Spero di non aver frainteso- la versione di Serena
di
Serena Rossi
genere
tradimenti
Un caldo atroce ci attanaglia oramai da giorni senza darci tregua. Decidiamo di partire per un paio di giorni alla ricerca si spera almeno di un po' di riposo.
Sono le cinco della tarde quando svoltiamo in un’area di servizio per rinfrescarci. Quando esco dal bagno in attesa che finisca mio marito vedo una montagna di uomo, dal mio 1,62 mt mi sembra gigantesco, forse sfiora i due metri. Ha un’aria e un fascino difficili da descrivere, sicuramente ricorda un uomo “che non deve chiedere mai” sfruttando un vecchio refrain.
Armeggia con un tablet con un sorriso sardonico, lo piega verso di me quell’attimo che basta da farmi vedere che s è nel sito di ER. Curiosamente stupita cerco di poter sbirciare cosa legga esattamente. Mi allungo un poco e dalla sorpresa a momenti urlo, è su un mio racconto! Poi il commento alcuni secondi dopo se è possibile è ancora più stupefacente… “Cara Margie, mogliettina mia, riesci a sorprendermi anche nei tuoi commenti oltre che nei racconti.
Si avvicina mio marito di ritorno dal bagno, gli racconto quanto successo, lui divertito mi schernisce dicendomi che è impossibile sia lui. No, non mollo non possiamo andarcene così con questo dubbio, l’uomo fa per uscire, lo seguo e prima che raggiunga l’auto lo fermo e con la mia faccia di bronzo verifico quanto pensavo. Il mio di marito che seguiva la scena da lontano può solo vedere che chiacchieriamo, con un cenno della mano lo invito ad avvicinarsi e finiamo le presentazioni.
Il marito di Margherita (oramai è assodato..) ci dice che abitano alla prossima uscita dell’autostrada, ci invita a passare da casa, a breve anche lei dovrebbe tornare dal lavoro.
Giunti nella loro dimora ci accomodiamo in salotto, dopo un paio di minuti mio marito si allontana per rispondere al telefono. Rimango sola con questo gigante che continua a scrutarmi con degli occhi profondi e indagatori, uno sguardo davvero difficile da sostenere, sembra vogliano spogliarti. Oddio in verità ci sarebbe anche molto poco da spogliare, ho un vestitino leggero e corto con assolutamente niente sotto.
Con un tono mellifluo esclama “certo che anche tu come mia moglie sei così disinvolta nel vestire…e noto che come lei tendi a “sudare” lì in mezzo…”
Avvampo senza riuscire ad articolare una risposta, per evitare ancora di guardarlo negli occhi abbasso lo sguardo verso la cintola intravedendo una certa consistenza.
Come solo una pazza può fare gli dico che dai racconti della moglie si deducevano misure di tutto rispetto del suo uomo. E’ come se avessi aperto una porta che mi condurrà in un precipizio, con movimenti lenti ma inesorabili slaccia il pantalone e cala l’asso!
E’ davvero importante, molto, si avvicina permettendomi di essere a meno di un metro. Stringo le gambe per evitare di macchiare la poltrona, lo fisso ipnotizzata, cercando di regolare respiro e deglutizione. E’ uno stallo che dura pochi istanti, è chiaro chi sia a condurre il gioco, avvicina una sua mano e forzando mi fa allargare le gambe impossessandosi del mio clitoride. Emetto un sospiro che sembra un rantolo, se ancora poteva esserci una barriera non c’è più, come la peggiore delle troie spalanco la bocca avvolgendolo senza che lui me lo abbia chiesto.
E’ sempre lui a dirigere, senza parlare mi fa alzare e mettere in ginocchio, raccomandandosi di non usare le mani né con lui né con me. Mi aggrappo a quelle gambe possenti e incomincio una suzione costante e regolare. Mi impedisce di chiudere gli occhi chiedendomi di fissarlo nei suoi, è uno sguardo che mi scopa più del suo cazzo stesso, colo, colo senza più trovare una soluzione.
Così mi trova mio marito quando rientra in salotto, non riesco a vedere la sua espressione, non posso spostare lo sguardo. Mi sento appoggiare sul mio braccio sinistro qualcosa di caldo e duro, levo la mano dalla gamba e lo impugno. Ora i movimenti per me sono due quando a un tratto sentiamo aprirsi la porta e dei passi in avvicinamento. Capisco essere Margherita, faccio per spostarmi quasi goffamente, per cercare una giustificazione forse?
Suo marito me lo impedisce tenendomi ferma la testa. Lei deve essere qui, non sento più passi, ma tantomeno una parola.
Mentre continuo il mio lavoro sento appoggiarsi una lingua calda sulla mia figa grondante, deve essere lei, mio marito non si è mosso. E’ una leccata stupenda che mi provoca tremori e respiri faticosi che rendono più complicato il mio compito. Il marito di Margherita usa le sue mani nel tenermi il capo perché il mio movimento ritorni più regolare. Ho una bava copiosa e costante che continua a fuoriuscirmi dagli angoli della bocca.
Ho il viso in fiamme, avrei bisogno di urlare, il mio corpo trema sempre più, Margherita mi sta portando all’orgasmo che mi coglie devastandomi. Le vengo in bocca, lei continua come se nulla fosse stato, lui mi tiene salda la testa mentre mio marito si stacca da me.
Non lo vedo più, capisco dove possa essere andato, percepisco anche la variazione di Margie, è meno costante e respira più a fatica ansimando molto.
Intanto suo marito ha aumentato il ritmo, ricevo spinte sempre maggiori, poi sembra fermarsi, percepisco distintamente con il palato e la lingua l’avvicinarsi della eiaculazione, contrazioni che diventano costanti e lo rendono se possibile ancora più duro. E poi gli schizzi, ne conto tre forse quattro tutti molto abbondanti, fatico a trattenerli ma non voglio ingoiare, non adesso.
Mi stacco, posso finalmente girarmi, la guardo finalmente in viso, ha gli occhi lucidi, mio marito la sta scopando in modo deciso, ed anche lui ha le sue dimensioni notevoli. Mi guarda e capisce, apre la bocca, mi avvicino e le faccio colare parte dello sperma del marito. Lo incrociamo baciandoci, lo stiamo ancora facendo quando la sento venire poco prima che lo faccia mio marito.
Si decide dunque di fermarci ancora, vogliono portarci a cena fuori, mentre i due uomini discutono su dove andare Margherita mi prende per mano dicendomi che intanto io e lei ci faremo una doccia insieme…
Sono le cinco della tarde quando svoltiamo in un’area di servizio per rinfrescarci. Quando esco dal bagno in attesa che finisca mio marito vedo una montagna di uomo, dal mio 1,62 mt mi sembra gigantesco, forse sfiora i due metri. Ha un’aria e un fascino difficili da descrivere, sicuramente ricorda un uomo “che non deve chiedere mai” sfruttando un vecchio refrain.
Armeggia con un tablet con un sorriso sardonico, lo piega verso di me quell’attimo che basta da farmi vedere che s è nel sito di ER. Curiosamente stupita cerco di poter sbirciare cosa legga esattamente. Mi allungo un poco e dalla sorpresa a momenti urlo, è su un mio racconto! Poi il commento alcuni secondi dopo se è possibile è ancora più stupefacente… “Cara Margie, mogliettina mia, riesci a sorprendermi anche nei tuoi commenti oltre che nei racconti.
Si avvicina mio marito di ritorno dal bagno, gli racconto quanto successo, lui divertito mi schernisce dicendomi che è impossibile sia lui. No, non mollo non possiamo andarcene così con questo dubbio, l’uomo fa per uscire, lo seguo e prima che raggiunga l’auto lo fermo e con la mia faccia di bronzo verifico quanto pensavo. Il mio di marito che seguiva la scena da lontano può solo vedere che chiacchieriamo, con un cenno della mano lo invito ad avvicinarsi e finiamo le presentazioni.
Il marito di Margherita (oramai è assodato..) ci dice che abitano alla prossima uscita dell’autostrada, ci invita a passare da casa, a breve anche lei dovrebbe tornare dal lavoro.
Giunti nella loro dimora ci accomodiamo in salotto, dopo un paio di minuti mio marito si allontana per rispondere al telefono. Rimango sola con questo gigante che continua a scrutarmi con degli occhi profondi e indagatori, uno sguardo davvero difficile da sostenere, sembra vogliano spogliarti. Oddio in verità ci sarebbe anche molto poco da spogliare, ho un vestitino leggero e corto con assolutamente niente sotto.
Con un tono mellifluo esclama “certo che anche tu come mia moglie sei così disinvolta nel vestire…e noto che come lei tendi a “sudare” lì in mezzo…”
Avvampo senza riuscire ad articolare una risposta, per evitare ancora di guardarlo negli occhi abbasso lo sguardo verso la cintola intravedendo una certa consistenza.
Come solo una pazza può fare gli dico che dai racconti della moglie si deducevano misure di tutto rispetto del suo uomo. E’ come se avessi aperto una porta che mi condurrà in un precipizio, con movimenti lenti ma inesorabili slaccia il pantalone e cala l’asso!
E’ davvero importante, molto, si avvicina permettendomi di essere a meno di un metro. Stringo le gambe per evitare di macchiare la poltrona, lo fisso ipnotizzata, cercando di regolare respiro e deglutizione. E’ uno stallo che dura pochi istanti, è chiaro chi sia a condurre il gioco, avvicina una sua mano e forzando mi fa allargare le gambe impossessandosi del mio clitoride. Emetto un sospiro che sembra un rantolo, se ancora poteva esserci una barriera non c’è più, come la peggiore delle troie spalanco la bocca avvolgendolo senza che lui me lo abbia chiesto.
E’ sempre lui a dirigere, senza parlare mi fa alzare e mettere in ginocchio, raccomandandosi di non usare le mani né con lui né con me. Mi aggrappo a quelle gambe possenti e incomincio una suzione costante e regolare. Mi impedisce di chiudere gli occhi chiedendomi di fissarlo nei suoi, è uno sguardo che mi scopa più del suo cazzo stesso, colo, colo senza più trovare una soluzione.
Così mi trova mio marito quando rientra in salotto, non riesco a vedere la sua espressione, non posso spostare lo sguardo. Mi sento appoggiare sul mio braccio sinistro qualcosa di caldo e duro, levo la mano dalla gamba e lo impugno. Ora i movimenti per me sono due quando a un tratto sentiamo aprirsi la porta e dei passi in avvicinamento. Capisco essere Margherita, faccio per spostarmi quasi goffamente, per cercare una giustificazione forse?
Suo marito me lo impedisce tenendomi ferma la testa. Lei deve essere qui, non sento più passi, ma tantomeno una parola.
Mentre continuo il mio lavoro sento appoggiarsi una lingua calda sulla mia figa grondante, deve essere lei, mio marito non si è mosso. E’ una leccata stupenda che mi provoca tremori e respiri faticosi che rendono più complicato il mio compito. Il marito di Margherita usa le sue mani nel tenermi il capo perché il mio movimento ritorni più regolare. Ho una bava copiosa e costante che continua a fuoriuscirmi dagli angoli della bocca.
Ho il viso in fiamme, avrei bisogno di urlare, il mio corpo trema sempre più, Margherita mi sta portando all’orgasmo che mi coglie devastandomi. Le vengo in bocca, lei continua come se nulla fosse stato, lui mi tiene salda la testa mentre mio marito si stacca da me.
Non lo vedo più, capisco dove possa essere andato, percepisco anche la variazione di Margie, è meno costante e respira più a fatica ansimando molto.
Intanto suo marito ha aumentato il ritmo, ricevo spinte sempre maggiori, poi sembra fermarsi, percepisco distintamente con il palato e la lingua l’avvicinarsi della eiaculazione, contrazioni che diventano costanti e lo rendono se possibile ancora più duro. E poi gli schizzi, ne conto tre forse quattro tutti molto abbondanti, fatico a trattenerli ma non voglio ingoiare, non adesso.
Mi stacco, posso finalmente girarmi, la guardo finalmente in viso, ha gli occhi lucidi, mio marito la sta scopando in modo deciso, ed anche lui ha le sue dimensioni notevoli. Mi guarda e capisce, apre la bocca, mi avvicino e le faccio colare parte dello sperma del marito. Lo incrociamo baciandoci, lo stiamo ancora facendo quando la sento venire poco prima che lo faccia mio marito.
Si decide dunque di fermarci ancora, vogliono portarci a cena fuori, mentre i due uomini discutono su dove andare Margherita mi prende per mano dicendomi che intanto io e lei ci faremo una doccia insieme…
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