La Maestra (capitolo 4)
di
Amelie
genere
saffico
Quella notte Claudia non riuscì a dormire. Lidia si era dedicata al suo piacere in un modo così esperto, passionale e generoso che il suo corpo era rimasto acceso e voglioso e dopo un po' si era dovuta masturbare altre due volte con foga per soddisfare il fuoco del desiderio che sentiva crescere tra le sue gambe. Era come se più imparava a godere bene, più ne voleva.
Al mattino si ritrovarono in cucina per fare colazione. Chiacchierano come se nulla fosse, poi Claudia decise di prendere l'iniziativa. Scostò le bretelline della canottiera dell'amica, scoprendole il petto. Finalmente poteva ammirare e toccare quei seni grandi e sodi. Finalmente poteva leccare e succhiare quei capezzoli invitanti. Finalmente poteva mordicchiarli creando brividi di piacere nell'amica.
Lidia docile si lasciò condurre in quel gioco. Voleva vedere fino dove si sarebbe spinta l'amica.
Claudia inginocchiandosi scese con la lingua, giù sulla pancia, oltrepassò l'ombelico e arrivò ai pantaloncini. Con un gesto li fece scivolare ai piedi. Le sfilò anche il minuscolo perizoma con gesti lenti, quasi esasperanti. Guardò davanti a sè e inspirò profondamente l'odore del sesso dell'amica. Era depilata a eccezione di una sottile striscia di peli neri che la rendeva ancora più sexy e invitante. Alcune gocce di umori brillavano e iniziò a leccarla nella fessura e poi con le dita le scoprì il clitoride e tenendolo fermo ed esposto iniziò a leccarlo e a succhiarlo. Lidia sollevò un po' la gamba e appoggiò entrambe le mani sulla testa dell'amica che la leccò con maestria fino a farla venire. A quel punto la spinse facendola sedere sul divano. Le spalancò le gambe e riprese a leccarla. Le infilò due dita dentro e la masturbò fino a farla venire con una copiosa eiaculazione. Le aveva restituito il piacere e le stava dimostrando che l'allieva stava imparando tutto dalla maestra.
Lidia decise di passare al comando, si alzò dal divano e la condusse nella sua camera. Il letto matrimoniale le avrebbe accolte con maggiore comfort. Aveva ancora qualche chicca da mostrare alla sua allieva. Fece sdraiare Claudia e le mise una tetta in bocca per farsela leccare. Poi scese più giù, allargò le piccole labbra dell'amica e iniziò a masturbarla con il suo seno. Con il capezzolo bagnato stimolava il clitoride dell'amica regalandole sensazioni uniche. Poi glielo rimise in bocca impregnato dei suoi stessi umori per farle assaggiare il suo sapore. Le spalancò le gambe e si sedette sul suo bacino. Allargò le sue piccole labbra e posizionò il proprio clitoride a contatto con quello dell'amica e iniziò a muovere ritmicamente il bacino. Il loro era un incastro perfetto, una sintonia perfetta di spinte e i loro clitoridi continuavano a baciarsi regalando a entrambe un piacere profondo e appagante.
Al mattino si ritrovarono in cucina per fare colazione. Chiacchierano come se nulla fosse, poi Claudia decise di prendere l'iniziativa. Scostò le bretelline della canottiera dell'amica, scoprendole il petto. Finalmente poteva ammirare e toccare quei seni grandi e sodi. Finalmente poteva leccare e succhiare quei capezzoli invitanti. Finalmente poteva mordicchiarli creando brividi di piacere nell'amica.
Lidia docile si lasciò condurre in quel gioco. Voleva vedere fino dove si sarebbe spinta l'amica.
Claudia inginocchiandosi scese con la lingua, giù sulla pancia, oltrepassò l'ombelico e arrivò ai pantaloncini. Con un gesto li fece scivolare ai piedi. Le sfilò anche il minuscolo perizoma con gesti lenti, quasi esasperanti. Guardò davanti a sè e inspirò profondamente l'odore del sesso dell'amica. Era depilata a eccezione di una sottile striscia di peli neri che la rendeva ancora più sexy e invitante. Alcune gocce di umori brillavano e iniziò a leccarla nella fessura e poi con le dita le scoprì il clitoride e tenendolo fermo ed esposto iniziò a leccarlo e a succhiarlo. Lidia sollevò un po' la gamba e appoggiò entrambe le mani sulla testa dell'amica che la leccò con maestria fino a farla venire. A quel punto la spinse facendola sedere sul divano. Le spalancò le gambe e riprese a leccarla. Le infilò due dita dentro e la masturbò fino a farla venire con una copiosa eiaculazione. Le aveva restituito il piacere e le stava dimostrando che l'allieva stava imparando tutto dalla maestra.
Lidia decise di passare al comando, si alzò dal divano e la condusse nella sua camera. Il letto matrimoniale le avrebbe accolte con maggiore comfort. Aveva ancora qualche chicca da mostrare alla sua allieva. Fece sdraiare Claudia e le mise una tetta in bocca per farsela leccare. Poi scese più giù, allargò le piccole labbra dell'amica e iniziò a masturbarla con il suo seno. Con il capezzolo bagnato stimolava il clitoride dell'amica regalandole sensazioni uniche. Poi glielo rimise in bocca impregnato dei suoi stessi umori per farle assaggiare il suo sapore. Le spalancò le gambe e si sedette sul suo bacino. Allargò le sue piccole labbra e posizionò il proprio clitoride a contatto con quello dell'amica e iniziò a muovere ritmicamente il bacino. Il loro era un incastro perfetto, una sintonia perfetta di spinte e i loro clitoridi continuavano a baciarsi regalando a entrambe un piacere profondo e appagante.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
La Maestra (capitolo 3)racconto sucessivo
La Maestra (capitolo 5)
Commenti dei lettori al racconto erotico