A - Capitolo 4, L'offerta
di
iosonoimmaginario
genere
dominazione
Raccogliamo i nostri indumenti sparsi su sdraio e bordo piscina, ci rivestiamo ed usciamo quasi di corsa sotto lo sguardo impaziente di Marco. Pam e Julian sono in motorino, li salutiamo scambianroci i baci di rito e ci incamminiamo verso casa.
"Che stronzo!"
"Chi?"
"Come chi? Marco! Mi sta sul culo, che arrogante del cazzo."
"Forse è successo qualcosa di serio…"
"Sempre a giustificare tutti tu, poi finisce che ti fai mettere i piedi in testa. Mi sbaglio?"
Mi fissi con sguardo ironico. Mi sento il viso arrossire, imbarazzato.
"Cosa hai visto?"
"Abbastanza."
"Billie, scusami! Non sapevo cosa fare, non volevo contrariare A."
"Certo. E cosa ti ha convinto a metterti in ginocchio? L'incentivo di vederle di nuovo le tette? Non sai davvero resistere ad un centimetro di pelle."
"Billie, dai, non è così"
"Lasciamo perdere. Salutiamoci qua, la conosco la strada per casa mia."
"Mah, non vuoi che ti accompagno?"
"Non c'è bisogno."
"Ma cosa ti ha detto A quando ce ne siamo andati? Ti ha lasciato qualcosa?"
"Quelli sono fatti miei. Ci si vede domani."
Non so neanche io perché ho reagito così con te, forse mi sto affezionando troppo. Sono gelosa di te, delle attenzioni che ti ha riservato A? Non sono incazzata ma a volte vorrei che tu fossi meno ingenuo, sembri vivere in un mondo tutto tuo fatto di fantasie, tette e culi e non ti accorgi quando la gente se ne approfitta, o non te ne curi.
E voglio stare un po' sola, l'incontro con A non è andato come desideravo, la presenza di quella troietta di Pam e di Julian ha complicato tutto. Che rapporto hanno con A? Cosa vuole davvero A da noi? Voglio leggere il biglietto che mi ha lasciato in privato, come mi ha sussurrato lei quando siamo venuti via.
Appena in casa tolgo le scarpe e mi butto sul divano.
'Ti aspetto alle 9. Vieni sola. A'
A seguire c'è il suo numero di cellulare, e l'invito a mandarle un messaggio di conferma. Aggiungo il suo contatto in rubrica, la cerco su WhatsApp e la messaggio che ci sarò. Fortunatamente i miei non rientreranno fino al weekend e non dovrò inventarmi improbabili cazzate per uscire a quell'ora.
Sono alla villa con qualche minuto di anticipo. Non voglio sembrare impaziente o mettere fretta ad A, così aspetto seduta sul muretto, fra mille pensieri. Cos'è successo oggi all' arrivo di Marco? Cosa vuole A da me? Perché ha voluto incontrarmi in privato, senza di te? Alle 9 in punto suono al citofono, stavolta non viene nessuno ad accogliermi, scatta il cancello ed entro. Non sono sicura dove andare, ma scorgo la luce sul retro, così provo in piscina, dove però non c'è nessuno. Mi accosto alla vetrata e guardo all'interno, un'altra sorpresa. Non vedo A, c'è Marco. Faccio una smorfia, non mi va proprio di rivederlo. Ma farei la figura della stupida ad attendere così, lì fuori, e allora busso sul vetro. Lui mi vede, e mi fa cenno d'entrare.
"Ciao Marco."
"Ciao Billie. Grazie per essere passata. E scusami per oggi, ho interrotto la vostra festa un po' bruscamente."
Marco mi si avvicina, porgendomi un cocktail e chinandosi per darmi un bacio sulla guancia.
Sono alta, ma lui mi supera di una spanna. Ha un profumo molto buono, non bada a spese per curarsi. Si è tolto la giacca ed è rimasto in camicia, attillata, si nota il fisico scolpito. Sarà anche stronzo, ma è davvero un gran figo.
Lo ringrazio, un po' confusa dal suo cambio d'atteggiamento dal pomeriggio. Mi dice che il problema che hanno avuto si è rivelato un po' complesso, A è al telefono per risolvere la questione e si scusa di farmi attendere. Mi chiede della giornata, se mi è piaciuto l'improvvisato shot fotografico, mi parla di A, dei tanti suoi interessi.
"A è metà Italiana e metà Croata, da parte di sua madre. Ha girato il mondo, cogliendo ogni opportunità le capitasse. È una donna molto ambiziosa."
"Come te?"
Mi sorride. "Oh, non parliamo di me, sono un argomento noioso. Raccontami delle tue, di ambizioni."
La sua domanda mi coglie un po' a sorpresa. Marco sembra così diverso ora, onestamente interessato a me. Non so bene cosa rispondergli, per prendere tempo mi aggiusto la gonna che è risalta mentre stavamo discorrendo seduti sugli sgabelli. Il mio movimento attira lo sguardo di Marco alle mie gambe, e lui lascia cadere li i suoi occhi per un paio di secondi, con naturalezza. Non so per quale motivo la sua attenzione mi fa salire il sangue in viso, sento che divento un po' rossa. Lui mi sorride. Mi ricordo che mi ha fatto una domanda, e farfuglio qualcosa sull'esame di maturità, cosa che mi fa imbarazzare ancora di più perché mi fa sentire così ragazzina, e poi sull'iscrizione a Legge.
Lui continua a sorridermi, dice che apprezza la mia scelta e che lui invece ha studiato economia.
"E se potessi scegliere? Qual'è il lavoro dei sogni?"
"Forse la giornalista."
"Davvero? Non la modella? Sei molto bella, alta. A mi diceva che sei naturale davanti alla macchina fotografica."
Il complimento mi mette ancora più in imbarazzo. Sento una vampata di calore salirmi fra le cosce. Cosa mi sta succedendo? Mi sembra di arrossire come una adolescente davanti a Marco. Sarà colpa del cocktail, un po' troppo forte?
A ci raggiunge prorio in quell'istante. Risollevo la testa di scatto, non mi ero accorta di quanto ci fossimo avvicinati durante la conversazione, quasi a toccarci. E la gonna, già cortissima di suo, forse per tutti i miei movimenti causati dall'agitazione è risalita di nuovo. Avevo le mutandine in bella mostra? Cerco di abbassare la mini ad un livello accettabile, col risultato di far tornare l'attenzione di tutti proprio lì. Sento di nuovo il calore alle guance, A e Marco mi guardano, io faccio uno sguardo imbarazzato ed il più innocente possibile, poi tutto ad un tratto scoppiamo a ridere assieme.
"Ciao piccioncini. Non voglio sapere se è stato prima Marco a fare il casanova come suo solito, o la nostra nuova amica a provocarlo con le sue lunghe gambe e le mutandine bianche."
Lo sapevo che erano in bella vista! Divento ancora più rossa, e provo a scusarmi.
"Billie, scherzo. Voglio che tu sia a tuo agio, quando passi a trovarmi. Se vuoi farti un giro con Marco, hai la mia benedizione, di sicuro non rimarrai delusa. Ma senza che se ne accorga Micky o gli spezzerai il cuore. Quel ragazzo è proprio perso, ti adora. Fai quell'effetto su tutti i maschietti?"
Io sono un po' in difficoltà, e ripenso a come ti ho lasciato, oggi, e a quanto ti starai arrovellando fra mille pensieri, a casa da solo, stasera.
"È vero, è così dolce Micky, gli voglio bene."
"È per questo che ho preferito vederti da sola stasera, grazie per essere passata così senza molto preavviso."
"Si, sono curiosa, mi chiedevo di cosa si tratta."
"A, io vi lascio, devo scappare. Billie, è stato un piacere conoscerti. E scusami ancora per essere apparso così brusco oggi."
Si abbassa per baciarmi. Invece dei soliti tre bacetti sulle guance posa le sue labbra sulle mie, leggero. Sono sorpresa, ma non mi tiro indietro. Sento ancora il suo profumo, ed ora che è così vicino anche il suo odore di uomo, finché si stacca dalle mie labbra, e mi sorride, e con calma esce dalla stanza.
"Hai fatto colpo. Sapevo gli saresti piaciuta."
Non so bene cosa rispondere, confusa. Avevo dato per scontato che A e Marco fossero assieme, ma sembra che le cose non stiano proprio così, in quella casa le regole sono diverse. Per fortuna una volta rimaste sole torniamo a parlare degli scatti in piscina, A mi fa vedere un paio di foto sul suo portatile, assieme a quelle di altre modelle, riconosco Pam, davvero belle, con dei corpi magnifici.
"Fammi rivedere le luci e le metto tutte in un album, appena son pronte ti invio tutto, se ti piacciono ci metto un attimo a stamparle."
"Grazie A"
A si versa da bere e offre un bicchiere di vino anche a me, che non rifiuto, anche se mi sento già in aria.
"Scusami se sono così diretta, ma vorrei farti una domanda. Per favore non sentirti obbligata."
"D'accordo, dimmi, sono curiosa."
"Mii hai fatto una bella impressione dal primo momento. Sei molto carina, e soprattutto molto sveglia. E ancora più importante, mi sembri una ragazza di cui mi posso fidare. Mi sbaglio?"
"Sull'essere carina immagino di sì, in tanti mi fanno i complimenti, mi dicono che sono elegante, e i ragazzi ci provano di continuo con me. Sveglia? non sta a me giudicare, ti ringrazio del bel complimento. E sul fidarsi dipende da cosa intendi. So essere discreta, e tenere un segreto. E se qualcuno mi fa un torto mi incazzo come una matta, ci tengo alla parola data."
"Era quello che volevo sentire. Voglio farti un'offerta. Ti andrebbe di lavorare con me? Si tratterebbe di un lavoro part time, ma pagato bene, ti aiuterebbe a coprire i costi dell'università, e ti avanzerebbe qualche soldo anche per un bel paio di scarpe, se ti rivelerai brava come credo"
Mi si illuminano gli occhi. "Certamente che mi interessa. Di cosa si tratta?"
A comincia a raccontarmi del suo lavoro con l'agenzia di modelle, e di quello di organizzatrice di feste. Accenna anche a qualcosa riguardo all'arte, compravendita di oggetti preziosi.
"Quadri?"
"Non solo. Ma vedrai, col tempo."
Mi sembra una porta d'ingresso in un mondo fantastico, ma prima di accettare voglio chiarirmi una cosa. "E Micky? Noi facciamo tutto assieme, vorrà sapere cosa sto facendo, dove vado, con chi mi vedo, sarebbe difficile."
"Immaginavo. Sono sicuro che ti sosterrebbe, alla fine, in qualunque cosa tu facessi. E mi sembra ci si possa fidare di lui."
"Di sicuro, ha un forte senso di lealtà."
"Ma vive fra le nuvole, si perde via dietro ogni tentazione, è malleabile. Capisci cosa dico?"
"Si, è così."
"Però è vero che sarebbe più semplice averlo al tuo fianco, per alcune cose. Magari gli propongo un piccolo ruolo, e poi vediamo come se la cava. Che ne dici?"
"Grazie A, è perfetto."
"Abbiamo un accordo allora?"
"Si. Direi proprio di sì."
"E allora dobbiamo festeggiare."
A si china verso di me, e mi bacia sulle labbra. Un bacio lungo, intenso. Ci guardiamo, uno sguardo d'intesa. Questa volta sono io che mi avvicino a lei, e torniamo a baciarci. Non ci stacchiamo, A passa una mano fra i miei capelli, con l'altra mi cinge in vita. Ci mettiamo la lingua in bocca, e sembra che non aspettassimo altro, ci cerchiamo, cominciamo a toccarci, finché A si stacca per prendere fiato.
"Andiamo in camera? A letto saremo più comode."
"Ti voglio."
"Anch'io Billie, vieni."
La osservo, mentre già si slaccia il vestito, e lo fa cadere a terra, lasciandolo dietro di sé. È completamente nuda, non porta biancheria intima, un fisico da paura. Si gira verso di me "Non vorrai farmi aspettare?"
"Scherzi? È dal giorno che ti ho vista per la prima volta che non desidero altro che scoparti."
"Sei troppo pazza Billie. Vieni allora, scopami."
Siamo sdraiate una di fianco all'altra, nude, sul grande letto, tenendoci per mano.
"Billie. Penso proprio che io e te faremo grandi cose assieme."
Le stringo forte la mano, poi mi volto verso di lei, mi sollevo appoggiandomi sul gomito, e le poso un bacio sulle labbra.
"Ti va di ricominciare?"
"Billie! Insaziabile!"
Torno a baciarla, sul collo, e poi di nuovo sulle labbra, le accarezzo i fianchi, e salgo fino a prenderle il grande seno in mano.
"Mmhhh"
Si ricomincia.
"C'è stata?"
"Avevi dubbi?"
"Ottimo, buon lavoro A."
"Anche tu l'hai preparata bene. Cosa le hai messo nel cocktail?"
"Segreto professionale."
"Si, meglio non saperlo. Ma ti dirò, ci sa davvero fare, è molto erotica, ho in mente una cosina per la festa, io e lei."
"Non corriamo troppo? Sei sicura?"
"Non ho dubbi. Stravede per me, e ha la voglia di arrivare delle tipe sveglie a diciott'anni, vedrai."
"Mi fido del tuo giudizio. E il suo tipo?"
"Billie sarà più a suo agio se c'è anche lui, alla festa gli faremo fare la parte del cameriere come Julian e gli altri ragazzi."
"Hai pensato a tutto come al solito, brava. E invece il problema è risolto?"
"Si, ho mandato Luca per la consegna, han già lavorato assieme."
"Buona idea. Ripasso domani a controllare che tutto è a posto."
"Buona notte casanova."
(Continua. Per due chiacchiere
iosonoimmaginario @ protonmail.me
Se quanto hai letto ti è piaciuto, puoi continuare a leggere i miei racconti acquistando su Amazon l'ebook o il libro cartaceo "Giochi per coppie"
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)
"Che stronzo!"
"Chi?"
"Come chi? Marco! Mi sta sul culo, che arrogante del cazzo."
"Forse è successo qualcosa di serio…"
"Sempre a giustificare tutti tu, poi finisce che ti fai mettere i piedi in testa. Mi sbaglio?"
Mi fissi con sguardo ironico. Mi sento il viso arrossire, imbarazzato.
"Cosa hai visto?"
"Abbastanza."
"Billie, scusami! Non sapevo cosa fare, non volevo contrariare A."
"Certo. E cosa ti ha convinto a metterti in ginocchio? L'incentivo di vederle di nuovo le tette? Non sai davvero resistere ad un centimetro di pelle."
"Billie, dai, non è così"
"Lasciamo perdere. Salutiamoci qua, la conosco la strada per casa mia."
"Mah, non vuoi che ti accompagno?"
"Non c'è bisogno."
"Ma cosa ti ha detto A quando ce ne siamo andati? Ti ha lasciato qualcosa?"
"Quelli sono fatti miei. Ci si vede domani."
Non so neanche io perché ho reagito così con te, forse mi sto affezionando troppo. Sono gelosa di te, delle attenzioni che ti ha riservato A? Non sono incazzata ma a volte vorrei che tu fossi meno ingenuo, sembri vivere in un mondo tutto tuo fatto di fantasie, tette e culi e non ti accorgi quando la gente se ne approfitta, o non te ne curi.
E voglio stare un po' sola, l'incontro con A non è andato come desideravo, la presenza di quella troietta di Pam e di Julian ha complicato tutto. Che rapporto hanno con A? Cosa vuole davvero A da noi? Voglio leggere il biglietto che mi ha lasciato in privato, come mi ha sussurrato lei quando siamo venuti via.
Appena in casa tolgo le scarpe e mi butto sul divano.
'Ti aspetto alle 9. Vieni sola. A'
A seguire c'è il suo numero di cellulare, e l'invito a mandarle un messaggio di conferma. Aggiungo il suo contatto in rubrica, la cerco su WhatsApp e la messaggio che ci sarò. Fortunatamente i miei non rientreranno fino al weekend e non dovrò inventarmi improbabili cazzate per uscire a quell'ora.
Sono alla villa con qualche minuto di anticipo. Non voglio sembrare impaziente o mettere fretta ad A, così aspetto seduta sul muretto, fra mille pensieri. Cos'è successo oggi all' arrivo di Marco? Cosa vuole A da me? Perché ha voluto incontrarmi in privato, senza di te? Alle 9 in punto suono al citofono, stavolta non viene nessuno ad accogliermi, scatta il cancello ed entro. Non sono sicura dove andare, ma scorgo la luce sul retro, così provo in piscina, dove però non c'è nessuno. Mi accosto alla vetrata e guardo all'interno, un'altra sorpresa. Non vedo A, c'è Marco. Faccio una smorfia, non mi va proprio di rivederlo. Ma farei la figura della stupida ad attendere così, lì fuori, e allora busso sul vetro. Lui mi vede, e mi fa cenno d'entrare.
"Ciao Marco."
"Ciao Billie. Grazie per essere passata. E scusami per oggi, ho interrotto la vostra festa un po' bruscamente."
Marco mi si avvicina, porgendomi un cocktail e chinandosi per darmi un bacio sulla guancia.
Sono alta, ma lui mi supera di una spanna. Ha un profumo molto buono, non bada a spese per curarsi. Si è tolto la giacca ed è rimasto in camicia, attillata, si nota il fisico scolpito. Sarà anche stronzo, ma è davvero un gran figo.
Lo ringrazio, un po' confusa dal suo cambio d'atteggiamento dal pomeriggio. Mi dice che il problema che hanno avuto si è rivelato un po' complesso, A è al telefono per risolvere la questione e si scusa di farmi attendere. Mi chiede della giornata, se mi è piaciuto l'improvvisato shot fotografico, mi parla di A, dei tanti suoi interessi.
"A è metà Italiana e metà Croata, da parte di sua madre. Ha girato il mondo, cogliendo ogni opportunità le capitasse. È una donna molto ambiziosa."
"Come te?"
Mi sorride. "Oh, non parliamo di me, sono un argomento noioso. Raccontami delle tue, di ambizioni."
La sua domanda mi coglie un po' a sorpresa. Marco sembra così diverso ora, onestamente interessato a me. Non so bene cosa rispondergli, per prendere tempo mi aggiusto la gonna che è risalta mentre stavamo discorrendo seduti sugli sgabelli. Il mio movimento attira lo sguardo di Marco alle mie gambe, e lui lascia cadere li i suoi occhi per un paio di secondi, con naturalezza. Non so per quale motivo la sua attenzione mi fa salire il sangue in viso, sento che divento un po' rossa. Lui mi sorride. Mi ricordo che mi ha fatto una domanda, e farfuglio qualcosa sull'esame di maturità, cosa che mi fa imbarazzare ancora di più perché mi fa sentire così ragazzina, e poi sull'iscrizione a Legge.
Lui continua a sorridermi, dice che apprezza la mia scelta e che lui invece ha studiato economia.
"E se potessi scegliere? Qual'è il lavoro dei sogni?"
"Forse la giornalista."
"Davvero? Non la modella? Sei molto bella, alta. A mi diceva che sei naturale davanti alla macchina fotografica."
Il complimento mi mette ancora più in imbarazzo. Sento una vampata di calore salirmi fra le cosce. Cosa mi sta succedendo? Mi sembra di arrossire come una adolescente davanti a Marco. Sarà colpa del cocktail, un po' troppo forte?
A ci raggiunge prorio in quell'istante. Risollevo la testa di scatto, non mi ero accorta di quanto ci fossimo avvicinati durante la conversazione, quasi a toccarci. E la gonna, già cortissima di suo, forse per tutti i miei movimenti causati dall'agitazione è risalita di nuovo. Avevo le mutandine in bella mostra? Cerco di abbassare la mini ad un livello accettabile, col risultato di far tornare l'attenzione di tutti proprio lì. Sento di nuovo il calore alle guance, A e Marco mi guardano, io faccio uno sguardo imbarazzato ed il più innocente possibile, poi tutto ad un tratto scoppiamo a ridere assieme.
"Ciao piccioncini. Non voglio sapere se è stato prima Marco a fare il casanova come suo solito, o la nostra nuova amica a provocarlo con le sue lunghe gambe e le mutandine bianche."
Lo sapevo che erano in bella vista! Divento ancora più rossa, e provo a scusarmi.
"Billie, scherzo. Voglio che tu sia a tuo agio, quando passi a trovarmi. Se vuoi farti un giro con Marco, hai la mia benedizione, di sicuro non rimarrai delusa. Ma senza che se ne accorga Micky o gli spezzerai il cuore. Quel ragazzo è proprio perso, ti adora. Fai quell'effetto su tutti i maschietti?"
Io sono un po' in difficoltà, e ripenso a come ti ho lasciato, oggi, e a quanto ti starai arrovellando fra mille pensieri, a casa da solo, stasera.
"È vero, è così dolce Micky, gli voglio bene."
"È per questo che ho preferito vederti da sola stasera, grazie per essere passata così senza molto preavviso."
"Si, sono curiosa, mi chiedevo di cosa si tratta."
"A, io vi lascio, devo scappare. Billie, è stato un piacere conoscerti. E scusami ancora per essere apparso così brusco oggi."
Si abbassa per baciarmi. Invece dei soliti tre bacetti sulle guance posa le sue labbra sulle mie, leggero. Sono sorpresa, ma non mi tiro indietro. Sento ancora il suo profumo, ed ora che è così vicino anche il suo odore di uomo, finché si stacca dalle mie labbra, e mi sorride, e con calma esce dalla stanza.
"Hai fatto colpo. Sapevo gli saresti piaciuta."
Non so bene cosa rispondere, confusa. Avevo dato per scontato che A e Marco fossero assieme, ma sembra che le cose non stiano proprio così, in quella casa le regole sono diverse. Per fortuna una volta rimaste sole torniamo a parlare degli scatti in piscina, A mi fa vedere un paio di foto sul suo portatile, assieme a quelle di altre modelle, riconosco Pam, davvero belle, con dei corpi magnifici.
"Fammi rivedere le luci e le metto tutte in un album, appena son pronte ti invio tutto, se ti piacciono ci metto un attimo a stamparle."
"Grazie A"
A si versa da bere e offre un bicchiere di vino anche a me, che non rifiuto, anche se mi sento già in aria.
"Scusami se sono così diretta, ma vorrei farti una domanda. Per favore non sentirti obbligata."
"D'accordo, dimmi, sono curiosa."
"Mii hai fatto una bella impressione dal primo momento. Sei molto carina, e soprattutto molto sveglia. E ancora più importante, mi sembri una ragazza di cui mi posso fidare. Mi sbaglio?"
"Sull'essere carina immagino di sì, in tanti mi fanno i complimenti, mi dicono che sono elegante, e i ragazzi ci provano di continuo con me. Sveglia? non sta a me giudicare, ti ringrazio del bel complimento. E sul fidarsi dipende da cosa intendi. So essere discreta, e tenere un segreto. E se qualcuno mi fa un torto mi incazzo come una matta, ci tengo alla parola data."
"Era quello che volevo sentire. Voglio farti un'offerta. Ti andrebbe di lavorare con me? Si tratterebbe di un lavoro part time, ma pagato bene, ti aiuterebbe a coprire i costi dell'università, e ti avanzerebbe qualche soldo anche per un bel paio di scarpe, se ti rivelerai brava come credo"
Mi si illuminano gli occhi. "Certamente che mi interessa. Di cosa si tratta?"
A comincia a raccontarmi del suo lavoro con l'agenzia di modelle, e di quello di organizzatrice di feste. Accenna anche a qualcosa riguardo all'arte, compravendita di oggetti preziosi.
"Quadri?"
"Non solo. Ma vedrai, col tempo."
Mi sembra una porta d'ingresso in un mondo fantastico, ma prima di accettare voglio chiarirmi una cosa. "E Micky? Noi facciamo tutto assieme, vorrà sapere cosa sto facendo, dove vado, con chi mi vedo, sarebbe difficile."
"Immaginavo. Sono sicuro che ti sosterrebbe, alla fine, in qualunque cosa tu facessi. E mi sembra ci si possa fidare di lui."
"Di sicuro, ha un forte senso di lealtà."
"Ma vive fra le nuvole, si perde via dietro ogni tentazione, è malleabile. Capisci cosa dico?"
"Si, è così."
"Però è vero che sarebbe più semplice averlo al tuo fianco, per alcune cose. Magari gli propongo un piccolo ruolo, e poi vediamo come se la cava. Che ne dici?"
"Grazie A, è perfetto."
"Abbiamo un accordo allora?"
"Si. Direi proprio di sì."
"E allora dobbiamo festeggiare."
A si china verso di me, e mi bacia sulle labbra. Un bacio lungo, intenso. Ci guardiamo, uno sguardo d'intesa. Questa volta sono io che mi avvicino a lei, e torniamo a baciarci. Non ci stacchiamo, A passa una mano fra i miei capelli, con l'altra mi cinge in vita. Ci mettiamo la lingua in bocca, e sembra che non aspettassimo altro, ci cerchiamo, cominciamo a toccarci, finché A si stacca per prendere fiato.
"Andiamo in camera? A letto saremo più comode."
"Ti voglio."
"Anch'io Billie, vieni."
La osservo, mentre già si slaccia il vestito, e lo fa cadere a terra, lasciandolo dietro di sé. È completamente nuda, non porta biancheria intima, un fisico da paura. Si gira verso di me "Non vorrai farmi aspettare?"
"Scherzi? È dal giorno che ti ho vista per la prima volta che non desidero altro che scoparti."
"Sei troppo pazza Billie. Vieni allora, scopami."
Siamo sdraiate una di fianco all'altra, nude, sul grande letto, tenendoci per mano.
"Billie. Penso proprio che io e te faremo grandi cose assieme."
Le stringo forte la mano, poi mi volto verso di lei, mi sollevo appoggiandomi sul gomito, e le poso un bacio sulle labbra.
"Ti va di ricominciare?"
"Billie! Insaziabile!"
Torno a baciarla, sul collo, e poi di nuovo sulle labbra, le accarezzo i fianchi, e salgo fino a prenderle il grande seno in mano.
"Mmhhh"
Si ricomincia.
"C'è stata?"
"Avevi dubbi?"
"Ottimo, buon lavoro A."
"Anche tu l'hai preparata bene. Cosa le hai messo nel cocktail?"
"Segreto professionale."
"Si, meglio non saperlo. Ma ti dirò, ci sa davvero fare, è molto erotica, ho in mente una cosina per la festa, io e lei."
"Non corriamo troppo? Sei sicura?"
"Non ho dubbi. Stravede per me, e ha la voglia di arrivare delle tipe sveglie a diciott'anni, vedrai."
"Mi fido del tuo giudizio. E il suo tipo?"
"Billie sarà più a suo agio se c'è anche lui, alla festa gli faremo fare la parte del cameriere come Julian e gli altri ragazzi."
"Hai pensato a tutto come al solito, brava. E invece il problema è risolto?"
"Si, ho mandato Luca per la consegna, han già lavorato assieme."
"Buona idea. Ripasso domani a controllare che tutto è a posto."
"Buona notte casanova."
(Continua. Per due chiacchiere
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