Un'avventura - cap. 2
di
Amelie
genere
tradimenti
Aveva la sensazione di essere osservata. Girò lentamente la testa e lo vide. Era qualche fila più indietro. Non sapeva se l'avesse vista oppure no, mentre lei si masturbava. Quel dubbio stuzzicava le sue fantasie. Alla fine sperava di essere stata vista. Aveva bisogno di emozioni forti che la scrollassero dalla noia e dall'insoddisfazione che sentiva da un po' di tempo dentro di sé.
Tornò in camera, voleva darsi una sistemata prima di andare a pranzo e lo vide. Le dava le spalle mentre stendeva il costume. Era nella camera a fianco. Avevano i giardini confinanti e soltanto una piccola staccionata a dividerli.A pranzo si trovarono seduti vicini al tavolo riservato al loro gruppo vacanze. Erano loro due più una coppia sui sessanta che come loro avevano snobbato l'escursione. La presenza della coppia aveva in parte attutito la tensione erotica tra di loro e avevano chiacchierato tutti e quattro amabilmente. Lei si congedò per prima e tornò in camera. Indossò un micro bikini, un paio di occhiali da sole e si sdraiò nel lettino del suo giardino. Poco dopo anche lui con una scusa abbandonò la coppia logorroica che lo stava tenendo incollato al tavolo e tornò nella sua stanza.
Quando lui uscì nel giardino e la vide lì sdraiata a pochi metri da lui non poteva credere al colpo di fortuna che aveva avuto.
Sembrava stesse dormendo. Le lenti scure dei suoi occhiali gli impedivano di vedere se avesse gli occhi aperti.
Ad un tratto si sfilò il reggiseno e si accarezzò i seni.
In spiaggia la possibilità di essere stata vista da lui le aveva acceso una voglia di esibizionismo. In fondo era in vacanza, il compagno la trascurava e lei aveva voglia di sentirsi desiderata, aveva voglia di tornare a sentire il suo corpo vibrare di passione e di piacere.
Questa volta era sicura che lui la stesse guardando.
Prima di andare a pranzo aveva posizionato il lettino in modo tale da poter essere vista molto bene da lui.
Aveva voglia di oltrepassare quel limite che lei stessa si era data nella sua vita e finora l'aveva tenuta ingabbiata nel pudore, nel considerare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che si può fare e ciò che non si può fare.
E quando accetti di voler superare quel limite, puoi solo andare avanti, senza esitazioni, e vedere dove ti porta.
Si sfilò anche la parte bassa del costume e spalancò le gambe.
Ormai non voleva tornare indietro. Lui la stava fissando.
Si mise due dita in bocca, le leccò e poi se le infilò dentro. Scivolarono senza alcuna fatica. Le fece uscire per percorrere la sua fessura, su e giù, fino ad arrivare al clitoride. Continuò a stuzzicarsi fino a che l'eccitazione fu incontenibile e si scopò con le sue dita fino all'orgasmo.
Tornò in camera, voleva darsi una sistemata prima di andare a pranzo e lo vide. Le dava le spalle mentre stendeva il costume. Era nella camera a fianco. Avevano i giardini confinanti e soltanto una piccola staccionata a dividerli.A pranzo si trovarono seduti vicini al tavolo riservato al loro gruppo vacanze. Erano loro due più una coppia sui sessanta che come loro avevano snobbato l'escursione. La presenza della coppia aveva in parte attutito la tensione erotica tra di loro e avevano chiacchierato tutti e quattro amabilmente. Lei si congedò per prima e tornò in camera. Indossò un micro bikini, un paio di occhiali da sole e si sdraiò nel lettino del suo giardino. Poco dopo anche lui con una scusa abbandonò la coppia logorroica che lo stava tenendo incollato al tavolo e tornò nella sua stanza.
Quando lui uscì nel giardino e la vide lì sdraiata a pochi metri da lui non poteva credere al colpo di fortuna che aveva avuto.
Sembrava stesse dormendo. Le lenti scure dei suoi occhiali gli impedivano di vedere se avesse gli occhi aperti.
Ad un tratto si sfilò il reggiseno e si accarezzò i seni.
In spiaggia la possibilità di essere stata vista da lui le aveva acceso una voglia di esibizionismo. In fondo era in vacanza, il compagno la trascurava e lei aveva voglia di sentirsi desiderata, aveva voglia di tornare a sentire il suo corpo vibrare di passione e di piacere.
Questa volta era sicura che lui la stesse guardando.
Prima di andare a pranzo aveva posizionato il lettino in modo tale da poter essere vista molto bene da lui.
Aveva voglia di oltrepassare quel limite che lei stessa si era data nella sua vita e finora l'aveva tenuta ingabbiata nel pudore, nel considerare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ciò che si può fare e ciò che non si può fare.
E quando accetti di voler superare quel limite, puoi solo andare avanti, senza esitazioni, e vedere dove ti porta.
Si sfilò anche la parte bassa del costume e spalancò le gambe.
Ormai non voleva tornare indietro. Lui la stava fissando.
Si mise due dita in bocca, le leccò e poi se le infilò dentro. Scivolarono senza alcuna fatica. Le fece uscire per percorrere la sua fessura, su e giù, fino ad arrivare al clitoride. Continuò a stuzzicarsi fino a che l'eccitazione fu incontenibile e si scopò con le sue dita fino all'orgasmo.
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