Il mio papà 8° -🤰Lo zio👨‍🦽e la mamma🙎‍♀️

di
genere
incesti

Trovarmi la verga di mio zio così vicina agli occhi ed alle mie labbra, mi aveva fatto accelerare i battiti del cuore e come prima cosa istintivamente, lo avevo stretto tra le dita intrecciate poi, avvicinandomi col viso, lo avevo annusato percependone un forte afrore di maschio che mi aveva subito fatta bagnare tra le cosce dove intanto lui, aveva cominciato a ravanare con la lingua tra le grandi e piccole labbra della mia cosina e con le dita sul bottoncino a guardia della mia intimità, già duro.

Da quella postura, con la mazza dritta verso il cielo, non mi era facile accedere con la punta della lingua direttamente al frenulo come avrei voluto per provocargli una immediata contrazione come facevo col mio papà quando distesa davanti a lui, l'avevo proprio a portata di lingua.

Avevo dunque iniziato a leccargli il glande scappellato e il buchino al suo vertice per poi prenderglielo in bocca tutto e succhiarglielo come fosse un cono di gelato.

L'effetto era stato immediato al punto che gonfiandosi ancora, aveva occupato ogni spazio nel mio cavo orale: "E' davvero un gran bel cazzo zio!" avevo pensato.

A quel punto, accompagnata dalle mani avevo cominciato a fargli un vero pompino al quale lui reagiva gemendo e contorcendo il bacino.

D'altra parte anch'io, stimolata dalla sua lingua e dalle sue dita, agitavo la mia zona pelvica e ben presto, mi ero sciolta nella sua bocca con un improvviso e violento orgasmo.

A quel punto, gli avevo appoggiato la verga sulla pancia e, come fosse un tracciato immaginario, con la lingua avevo cominciato a pennellarlo partendo dal prepuzio e poi il frenulo sino a scendere sui testicoli dove avevo incontrato la bocca della mia mamma la quale, dopo una fugace pennellata della sua lingua sula mia, era scesa a baciargli il buco del culo lasciando a me il piacevole compito di leccargli il perineo.

In quei momenti, le nostre bocche e le nostre mani tenevano il suo corpo e la sua verga tesi come corde pronte a spezzarsi.

Risalendo verso la cappella lo sentivo contrarsi sotto la mia lingua e proprio nel momento in cui esplodevo in un nuovo e più devastante orgasmo lui, emettendo grugniti e suoni conturbanti e liquidi, aveva cominciato a sciogliere nella mia bocca fiotti di sperma caldi e tracimanti come colate di lava.

Con la bocca piena e le labbra serrate, avevo alzato gli occhi incontrando lo sguardo di mia madre la quale in un muto invito, mi offriva le labbra per un osceno bacio alla crema calda, fluida, profumata e incestuosa.

Dopo che entrambe avevamo ingoiato la nostra parte, leccandoci le labbra. ci eravamo scambiate un complice sguardo d'approvazione per il lavoro ben fatto.

-Buono?-

Mi aveva chiesto la mamma:

-Buono! Più dolce di quello di papà e anche più cremoso anche se meno abbondante!-

Le avevo risposto in tutta sincerità.

-Hai ragione cucciola, si vede che sei diventata una buogustaia, quella di papà è più aspra anche se altrettanto desiderabile!-

Dopo quel magnifico e gustoso primo approccio "Affettivo" con lo zio, ci eravamo tirati su ed avevamo brindato a quella conoscenza così ravvicinata.

Lo zio era seduto al centro con me e la mamma sedute ai suoi fianchi.

Ne era seguita una conversazione dai contenuti piccanti, a tratti faceti ed altri assai seri.

Ci eravamo scambiati complimenti sui nostri eccitanti sessi, sui nostri profumi (Il mio gli ricordava quello della mamma ai loro primi approcci sessuali) il sapore della mia fica e dei miei umori e poi, il suo olezzo di maschio e il sapore dolce del suo sperma denso e cremoso.. avevamo riso.. ci eravamo toccati ancora.. aveva voluto leccarmi le tette che sino a quel momento non mi aveva neanche visto e poi.. poi l'impegno che se avesse voluto, gli avrei dato io il figlio della promessa che mia madre non aveva potuto mantenere.

A quelle mie parole, lo zio era scoppiato in lacrime subito consolato dalla mamma:

-Non è bellissimo Roby? Grazie ad Alice, avremo il bambino che abbiamo sempre sognato!-

-Ascolta zio, io mi sposo alla fine della prossima settimana ma prima di allora, vorrei approfondire la conoscenza col tuo amichetto e poi, dopo che mi sarò sposata, sarà anche più bello incontrarci e fare l'amore col pancione perché me lo ha detto sai la mamma che tu hai una vera passione per le femmine gravide e gliene hai dato prova facendola godere come mai prima quando aveva me dentro la pancia.. non è vero?-

-Certo che è vero Alice e te ne darò una prova appena possibile e poi, non vedo l'ora di fare l'amore con te con in pancia il nostro bambino.. la sola idea di quel momento mi fa impazzire di desiderio e mi fa eccitare come una bestia.. ecco.. tocca.. tocca e senti l'effetto che mi fa.-

Effettivamente, il solo fatto di aver sfiorato quell'argomento gli aveva fatto diventare il cazzo durissimo.

Mi sarebbe piaciuto assaggiarlo subito ma a casa mi aspettava mio padre e lui, aveva sempre la precedenza su tutto e tutti!-

La mamma (beata lei) sarebbe rimasta a dormire e scopare con suo fratello mentre io, con un taxi ero tornata a casa dove mio padre (Beata me) come sempre accadeva, mi aveva preparato un'accoglienza coi fiocchi: Tavola imbandita in modo romantico.. candele accese con al centro un grosso bouquet di rose rosse, pietanze afrodisiache, Champagne e lenzuola di seta rosse sul lettone dove avremmo anticipato la nostra luna di miele.

Mentre eravamo seduti a tavola gli avevo detto:

-Lo sai papà che ho fatto un pompino allo zio!

Ha davvero un bel cazzo non come il tuo però è bello grosso e duro e poi, ha una sborra densa, cremosa e dolce, non male anche se io preferisco la tua più abbondante anche se più acida.

E brava la mia porcellina, vai in giro a fare pompini e poi vieni anche a raccontarmelo.

E adesso che col tuo racconto da troietta mi hai fatto eccitare come faccio?-

Avevano riso prima che la ragazza si inginocchiasse sotto il tavolo per prenderglielo in bocca e succhiarglielo sino a farlo sborrare.

Poi emergendo, aveva avvicinato la bocca al grande plateau sul tavolo, pieno di cubetti di ghiaccio sul quale, poggiavano aperte 12 ostriche ed alcuni spicchi di limone.

Avvicinando le labbra a quei profumati e gustosi frutti di mare, vi aveva lasciato scivolare filamenti di sborra sino a quando tutti e 12 non ne avevano avuto la giusta dose.. l'antipasto era servito!

-Non c'è partita papà!

La qualità del tuo condimento è superiore per gusto ed anche per quantità.

Con quella dello zio non sarei riuscita a condirne neanche la metà e poi, così dolciastra, male si addice ad un frutto dal sapore così deciso e voluttuoso.-

A quel punto, il padre raccogliendo il guanto di sfida lanciatogli dalla figlia, l'aveva fatta distendere sul tavolo e ponendosi le sue gambe sulle spalle, le aveva aperto la fica e vi aveva infilato il frutto dell'ostrica che subito dopo si era premunito di andare a risucchiare con la bocca.

Il secondo frutto lo aveva lasciato scivolare direttamente nella bocca della figlia che aspettava vogliosa con le labbra dischiuse e gli occhi carichi di libidine.

Aveva continuato così sino alla fine alternando un frutto nella fica della figlia ad uno nella sua bocca.

Pareggiato così i conti di quella eccitante provocazione, avevano ripreso la cena ridendo, sospirando e parlando d'amore come se davvero fosse lui la persona che avrebbe sposato da li a pochi giorni.

Alla fine della cena, si erano spostati in soggiorno dove, seduti sul divano, nell'attesa di smaltire un po' di ciò che avevano mangiato, avevano amoreggiato scambiandosi promesse da innamorati ed infine, lui l'aveva presa in braccio e con passo sicuro, l'aveva condotta in camera dove con dolcezza, l'aveva deposta sul loro talamo nuziale.

segue

scritto il
2022-07-17
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