Il viaggio in treno

di
genere
saffico

Il regionale che mi porta a Bologna è in ritardo, il rischio di perdere la coincidenza con l’alta velocità è concreto. Odio fare le cose di corsa eppure nonostante calzi una decolte con tacco 8 cm devo accennare una breve corsa per non perdere il treno. Ce l’ho fatta meno male, non sarebbe stato un granchè arrivare a Roma e perdere l’inizio di questo corso di aggiornamento.
Salita sulla mia carrozza trovo quasi subito il mio posto che scopro con mio gran piacere essere libero da eventuali altri passeggeri nel quartetto di poltrone. Bene potrò cercare di lavorare un po' con il tablet.
Un attimo prima che parta si materializza nel sedile di fronte al mio una ragazza che con sospirone lascia cadere uno zaino sul sedile al suo fianco e si lascia cadere sulla sua seduta.
La osservo avrà poco più di vent’anni e subito mi capita di fare lo stesso pensiero di sempre, ovvero di come le ragazze siano diverse rispetto a noi (boomer) alla loro stessa età. Chissà forse mi sbaglio ma negli anni 90 la nostra che veniva considerata la generazione del “muretto” era più dozzinale, nel vestire, nel truccarsi ecc.
Guardo lei e come altre la trovo con diverse sovrastrutture, capello curatissimo, sopracciglia tatuate, ciglia e unghia (lunga..) finte, trucco perfetto.
Sembrano un po' tutte modelle, e infatti da subito vedo che verifica più di un social, si fa qualche selfie che immagino pubblichi in presa diretta. So che starete pensando “ma che palle che siete voi boomer..”.
Che poi il mio non è per forza un giudizio negativo, è solo una constatazione di un qualcosa di diverso. La figlia di un vicino di casa dopo una laurea in Fisica con lode sta facendo un master a Boston, cioè il top no? Ma esteticamente è anche lei così.
Sembrano anche più belle, noi al tempo sembravamo più bruttine o forse solo meno curate chissà.
Non riesco proprio a farmi gli affari miei e continuo ad osservarla, indossa un leggins scuro molto attillato e sotto un piumino lucido blu elettrico una maglia in cotone anch’essa abbastanza attillata con un profondo scollo a V. Ai piedi delle sneakers bianche con un po' di tacco.
Il mio osservarla deve essere abbastanza evidente, ogni tanto mi fissa e mi sorride. Ad un tratto si alza per riporre nella cappelliera giubbotto e zaino e nel farlo si avvicina a me così tanto che mi trovo con il viso all’altezza del suo pube. E’ impossibile non notare la forma che il tessuto attillato fa emergere e un deciso afrore mi dà con ragionevole certezza che possa non indossare mutandine.
Finalmente si siede, mi fissa con uno sguardo deciso e sicuro che io alla sua età non avevo e dopo qualche istante mi chiede se abbia caldo, notando un accenno di rossore in viso.
Oddio un inizio di pre menopausa c’è ma non credo sia dovuto a questo il mio affanno. Lei continua a sorridermi in modo impudente e porta spesso le sue dita verso il petto, il gonfiore che appare non è dato sicuramente solo da capezzoli importanti, con buona probabilità devono essere ornati da dei piercing.
Stringo le gambe fasciate nella gonna sentendo un calore al basso ventre inusitato.
Mi alzo, devo andare alla toilette. Mi specchio e il rossore è davvero evidente, mi sciaquo il viso abbondantemente e poi alzatami la gonna trovo le mutandine zuppe. Mi accarezzo per qualche istante infilandomi un paio di dita.
Ritorno a sedermi così senza nemmeno lavarmi le mani, lei nota le mie dita bagnate ed è a così che decido di portarmele dapprima sotto il naso per poi leccarle in modo furtivo e veloce.
Il suo sguardo da Lolita adesso è ancora più sfacciato. Continua a sfiorarsi i capezzoli da sopra la maglia, si umetta le labbra con la lingua e incomincia a farmi il piedino. Sembra davvero divertirla questo gioco di seduzione con una donna che potrebbe essere sua madre.
Si alza lei adesso e dopo solo un paio di passi si volta e fissandomi con sguardo mellifluo sembra accennarmi di seguirla. Attendo fino a quando la vedo entrare al bagno. Mi avvio con gambe molli e un forte batticuore dicendomi che devo proprio essere impazzita.
La porta è aperta, la trovo con la maglia sollevata che sta giocando con i piercing dei capezzoli, anche il leggings è calato e vedo che anche lì hai suo bel gioiellino. E’ in piedi e mi dice secca di chiudere la porta. Visto anche l’esiguo spazio siamo subito incollate, le nostre lingue incominciano subito a intrecciarsi. Mi solleva la gonna incominciando a toccarmi, io faccio altrettanto.
Sono attimi intensi che sembrano dilatarsi nel tempo, con sempre maggiore passione e trasporto ci baciamo come a volerci soffocare, il ritmo della nostra masturbazione reciproca è in continua e costante ascesa. Godiamo entrambe con quasi contemporaneità, soffochiamo e strozziamo nelle nostre bocche la voglia di urlare.
Continuiamo a baciarci e toccarci con più delicatezza, le sorrido e aprendo la porta torno al mio posto.
Quando ritorna il treno sta già rallentando per l’arrivo. Non ci parliamo quasi più, percorriamo il marciapiede guardandoci ancora qualche istante, poi mi accorgo che ad attenderla c’è un suo coetaneo con cui vanno via abbracciati e spensierati come è giusto essere a quella età.
Devo cercare un taxi, il corso mi attende…

scritto il
2023-01-03
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