Schiavizzo sessualmente la moglie giapponese di mio figlio 2
di
Rosco_p
genere
dominazione
Devo ora ammettere che non sono uno stinco di santo, che ho tradito le mie mogli anche approfittando del mio ruolo di docente universitario, ho fatto sesso con le studentesse in cambio di voti alti... E così ho finito per provarci con la moglie di mio figlio in maniera sempre più spudorata, e scellerata. Già dal giorno seguente il suo arrivo mi sono messo a girarle intorno e ho approfittato di ogni occasione in cui ci ritrovavamo insieme per puntarle addosso i miei occhi e farle sentire che il mio sguardo la perquisiva in modo sfacciato, lei inoltre reagiva arrossendo in modo vistosissimo e abbassando il capo in segno di arrendevolezza e questo mi eccitava ancora di più. La mia attrazione per lei andava di pari passo con la voglia insensata di umiliarla e mostrarmi importuno, irrispettoso e odioso...
L’idea di trattarla male mi creava un'eccitazione incredibile e con il passare dei giorni mi sono ritrovato io stesso schiavo dell’ossessione di schiavizzare mia nuora; di sottometterla alle mie brame più indecenti e oscene. E così, dopo l'ennesima notte tormentata dai miei vergognosi propositi, ho iniziato a molestarla.
Il mattino seguente ho approfittato del fatto che mia moglie fosse completamente presa dal lavoro in negozio, con il Natale sempre più vicino ci avrebbe passato l'intera giornata per via dello shopping, mio figlio era in giro a sbrigare faccende e salutare gli amici che non vedeva da parecchio tempo, il pomeriggio poi avrebbe portato Yukari dai nostri parenti per presentarla. Quella mattina quindi ci siamo ritrovati io e lei visto che mia figlia era a scuola. Yukari era in cucina a preparare un dolce e quando mi sono avvicinato mi ha guardato intimidita.
Prima ancora che io parlassi per darle il buongiorno lei, con un filo di voce e come per giustificarsi, mi ha detto che nella sua famiglia è tradizione prepararlo e offrirlo alle persone che vengono a fare gli auguri. Io l'ho fissata dritta negli occhi e lei ha abbassato i suoi, indossava una tuta aderente che metteva in risalto i suoi fianchi che ho notato ancora più rotondi e formosi ora che non erano coperti dal solito maglione, anche il petto era adesso più visibile e mostrava un rigonfiamento niente male, sicuramente aveva un seno da 6^ misura!
Mi sono avvicinato e con un tono di voce cupa, senza tradire alcuna emozione, le ho detto che la tradizione nella nostra famiglia vuole invece che chi viene portata in casa come sposa del figlio debba prima essere accettata dal capofamiglia, e deve accettare di tutto...
Ha accennato una risata nervosa e forzata, pensando che scherzassi, mentre impastava il dolce, ma dalla sua espressione ho visto che è rimasta scioccata. Subito dopo è calato un silenzio teso e imbarazzato e lei si è messa ad impastare agitata, io le ero di fianco e ho visto il suo volto arrossire e la ciocca di capelli nerissimi scivolarle in avanti da dietro l’orecchio. Sapevo che era il momento giusto per passare all'azione dopo giorni passati a tormentarla con sguardi inquisitori e severi e sorrisi beffardi, dopo essermi divertito ed eccitato a fare il gatto col topo. Mi sono accostato a lei e mentre osservavo il suo impastare le ho appoggiato la mano sul culo, lei ha avuto un sussulto di sorpresa, io ho affondato la mano nel morbido delle sue chiappe palpandole in modo sfacciato e lei è rimasta immobile, come pietrificata. Le ho solo visto le dita affondare nervose nella pagnotta che stava lavorando.
È stato tutto come una cosa naturale, mi aspettavo una sua reazione, e che si scostasse da me rifiutando le mie avance invece non si è mossa, restando immobile e a testa bassa subendo le mie palpate sempre più spinte. Ero come indispettito da questo suo non reagire, stava in pratica confermando le mie impressioni sulla sua arrendevolezza e l'indole da sottomessa tipiche della geisha, ho allora infilato la mano dentro la sua tuta e le dita palpavano e affondavano nella sua pelle calda e soffice, lei è quasi saltata quando le ho toccato le natiche, gliele ho pizzicate compiacendomi con un mugolio di quanto fossero soffici poi ho fatto scorrere le dita all'altra natica e lungo il solco nel mezzo.
Continua
imperium@hotmail.it
L’idea di trattarla male mi creava un'eccitazione incredibile e con il passare dei giorni mi sono ritrovato io stesso schiavo dell’ossessione di schiavizzare mia nuora; di sottometterla alle mie brame più indecenti e oscene. E così, dopo l'ennesima notte tormentata dai miei vergognosi propositi, ho iniziato a molestarla.
Il mattino seguente ho approfittato del fatto che mia moglie fosse completamente presa dal lavoro in negozio, con il Natale sempre più vicino ci avrebbe passato l'intera giornata per via dello shopping, mio figlio era in giro a sbrigare faccende e salutare gli amici che non vedeva da parecchio tempo, il pomeriggio poi avrebbe portato Yukari dai nostri parenti per presentarla. Quella mattina quindi ci siamo ritrovati io e lei visto che mia figlia era a scuola. Yukari era in cucina a preparare un dolce e quando mi sono avvicinato mi ha guardato intimidita.
Prima ancora che io parlassi per darle il buongiorno lei, con un filo di voce e come per giustificarsi, mi ha detto che nella sua famiglia è tradizione prepararlo e offrirlo alle persone che vengono a fare gli auguri. Io l'ho fissata dritta negli occhi e lei ha abbassato i suoi, indossava una tuta aderente che metteva in risalto i suoi fianchi che ho notato ancora più rotondi e formosi ora che non erano coperti dal solito maglione, anche il petto era adesso più visibile e mostrava un rigonfiamento niente male, sicuramente aveva un seno da 6^ misura!
Mi sono avvicinato e con un tono di voce cupa, senza tradire alcuna emozione, le ho detto che la tradizione nella nostra famiglia vuole invece che chi viene portata in casa come sposa del figlio debba prima essere accettata dal capofamiglia, e deve accettare di tutto...
Ha accennato una risata nervosa e forzata, pensando che scherzassi, mentre impastava il dolce, ma dalla sua espressione ho visto che è rimasta scioccata. Subito dopo è calato un silenzio teso e imbarazzato e lei si è messa ad impastare agitata, io le ero di fianco e ho visto il suo volto arrossire e la ciocca di capelli nerissimi scivolarle in avanti da dietro l’orecchio. Sapevo che era il momento giusto per passare all'azione dopo giorni passati a tormentarla con sguardi inquisitori e severi e sorrisi beffardi, dopo essermi divertito ed eccitato a fare il gatto col topo. Mi sono accostato a lei e mentre osservavo il suo impastare le ho appoggiato la mano sul culo, lei ha avuto un sussulto di sorpresa, io ho affondato la mano nel morbido delle sue chiappe palpandole in modo sfacciato e lei è rimasta immobile, come pietrificata. Le ho solo visto le dita affondare nervose nella pagnotta che stava lavorando.
È stato tutto come una cosa naturale, mi aspettavo una sua reazione, e che si scostasse da me rifiutando le mie avance invece non si è mossa, restando immobile e a testa bassa subendo le mie palpate sempre più spinte. Ero come indispettito da questo suo non reagire, stava in pratica confermando le mie impressioni sulla sua arrendevolezza e l'indole da sottomessa tipiche della geisha, ho allora infilato la mano dentro la sua tuta e le dita palpavano e affondavano nella sua pelle calda e soffice, lei è quasi saltata quando le ho toccato le natiche, gliele ho pizzicate compiacendomi con un mugolio di quanto fossero soffici poi ho fatto scorrere le dita all'altra natica e lungo il solco nel mezzo.
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