema è soffice e cola dappertutto. Se anche voi vi siete sporcato come me, il bagno è di là”, lo provoco con voce eccitante.
Lui immerge un’altra volta la forchetta e assapora un boccone ricolmo di crema che si fa colare apposta sul mento. Io mi dirigo al bagno e dopo poco lui apre la porta e mi trova a novanta che mi lavo il viso, mi alza la gonna e vorrebbe farmi forza per leccarmi il culo e fica, ma io mi giro lo blocco: “Tu lavati il viso, io intanto penso a lavarti il cazzo”.
Gli apro i pantaloni e il suo cazzo salta fuori come un giocattolo a molla da dentro una scatola, è grosso ma non completamente duro, lo lecco e con le mani lo massaggio e poi lo imbocco tutto quanto. Lui è piegato sul lavandino, lo sento gemere, poi si rialza e mi accarezza i capelli spingendo la mia testa, dandole il suo tempo come lo vuole lui piano, forte, dolce con brio, il brio del suo godimento… mi riempie la gola e io ingoio tutto, subito lo ripulisco per bene e il cazzo torna duro sull'attenti. Mi fa alzare, mi bacia con passione e mi infila le mani sotto la camicetta facendomi uscire le tette burrose dal reggiseno, mi lecca le areole e i capezzoli e con le mani mi tocca il culo nel buco che palpita e nella fica che sbrodola… Basta! mi giro, punto le braccia al muro, apro le gambe e mi chino offrendomi senza ritegno. Mi fotte con un colpo secco, forte, io urlo, mi tappa la bocca con una mano e con l’altra continua a torturarmi i seni. Io godo ancora, e ancora, ancora, ma adesso voglio godere nel culo, voglio che me lo riempia di sborra bollente! Mi sfilo e mi divarico il buchino rosa palpitante, lui mi struscia il cazzo per tutta la lunghezza della fica e lo passa nel solco del culo come un mattarello che mi impasta a dovere e poi lo punta… trova il bersaglio… prima piano raccoglie gli umori dalla fica, tanti ne ho creati, li spalma bene sul cazzo e nel mio buco, io lo imploro di infilarmi, di fottermi, non ce la faccio più, e lui mi accontenta, me lo ficca tutto duro e forte e grido che mi piace, sihh mi piace sei bravo mi fai godere ancora, ancora, ancora e mi riempi tutta hai messo una mano nella fica e mi massaggi il clitoride oh sto godendo moltooo…
:”TOC,TOC,ehi!! mi hanno detto di aspettare, che è il momento delle pulizie,ma quanta zozzeria c’è in questo bagno?!?”.
scritto il
2022-04-29
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