Godere al congresso.
di
samas2
genere
tradimenti
Sono Eugenia dirigente sanitaria di un importante gruppo di sanità privata, quarantacinque anni e una bella famiglia. Innamorata e con una buona intesa sessuale con mio marito Davide. Non sono alla ricerca di avventure extraconiugali anche se ne avrei ampia possibilità: le occasioni non mi sono certo mancate, poiché esercito un notevole fascino fra i maschietti, ma ho sempre declinato tali profferte. Però, a dire il vero, un sogno erotico inconfessato l’ho anch’io nel cassetto: una bollente notte di sesso per un incontro occasionale durante un convegno scientifico. Credo rappresenti il desiderio, per una volta, di lasciarsi andare e di esaudire una mia curiosità morbosa inerente le sensazioni provocate da un piacere inedito e proibito.
Partecipando a quest’ultimo convegno so benissimo che il mio sogno lussurioso non potrà mai realizzarsi e mi immergo nell’atmosfera dell’evento. Nell’attesa di entrare in aula per seguire una interessante relazione, mi aggiro fra gli stand dove sono esposti materiali di vario tipo. Mi fermo ad uno dei tanti dove due simpatici ragazzi mi invitano e mi presentano i loro prodotti. Il mio décolleté li colpisce. Li colgo mentre si scambiano un cenno e penso di esser io il soggetto del loro sguardo d’intesa.
La sessione sta già iniziando ed io mi commiato.
- Buon giorno dottoressa, torni a trovarci.
Mi allontano e avverto il loro sguardo su di me. Accelero il passo, imbarazzata, ma in fondo lusingata.
Alle mie spalle mi sembra di udire:
- ….Scommetti? “
Entro, la sala è affollata e sono costretta ad avvicinarmi alla parete laterale dove già si assiepano numerose persone.
Sto seguendo con interesse le battute iniziali quando avverto lo strusciarsi di un corpo dietro di me: non posso vedere, per la mia posizione e di più per l’oscurità, chi c’è alle mie spalle. Sono bloccata dalla situazione che mi intriga, mi fa pensare al mio sogno erotico e mi abbandono arrendevole. L’azione dello sconosciuto, dopo un assaggio che io non ho minimamente contrastato e che così lo ha incoraggiato, comincia a farsi incalzante: le sue dita al si sopra del mio abito avvolgono le mie mammelle in una carezza erotica e di seguito le palpeggiano intensamente. I miei capezzoli si ergono durissimi, mentre un brivido di piacere mi percorre la spina dorsale. Avverto il respiro caldo dello sconosciuto sul collo, le sue labbra lasciano una scia umida sulla mia pelle. Che voglia di darsi, che inferno bollente di desiderio fra le mie gambe!
Lo sconosciuto si fa più audace: la sua mano destra mi accarezza le natiche attraverso la scivolosa morbidezza del mio serico abito floreale; bruscamente le stringe con forza facendomi sobbalzare. Trattengo a stento un gemito. La sua sinistra si stacca dal mio seno e si unisce alla destra nell’ erotico svago.
Percepisco il discostarsi dalla mie pelle delle mutandine, dita che si insinuano, avanzano, giungono, con movimento dal basso verso l’alto, alle grandi labbra incorniciate dai miei folti riccioli neri, già umidi, e le accarezzano. Il indice e il medio dello sconosciuto si aprono a compasso allargandomi la figa, che adesso stilla umori, cola fradicia della mia libidinosa eccitazione. Dita abili ed esperte mi violano, frugano, seviziano la fessura rovente, si intingono dei miei liquidi che, esuberanti, mi colano sulle cosce. Le mie mutandine mi vengono sfilate da sotto l’abito e per agevolare l’operazione sollevo i piedi alternatamente per farle passare sotto.
Divarico le mie gambe tremanti alla ricerca di una maggior stabilità e, soprattutto, per favorire una più profonda penetrazione. L’allargamento delle piccole labbra e il loro stiramento favorisce lo scappucciamento del mio clitoride, che indifeso e ardente, si offre a un massaggio di inusitata, libidinosa soddisfazione. Due dita intrise e odorose del mio piacere toccano le mie labbra. Le succhio voluttuosamente. Rivoli di sudore mi scorrono lungo il dorso. Ora lui è di nuovo sulle mie natiche e ne apre il solco. Trattengo a stento un grido quando un suo dito viola il mio buchetto. Tengo chiusi gli occhi per gustarmi e trattenere quegli attimi deliziosi.
Nella sala “la prossima slide”, dà il ritmo alla presentazione.
E’ una tortura, piacevole ma comunque una tortura non poter lasciarsi andare e urlare a squarciagola la mia straordinaria eccitazione. I muscoli della mie mascelle sono contratti nello sforzo di trattenere la voce non più soffocata che vorrebbe prorompere in gemiti e miagolii di piacere.
- Siiii godo, non fermarti, vai avanti chiunque tu sia. Spogliami, voglio essere nuda fra le tue braccia. Scopami, fammi tutto ciò che vuoi!
Sono immersa in una bolla erotica incurante di ciò che avviene attorno a me anche se nessuno sembra accorgersi del mio lussurioso combattimento.
Mi scuoto dalla fantasia erotica e contemporaneamente le mani dello sconosciuto si staccano dal mio corpo, dalla mia figa gonfia di piacere, dal mio culo così piacevolmente coinvolto, avverto un movimento alle mie spalle, corpi che si spostano, scambiano posto, liberano spazio, le luci si riaccendono. Gli applausi risuonano nella sala, al termine della relazione.
Mi volgo alla ricerca di chi già si è allontanato, scomparso. Con le mie mutandine per giunta!
Cerco di riprendere il controllo pieno di me ed esco dalla sala convegni con passo che vorrei sicuro, ma ancora le gambe mi tremano. Mi sembra che le figure anonime che incontro mi guardino enigmatiche e desiderino chiedermi che fine han fatto i miei slip.
Ancora scossa, cerco di assumere un’aria professionale. Ripasso davanti allo stand dove avevo sostato e i due mi sorridono.
- Buongiorno dottoressa. Com’ è andata la sessione? Interessante?
- …Si, molto…. - sono francamente emozionata.
Mi guardano e sulle loro labbra spunta un sorriso sardonico. Uno dei due a bassa voce pronuncia parole che mi incuriosiscono:
- Se vuole seguirci nel retro dello stand le vorremmo mostrare una cosa.
Senza più occhi indiscreti intorno estrae dalla giacca…le mie mutandine.
- Oddio - sussurro colma di imbarazzo. Sbarro gli occhi e il volto diventa fuoco.
- Perché vergognarsi, non le è forse piaciuto? Avevo scommesso col mio collega che lei era veramente una donna bollente sotto quella scorza professionale. L’ho sentita vibrare sotto le mie dita docile e ardente. Non vorrà lasciare incompiuta questa impresa.
- È forse il mio sogno erotico finora irrealizzato che si concretizza? - Penso.
- Dottoressa, il mio collega ed io abbiamo uno stacco proprio ora. Perché non completiamo questo bell’antipasto con qualcosa di più succulento, cosa ne dice? Il nostro albergo è proprio a due passi.
Rapidamente sempre più emozionata annuisco:
- Perchè no?
Son nuda, in piedi sul letto, sono osservata dai due giovani che mi scrutano con un bicchiere in mano e che si divertono per l’imbarazzo che manifesto.
- Sei una bellezza. Vieni, inginocchiati davanti a noi.
Nuda, con le natiche appoggiate sui talloni, con i miei seni procaci al vento, succhio alternatamente i cazzi che ho estratto dai loro pantaloni; loro muggiscono di piacere vedendo i loro membri ingoiati dalla mia bocca, e mi incitanomi.
- Brava dottoressa, sei veramente brava.
Si spogliano a loro volta e i lori corpi scolpiti mi suscitano meraviglia e temo di non reggere il confronto, ma ricaccio il pensiero e sorrido pensando a un’amica che, quando ha un’avventura con uomini più giovani di lei, parla di “carne fresca”.
Posta a pecorina vengo scopata da uno e nel frattempo succhio il cazzo dell’altro posizionato davanti a me. Provo un piacere incredibile godere contemporaneamente di un bel cazzo giovane che mi scopa così vigorosamente come mio marito non riesce più a fare e di un altro che insalivo, percorro con la lingua, succhio e ingoio più profondamente che posso. I giovani si scambiano posizione mantenendo un ritmo intenso oltre a una erezioni invidiabili. Avverto l’affanno per il piacere e la stanchezza e lasciato scivolare il cazzo fuori dalla mia bocca esaltata posso esprimermi:
- Che meraviglia , stupendo. Vengooo!
Quello che dei due mi sta scopando, dopo qualche minuto, esplode nel suo orgasmo dentro la mia figa fradicia di umori e bollente di passione.
Distesa sul letto, sfinita, son compiaciuta non solo per gli orgasmi ripetuti che ho provato ma anche per l’intensa emozione travolgente. Da anni non vivevo un momento tanto soddisfacente.
Uno però ha ancora frecce al suo arco.
- Hai un culo veramente notevole, dottoressa. Peccato non approfittarne. Vorrei tanto scoparti il culo, cosa ne dici?
Penso che per me è una nuova esperienza ma sono morbosamente curiosa.
- Sono ancora vergine lì.
- Lascia fare a me. - Mi agita davanti agli occhi un flacone di lubrificante.
Mi prepara e poi emozionata sento la sua cappella che entra attraverso lo sfintere anale che cede.
Gemo.
- Ti faccio male?
- Un po’, ma è bello, continua.
Il cazzo affonda e si retrae con moto pendolare dalle mie viscere e il mio piacere cresce esponenzialmente. Senza freni ormai con voce esaltata:
- Forza, infilalo più dentro al mio culo, il tuo cazzo voglioso. Fammi impazzire.
Finalmente l’onda bollente di sperma si spande nelle mie viscere e posso inebriarmi per questa mia prima, entusiasmante esperienza.
Ma sarà stata la prima e l’ultima?
Partecipando a quest’ultimo convegno so benissimo che il mio sogno lussurioso non potrà mai realizzarsi e mi immergo nell’atmosfera dell’evento. Nell’attesa di entrare in aula per seguire una interessante relazione, mi aggiro fra gli stand dove sono esposti materiali di vario tipo. Mi fermo ad uno dei tanti dove due simpatici ragazzi mi invitano e mi presentano i loro prodotti. Il mio décolleté li colpisce. Li colgo mentre si scambiano un cenno e penso di esser io il soggetto del loro sguardo d’intesa.
La sessione sta già iniziando ed io mi commiato.
- Buon giorno dottoressa, torni a trovarci.
Mi allontano e avverto il loro sguardo su di me. Accelero il passo, imbarazzata, ma in fondo lusingata.
Alle mie spalle mi sembra di udire:
- ….Scommetti? “
Entro, la sala è affollata e sono costretta ad avvicinarmi alla parete laterale dove già si assiepano numerose persone.
Sto seguendo con interesse le battute iniziali quando avverto lo strusciarsi di un corpo dietro di me: non posso vedere, per la mia posizione e di più per l’oscurità, chi c’è alle mie spalle. Sono bloccata dalla situazione che mi intriga, mi fa pensare al mio sogno erotico e mi abbandono arrendevole. L’azione dello sconosciuto, dopo un assaggio che io non ho minimamente contrastato e che così lo ha incoraggiato, comincia a farsi incalzante: le sue dita al si sopra del mio abito avvolgono le mie mammelle in una carezza erotica e di seguito le palpeggiano intensamente. I miei capezzoli si ergono durissimi, mentre un brivido di piacere mi percorre la spina dorsale. Avverto il respiro caldo dello sconosciuto sul collo, le sue labbra lasciano una scia umida sulla mia pelle. Che voglia di darsi, che inferno bollente di desiderio fra le mie gambe!
Lo sconosciuto si fa più audace: la sua mano destra mi accarezza le natiche attraverso la scivolosa morbidezza del mio serico abito floreale; bruscamente le stringe con forza facendomi sobbalzare. Trattengo a stento un gemito. La sua sinistra si stacca dal mio seno e si unisce alla destra nell’ erotico svago.
Percepisco il discostarsi dalla mie pelle delle mutandine, dita che si insinuano, avanzano, giungono, con movimento dal basso verso l’alto, alle grandi labbra incorniciate dai miei folti riccioli neri, già umidi, e le accarezzano. Il indice e il medio dello sconosciuto si aprono a compasso allargandomi la figa, che adesso stilla umori, cola fradicia della mia libidinosa eccitazione. Dita abili ed esperte mi violano, frugano, seviziano la fessura rovente, si intingono dei miei liquidi che, esuberanti, mi colano sulle cosce. Le mie mutandine mi vengono sfilate da sotto l’abito e per agevolare l’operazione sollevo i piedi alternatamente per farle passare sotto.
Divarico le mie gambe tremanti alla ricerca di una maggior stabilità e, soprattutto, per favorire una più profonda penetrazione. L’allargamento delle piccole labbra e il loro stiramento favorisce lo scappucciamento del mio clitoride, che indifeso e ardente, si offre a un massaggio di inusitata, libidinosa soddisfazione. Due dita intrise e odorose del mio piacere toccano le mie labbra. Le succhio voluttuosamente. Rivoli di sudore mi scorrono lungo il dorso. Ora lui è di nuovo sulle mie natiche e ne apre il solco. Trattengo a stento un grido quando un suo dito viola il mio buchetto. Tengo chiusi gli occhi per gustarmi e trattenere quegli attimi deliziosi.
Nella sala “la prossima slide”, dà il ritmo alla presentazione.
E’ una tortura, piacevole ma comunque una tortura non poter lasciarsi andare e urlare a squarciagola la mia straordinaria eccitazione. I muscoli della mie mascelle sono contratti nello sforzo di trattenere la voce non più soffocata che vorrebbe prorompere in gemiti e miagolii di piacere.
- Siiii godo, non fermarti, vai avanti chiunque tu sia. Spogliami, voglio essere nuda fra le tue braccia. Scopami, fammi tutto ciò che vuoi!
Sono immersa in una bolla erotica incurante di ciò che avviene attorno a me anche se nessuno sembra accorgersi del mio lussurioso combattimento.
Mi scuoto dalla fantasia erotica e contemporaneamente le mani dello sconosciuto si staccano dal mio corpo, dalla mia figa gonfia di piacere, dal mio culo così piacevolmente coinvolto, avverto un movimento alle mie spalle, corpi che si spostano, scambiano posto, liberano spazio, le luci si riaccendono. Gli applausi risuonano nella sala, al termine della relazione.
Mi volgo alla ricerca di chi già si è allontanato, scomparso. Con le mie mutandine per giunta!
Cerco di riprendere il controllo pieno di me ed esco dalla sala convegni con passo che vorrei sicuro, ma ancora le gambe mi tremano. Mi sembra che le figure anonime che incontro mi guardino enigmatiche e desiderino chiedermi che fine han fatto i miei slip.
Ancora scossa, cerco di assumere un’aria professionale. Ripasso davanti allo stand dove avevo sostato e i due mi sorridono.
- Buongiorno dottoressa. Com’ è andata la sessione? Interessante?
- …Si, molto…. - sono francamente emozionata.
Mi guardano e sulle loro labbra spunta un sorriso sardonico. Uno dei due a bassa voce pronuncia parole che mi incuriosiscono:
- Se vuole seguirci nel retro dello stand le vorremmo mostrare una cosa.
Senza più occhi indiscreti intorno estrae dalla giacca…le mie mutandine.
- Oddio - sussurro colma di imbarazzo. Sbarro gli occhi e il volto diventa fuoco.
- Perché vergognarsi, non le è forse piaciuto? Avevo scommesso col mio collega che lei era veramente una donna bollente sotto quella scorza professionale. L’ho sentita vibrare sotto le mie dita docile e ardente. Non vorrà lasciare incompiuta questa impresa.
- È forse il mio sogno erotico finora irrealizzato che si concretizza? - Penso.
- Dottoressa, il mio collega ed io abbiamo uno stacco proprio ora. Perché non completiamo questo bell’antipasto con qualcosa di più succulento, cosa ne dice? Il nostro albergo è proprio a due passi.
Rapidamente sempre più emozionata annuisco:
- Perchè no?
Son nuda, in piedi sul letto, sono osservata dai due giovani che mi scrutano con un bicchiere in mano e che si divertono per l’imbarazzo che manifesto.
- Sei una bellezza. Vieni, inginocchiati davanti a noi.
Nuda, con le natiche appoggiate sui talloni, con i miei seni procaci al vento, succhio alternatamente i cazzi che ho estratto dai loro pantaloni; loro muggiscono di piacere vedendo i loro membri ingoiati dalla mia bocca, e mi incitanomi.
- Brava dottoressa, sei veramente brava.
Si spogliano a loro volta e i lori corpi scolpiti mi suscitano meraviglia e temo di non reggere il confronto, ma ricaccio il pensiero e sorrido pensando a un’amica che, quando ha un’avventura con uomini più giovani di lei, parla di “carne fresca”.
Posta a pecorina vengo scopata da uno e nel frattempo succhio il cazzo dell’altro posizionato davanti a me. Provo un piacere incredibile godere contemporaneamente di un bel cazzo giovane che mi scopa così vigorosamente come mio marito non riesce più a fare e di un altro che insalivo, percorro con la lingua, succhio e ingoio più profondamente che posso. I giovani si scambiano posizione mantenendo un ritmo intenso oltre a una erezioni invidiabili. Avverto l’affanno per il piacere e la stanchezza e lasciato scivolare il cazzo fuori dalla mia bocca esaltata posso esprimermi:
- Che meraviglia , stupendo. Vengooo!
Quello che dei due mi sta scopando, dopo qualche minuto, esplode nel suo orgasmo dentro la mia figa fradicia di umori e bollente di passione.
Distesa sul letto, sfinita, son compiaciuta non solo per gli orgasmi ripetuti che ho provato ma anche per l’intensa emozione travolgente. Da anni non vivevo un momento tanto soddisfacente.
Uno però ha ancora frecce al suo arco.
- Hai un culo veramente notevole, dottoressa. Peccato non approfittarne. Vorrei tanto scoparti il culo, cosa ne dici?
Penso che per me è una nuova esperienza ma sono morbosamente curiosa.
- Sono ancora vergine lì.
- Lascia fare a me. - Mi agita davanti agli occhi un flacone di lubrificante.
Mi prepara e poi emozionata sento la sua cappella che entra attraverso lo sfintere anale che cede.
Gemo.
- Ti faccio male?
- Un po’, ma è bello, continua.
Il cazzo affonda e si retrae con moto pendolare dalle mie viscere e il mio piacere cresce esponenzialmente. Senza freni ormai con voce esaltata:
- Forza, infilalo più dentro al mio culo, il tuo cazzo voglioso. Fammi impazzire.
Finalmente l’onda bollente di sperma si spande nelle mie viscere e posso inebriarmi per questa mia prima, entusiasmante esperienza.
Ma sarà stata la prima e l’ultima?
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