Un piacere inaspettato
di
Serena Rossi
genere
saffico
Che squisita tortura. Ho osservato discretamente la mia amica per quasi un’ora. Ogni movimento, ogni piccolo sorriso, il modo in cui porta il bicchiere alla bocca, ogni risata, tutto mi ha rapito.
È meravigliosa, intelligente, divertente, inebriante e soprattutto sposata.
Si alza per andare in bagno. La guardo andare, guardo il modo in cui i suoi fianchi ondeggiano mentre cammina e il modo spensierato in cui si ferma a parlare con le persone del bar. Osservo la sua magia, il modo in cui le persone sembrano illuminarsi quando lei parla. È solo il suo splendore o le persone ne sono innamorate come me? Mi guardo attorno per capire se sono stata notata da altri nei miei sguardi, forse suo marito che invece sembra essere distratto dal barista.
Prima che possa davvero pensare a cosa sto facendo mi alzo e mi dirigo rapidamente verso il bagno. Arrivo prima di lei, entro velocemente e sedendomi sul wc mi prendo la testa fra le mani.
Ma cosa sto facendo? Lei è sposata e sicuramente etero..
Sento aprirsi la porta dell’antibagno e successivamente chiudersi una al mio fianco. Ok quello che devo fare è alzarmi e andarmene, lasciare il bar, forse ho bevuto anche troppo.
Sono in piedi davanti allo specchio a lavarmi le mani quando la sento avvicinarsi, mi spinge scherzosamente per avvicinarsi al lavabo, sto al gioco e le spruzzo un po’ d’acqua . Mi afferra per i polsi per fermarmi mentre la fisso negli occhi, oh quegli occhi… Quei bellissimi occhi in cui mi sono sempre persa, non riesco a distogliere lo sguardo. Sento il mio cuore perdere un battito e il mio respiro accelerare. Proprio mentre i contorni della mia vista iniziano a diventare offuscati dalla lussuria sento la porta che viene aperta spezzando l’incantesimo. Mi lascia frettolosamente i polsi ma solo per prendermi per mano e per trascinarmi all’interno di uno di quei cubicoli proprio mentre tre donne stanno entrando.. soffoco un sussulto e la guardo e scopro che mi sta fissando.
Sono di nuovo in trappola, gli occhi fissi nei suoi. I rumori delle donne che ridono davanti agli specchi svaniscono nel nulla mentre tutto il mio mondo diventa lei. Posso sentirla entrarmi dentro, fisicamente, emotivamente e sessualmente.
Prima di sapere cosa sto facendo e di potermi fermare mi chino in avanti esitante e lentamente, sfioro le sue labbra con le mie.
I suoi occhi si spalancano per la sorpresa, mi vorrà come io voglio lei?
Mi avvicino di nuovo, questa volta con più decisione, le nostre labbra si toccano e si aprono.
Il mio stomaco si ribalta, sembra di sentire le farfalle classiche. Ho sentito persone parlare di baci che danno la scossa pensando fosse una licenza poetica. Non ho mai creduto fosse reale. Infilo la lingua nella sua bocca e la sento rispondere con entusiasmo. Ci baciamo come lo avessimo sempre fatto.
Le cingo saldamente la vita e la stringo forte. L’altra mia mano è sulla nuca per tenerla ancora più vicina.
Saremmo potute essere ovunque, il fatto che siamo stipate in un minuscolo gabinetto non è che un particolare.
Muovendo le mie labbra sul suo collo e sulla sua spalla scoperta la sento gemere di apprezzamento. Le mie dita si impigliano nei suoi capelli biondi e la spingo con forza contro il muro.
Senza interrompere i nostri baci oramai frenetici sposto le mie mani sui suoi polsi sollevando le sue di mani sopra la testa. Le tengo ferme con una mano mentre con l’altra posso esplorare il suo corpo.
Le avvolgo il seno destro, quasi immediatamente sento indurire il suo capezzolo e ci faccio scorrere il pollice provocando un suo sospiro.
Mentre qualsiasi residua forma di autocontrollo svanisce torno a fissarla negli occhi.
Abbasso la testa e strofino le labbra contro il pizzo del reggiseno. Afferrandole il seno strofino la mia lingua sul suo capezzolo prima di prenderlo tra i denti e morderlo. La sento gemere in una eccitante miscela di piacere e dolore. Rivolgendo la mia attenzione all’altro seno mi accorgo che inarca il corpo verso di me spingendo le sue tette contro il mio viso.
Lascio andare le sue mani e posiziono le mie sul suo culo, si solleva sulla punta dei piedi. Le sue dita si sono appoggiate sulla mia unica e cominciano a giocare con i miei ricci.
Le slaccio il reggiseno tornando a succhiare e mordere i suoi capezzoli. Sappiamo entrambe che è oramai impossibile fermare questo gioco.
La bacio profondamente e le divarico le gambe con il ginocchio. Le sollevo il vestito e affondo la mano nelle sue mutandine, ha un piccolo accenno di peli fino a quando trovo il suo clitoride.
È così bagnata che il mio dito scivola facilmente mentre comincio lentamente a girarci intorno. Emette un piccolo gemito mentre la sua testa cade sulle mie spalle.
Lascia che il mio dito la esplori mentre il suo respiro accelera.
Sto pulsando forte mentre continuo a toccarla. Usando il pollice e l’anulare le schiudo le labbra allargandola. Geme forte e sussurra il mio nome sul collo.
Spingo dentro il medio sentendolo sobbalzare e pulsare. Tengo il dito fermo mentre lei incomincia a muoversi. Alleggerisco il mio tocco, voglio stuzzicarla, voglio sentirla spingere forte contro di me. Comincia a baciarmi il collo succhiandolo e leccandolo, donandomi brividi.
Torno a toccarle il clitoride e lei geme profondamente.
Sono così eccitata, il calore del suo corpo premuto contro il mio, l’odore del sesso che persiste nell’aria, la sua umidità scivolosa mentre inizio a toccarla con maggior velocità.
Sta gemendo silenziosamente nel mio collo ora, e posso sentire ondate di umidità gocciolare dalla sua figa. Faccio scivolare verso il basso e stuzzico la sua vulva, immergendo la punta del dito. Lo faccio un paio di volte mentre lei mi incoraggia a scoparla.
Spingo forte dentro mentre lei mette entrambe le sue mani dietro la mia testa attirandomi in un bacio forte e frenetico. Metto la mano sulla parete per sostenerci e incomincio a scoparla sempre più forte fino a quando sento cederle le ginocchia. Uso il mio corpo per inchiodarla al muro continuando a scoparla mentre lei infilando le dita nei miei capelli me li tira gemendo nella mia bocca.
Riporto le dita sul clitoride strofinandolo con un movimento circolare e costante. Il suo respiro inizia a farsi più regolare e tenendomi il viso lo colma di baci brevi. Accelero incapace di fermarmi, e lei torna a gemere e tremare rumorosamente. Metto la mia bocca sulla sua più che per un bacio per un tentativo di tenerla tranquilla, quando gli spasmi del suo orgasmo prendono completamente il sopravvento e lei inizia a sbattere contro la mia mano.
Si accascia contro di me, ansimando pesantemente. Le metto un dito sotto il mento e le alzo la testa per guardarla. Quei begli occhi incontrano i miei e io li guardo cercando, sperando…per favore, non lasciare ci sia rimorso. Ma lei mi sorride rassicurante. Mi bacia così dolcemente che io mi sciolgo in lei.
All’improvviso la porta dell’antibagno si apre e viene chiamato il suo nome, lei risponde che sarà lì a breve. Si allaccia rapidamente il reggiseno, si aggiusta i vestiti, mi bacia brevemente, poi esce dalla porta e se ne va.
È meravigliosa, intelligente, divertente, inebriante e soprattutto sposata.
Si alza per andare in bagno. La guardo andare, guardo il modo in cui i suoi fianchi ondeggiano mentre cammina e il modo spensierato in cui si ferma a parlare con le persone del bar. Osservo la sua magia, il modo in cui le persone sembrano illuminarsi quando lei parla. È solo il suo splendore o le persone ne sono innamorate come me? Mi guardo attorno per capire se sono stata notata da altri nei miei sguardi, forse suo marito che invece sembra essere distratto dal barista.
Prima che possa davvero pensare a cosa sto facendo mi alzo e mi dirigo rapidamente verso il bagno. Arrivo prima di lei, entro velocemente e sedendomi sul wc mi prendo la testa fra le mani.
Ma cosa sto facendo? Lei è sposata e sicuramente etero..
Sento aprirsi la porta dell’antibagno e successivamente chiudersi una al mio fianco. Ok quello che devo fare è alzarmi e andarmene, lasciare il bar, forse ho bevuto anche troppo.
Sono in piedi davanti allo specchio a lavarmi le mani quando la sento avvicinarsi, mi spinge scherzosamente per avvicinarsi al lavabo, sto al gioco e le spruzzo un po’ d’acqua . Mi afferra per i polsi per fermarmi mentre la fisso negli occhi, oh quegli occhi… Quei bellissimi occhi in cui mi sono sempre persa, non riesco a distogliere lo sguardo. Sento il mio cuore perdere un battito e il mio respiro accelerare. Proprio mentre i contorni della mia vista iniziano a diventare offuscati dalla lussuria sento la porta che viene aperta spezzando l’incantesimo. Mi lascia frettolosamente i polsi ma solo per prendermi per mano e per trascinarmi all’interno di uno di quei cubicoli proprio mentre tre donne stanno entrando.. soffoco un sussulto e la guardo e scopro che mi sta fissando.
Sono di nuovo in trappola, gli occhi fissi nei suoi. I rumori delle donne che ridono davanti agli specchi svaniscono nel nulla mentre tutto il mio mondo diventa lei. Posso sentirla entrarmi dentro, fisicamente, emotivamente e sessualmente.
Prima di sapere cosa sto facendo e di potermi fermare mi chino in avanti esitante e lentamente, sfioro le sue labbra con le mie.
I suoi occhi si spalancano per la sorpresa, mi vorrà come io voglio lei?
Mi avvicino di nuovo, questa volta con più decisione, le nostre labbra si toccano e si aprono.
Il mio stomaco si ribalta, sembra di sentire le farfalle classiche. Ho sentito persone parlare di baci che danno la scossa pensando fosse una licenza poetica. Non ho mai creduto fosse reale. Infilo la lingua nella sua bocca e la sento rispondere con entusiasmo. Ci baciamo come lo avessimo sempre fatto.
Le cingo saldamente la vita e la stringo forte. L’altra mia mano è sulla nuca per tenerla ancora più vicina.
Saremmo potute essere ovunque, il fatto che siamo stipate in un minuscolo gabinetto non è che un particolare.
Muovendo le mie labbra sul suo collo e sulla sua spalla scoperta la sento gemere di apprezzamento. Le mie dita si impigliano nei suoi capelli biondi e la spingo con forza contro il muro.
Senza interrompere i nostri baci oramai frenetici sposto le mie mani sui suoi polsi sollevando le sue di mani sopra la testa. Le tengo ferme con una mano mentre con l’altra posso esplorare il suo corpo.
Le avvolgo il seno destro, quasi immediatamente sento indurire il suo capezzolo e ci faccio scorrere il pollice provocando un suo sospiro.
Mentre qualsiasi residua forma di autocontrollo svanisce torno a fissarla negli occhi.
Abbasso la testa e strofino le labbra contro il pizzo del reggiseno. Afferrandole il seno strofino la mia lingua sul suo capezzolo prima di prenderlo tra i denti e morderlo. La sento gemere in una eccitante miscela di piacere e dolore. Rivolgendo la mia attenzione all’altro seno mi accorgo che inarca il corpo verso di me spingendo le sue tette contro il mio viso.
Lascio andare le sue mani e posiziono le mie sul suo culo, si solleva sulla punta dei piedi. Le sue dita si sono appoggiate sulla mia unica e cominciano a giocare con i miei ricci.
Le slaccio il reggiseno tornando a succhiare e mordere i suoi capezzoli. Sappiamo entrambe che è oramai impossibile fermare questo gioco.
La bacio profondamente e le divarico le gambe con il ginocchio. Le sollevo il vestito e affondo la mano nelle sue mutandine, ha un piccolo accenno di peli fino a quando trovo il suo clitoride.
È così bagnata che il mio dito scivola facilmente mentre comincio lentamente a girarci intorno. Emette un piccolo gemito mentre la sua testa cade sulle mie spalle.
Lascia che il mio dito la esplori mentre il suo respiro accelera.
Sto pulsando forte mentre continuo a toccarla. Usando il pollice e l’anulare le schiudo le labbra allargandola. Geme forte e sussurra il mio nome sul collo.
Spingo dentro il medio sentendolo sobbalzare e pulsare. Tengo il dito fermo mentre lei incomincia a muoversi. Alleggerisco il mio tocco, voglio stuzzicarla, voglio sentirla spingere forte contro di me. Comincia a baciarmi il collo succhiandolo e leccandolo, donandomi brividi.
Torno a toccarle il clitoride e lei geme profondamente.
Sono così eccitata, il calore del suo corpo premuto contro il mio, l’odore del sesso che persiste nell’aria, la sua umidità scivolosa mentre inizio a toccarla con maggior velocità.
Sta gemendo silenziosamente nel mio collo ora, e posso sentire ondate di umidità gocciolare dalla sua figa. Faccio scivolare verso il basso e stuzzico la sua vulva, immergendo la punta del dito. Lo faccio un paio di volte mentre lei mi incoraggia a scoparla.
Spingo forte dentro mentre lei mette entrambe le sue mani dietro la mia testa attirandomi in un bacio forte e frenetico. Metto la mano sulla parete per sostenerci e incomincio a scoparla sempre più forte fino a quando sento cederle le ginocchia. Uso il mio corpo per inchiodarla al muro continuando a scoparla mentre lei infilando le dita nei miei capelli me li tira gemendo nella mia bocca.
Riporto le dita sul clitoride strofinandolo con un movimento circolare e costante. Il suo respiro inizia a farsi più regolare e tenendomi il viso lo colma di baci brevi. Accelero incapace di fermarmi, e lei torna a gemere e tremare rumorosamente. Metto la mia bocca sulla sua più che per un bacio per un tentativo di tenerla tranquilla, quando gli spasmi del suo orgasmo prendono completamente il sopravvento e lei inizia a sbattere contro la mia mano.
Si accascia contro di me, ansimando pesantemente. Le metto un dito sotto il mento e le alzo la testa per guardarla. Quei begli occhi incontrano i miei e io li guardo cercando, sperando…per favore, non lasciare ci sia rimorso. Ma lei mi sorride rassicurante. Mi bacia così dolcemente che io mi sciolgo in lei.
All’improvviso la porta dell’antibagno si apre e viene chiamato il suo nome, lei risponde che sarà lì a breve. Si allaccia rapidamente il reggiseno, si aggiusta i vestiti, mi bacia brevemente, poi esce dalla porta e se ne va.
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