Ritorno a Sin City: la bella vita.
di
Lucrezia
genere
trio
Sin City, estrema e degradata periferia, dall'interno della roulotte di Alda provenivano urla e mugolii di puro piacere.
A dire il vero per gli altri abitanti di quella specie di baraccopoli la situazione era la norma di ogni giorno; lì chiunque si prostituiva e sì degradava pur di "passare la nottata" quindi nessuno ci badava, al massimo poteva scatenare un po' di invidia in chi invece non "batteva chiodo" da un po'.
All'interno della roulotte invece Alda non stava realizzando una marchetta, no al contrario si stava godendo momenti di puro piacere come non le capitava da tempo.
Lei, Anna e Alberto, le tre A come si facevano chiamare, erano persi in un parossismo orgiastico che faceva loro inanellare numeri su numeri degni del più importante circo della città.
Avevano iniziato circa due ore prima, gettandosi l'uno sulle altre in modo animalesco, chi scopando, chi leccando, chi mordendo, chi stringendo, chi gridando orrende parolacce all'indirizzo di chissà chi, fino a prendere una posizione che potremmo dire definitiva per dura. Si sa in amore nulla è definitivo e nel sesso, specie quello orgiastico è anche peggio.
Quindi in definitiva Alda se ne stava sotto Anna a contemplare il grosso cazzo di Alberto che faceva andirivieni nel culo di Anna, quest'ultima con la faccia appoggiata alla figa di Alda, stava ossessivamente contando ad alta voce i colpi che Alberto assestava al suo povero culo martoriato.
Alda dal suo canto, lingua di fuori cercava di leccare lo scroto nel suo andirivieni e al limite se possibile, ciucciare almeno una palla se non tutte e due; cosa peraltro improbabile visto il continuo andirivieni dell'asta di Alberto nel culo di Anna.
Una situazione che andava avanti da un bel po' se il conto di Anna era arrivato a 323, almeno così pareva ad Alda visto che la voce era sempre più impastata, e così avanti fino all'inevitabile, Alberto godette scaricando nel culo di Anna tutta la sborra che i suoi due grossi coglioni contenevano.
Tolto il cazzo dal culo Anna, Alda fu lesta ad allungare la lingua per entrarvi dentro introducendola in quella temporanea voragine.
Un filo di sborra che dal buco del culo univa il cazzo di Alberto ora era sui suoi capelli, intanto Anna si era alzata col busto, sia pure con difficoltà si sedette sulla faccia di Alda, alla quale non parve vero di poter così leccare l'interno del suo buco del culo.
Intanto Alberto si era spostato davanti ad Anna la quale non perse tempo a infilarsi il cazzo ben in profondità nella gola fin dove poteva senza soffocareq.
Anna ciucciava, Alda la sentiva da sotto e intanto si godeva la colatura di sborra dal culo; dopo un po' Anna stanca di succhiare il cazzo oramai mollo di Alberto si tirò su e sdraiata sul corpo di Alda, cominciò a baciarla.
Fu un bacio sporco, pieno di sapori, in cui sborra e saliva si univano, le mani dell'una si intrecciavano nei capelli dell'altra mentre continuavano a baciarsi e a mugolare di piacere.
Alberto intanto, seduto nella dinette si era aperto una birra e guardava le due donne darsi piacere in quel bacio torbido.
Anna e Alda si girarono verso di lui e gli sorrisero, un filo di bava univa le loro bocche cementando il loro amore, Alberto pensò che sarebbe stato un lungo giorno e a sua volta ricambiò sospirando il sorriso.
A dire il vero per gli altri abitanti di quella specie di baraccopoli la situazione era la norma di ogni giorno; lì chiunque si prostituiva e sì degradava pur di "passare la nottata" quindi nessuno ci badava, al massimo poteva scatenare un po' di invidia in chi invece non "batteva chiodo" da un po'.
All'interno della roulotte invece Alda non stava realizzando una marchetta, no al contrario si stava godendo momenti di puro piacere come non le capitava da tempo.
Lei, Anna e Alberto, le tre A come si facevano chiamare, erano persi in un parossismo orgiastico che faceva loro inanellare numeri su numeri degni del più importante circo della città.
Avevano iniziato circa due ore prima, gettandosi l'uno sulle altre in modo animalesco, chi scopando, chi leccando, chi mordendo, chi stringendo, chi gridando orrende parolacce all'indirizzo di chissà chi, fino a prendere una posizione che potremmo dire definitiva per dura. Si sa in amore nulla è definitivo e nel sesso, specie quello orgiastico è anche peggio.
Quindi in definitiva Alda se ne stava sotto Anna a contemplare il grosso cazzo di Alberto che faceva andirivieni nel culo di Anna, quest'ultima con la faccia appoggiata alla figa di Alda, stava ossessivamente contando ad alta voce i colpi che Alberto assestava al suo povero culo martoriato.
Alda dal suo canto, lingua di fuori cercava di leccare lo scroto nel suo andirivieni e al limite se possibile, ciucciare almeno una palla se non tutte e due; cosa peraltro improbabile visto il continuo andirivieni dell'asta di Alberto nel culo di Anna.
Una situazione che andava avanti da un bel po' se il conto di Anna era arrivato a 323, almeno così pareva ad Alda visto che la voce era sempre più impastata, e così avanti fino all'inevitabile, Alberto godette scaricando nel culo di Anna tutta la sborra che i suoi due grossi coglioni contenevano.
Tolto il cazzo dal culo Anna, Alda fu lesta ad allungare la lingua per entrarvi dentro introducendola in quella temporanea voragine.
Un filo di sborra che dal buco del culo univa il cazzo di Alberto ora era sui suoi capelli, intanto Anna si era alzata col busto, sia pure con difficoltà si sedette sulla faccia di Alda, alla quale non parve vero di poter così leccare l'interno del suo buco del culo.
Intanto Alberto si era spostato davanti ad Anna la quale non perse tempo a infilarsi il cazzo ben in profondità nella gola fin dove poteva senza soffocareq.
Anna ciucciava, Alda la sentiva da sotto e intanto si godeva la colatura di sborra dal culo; dopo un po' Anna stanca di succhiare il cazzo oramai mollo di Alberto si tirò su e sdraiata sul corpo di Alda, cominciò a baciarla.
Fu un bacio sporco, pieno di sapori, in cui sborra e saliva si univano, le mani dell'una si intrecciavano nei capelli dell'altra mentre continuavano a baciarsi e a mugolare di piacere.
Alberto intanto, seduto nella dinette si era aperto una birra e guardava le due donne darsi piacere in quel bacio torbido.
Anna e Alda si girarono verso di lui e gli sorrisero, un filo di bava univa le loro bocche cementando il loro amore, Alberto pensò che sarebbe stato un lungo giorno e a sua volta ricambiò sospirando il sorriso.
1
voti
voti
valutazione
6
6
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Santa Martaracconto sucessivo
Finalmente il mare
Commenti dei lettori al racconto erotico