Sottomessa per sempre

di
genere
sadomaso

Sesto episodio. Quando alle 6 del mattino di giovedì cominciai a prepararmi per andare a fare la flebo avevo già alle spalle 3 ore di lavoro. Sapendo che l'indomani non saremmo stati a casa per parecchie ore mi aveva tirato giù dal letto alle 3 di notte e alle 6 avevo già lavato 7 pavimenti (quello della camera da letto me lo aveva fatto lavare 2 volte perché a detta sua non lo avevo fatto bene), ero in ginocchio da 3 ore e avevo i piedi bagnati e freddissimi. In macchina dormii per un quarto d'ora. Alle 7 in punto fummo nello studio del dottore. Era già tutto predisposto. Mi mancò il fiato quando vidi 2 enormi bottiglioni sospesi ai lati di una lettiga e questa fu la prima cattiva notizia, il medicinale che dovevano iniettarmi era troppo e lo avevano diviso in due, mi avrebbero bucato entrambe le braccia. Ma le cattive notizie non erano finite. Distesa sulla lettiga l'infermiere mi martorio' prima il braccio sinistro poi quello destro senza riuscire a prendere la vena. Si capi' che le vene delle braccia erano state troppo sfruttate nel lungo periodo in cui ero stata ricoverata, bisognava trovare un altro posto. Fui fatta spogliare completamente e l'infermiere palpo' in lungo e in largo tutto il mio corpo, alla fine si scelse la vena mammaria. Rabbrividii. Fui fatta distendere a pancia in giù con le 2 mammelle che uscivano ai lati. Prima mi fu fatto un prelievo che il dottore aveva dimenticato il lunedì precedente e che servi' da prova. Aaaahhhh, l'ago affondo' nel seno sinistro e dopo pochi secondi la siringa fu piena di sangue. Esperimento riuscito. Aaaahhhh, l'ago della prima flebo fu piantato nel seno destro, ahiiii, il seno sinistro dopo pochi secondi accolse la seconda flebo. Cominciò così una lunga e stressante giornata. Il medicinale scendeva goccia a goccia con una lentezza assurda, guardavo continuamente il livello che mi sembrava lo stesso. Dopo 4 ore era sceso di pochissimo e io in quella scomodissima posizione cominciavo ad avere mal di schiena e tutti i fastidi possibili e immaginabili. Avevo provato a dormire ma non c'ero riuscita anche perché spesso entrava l'infermiere una volta per misurarmi la pressione, un'altra per infilarmi il termometro in culo per la temperatura e chi più ne ha più ne metta. Verso l'una chiesi di essere coperta perché avevo freddo, ero nuda da 6 ore. La risposta fu mi dispiace ma il freddo te lo devi sopportare, sembrava quasi fossero d'accordo col padrone per farmi soffrire. Stessa risposta quando dissi di avere fame. Ad un certo punto mi venne di andare in bagno. Prega il padrone che leggeva il giornale in disparte di chiamare l'infermiere. Glielo chiesi 3 o 4 volte arrivai a supplicarlo ma la risposta fu sempre la stessa adesso arriva. Mi pisciai addosso. Quando l'infermiere arrivò anziché prendersela col padrone perché non l'aveva chiamato si arrabbio' con me dicendo orma la frittata è fatta la prossima volta ti metteremo il pannolone. Mi feci addosso altre 2 volte e restai bagnata tutta la giornata. Alle 11 dopo 16 ore la tortura fini' le 2 flebo mi furono staccate e non mancò la sorpresa finale. Tramite il prelievo il dottore aveva scoperto che nei 2 mesi precedenti non avevo fatto le cure e mi aggiunse uno sciroppo da prendere 3 volte al giorno a partire da sabato. A casa il padrone mi fece le 2 iniezioni giornaliere. Gli chiesi di mangiare qualcosa. Andai a letto digiuna.
scritto il
2022-05-12
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