Un'avventura - cap. 1
di
Amelie
genere
tradimenti
Avevano deciso all'ultimo di andare in vacanza con un viaggio di gruppo.
Il prezzo era conveniente, la meta da favola, e la presenza di altre persone avrebbe attutito il loro rapporto stanco e denso di lunghi silenzi.
All'inizio non era stato così. Era scattata una forte attrazione, la loro intesa era magica dentro e fuori dal letto. Poi l'abitudine, la stanchezza, le scocciature quotidiane avevano preso il sopravvento. Con il tempo avevano smesso di guardarsi con desiderio, di cercarsi, ed entrambi non ricordavano quando avevano fatto l'ultima volta l'amore con passione e trasporto.
La loro vacanza era iniziata. Gli altri partecipanti sembravano simpatici e alla mano e il capogruppo era un mix di entusiasmo e carisma.
Durante le presentazioni un altro partecipante l'aveva colpita. L'aveva fissata e durante la stretta di mano aveva indugiato sfiorando con le dita il suo palmo. Quel contatto e quello sguardo così intensi l'avevano turbata.
Lei era una donna sui cinquanta, con i capelli mossi neri che le scendevano sui seni abbondanti.
Era bella. E consapevole di esserlo.
Attirava gli sguardi degli uomini e le piaceva vestirsi in modo da valorizzare le sue forme, senza mai nascondere la sua femminilità.
Lui, occhi e capelli castani, aveva superato da poco i quaranta e aveva un fisico asciutto e scolpito.
L'indomani mattina era prevista un'escursione alle grotte in una località che distava alcune ore dal villaggio. Il compagno si era aggregato al gruppo degli escursionisti mentre lei, che non aveva voglia di partecipare, era rimasta al villaggio. Il suo umore non era granché. Dopo colazione si recò in spiaggia per crogiolarsi al sole cullata dal suono delle onde del mare.
Le venne voglia di toccarsi. Era ancora mattina presto e le file di sdraio erano pressoché vuote. C'era abbastanza distanza tra lei e i pochi presenti e si sentiva in una bolla protetta per concedersi qualche coccola. Abbassò lo schienale della sdraio, si mise semiseduta, piegò le ginocchia e allargò le gambe. Si accarezzò la pancia, infilò una mano negli slip fino a toccare la peluria della sottile striscia. Scese giù, a sfiorarsi il clitoride e la sua dolce fessura. Era già umida. Non voleva fermarsi a quelle carezze. Farlo in pubblico, con il rischio di essere vista, la eccitava ancora di più. Scostò il costume portandone il bordo sulla fessura e si infilò due dita. Lasciò che il costume tornasse al proprio posto e iniziò a muovere le dita dentro di lei.
Non era andato con gli altri. Aveva sentito che lei sarebbe rimasta nel villaggio mentre il compagno avrebbe partecipato all'escursione. Quindi avrebbe avuto un po' di tranquillità per avvicinarsi alla donna senza avere il marito tra i piedi.
La sera prima, appena l'aveva vista, aveva sentito una forte attrazione, qualcosa di animalesco si era acceso in lui. Voleva conoscere quella donna. Ma soprattutto, voleva farsela.
Dopo la colazione raggiunse la spiaggia privata e la vide. Scelse un posto qualche fila più indietro, in modo da poterla ammirare senza essere visto.
Notò la sua mano che si accarezzava la pancia e poi furtiva scendeva più giù.
Rimase sorpreso ed eccitato da quella visione.
Sentì il suo pene indurirsi.
Il prezzo era conveniente, la meta da favola, e la presenza di altre persone avrebbe attutito il loro rapporto stanco e denso di lunghi silenzi.
All'inizio non era stato così. Era scattata una forte attrazione, la loro intesa era magica dentro e fuori dal letto. Poi l'abitudine, la stanchezza, le scocciature quotidiane avevano preso il sopravvento. Con il tempo avevano smesso di guardarsi con desiderio, di cercarsi, ed entrambi non ricordavano quando avevano fatto l'ultima volta l'amore con passione e trasporto.
La loro vacanza era iniziata. Gli altri partecipanti sembravano simpatici e alla mano e il capogruppo era un mix di entusiasmo e carisma.
Durante le presentazioni un altro partecipante l'aveva colpita. L'aveva fissata e durante la stretta di mano aveva indugiato sfiorando con le dita il suo palmo. Quel contatto e quello sguardo così intensi l'avevano turbata.
Lei era una donna sui cinquanta, con i capelli mossi neri che le scendevano sui seni abbondanti.
Era bella. E consapevole di esserlo.
Attirava gli sguardi degli uomini e le piaceva vestirsi in modo da valorizzare le sue forme, senza mai nascondere la sua femminilità.
Lui, occhi e capelli castani, aveva superato da poco i quaranta e aveva un fisico asciutto e scolpito.
L'indomani mattina era prevista un'escursione alle grotte in una località che distava alcune ore dal villaggio. Il compagno si era aggregato al gruppo degli escursionisti mentre lei, che non aveva voglia di partecipare, era rimasta al villaggio. Il suo umore non era granché. Dopo colazione si recò in spiaggia per crogiolarsi al sole cullata dal suono delle onde del mare.
Le venne voglia di toccarsi. Era ancora mattina presto e le file di sdraio erano pressoché vuote. C'era abbastanza distanza tra lei e i pochi presenti e si sentiva in una bolla protetta per concedersi qualche coccola. Abbassò lo schienale della sdraio, si mise semiseduta, piegò le ginocchia e allargò le gambe. Si accarezzò la pancia, infilò una mano negli slip fino a toccare la peluria della sottile striscia. Scese giù, a sfiorarsi il clitoride e la sua dolce fessura. Era già umida. Non voleva fermarsi a quelle carezze. Farlo in pubblico, con il rischio di essere vista, la eccitava ancora di più. Scostò il costume portandone il bordo sulla fessura e si infilò due dita. Lasciò che il costume tornasse al proprio posto e iniziò a muovere le dita dentro di lei.
Non era andato con gli altri. Aveva sentito che lei sarebbe rimasta nel villaggio mentre il compagno avrebbe partecipato all'escursione. Quindi avrebbe avuto un po' di tranquillità per avvicinarsi alla donna senza avere il marito tra i piedi.
La sera prima, appena l'aveva vista, aveva sentito una forte attrazione, qualcosa di animalesco si era acceso in lui. Voleva conoscere quella donna. Ma soprattutto, voleva farsela.
Dopo la colazione raggiunse la spiaggia privata e la vide. Scelse un posto qualche fila più indietro, in modo da poterla ammirare senza essere visto.
Notò la sua mano che si accarezzava la pancia e poi furtiva scendeva più giù.
Rimase sorpreso ed eccitato da quella visione.
Sentì il suo pene indurirsi.
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