Pompini

di
genere
gay

Il cazzo mi ha sempre arirato, sin da giovanissimo, osservavo i miei compagni, che alle medie, già gli tirava il cazzo, mostrandolo come trofeo, io invece, nulla, ero una signorina, inizia molto tardi ad avere erezioni, e cosi fantasticavo sul loro cazzo duro.
Alle superiori, inizia a seguire la mia tendenza omosessuale, fù un professore di lettere ad iniziarmi e a rendermi donna, mi sverginò a casa sua, in modo gentile, mi insegnò a godere con la penetrazione, portandomi alle stelle.
Era fidanzato, ma la sua ragazza, insegnante anche lei, lo raggiungeva solo nei fine settimana, così, avevamo molto tempo per noi, iniziò a farmi indossare intimo e vestitini di lei, fino a truccarmi, e trasformarmi nella sua donna settimanale.
Mi insegnò a fare pompini con ingoio, a scopare con altri uomini, fino a prestarmi dietro pagamento a maschi vogliosi e ben prestanti.
Poi crescendo ho preso la mia strada, e oltre a travestirmi, ho proseguito nell'arte del pompino, iniziai a frequentare cinema porno, allora erano molto gettonati, mi recavo nei bagni, e in reggicalze e tacchi, mi sistemavo nell'ultimo bagno, che il titolare, teneva particolarmente pulito per mè, e attendevo con impazienza, chiunque volesse un pompino.
Entravano, la porta era stata tolta appositamente, e io infilavo il cazzo in bocca e succhiavo, fino a bere il loro sperma, se poi ero particolarmente eccitata, andavo in sala, e mi facevo scopare nell'ultima fila di sedie, ero ben conosciuta.
O andavo in alcuni servizi pubblici, dove il guardian, mi organizzava incontri, mi mettevano nudo in un angolo, e mi usavano come urinatoio, o sborratoio, in particolare, ricordo con afetto Antonio, era il controllore e addetto ai bagni pubblici di una società, quando mi chiamava sapevo cosa mi aspettava.
Mi recavo da lui verso le sedici, ben vestita e truccata con reggicalze e tacchi, entravo nei bagni dei maschi, e mi posizionavo in fondo, inginocchiata su di una poltroncina imbottita, e legata ai polsi e alle caviglie, mi sollevava la gonna, e mi strappava gli slip, lasciandoli a penzoloni, e attendevo.
Da lì a poco entravano i clienti, si lui prcepiva denaro, io nò, e iniziavano a scoparmi, riempiendomi di sperma, e dopo na decina di cazzi, ero sporca e larga, così, per finire, mi infilavano, una mano, sù per il culo, slabbrandomi.
Col tempo riuscii a prendere il primo pezzo di braccio, fino al gomito, era fantastico, poi senza lavarmi, mi sbatteva fuori dal bagno, ero distrutta mi tremavano le gambe, ed ero lercia di sperma, il trucco sfatto, ma serena e felice, rientravo a casa a stento, e mi addormentavo.
Poi un giorno, avevo circa ventisei anni, fui convocata dal direttore dell'azienda dove andavo a farmi scopare, e mi fece una proposta, mi avrebbero assunto come segretaria, tuttofare, ma era chiaro che sarei stata la prostituta dell'azienda, avrei incontrato clienti, e personale dell'azienda, e avrei continuato una volta a settimana a lavorare in bagno, accettai, fù complicato assumermi come donna, visto che non lo ero, ma riuscirono, e così, iniziai la mia vita da donna.
Avevo un ufficio molto grande, con annessa camera da letto, praticamente, quando non lavoravo alle pratiche soddisfavo chiunque lo richiedesse, praticamente vivevo in reggiseno slip e reggicalze e tacchi, praticavo pompini, e mi scopavano, anche se non mancava chi volesse farlo a mè il pompino, o volesse che lo inculassi, molti erano gay, e con mè potevano lasciarsi andare.
Ho passato fine settimana con clienti di tutte le nazioni, ho preso cazzi mostruosi da clienti africani, e ho vissuto avventure stupende.
Poi in tempi più moderni, ho potuto cambiare definitivamente il mio nome, in quello femminile, e nel frattempo, mi sono fatta inserire protesi mammarie, una terza abbondante, e recatami in uno stato diverso dal nostro, mi sono fatta togliere i testicoli, ormai inutili, visto che il mio pene si era ritirato, sui quarant'anni, non avevo più erezioni, mi convinsero a no togliere il pene, dicevano che piacevo così.
Ero molto amica con le segretarie femmine, spesso, quando avevo forti erezioni, le ho scopate, chi nel letto col marito, chi con l'amante, chi con la compagna, le aiutavo a prepararsi per le serate di sesso, alcune andavano con l'amante, mentre io giacevo con il loro marito trav e passivo.
Per fortuna il mio ano era elastico, prendevo di tutto, ma ritornava sempre normale, fino ai sessant'anni, mancava poco alla pensione, quando incontrai Alì, un marocchino che lavorava all'ufficio esteri, assaggiai il suo cazzo, un palo, di carne, mi devastò, cominciai a frequentarlo fuori orario, passavo nottate a cavalcarlo, e così pochi mesi dopo, il mio ano fù distrutto.
Non si richiuse più, andai in pensione da lì a poco, e iniziai a frequntare solo arabi, un anno dopo, prendevo nel culo due siluri marocchini, in contemporanea, portavo il pannolone e divenni la loro puttana, ora ho quasi ottant'anni, ma mi cercano ancora
di
scritto il
2022-12-15
6 . 2 K
visite
1
voti
valutazione
2
il tuo voto

Continua a leggere racconti dello stesso autore

racconto precedente

Grazie tesoro

racconto sucessivo

La mia lei
Segnala abuso in questo racconto erotico

Commenti dei lettori al racconto erotico

cookies policy Per una migliore navigazione questo sito fa uso di cookie propri e di terze parti. Proseguendo la navigazione ne accetti l'utilizzo.