La commessa
di
Serena Rossi
genere
saffico
Stamattina la mia sveglia mi ha buttata giù dal letto prima del solito, con l’auto in officina sarò costretta a spostarmi con i mezzi pubblici. Neanche a dirlo l’autobus arriva già stracolmo, con fatica mi faccio largo aggrappandomi al corrimano, anche se vista la calca risulterebbe quasi impossibile cadere.
Assorta nei miei pensieri sento all’improvviso un leggero tocco sui miei glutei, decido di far finta di nulla in quel carnaio la promiscuità è quasi scontata. Pochi attimi e sento di nuovo un leggero tocco, prima piano per poi diventare una generosa palpata! Mi giro cercando con lo sguardo quello che doveva essere il molestatore ma trovo solo un paio di signore di una certa età intente a parlare ed una donna più giovane di me che guarda il telefono, mi colpisce la sua bellezza ma soprattutto vengo attratta dal suo sguardo incredibilmente espressivo, ha grandi occhi con dei meravigliosi riflessi verdi.
Per fortuna sto arrivando alla mia fermata, e di corsa vado al lavoro.
La giornata come sempre corre frenetica ma nonostante ciò più volte mi torna in mente quella ragazza dai meravigliosi occhi.
All’uscita decido di passare nel vicino negozio di intimo per acquistare un paio di reggiseni. E’ oramai quasi l’ora della chiusura, quando entro e chiedo alla prima commessa se sia ancora in tempo per un acquisto.
Mi invita ad accomodarmi e mi dice che lei sta terminando ma verrò assistita dalla collega che si dovrà occupare della chiusura.
Ringraziandola mi appresto a guardare i reggiseni esposti quando alle mie spalle una voce mi chiede se avessi scelto qualcosa. Girandomi non riesco a nascondere il mio stupore, davanti a me si materializza la ragazza che stamattina era sull’autobus..
Mi sorride con gentilezza ed io annuendo “ sto cercando una cosa un po'…particolare…” Arrossisco lievemente non sapendo come continuare.
“Certo mi dica, pensava ad un completino?” mi dice in modo gentile, “una terza di seno giusto?”
Le rispondo di si, specificando che cercavo qualcosa di insolito. Lei sorridendomi mi invita a seguirla nel reparto dove tenevano le cose un po' più osè, mi fa vedere un paio di completi in pizzo nero e poi uno in seta rossa. Prende dei capi sempre più arditi e porgendomeli mi invita a provarli nel camerino.
Io intanto incomincio ad avvertire una certa umidità in mezzo alle gambe, appena dentro sento la voce dell’altra commessa che saluta per andarsene. Dall’interno le chiedo scusa per il ritardo che le sto facendo fare. “Oh non ti preoccupare, scusa posso darti del tu?..”
Intanto io mi sto guardando allo specchio, il mio seno è sorretto da un reggiseno nero trasparente in cui sono evidenti i capezzoli eccitati, mentre sotto un perizoma ridottissimo lascia trasparire la mia figa completamente depilata.
“Certo dammi pure del tu” rispondo, “Scusami visto che siamo sole ti dispiace se esco?...magari mi dai un consiglio..”
Rimane a bocca aperta, “pare ti stia benissimo, sei un sogno..”
Quest’ultima frase è la spinta a buttarmi, le prendo le mani e con aria maliziosa me le porto sui seni. Incomincia piano ad accarezzarli avvicinando poi la sua bocca al reggiseno per baciare i capezzoli.
Le accarezzo la testa e la spingo ancora più contro di essi, lei sempre più disinvolta sposta il tessuto e incomincia a succhiarli dicendomi che immaginava già dall’autobus quando fossero belli facendomi capire in modo definitivo che era stata lei a palparmi.
Continua a leccarmi i capezzoli e il seno, mentre io sento colare lungo le mie gambe rivoli di umori in un piacere crescente.
Scende con la bocca lungo il mio ventre fino ad inginocchiarsi davanti alla mia figa lucida nascosta solo dal perizoma. Ci infila il viso, poi scosta la mutandina e comincia a sfiorarla con la mano.
“Sdraiati!” le dico con un tono che non ammette repliche. Lei prontamente si stende sul parquet, le sorrido e le dico “adesso leccala bene..”
Mi siedo sul suo viso, il perizoma solo spostato, la figa grondante di umori, le labbra sporgenti e il clitoride già gonfio.
Mi apre le labbra e incomincia a leccare l’interno coscia, poi tutto intorno al clitoride mentre io tremando la invito a non smettere.
Improvvisamente mi prende in bocca il clitoride succhiandolo e mordicchiandolo mentre sento la figa pulsare e colare umori. Mi infila la lingua dentro fino a saziarsene completamente, fondendo di fatto i nostri due corpi.
I miei mugolii aumentano tengo strette le mie tette giocando con i capezzoli emettendo suoni sempre più acuti. Non paga incomincia a leccarmi anche il buchino facendo una spola continua con la lingua fino a farmi esplodere in un orgasmo liberatorio volendone bere tutto fino all’ultima goccia.
“Adesso tocca a te” le dico, e facendola alzare la invito a mettersi carponi, mi trovo davanti una figa grondante all’inverosimile completamente libera dell’intimo sotto alla gonna.
“Ma brava!” le dico “sei senza mutandine…”, le avvicino il viso leccandole prima gli umori colati sulle cosce per poi concentrarmi sulle labbra e il clitoride.
Sento che gode già tantissimo, si sta strizzando i capezzoli, la penetro con la lingua tesa facendole reclinare la testa all’indietro in un ansimare continuo.
Le allargo poi le labbra con una mano e con l’altra la penetro vigorosamente con due dita fino in fondo. Lancia un urlo ed io mi stendo di fianco a lei continuando a muovere le mie dita veloci.
“Troietta mia adesso venire” le dico, lei reagisce inserendo a sua volta due dita nella mia, io rispondo inserendo un terzo dito cercando di farla godere.
Lei mi tocca sempre più forte ed io continuo ad affondarla, si strofina il suo clitoride contro di me.
Vengo di nuovo, veniamo insieme, copiosamente, urlando il nostro piacere. Mi lecco le dita e lei fa altrettanto con le sue, poi sorridenti ci coccoliamo ed io partendo in una grassa risata le dico che, sì è la seconda volta che la vedo in giornata ma che sarebbe giusto almeno ci presentassimo..
“Sono Federica” mi dice. Una volta rivestite l’abbraccio stretta, la fisso in quegli occhi stupendi e così tanto espressivi da rendere uno strazio il nostro commiato.
Giunte sulla porta prima di uscire le dico “Federica cara, sei una delle più belle scoperte di sempre, non dimenticarti della tua Serena…”
Assorta nei miei pensieri sento all’improvviso un leggero tocco sui miei glutei, decido di far finta di nulla in quel carnaio la promiscuità è quasi scontata. Pochi attimi e sento di nuovo un leggero tocco, prima piano per poi diventare una generosa palpata! Mi giro cercando con lo sguardo quello che doveva essere il molestatore ma trovo solo un paio di signore di una certa età intente a parlare ed una donna più giovane di me che guarda il telefono, mi colpisce la sua bellezza ma soprattutto vengo attratta dal suo sguardo incredibilmente espressivo, ha grandi occhi con dei meravigliosi riflessi verdi.
Per fortuna sto arrivando alla mia fermata, e di corsa vado al lavoro.
La giornata come sempre corre frenetica ma nonostante ciò più volte mi torna in mente quella ragazza dai meravigliosi occhi.
All’uscita decido di passare nel vicino negozio di intimo per acquistare un paio di reggiseni. E’ oramai quasi l’ora della chiusura, quando entro e chiedo alla prima commessa se sia ancora in tempo per un acquisto.
Mi invita ad accomodarmi e mi dice che lei sta terminando ma verrò assistita dalla collega che si dovrà occupare della chiusura.
Ringraziandola mi appresto a guardare i reggiseni esposti quando alle mie spalle una voce mi chiede se avessi scelto qualcosa. Girandomi non riesco a nascondere il mio stupore, davanti a me si materializza la ragazza che stamattina era sull’autobus..
Mi sorride con gentilezza ed io annuendo “ sto cercando una cosa un po'…particolare…” Arrossisco lievemente non sapendo come continuare.
“Certo mi dica, pensava ad un completino?” mi dice in modo gentile, “una terza di seno giusto?”
Le rispondo di si, specificando che cercavo qualcosa di insolito. Lei sorridendomi mi invita a seguirla nel reparto dove tenevano le cose un po' più osè, mi fa vedere un paio di completi in pizzo nero e poi uno in seta rossa. Prende dei capi sempre più arditi e porgendomeli mi invita a provarli nel camerino.
Io intanto incomincio ad avvertire una certa umidità in mezzo alle gambe, appena dentro sento la voce dell’altra commessa che saluta per andarsene. Dall’interno le chiedo scusa per il ritardo che le sto facendo fare. “Oh non ti preoccupare, scusa posso darti del tu?..”
Intanto io mi sto guardando allo specchio, il mio seno è sorretto da un reggiseno nero trasparente in cui sono evidenti i capezzoli eccitati, mentre sotto un perizoma ridottissimo lascia trasparire la mia figa completamente depilata.
“Certo dammi pure del tu” rispondo, “Scusami visto che siamo sole ti dispiace se esco?...magari mi dai un consiglio..”
Rimane a bocca aperta, “pare ti stia benissimo, sei un sogno..”
Quest’ultima frase è la spinta a buttarmi, le prendo le mani e con aria maliziosa me le porto sui seni. Incomincia piano ad accarezzarli avvicinando poi la sua bocca al reggiseno per baciare i capezzoli.
Le accarezzo la testa e la spingo ancora più contro di essi, lei sempre più disinvolta sposta il tessuto e incomincia a succhiarli dicendomi che immaginava già dall’autobus quando fossero belli facendomi capire in modo definitivo che era stata lei a palparmi.
Continua a leccarmi i capezzoli e il seno, mentre io sento colare lungo le mie gambe rivoli di umori in un piacere crescente.
Scende con la bocca lungo il mio ventre fino ad inginocchiarsi davanti alla mia figa lucida nascosta solo dal perizoma. Ci infila il viso, poi scosta la mutandina e comincia a sfiorarla con la mano.
“Sdraiati!” le dico con un tono che non ammette repliche. Lei prontamente si stende sul parquet, le sorrido e le dico “adesso leccala bene..”
Mi siedo sul suo viso, il perizoma solo spostato, la figa grondante di umori, le labbra sporgenti e il clitoride già gonfio.
Mi apre le labbra e incomincia a leccare l’interno coscia, poi tutto intorno al clitoride mentre io tremando la invito a non smettere.
Improvvisamente mi prende in bocca il clitoride succhiandolo e mordicchiandolo mentre sento la figa pulsare e colare umori. Mi infila la lingua dentro fino a saziarsene completamente, fondendo di fatto i nostri due corpi.
I miei mugolii aumentano tengo strette le mie tette giocando con i capezzoli emettendo suoni sempre più acuti. Non paga incomincia a leccarmi anche il buchino facendo una spola continua con la lingua fino a farmi esplodere in un orgasmo liberatorio volendone bere tutto fino all’ultima goccia.
“Adesso tocca a te” le dico, e facendola alzare la invito a mettersi carponi, mi trovo davanti una figa grondante all’inverosimile completamente libera dell’intimo sotto alla gonna.
“Ma brava!” le dico “sei senza mutandine…”, le avvicino il viso leccandole prima gli umori colati sulle cosce per poi concentrarmi sulle labbra e il clitoride.
Sento che gode già tantissimo, si sta strizzando i capezzoli, la penetro con la lingua tesa facendole reclinare la testa all’indietro in un ansimare continuo.
Le allargo poi le labbra con una mano e con l’altra la penetro vigorosamente con due dita fino in fondo. Lancia un urlo ed io mi stendo di fianco a lei continuando a muovere le mie dita veloci.
“Troietta mia adesso venire” le dico, lei reagisce inserendo a sua volta due dita nella mia, io rispondo inserendo un terzo dito cercando di farla godere.
Lei mi tocca sempre più forte ed io continuo ad affondarla, si strofina il suo clitoride contro di me.
Vengo di nuovo, veniamo insieme, copiosamente, urlando il nostro piacere. Mi lecco le dita e lei fa altrettanto con le sue, poi sorridenti ci coccoliamo ed io partendo in una grassa risata le dico che, sì è la seconda volta che la vedo in giornata ma che sarebbe giusto almeno ci presentassimo..
“Sono Federica” mi dice. Una volta rivestite l’abbraccio stretta, la fisso in quegli occhi stupendi e così tanto espressivi da rendere uno strazio il nostro commiato.
Giunte sulla porta prima di uscire le dico “Federica cara, sei una delle più belle scoperte di sempre, non dimenticarti della tua Serena…”
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