Schiavizzo sessualmente la moglie giapponese di mio figlio 4
di
Rosco_p
genere
dominazione
Che sarebbe successo se Andrea fosse venuto a saperlo? Mettermi a fare il porco con la moglie, roba da pazzi! Ma la cosa ancora più da pazzi era che non avevo affatto voglia di finirla. Mi è bastato vederla passare dal corridoio, fare cadere l'occhio sul suo sedere pieno e rotondo insaccato nella tuta aderente, per ammettere che non volevo affatto rinunciare a lei. Le sue belle e pingui forme, e il carattere da sottomessa, mi avevano di nuovo immediatamente convinto a portare avanti quella insana idea di averla per cagnetta. Come fosse un regalo di Natale. Comunque dopo averla fatta godere nel culo con la lingua, la mia futura nuora ha continuato a fare il suo dolce. Quando mio figlio è rientrato abbiamo pranzato noi quattro, perché mia moglie ha fatto orario continuato in negozio, poi lui ha portato a far conoscere la sua ragazza ai parenti e a fare gli auguri.
Il comportamento di Yukari è stato normalissimo. È stata calma e pacata come al solito, sempre timida nel parlare e nel muoversi per casa. Durante il pranzo ha scambiato due parole con Benedetta, sempre con la sua vocina bassa e arrossendo, e nulla in lei ha tradito turbamento per l'episodio della mattina.
Non ho saputo spiegarmi la sua non-reazione e la cosa mi ha confuso ma anche intrigato. Dopo gli sguardi sempre più eloquenti e le palpate sempre più spinte sono arrivato a quella vera molestia, eppure pare che questo non l'abbia nemmeno scalfita. Allora è diventata per me come una sfida. Volevo vedere cosa arrivasse a lasciarsi fare prima di reagire e un'altra ghiotta occasione c'è stata il pomeriggio in cui c'era da addobbare l'albero, quando ci siamo ritrovati di nuovo soli io e lei.
L'albero di Natale è un'incombenza che ogni anno lasciano fare a me. Anche quella volta mia moglie era impegnata in negozio, mio figlio sempre in giro con gli amici e mia figlia era nell'età delle prime contestazioni, quindi si rifiutava di fare l'albero con il suo papà. Ma quella volta avevamo la dolce e remissiva Yukari e mai ero stato così elettrizzato dalla voglia di fare l'albero.
La sua presenza aveva però invogliato entrambi i miei figli a partecipare all'addobbo dell'albero, e così nel primo pomeriggio ci siamo ritrovati, con mio grande fastidio, tutti e quattro a decorare il finto abete nel salone. Fortunatamente la voglia di loro due è subito scemata e poco dopo avere iniziato si sono dileguati con dei pretesti.
Mio figlio si è ricordato di dover sbrigare una importante commissione presso il consolato, a mia figlia invece è bastato il suono di una notifica sul cellulare perché lasciasse di aiutarci dicendo di avere appuntamento con i compagni di scuola.
E così siamo rimasti io e lei con l'albero addobbato per metà.
Quando mio figlio le ha detto che doveva andar via stava per protestare, ho visto le sue labbra fremere per un attimo e negli occhi un'implorazione muta, come a chiedergli di restare, poi ha abbassato il capo rassegnata e ha continuato ad addobbare.
"Lascia che vada a sbrigare le sue commissioni, tanto bastiamo noi due per decorarlo, vero?" Le ho detto guardandola sornione.
Continua
imperium@hotmail.it
Il comportamento di Yukari è stato normalissimo. È stata calma e pacata come al solito, sempre timida nel parlare e nel muoversi per casa. Durante il pranzo ha scambiato due parole con Benedetta, sempre con la sua vocina bassa e arrossendo, e nulla in lei ha tradito turbamento per l'episodio della mattina.
Non ho saputo spiegarmi la sua non-reazione e la cosa mi ha confuso ma anche intrigato. Dopo gli sguardi sempre più eloquenti e le palpate sempre più spinte sono arrivato a quella vera molestia, eppure pare che questo non l'abbia nemmeno scalfita. Allora è diventata per me come una sfida. Volevo vedere cosa arrivasse a lasciarsi fare prima di reagire e un'altra ghiotta occasione c'è stata il pomeriggio in cui c'era da addobbare l'albero, quando ci siamo ritrovati di nuovo soli io e lei.
L'albero di Natale è un'incombenza che ogni anno lasciano fare a me. Anche quella volta mia moglie era impegnata in negozio, mio figlio sempre in giro con gli amici e mia figlia era nell'età delle prime contestazioni, quindi si rifiutava di fare l'albero con il suo papà. Ma quella volta avevamo la dolce e remissiva Yukari e mai ero stato così elettrizzato dalla voglia di fare l'albero.
La sua presenza aveva però invogliato entrambi i miei figli a partecipare all'addobbo dell'albero, e così nel primo pomeriggio ci siamo ritrovati, con mio grande fastidio, tutti e quattro a decorare il finto abete nel salone. Fortunatamente la voglia di loro due è subito scemata e poco dopo avere iniziato si sono dileguati con dei pretesti.
Mio figlio si è ricordato di dover sbrigare una importante commissione presso il consolato, a mia figlia invece è bastato il suono di una notifica sul cellulare perché lasciasse di aiutarci dicendo di avere appuntamento con i compagni di scuola.
E così siamo rimasti io e lei con l'albero addobbato per metà.
Quando mio figlio le ha detto che doveva andar via stava per protestare, ho visto le sue labbra fremere per un attimo e negli occhi un'implorazione muta, come a chiedergli di restare, poi ha abbassato il capo rassegnata e ha continuato ad addobbare.
"Lascia che vada a sbrigare le sue commissioni, tanto bastiamo noi due per decorarlo, vero?" Le ho detto guardandola sornione.
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