Spero di non aver frainteso
di
Serena Rossi
genere
scambio di coppia
In quella mattinata passata a leggere i suoi racconti e a masturbarci era venuta fuori una immagine della mia amica del tutto nuova, la Margie che mi trovavo davanti era una persona non tanto diversa da come l’avevo sempre immaginata ma assolutamente più completa nella sua poliedricità questo sì.
Incominciavo a guardarla con occhi nuovi, se possibile con ancora più ammirazione, se prima mi aveva sempre incuriosita adesso mi ammaliava.
Veniamo interrotte dai nostri mariti rientrati dal loro giro, l’ora del pranzo che si avvicina ci impone di darci una sistemata. Saremo loro ospiti presso un agriturismo e poi ahimè le nostre strade si divideranno.
Io e la mia sodale vestiamo con dress code che dire minimal è fargli un complimento. Margie mi ha voluto regalare un ovetto che mi chiede di indossare e lei fa altrettanto, ci scambiamo i telecomandi che avviamo alla velocità più bassa.
In macchina decidiamo che lei siederà dietro con mio marito ed io davanti.
Appena partiti sento che lei aumenta di un pochino la vibrazione ed io faccio altrettanto. Ci illustrano le specialità del locale in cui siamo diretti, consigliandoci di provare soprattutto un paio di portate che sono la loro specialità. Ad un certo punto non sento più la voce di Margie, ma sento eccome lunghi sospiri di mio marito. Guardo prima nello specchio retrovisore per poi voltarmi di scatto, è completamente curva con la testa che si muove ritmicamente, mio marito ha i pantaloni calati con il suo cazzo completamente affondato nelle sue fauci. Lui ha una mano che le passa dietro che sicuramente la lavora nel culo.
Rimango a guardarli per un po' fino a quando suo marito mi dice perché io non faccia altrettanto. Lo guardo negli occhi, ha uno sguardo luciferino, con l’occhio destro vedo che lo ha già estratto dalla patta.
Nemmeno il tempo di fissarlo un secondo che con la mano destra si appoggia alla mia nuca e lo imbocco fino alla radice.
Margie accelera la velocità del mio ovetto al massimo, sussulto così tanto sul sedile che il mio mi cade di mano impedendomi di fare altrettanto.
Suo marito mi trattiene la testa con la stessa forza con cui lo aveva fatto in casa, fatico tantissimo dai continui stimoli che ricevo nel basso ventre. Tremo e colo in continuazione e dalla mia bocca è un continuo sbavare. Sento il trucco che si sfacendo ogni secondo di più.
Quando arriva il primo orgasmo vorrei urlare invece emetto solo un sospiro in quel soffocone che sto facendo.
Poco prima che la macchina si fermi mi arriva alle orecchie il classico urlo liberatorio di mio marito mentre il suo sembra esserne lontano.
La macchina è ferma, sento abbassare i finestrini, la voce di un addetto della struttura indica dove parcheggiare, non lo posso vedere ma lui non può dire altrettanto.
Ci muoviamo a bassa velocità fino ad arrestarci. Il motore si spegne, sento aprire le portiere posteriori noi invece rimaniamo nello stesso stallo. Sento le loro voci, ne sento anche altre, il mio lavoro prosegue senza soluzione di continuità, immagino loro due fuori che facciano almeno da protezione a noi nell’abitacolo.
Finalmente quando giunge il mio secondo orgasmo lo sento irrigidirsi, mi serra forte il capo e si scarica impunemente nel mio cavo orale che in parte trattiene e in parte deglutisce. Margie deve essere lì vicina perché subito apre la portiera e abbracciandomi mi bacia forzandomi la bocca per condividere ciò che il marito ha prodotto. Continua per un po' per poi invitarmi ad andare in bagno per risistemarci in attesa che loro prendano posto al tavolo.
In bagno leviamo entrambe gli ovetti, quando arriviamo in sala lei si siede vicino a mio marito da un lato del tavolo e obtorto collo io prendo posto vicino al suo.
Durante il pranzo suo marito non lascia quasi mai la presa della sua mano in mezzo alle mie gambe che oscenamente spalancate non pongono nessun freno alle falangi armate delle sue dita imponenti come dei falli. In questo stillicidio che mi impone continue cascate incontrollabili raggiungo un altro paio di volte l’orgasmo. Guardo di fronte a me, controllo Margie che più brava a dissimulare forse capisco comunque esser preda della stessa situazione anche se sospetto sia parte attiva con il suo braccio destro nel movimento che colgo verso il cazzo di mio marito.
Dopo il caffè e i digestivi noi due ci rechiamo entrambe in bagno, incuranti del via vai ci guardiamo silenti, ci baciamo in modo appassionato pronte al congedo.
Facciamo per uscire quando mi volto di scatto e infilandole due dita nella sua figa bagnata le sussurro all’orecchio “no, puoi credermi non ho frainteso…”
Incominciavo a guardarla con occhi nuovi, se possibile con ancora più ammirazione, se prima mi aveva sempre incuriosita adesso mi ammaliava.
Veniamo interrotte dai nostri mariti rientrati dal loro giro, l’ora del pranzo che si avvicina ci impone di darci una sistemata. Saremo loro ospiti presso un agriturismo e poi ahimè le nostre strade si divideranno.
Io e la mia sodale vestiamo con dress code che dire minimal è fargli un complimento. Margie mi ha voluto regalare un ovetto che mi chiede di indossare e lei fa altrettanto, ci scambiamo i telecomandi che avviamo alla velocità più bassa.
In macchina decidiamo che lei siederà dietro con mio marito ed io davanti.
Appena partiti sento che lei aumenta di un pochino la vibrazione ed io faccio altrettanto. Ci illustrano le specialità del locale in cui siamo diretti, consigliandoci di provare soprattutto un paio di portate che sono la loro specialità. Ad un certo punto non sento più la voce di Margie, ma sento eccome lunghi sospiri di mio marito. Guardo prima nello specchio retrovisore per poi voltarmi di scatto, è completamente curva con la testa che si muove ritmicamente, mio marito ha i pantaloni calati con il suo cazzo completamente affondato nelle sue fauci. Lui ha una mano che le passa dietro che sicuramente la lavora nel culo.
Rimango a guardarli per un po' fino a quando suo marito mi dice perché io non faccia altrettanto. Lo guardo negli occhi, ha uno sguardo luciferino, con l’occhio destro vedo che lo ha già estratto dalla patta.
Nemmeno il tempo di fissarlo un secondo che con la mano destra si appoggia alla mia nuca e lo imbocco fino alla radice.
Margie accelera la velocità del mio ovetto al massimo, sussulto così tanto sul sedile che il mio mi cade di mano impedendomi di fare altrettanto.
Suo marito mi trattiene la testa con la stessa forza con cui lo aveva fatto in casa, fatico tantissimo dai continui stimoli che ricevo nel basso ventre. Tremo e colo in continuazione e dalla mia bocca è un continuo sbavare. Sento il trucco che si sfacendo ogni secondo di più.
Quando arriva il primo orgasmo vorrei urlare invece emetto solo un sospiro in quel soffocone che sto facendo.
Poco prima che la macchina si fermi mi arriva alle orecchie il classico urlo liberatorio di mio marito mentre il suo sembra esserne lontano.
La macchina è ferma, sento abbassare i finestrini, la voce di un addetto della struttura indica dove parcheggiare, non lo posso vedere ma lui non può dire altrettanto.
Ci muoviamo a bassa velocità fino ad arrestarci. Il motore si spegne, sento aprire le portiere posteriori noi invece rimaniamo nello stesso stallo. Sento le loro voci, ne sento anche altre, il mio lavoro prosegue senza soluzione di continuità, immagino loro due fuori che facciano almeno da protezione a noi nell’abitacolo.
Finalmente quando giunge il mio secondo orgasmo lo sento irrigidirsi, mi serra forte il capo e si scarica impunemente nel mio cavo orale che in parte trattiene e in parte deglutisce. Margie deve essere lì vicina perché subito apre la portiera e abbracciandomi mi bacia forzandomi la bocca per condividere ciò che il marito ha prodotto. Continua per un po' per poi invitarmi ad andare in bagno per risistemarci in attesa che loro prendano posto al tavolo.
In bagno leviamo entrambe gli ovetti, quando arriviamo in sala lei si siede vicino a mio marito da un lato del tavolo e obtorto collo io prendo posto vicino al suo.
Durante il pranzo suo marito non lascia quasi mai la presa della sua mano in mezzo alle mie gambe che oscenamente spalancate non pongono nessun freno alle falangi armate delle sue dita imponenti come dei falli. In questo stillicidio che mi impone continue cascate incontrollabili raggiungo un altro paio di volte l’orgasmo. Guardo di fronte a me, controllo Margie che più brava a dissimulare forse capisco comunque esser preda della stessa situazione anche se sospetto sia parte attiva con il suo braccio destro nel movimento che colgo verso il cazzo di mio marito.
Dopo il caffè e i digestivi noi due ci rechiamo entrambe in bagno, incuranti del via vai ci guardiamo silenti, ci baciamo in modo appassionato pronte al congedo.
Facciamo per uscire quando mi volto di scatto e infilandole due dita nella sua figa bagnata le sussurro all’orecchio “no, puoi credermi non ho frainteso…”
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