Mio cugino

di
genere
incesti

Abitavamo in una grande casa co 4 appartamenti, la mia famiglia, e le 3 famiglie composte dai miei due zii, con prole, e mia zia, anc'essa sposata con figli,, ma la conformazione della casa, faceva sì, che io, dalla mia cameretta al piano superiore, d'angolo scorgessi il bagno di mia zia, e spesso, senza farmi accorgere, sbirciavo.
Spesso vedevo la zia nuda, corpo stupendo, seno grosso una quinta, fianchi decisi, e non la scorgevo solo mentre si lavava, ma anche quando si masturbavam e qualche volta mentre lo zio se la scopava, idem mia cugino, tettine piccole,bel corpicino, ma il massimo era quando vedevo i due maschi.
Mio zio, aveva un bel cazzo, e spesso si segava nudo, spruzzando il suo sperma, ma le scene più belle me le ha regalate Angelo, mio cugino, pochi anni più grande di mè, appena lo vedevo in bagno mi spogliavo, e prendevo trà le dita il mio cazzetto, no ho mai avuto un bel cazzo come i miei coetanei, e non ero ancora omosessuale, era il momento in qui avrei deciso, o almeno la natura lo avrebbe fatto per mè, e quindi, mi masturbavo, osservandolo, e spruzzavo gocce disborrina.
Un bel giorno Angelo si accorse di mè, ma non si nascose, anzi, si mostrò, in modo naturale, dirigeva il cazzo verso la finestra, in modo che potessi ben vederlo.
Nelle sttimane successive, con regolarità, andava in bagno, io non mi nascondevo più dietro la tenda, ma ci guardavamo mentre ci toccavamo,poi Angelo iniziò a infilarsi nel culetto il manico della spazzola che usava sua madre, fino a godere con potenti getti.
Io impazzivo alla vista del suo cazzo e del suo spruzzo, e cos', un giorno mi fece cenno di raggiungerlo, i suoi erano via per tutto il pomeriggio, io mi rivestii, e dissi a mama che andavo da Angelo, nulla di strano, siamo cugini, e cos' lo raggiunsi.
Mi aprì la porta nudo, con il cazzo in mano, lucido, e stupendo, entrai, mi spogliai, e iniziai a toccarlo, ci sistemammo sul divano, lui a gambe larghe, e io che iniziavo a leccarlo, come un cono gelato, per poi baciare la cappella, e seguendo i suoi ordini, iniziai a succhiarlo, era il mio primo pompino.
In breve mi venne in bocca, costringendomi a bere parte del suo sperma, che a dire il vero era di mio gusto, poi mi baciò in bocca bevendone parte, e mi sistemò steso sul divano, e a sua volta mi fece un pompino, era la prima volta per mè, e il mio cazzetto, turgido, sguazzava nella sua bocca, era più una pisellina, e al solo contatto delle sue labbra, in pochi attimi spruzzai il mio seme.
Giocammo per un paio d'ore, e mi fece indossare intimo di sua sorella mia coetanea, mi coccolava, mi toccava, mi piaceva.
Così, iniziammo a incontrarci da mè o da lui appena era possibile, continuando comunque a segarci alla finestra, anzi spesso eniva a spiare suamadre nuda da mè, sparandosi seghe pazzesche, e poi iniziammo a scattare foto a sua madre suo pade e sua sorelladi nascosto, e lì capii l mia strada, a mè interessava solo lui e suo padre, mio zio.
A distanza di alcuni mesi, io avevo imparato a d atteggiarmi a ragazza, e a diventare sempre più passiva, e un giorno che potemmo rimanere più tempo soli, Angelo, mi rese la sua donna, con dolcezza mi sverginò, lo accolsi dentro di mè, e finalmente la natura aveva fatto il suo corso.
Iniziai a farmi crescere i capelli, il mio fisico asciutto mi permetteva di indossare canottiere attillate e calzoncini corti, i miei iniziarono a capire qualche cosa, ma lasciarono correre.
Poi iniziai ad uscire con Angelo, che nel frattempo aveva preso la patente, mi portava a ballare, e appena fuori casa, mi spogliavo sul sedile dietro e mi trasformavo in una ragazza desiderabile.
Ballavamo, e poi facevamo ALL'AMORE nel buio della discoteca, e col passare delle settimane si aggregarono due suoi amici, mi spogliavo e rivestivo in loro presenza, e venne naturale, scopare anche con loro, anzi in discoteca, ormai mi conoscevano, e così mi appartavo con altri maschi, oramai avevo una vagina a tutti gli effetti.
Passarono un paio d'anni, dove la mia omosessualità era chiara, venne il momento della patente, e della scelta dell'università, i miei optarono per una sede lontana da casa, visto le mie tendenze, e mi trovarono un'appartamento, ma prima presi la patente.
Mi portava Angelo a fare le guide in una zona appartata, lui o uno dei suoi amici si metteva alla guida, stendeva il sedile, io in minigonna senza slip, mi sedevo impalandomi sul loro cazzo e guidavo, le buche e le asperità aiutavano la scopata, ero sempre piena di sperma.
Ma un bel giorno, mentre ero intenta a scopare in auto con un amico, una pattuglia si avvicina, e succede il patatrac, veniamo denunciati per atti osceni in luogo pubblico, i miei vengono a recuperarmi in caserma, e mi trovano, in gonna camicetta, e tacchi.
A casa un casino pazzesco, e poche settimane dopo la fine delle scuole, mi accompagnano a Bologna, mi portano all'appartamento, mio padre nemmeno sale, mia madre mi aiuta a sistemarmi, e po mi cosegna una carta di credito, dovrai rifarti il guardaroba immagino, ma a casa quando verrai non venire da donna, mi bacia e se ne và.
Cosi iniziai la mia vita, acquistai l'occorrente, e divenni Paola, ma decisi di trovarmi un lavoro che mi permettesse di più, e cos', mi recai in un bar fuori dal centro, dove cercavano una cameriera, mi presentai, vestitino corto e tacchi, leggermente truccata, entrai e mi avvicinai al proprietario, un omone tarchiato, un calabrese, mi presentai, lui mi squadrò, e mi disse, io cerco una ragazza, non un frocetto, mi aveva sfamata, anche se passavo per ragazza, ma lui aveva l'occhio lungo, insistetti dicendo che si sbagliava, allora mi disse, sali in casa da mia moglie, che ti raggiungo, e appena mi muovo mi dà una pacca sul culo, vai vai frocetto.
di
scritto il
2022-08-11
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