Il mio papà 12 - 8 mesi di gravidanza🤰e di sesso scatenato💋
di
Andrea2022
genere
incesti
Naturalmente, dovrei essere una grande scrittrice per tradurre in parole o versi le sensazioni che avevo provato il giorno del mio matrimonio e le ore successive ad iniziare dalla prima notte trascorsa tra le braccia del mio ignaro, innamorato e premuroso sposo.
Confesso che avevo avuto dei momenti di grave crisi morale a causa del tradimento che perpetravo nei confronti di mio marito al quale pure volevo bene ricambiata da un amore e da una fiducia "Malriposta!" senza limiti.
Però, mentre contrita mi consideravo una troia fedifraga, immeritevole del suo affetto, mi sentivo bagnare tra le cosce in preda ad una simultanea eccitazione a riprova di quanto fossi davvero troia!
In quei momenti ero preda di due opposte personalità: La prima innamorata di mio padre e tutte le trasgressioni che mi concedeva (compreso il fatto di avermi accompagnata sull'altare con già in grembo il frutto del nostro rapporto incestuoso) e l'utero ancora intriso del seme col quale mi aveva riempita un'ora prima che salissi sull'altare e la seconda di profondo affetto e riconoscenza per l'uomo che mi aveva sposata, mi amava e che tradivo senza pudore come la peggiore delle puttane.
Erano tuttavia momenti fugaci della durata del tempo di una confessione in chiesa che, dopo l'assoluzione, ti consente di ripetere subito gli stessi peccati da scaricare il giorno dopo con una ave Maria.
Come poteva non essere così se entrando in chiesa con accanto mio padre, in grembo avevo suo figlio ed in pancia trattenuta dal perizoma, la sua sborra che altrimenti sarebbe colata tra le mie cosce e sulle scarpette immacolate da sposa in raso bianco.
Fortunatamente, avanzavamo con passo lento altrimenti, l'eccitazione che faceva fremere tutto il mio corpo, mi avrebbe impedita di camminare.
Dopo i festeggiamenti, mio padre, in un viaggio in macchina di circa due ore ci aveva accompagnati sino all'albergo dove avremmo trascorso la prima notte di nozze in attesa dell'imbarco in aereo per i Caraibi dove avremmo trascorso la luna di miele.
Giunti in camere, mentre mio marito mi aiutava a spogliarmi, avevo subito notato alcune macchie dietro l'abito da sposa.
Evidentemente erano le tracce di saliva ed umori del mio godimento colati mentre mia madre mi preparava con la lingua per l'incredibile, fremente ariete del mio papà.
Le altre macchie più spesse ed in parte non ancora completamente asciutte, erano le tracce di sperma colate dal cazzo di mio padre mentre si sfilava e dal mio sesso pieno prima che ne fermassi il colo indossando lo slip.
Fortunatamente la ricchezza del drappeggio ne aveva coperto la vista e nessuno se ne era accorto compreso il mio fresco sposo troppo emozionato e preso nell'azione di preparare la moglie per la sua agognata prima notte.
Come forse ho già scritto, lo stato di eccitazione che mi aveva accompagnata per tutto il giorno, l'avevo ancora addosso in quel momento per di più accentuato dal fatto che mentre mio marito faceva le registrazioni in albergo mio padre mi aveva accompagnata in camera dove ci eravamo baciati con una tale passione che nella mia passera si erano aperte le fontane mentre i suoi pantaloni parevano scoppiare alla pressione del suo cazzo che purtroppo, non avrebbe potuto sfogarsi in quella circostanza.
Dunque, scoprire che il mio abito da sposa conservava le tracce dell'ultimo amplesso amoroso con mio padre in aggiunta all'ultimo episodio e l'eccitazione che mi portava addosso, mi aveva fatta arrapare al punto che dopo un superficiale bidet (Volevo conservare ancora dentro di me parte della crema del mio papà) salita completamente nuda sul letto, avevo aggredito mio marito con la predisposizione di una cagna in calore.
In quel momento, dimenticando che non gli avevo mai succhiato il cazzo e che lui non me l'aveva mai leccata, gli ero saltata addosso e ponendomi a 69 glielo avevo preso in bocca schiacciandogli la faccia colle labbra della mia fica già umide.
La sua reazione era stata disastrosa!
Il suo pisello non dava segni di vita ed anche il fatto di ritrovarsi la mia fica in faccia, lo aveva paralizzato togliendogli anche il respiro.
Guidata da un'istantanea ripresa di lucido realismo mi ero ricomposta e riprendendo il controllo della situazione, mi ero sdraiata accanto a lui e abbracciandolo gli avevo sussurrato:
-Scusami amore.. scusami ma l'emozione per questa nostra prima notte d'amore è troppo forte per me e mi ha fatto perdere il controllo che mi ha spinta a comportarmi come mi hanno raccontato certe mie amiche che si sono sposate prima di me.
Mi hanno raccontato di una loro prima notte fatta di fuoco e di passione senza controllo ed io stupidamente, volevo imitarle dimenticando che noi non siamo come loro e non ne abbiamo neanche l'esperienza.
A quell'ennesima menzogna, avevo avuto un tonfo al cuore!
-Amore, non ti devi scusare, forse hanno ragione le tue amiche e nell'amore forse, bisogna lasciarsi andare e abbandonarsi alle passioni come ho letto tante volte in certi romanzi.
Sai, io ho letto di certe pratiche raccomandate anche dal Kamasutra e forse insieme, dovremmo cercare di imparare anche noi.-
-Che meraviglia amore.. che belle parole mi stai dicendo ed io che pensavo che mi avresti trattata come una prostituta dopo il mio assalto e la mia voglia di te!-
Dopo quel chiarimento, eravamo entrambi più rilassati e dopo un lungo periodo trascorso tra baci sempre più appassionati e audaci carezze, lui mi aveva bisbigliato:
-Lo sai amore, prima quando mi avevi messo la cosina in faccia, mi pareva di soffocare e tuttavia, ho sentito un profumo intenso ed un sapore agrodolce come certi piatti cinesi.
"Ero felice di sapere che aveva gradito il cocktail dei miei umori aciduli e il dolce del miele del mio papà"
Sai che c'è, se non ti scandalizza, mi piacerebbe annusare ancora quel profumo così inebriante e assaggiare quel sapore così gustoso.-
Avevamo rotto il ghiaccio e lui non si stancava mai di leccarmi e, seguendo le mie istruzioni, farmi godere sino all'orgasmo.
Anch'io lo leccavo e lo succhiavo fingendomi inesperta anche se, abituata ai calibri del mio papà e mio zio, quella specie di wurstel piccolo e neanche tanto duro, non mi dava nessun piacere anche se mi costringeva a mentire.
Mentre lo succhiavo, se ne era venuto una prima volta quasi subito scusandosi per avermi sporcato il mento e le dita.
Dopo circa un'ora trascorsa tra una specie di dormiveglia alternata a languidi bacini, gli era finalmente tornato duro ed anche in quel caso, se ne era venuto subito dopo avermelo messo dentro.
Avevamo dormito abbracciati.
Abbiamo trascorso tutta la luna di miele in una specie di replica di quella prima notte.
Le uniche variabili significative consistevano nel fatto che gli avevo insegnato a leccarmi la fica in modo divino e, quando avevo capito che lui trovava disdicevole che una moglie lo prendesse in bocca, avevo smesso di fargli pompini e dopo che mi ero fatta regalare 4 o 5 orgasmi con la bocca, me lo facevo mettere dentro e dopo una veloce sborratina, ci addormentavamo abbracciati alla "Giulietta e Romeo" come amava ripetere lui.
Due settimane così!
Tutto il giorno in spiaggia con lui sempre preso dai suoi libri mentre io mi bagnavo al corteggiamento di certi maschioni che impudentemente, mi mostravano il loro incredibile pacco malamente riposto dentro minuscoli costumi.
Nonostante fosse forte la tentazione e numerose le opportunità, avevo tenuto sotto controllo la mia voglia ed ero riuscita a non tradire mio marito e soprattutto, a mantenermi fedele a mio padre e mio zio.. certo, quando in fondo al corridoio mi ero trovata di fronte quel mandingo col cannone puntato e carico, non avevo resistito ed inginocchiandomi, gli avevo fatto un pompino spaziale con l'ingoio di un litro di crema.
Mi ero salvata dall'andare oltre, dicendogli di essere fertile e di non poter rischiare una gravidanza per di più nera.
Il mattino successivo eravamo ripartiti altrimenti.. chissà!
Certo, l'accumulo di libidine di quelle interminabili giornate fatte di allettanti provocazioni, lo scaricavo di notte con mio marito facendogli consumare la lingua con quelle interminabili leccate di fica di cui era diventato goloso ed esperto.
Al nostro rientro a casa, eravamo stati accolti da festeggiamenti interminabili da parte dei parenti di mio marito talmente emozionati e felici da darmi addirittura l'impressione che temessero che il figlio non fosse in grado di mettere incinta la sua giovane sposa.
Lo stesso entusiasmo mostravano il mio papà e la mamma ma per motivi diversi.
Mia madre infatti non stava nella pelle dalla voglia di dire a tutto il mondo che sua figlia era in dolce attesa.
Allo stesso modo mio padre che mostrava una gioia incontenibile ben sapendo che lui era nonno ed al tempo stesso papà della creatura che avrei messa al mondo.
I festeggiamenti che si erano protratti per più di una settimana con pranzi, cene e visite ai parenti che avevano avuto l'effetto di impedirmi di ritagliarmi momenti di intimità con mio padre e la mia mamma.
La situazione era tornata normale quando mio marito aveva dovuto affrontare la sua prima trasferta di lavoro.
Per quella occasione, era stato lui stesso a proporre che io andassi a trascorrere quei giorni a casa dei miei in modo che mia madre si potesse prendere cura di me.
Ed in effetti, mia madre si era presa cura di me e dei miei pruriti troppo a lungo repressi.
Di giorno, nonostante gli impegni di lavoro, ci ritagliavamo sempre un po' di tempo per giocare in tre, io lei ed il papà.
La notte invece, io la trascorrevo nel loro lettone tra le braccia del mio papà mentre la mamma andava a fare compagnia a suo fratello per una notte dalla passione mai sopita.
In una di quelle assenze di mio marito, la mamma mi aveva portata a trascorrere "Finalmente!" una notte d'amore insieme a lei e lo zio.
Devo confessare che mio zio mi aveva davvero sorpreso a letto.
Avevo già avuto l'occasione di vedere il suo attrezzo e di giocarci con le mani e la bocca sino a gustarne l'essenza ma altra cosa era stata sentirmelo dentro duro e potente con una capacità incredibile di farmi sentire piena e quando me l'ero sentito contrarre e sparare sull'utero i suoi fiotti di bollente sborra, avevo goduto insieme a lui nonostante avessi già avuto due orgasmi.
Avevo anche cominciato a capire la sua passione per le donne gravide.. una vera perversione!
Già dalla prima volta in cui, mentre lui era disteso sul letto, mia madre, dopo averlo lavorato con la bocca per renderlo duro come un randello, me lo aveva infilato dentro per farmelo cavalcare come piace a me, lui accompagnava i miei movimenti tenendomi una mano sul seno e l'altra sulla pancia all'altezza dell'ombelico e mentre i suoi ansimi salivano di tono, farfugliava parole incomprensibili rese chiare solo dall'urlo finale in cui, nel momento di cominciare ad eruttare sborra sin dentro il mio stomaco, gridava "Ti ingravido.. ti metto incinta.. ti faccio fare un figlio.. aaaa.. sborro..sborrooooo!"
Ma ancora più evidente era parsa quella sua passione quando, dopo cena, si era messo in piedi sulle sue protesi e dopo avermi fatta distendere sul tavolo sul quale avevamo cenato, mi aveva leccato la fica facendomi avere tre orgasmi a raffica per poi farmi scendere coi piedi a terra e col seno appoggiato sul tavolo, mi aveva montata da dietro tenendomi ferma con le mani saldamente strette al mio ventre gravido.
Ed ancora dopo avermi fatta godere altre due volte, grugnendo come un maiale che ingravida la sua scrofa, mi aveva tempestato l'utero coi suoi bollenti fiotti di sborra ricordandomi che mi stava ingravidando.
Via via che procedeva la mia gravidanza e il pancione diveniva sempre più eccitante per i suoi gusti, il suo cazzo pareva adeguarsi come misure e durezza al suo incredibile grado di libidine che mi procurava orgasmi devastanti dei quali oramai non riuscivo più a fare a meno.
Erano stati otto mesi meravigliosi nei quali, mio marito mi trattava come fossi un biscuit troppo fragile da non forzare limitandosi a gustarne il dolce nettare mentre mi riempiva di baci e di carezze.
Mio padre a modo suo, mi usava le stesse attenzioni senza però farmi mancare mai la dose di cazzo in bocca, nella fica e nel culo che confermasse i diritti di proprietà che lui aveva su di me.. la sua bambina!
Lo zio invece mi riempiva eccome coi suoi modi energici e col suo randello sempre più duro che infilava con forza in ogni mio buco scaricandosi però sempre dentro la mia vagina sull'agognata bocca dell'utero.
Il bambino aveva quasi un anno e mezzo quando finalmente anche lui era riuscito a mettermi incinta per regalare a me e mio figlio una sorellina meravigliosa.
segue
Confesso che avevo avuto dei momenti di grave crisi morale a causa del tradimento che perpetravo nei confronti di mio marito al quale pure volevo bene ricambiata da un amore e da una fiducia "Malriposta!" senza limiti.
Però, mentre contrita mi consideravo una troia fedifraga, immeritevole del suo affetto, mi sentivo bagnare tra le cosce in preda ad una simultanea eccitazione a riprova di quanto fossi davvero troia!
In quei momenti ero preda di due opposte personalità: La prima innamorata di mio padre e tutte le trasgressioni che mi concedeva (compreso il fatto di avermi accompagnata sull'altare con già in grembo il frutto del nostro rapporto incestuoso) e l'utero ancora intriso del seme col quale mi aveva riempita un'ora prima che salissi sull'altare e la seconda di profondo affetto e riconoscenza per l'uomo che mi aveva sposata, mi amava e che tradivo senza pudore come la peggiore delle puttane.
Erano tuttavia momenti fugaci della durata del tempo di una confessione in chiesa che, dopo l'assoluzione, ti consente di ripetere subito gli stessi peccati da scaricare il giorno dopo con una ave Maria.
Come poteva non essere così se entrando in chiesa con accanto mio padre, in grembo avevo suo figlio ed in pancia trattenuta dal perizoma, la sua sborra che altrimenti sarebbe colata tra le mie cosce e sulle scarpette immacolate da sposa in raso bianco.
Fortunatamente, avanzavamo con passo lento altrimenti, l'eccitazione che faceva fremere tutto il mio corpo, mi avrebbe impedita di camminare.
Dopo i festeggiamenti, mio padre, in un viaggio in macchina di circa due ore ci aveva accompagnati sino all'albergo dove avremmo trascorso la prima notte di nozze in attesa dell'imbarco in aereo per i Caraibi dove avremmo trascorso la luna di miele.
Giunti in camere, mentre mio marito mi aiutava a spogliarmi, avevo subito notato alcune macchie dietro l'abito da sposa.
Evidentemente erano le tracce di saliva ed umori del mio godimento colati mentre mia madre mi preparava con la lingua per l'incredibile, fremente ariete del mio papà.
Le altre macchie più spesse ed in parte non ancora completamente asciutte, erano le tracce di sperma colate dal cazzo di mio padre mentre si sfilava e dal mio sesso pieno prima che ne fermassi il colo indossando lo slip.
Fortunatamente la ricchezza del drappeggio ne aveva coperto la vista e nessuno se ne era accorto compreso il mio fresco sposo troppo emozionato e preso nell'azione di preparare la moglie per la sua agognata prima notte.
Come forse ho già scritto, lo stato di eccitazione che mi aveva accompagnata per tutto il giorno, l'avevo ancora addosso in quel momento per di più accentuato dal fatto che mentre mio marito faceva le registrazioni in albergo mio padre mi aveva accompagnata in camera dove ci eravamo baciati con una tale passione che nella mia passera si erano aperte le fontane mentre i suoi pantaloni parevano scoppiare alla pressione del suo cazzo che purtroppo, non avrebbe potuto sfogarsi in quella circostanza.
Dunque, scoprire che il mio abito da sposa conservava le tracce dell'ultimo amplesso amoroso con mio padre in aggiunta all'ultimo episodio e l'eccitazione che mi portava addosso, mi aveva fatta arrapare al punto che dopo un superficiale bidet (Volevo conservare ancora dentro di me parte della crema del mio papà) salita completamente nuda sul letto, avevo aggredito mio marito con la predisposizione di una cagna in calore.
In quel momento, dimenticando che non gli avevo mai succhiato il cazzo e che lui non me l'aveva mai leccata, gli ero saltata addosso e ponendomi a 69 glielo avevo preso in bocca schiacciandogli la faccia colle labbra della mia fica già umide.
La sua reazione era stata disastrosa!
Il suo pisello non dava segni di vita ed anche il fatto di ritrovarsi la mia fica in faccia, lo aveva paralizzato togliendogli anche il respiro.
Guidata da un'istantanea ripresa di lucido realismo mi ero ricomposta e riprendendo il controllo della situazione, mi ero sdraiata accanto a lui e abbracciandolo gli avevo sussurrato:
-Scusami amore.. scusami ma l'emozione per questa nostra prima notte d'amore è troppo forte per me e mi ha fatto perdere il controllo che mi ha spinta a comportarmi come mi hanno raccontato certe mie amiche che si sono sposate prima di me.
Mi hanno raccontato di una loro prima notte fatta di fuoco e di passione senza controllo ed io stupidamente, volevo imitarle dimenticando che noi non siamo come loro e non ne abbiamo neanche l'esperienza.
A quell'ennesima menzogna, avevo avuto un tonfo al cuore!
-Amore, non ti devi scusare, forse hanno ragione le tue amiche e nell'amore forse, bisogna lasciarsi andare e abbandonarsi alle passioni come ho letto tante volte in certi romanzi.
Sai, io ho letto di certe pratiche raccomandate anche dal Kamasutra e forse insieme, dovremmo cercare di imparare anche noi.-
-Che meraviglia amore.. che belle parole mi stai dicendo ed io che pensavo che mi avresti trattata come una prostituta dopo il mio assalto e la mia voglia di te!-
Dopo quel chiarimento, eravamo entrambi più rilassati e dopo un lungo periodo trascorso tra baci sempre più appassionati e audaci carezze, lui mi aveva bisbigliato:
-Lo sai amore, prima quando mi avevi messo la cosina in faccia, mi pareva di soffocare e tuttavia, ho sentito un profumo intenso ed un sapore agrodolce come certi piatti cinesi.
"Ero felice di sapere che aveva gradito il cocktail dei miei umori aciduli e il dolce del miele del mio papà"
Sai che c'è, se non ti scandalizza, mi piacerebbe annusare ancora quel profumo così inebriante e assaggiare quel sapore così gustoso.-
Avevamo rotto il ghiaccio e lui non si stancava mai di leccarmi e, seguendo le mie istruzioni, farmi godere sino all'orgasmo.
Anch'io lo leccavo e lo succhiavo fingendomi inesperta anche se, abituata ai calibri del mio papà e mio zio, quella specie di wurstel piccolo e neanche tanto duro, non mi dava nessun piacere anche se mi costringeva a mentire.
Mentre lo succhiavo, se ne era venuto una prima volta quasi subito scusandosi per avermi sporcato il mento e le dita.
Dopo circa un'ora trascorsa tra una specie di dormiveglia alternata a languidi bacini, gli era finalmente tornato duro ed anche in quel caso, se ne era venuto subito dopo avermelo messo dentro.
Avevamo dormito abbracciati.
Abbiamo trascorso tutta la luna di miele in una specie di replica di quella prima notte.
Le uniche variabili significative consistevano nel fatto che gli avevo insegnato a leccarmi la fica in modo divino e, quando avevo capito che lui trovava disdicevole che una moglie lo prendesse in bocca, avevo smesso di fargli pompini e dopo che mi ero fatta regalare 4 o 5 orgasmi con la bocca, me lo facevo mettere dentro e dopo una veloce sborratina, ci addormentavamo abbracciati alla "Giulietta e Romeo" come amava ripetere lui.
Due settimane così!
Tutto il giorno in spiaggia con lui sempre preso dai suoi libri mentre io mi bagnavo al corteggiamento di certi maschioni che impudentemente, mi mostravano il loro incredibile pacco malamente riposto dentro minuscoli costumi.
Nonostante fosse forte la tentazione e numerose le opportunità, avevo tenuto sotto controllo la mia voglia ed ero riuscita a non tradire mio marito e soprattutto, a mantenermi fedele a mio padre e mio zio.. certo, quando in fondo al corridoio mi ero trovata di fronte quel mandingo col cannone puntato e carico, non avevo resistito ed inginocchiandomi, gli avevo fatto un pompino spaziale con l'ingoio di un litro di crema.
Mi ero salvata dall'andare oltre, dicendogli di essere fertile e di non poter rischiare una gravidanza per di più nera.
Il mattino successivo eravamo ripartiti altrimenti.. chissà!
Certo, l'accumulo di libidine di quelle interminabili giornate fatte di allettanti provocazioni, lo scaricavo di notte con mio marito facendogli consumare la lingua con quelle interminabili leccate di fica di cui era diventato goloso ed esperto.
Al nostro rientro a casa, eravamo stati accolti da festeggiamenti interminabili da parte dei parenti di mio marito talmente emozionati e felici da darmi addirittura l'impressione che temessero che il figlio non fosse in grado di mettere incinta la sua giovane sposa.
Lo stesso entusiasmo mostravano il mio papà e la mamma ma per motivi diversi.
Mia madre infatti non stava nella pelle dalla voglia di dire a tutto il mondo che sua figlia era in dolce attesa.
Allo stesso modo mio padre che mostrava una gioia incontenibile ben sapendo che lui era nonno ed al tempo stesso papà della creatura che avrei messa al mondo.
I festeggiamenti che si erano protratti per più di una settimana con pranzi, cene e visite ai parenti che avevano avuto l'effetto di impedirmi di ritagliarmi momenti di intimità con mio padre e la mia mamma.
La situazione era tornata normale quando mio marito aveva dovuto affrontare la sua prima trasferta di lavoro.
Per quella occasione, era stato lui stesso a proporre che io andassi a trascorrere quei giorni a casa dei miei in modo che mia madre si potesse prendere cura di me.
Ed in effetti, mia madre si era presa cura di me e dei miei pruriti troppo a lungo repressi.
Di giorno, nonostante gli impegni di lavoro, ci ritagliavamo sempre un po' di tempo per giocare in tre, io lei ed il papà.
La notte invece, io la trascorrevo nel loro lettone tra le braccia del mio papà mentre la mamma andava a fare compagnia a suo fratello per una notte dalla passione mai sopita.
In una di quelle assenze di mio marito, la mamma mi aveva portata a trascorrere "Finalmente!" una notte d'amore insieme a lei e lo zio.
Devo confessare che mio zio mi aveva davvero sorpreso a letto.
Avevo già avuto l'occasione di vedere il suo attrezzo e di giocarci con le mani e la bocca sino a gustarne l'essenza ma altra cosa era stata sentirmelo dentro duro e potente con una capacità incredibile di farmi sentire piena e quando me l'ero sentito contrarre e sparare sull'utero i suoi fiotti di bollente sborra, avevo goduto insieme a lui nonostante avessi già avuto due orgasmi.
Avevo anche cominciato a capire la sua passione per le donne gravide.. una vera perversione!
Già dalla prima volta in cui, mentre lui era disteso sul letto, mia madre, dopo averlo lavorato con la bocca per renderlo duro come un randello, me lo aveva infilato dentro per farmelo cavalcare come piace a me, lui accompagnava i miei movimenti tenendomi una mano sul seno e l'altra sulla pancia all'altezza dell'ombelico e mentre i suoi ansimi salivano di tono, farfugliava parole incomprensibili rese chiare solo dall'urlo finale in cui, nel momento di cominciare ad eruttare sborra sin dentro il mio stomaco, gridava "Ti ingravido.. ti metto incinta.. ti faccio fare un figlio.. aaaa.. sborro..sborrooooo!"
Ma ancora più evidente era parsa quella sua passione quando, dopo cena, si era messo in piedi sulle sue protesi e dopo avermi fatta distendere sul tavolo sul quale avevamo cenato, mi aveva leccato la fica facendomi avere tre orgasmi a raffica per poi farmi scendere coi piedi a terra e col seno appoggiato sul tavolo, mi aveva montata da dietro tenendomi ferma con le mani saldamente strette al mio ventre gravido.
Ed ancora dopo avermi fatta godere altre due volte, grugnendo come un maiale che ingravida la sua scrofa, mi aveva tempestato l'utero coi suoi bollenti fiotti di sborra ricordandomi che mi stava ingravidando.
Via via che procedeva la mia gravidanza e il pancione diveniva sempre più eccitante per i suoi gusti, il suo cazzo pareva adeguarsi come misure e durezza al suo incredibile grado di libidine che mi procurava orgasmi devastanti dei quali oramai non riuscivo più a fare a meno.
Erano stati otto mesi meravigliosi nei quali, mio marito mi trattava come fossi un biscuit troppo fragile da non forzare limitandosi a gustarne il dolce nettare mentre mi riempiva di baci e di carezze.
Mio padre a modo suo, mi usava le stesse attenzioni senza però farmi mancare mai la dose di cazzo in bocca, nella fica e nel culo che confermasse i diritti di proprietà che lui aveva su di me.. la sua bambina!
Lo zio invece mi riempiva eccome coi suoi modi energici e col suo randello sempre più duro che infilava con forza in ogni mio buco scaricandosi però sempre dentro la mia vagina sull'agognata bocca dell'utero.
Il bambino aveva quasi un anno e mezzo quando finalmente anche lui era riuscito a mettermi incinta per regalare a me e mio figlio una sorellina meravigliosa.
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