Le mie benefattrici
di
Serena Rossi
genere
masturbazione
Trovare di primo mattino i racconti di Lucrezia e Margherita cambiano completamente il senso di una giornata che ci si appresta a vivere.
Rifletto se leggerli subito o procrastinare, propendo per il sì non prima di aver indossato qualcosa...
Fin dalle prime righe il mio battito cardiaco accelera e il respiro si fa affannoso. Sono evocative, sconce e perverse come solo loro riescono ad essere.
Nonostante l'aria condizionata mi sembra di leggerle sotto il sole implacabile di questi giorni. E gote bruciano come per un rialzo febbrile, le immagino violacee.
Il calore si irradia in ogni parte del corpo concentrandosi in zona inguinale. Le mie labbra si sono schiuse, non smetto di secernere umori, come avessi rotto le acque.
Faccio fatica a proseguire, sono necessarie più pause. Mi pulsa tanto, tantissimo, con una mano me la accarezzo dolcemente e con la l'altra strofino i capezzoli irti, duri che hanno raggiunto una sensibilità incredibile.
Provo a riprendere, le pause su fanno sempre più frequenti e lunghe fino a quando riesco nell'"impresa" di terminare la lettura.
Poso il tablet dopo averli commentati..
Mi abbandono lasciandomi cadere in un vortice di lussuria, con la mano sinistra mi strizzo i capezzoli quasi a farmi male, con la destra mi scopo con le palline che avevo inserite in un ritmo sempre più incalzante.
E poi GODO, con il corpo, con la testa.
Tremo, tanto, il diaframma sembra voler sfondare il mio petto. Vorrei che entrambe avessero potuto vedere di persona cosa sono riuscite a provocarmi in un caldo mattino di inizio luglio...
Il mio avatar penso duca molto...
Rifletto se leggerli subito o procrastinare, propendo per il sì non prima di aver indossato qualcosa...
Fin dalle prime righe il mio battito cardiaco accelera e il respiro si fa affannoso. Sono evocative, sconce e perverse come solo loro riescono ad essere.
Nonostante l'aria condizionata mi sembra di leggerle sotto il sole implacabile di questi giorni. E gote bruciano come per un rialzo febbrile, le immagino violacee.
Il calore si irradia in ogni parte del corpo concentrandosi in zona inguinale. Le mie labbra si sono schiuse, non smetto di secernere umori, come avessi rotto le acque.
Faccio fatica a proseguire, sono necessarie più pause. Mi pulsa tanto, tantissimo, con una mano me la accarezzo dolcemente e con la l'altra strofino i capezzoli irti, duri che hanno raggiunto una sensibilità incredibile.
Provo a riprendere, le pause su fanno sempre più frequenti e lunghe fino a quando riesco nell'"impresa" di terminare la lettura.
Poso il tablet dopo averli commentati..
Mi abbandono lasciandomi cadere in un vortice di lussuria, con la mano sinistra mi strizzo i capezzoli quasi a farmi male, con la destra mi scopo con le palline che avevo inserite in un ritmo sempre più incalzante.
E poi GODO, con il corpo, con la testa.
Tremo, tanto, il diaframma sembra voler sfondare il mio petto. Vorrei che entrambe avessero potuto vedere di persona cosa sono riuscite a provocarmi in un caldo mattino di inizio luglio...
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