Sottomessa per sempre
di
Caterina d
genere
sadomaso
Settimo episodio. Venerdì era del doppio clistere. Considerato che avrei avuto meno tempo per lavorare e per nulla impietosito per il fatto che mi ero coricata all'una il padrone mi ha tirata giù dal letto alle 3. Infreddolita, con 2 sole ore di sonno alle spalle, ancora stressata per il giorno prima, alle 3 e un minuto ero già in ginocchio nel salone a lavare il pavimento. Dopo 4 ore di ininterrotto lavoro, non mi aveva concesso nemmeno di andare in bagno perché secondo lui lo facevo apposta per lavorare di meno, avevo già la sonda in culo per il primo clistere. Ricevuto il primo con i soliti tremendi dolori di stomaco, appena il tempo di pulirmi, mi sono ritrovata di nuovo con la sonda in culo e con l'intestino che ha cominciato a riempirsi d'acqua saponata, stavolta 3 litri. Se I dolori del primo erano tremendi, quelli del secondo furono insopportabili che io, scusate il gioco di parole, dovetti sopportare per un'ora. Ahi, ahi, aaaahhhh, ahi, ahi, aaaahiiiiiiii, il dolore è tremendo, è forte, fortissimo, micidiale, mi squassa, mi uccide, non c'è la faccio, non c'è la faccio, soffro, soffro, soffrooooo,
muoio, basta, basta, basta, bastaaaa. Ti prego padrone, fammi andare in bagno, fammi andare al cesso, fammi cacareeee. Non c'è la facevo più ma mancavano ancora 15 minuti ed ero al limite della sopportazione ma nessuno accorse in mio aiuto, un'ora lo dovevo trattenere e un'ora lo trattenne, poi distrutta mi andai a liberare e ancora più distrutta senza nessuna pietà fui rimessa al lavoro. Rimasi scombussolata per tutta la giornata. La scopata di fine giornata fu l'unica nota positiva anche se non riuscii a gustarmela appieno. Nella testa avevo già i supplizi che mi aspettavano l'indomani.
muoio, basta, basta, basta, bastaaaa. Ti prego padrone, fammi andare in bagno, fammi andare al cesso, fammi cacareeee. Non c'è la facevo più ma mancavano ancora 15 minuti ed ero al limite della sopportazione ma nessuno accorse in mio aiuto, un'ora lo dovevo trattenere e un'ora lo trattenne, poi distrutta mi andai a liberare e ancora più distrutta senza nessuna pietà fui rimessa al lavoro. Rimasi scombussolata per tutta la giornata. La scopata di fine giornata fu l'unica nota positiva anche se non riuscii a gustarmela appieno. Nella testa avevo già i supplizi che mi aspettavano l'indomani.
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