Vendetta e depravazione!
di
lacollezionistadicazzi
genere
tradimenti
Quando la ritrovai non serviva un genio a capire che odiava il marito. Attenzione, parlo di un odio sessuale, non che il suo intento fosse fargli del male ma lo avrebbe fortemente desiderato di umiliarlo mentre veniva fintamente violentata davanti a lui.
“Mi ha fatto passare venticinque anni da suora di clausura e questo non glielo perdono!” ripete la troia.
Si riferisce al fatto che non c’era alcuna affinità con lui e fin qui non sarebbe diverso da molte altre coppie.
In realtà la puttana si contraddice quando, con molta sincerità, ammette che anche se avessero avuto una vita sessuale felice a lei non sarebbe bastato, in quanto il suo desiderio di farsi scopare da altri porci era comunque fortissimo. Non le sarebbe bastato un marito che la soddisfacesse, il suo desiderio era di fare la puttana!!!
L’odio viene incrementato anche dal fatto che lui, in tutti quegli anni, riuscì a controllarla ferocemente e a chi sostiene che “tanto non serve perché se una vuole te la fa sotto il naso “dice una banalità bella e buona.
Serve! Eccome se serve! Vi immaginate una zoccola simile se avesse avuto la libertà desiderata?
Ovviamente, il rovescio della medaglia, non datele la possibilità di vendicarsi!!!
Siamo nel 2012, lei ha ottenuto la separazione e viviamo insieme. Il marito (è legalmente ancora tale) ed è al corrente che io vivo con lei, ma pare non voglia mollarla ancora completamente. Inoltre, non lavorando più insieme a lei e pare che soffra a non averla sotto gli occhi quotidianamente.
Lui vive in casa con i due figli. Un vero delirio di disordine e pulizie carenti tanto che la troia ripete che fece per decenni la schiavetta.
Questa immagine della schiavetta (in realtà vera) servì anche a rendere ulteriormente insospettabile la puttana agli occhi delle amiche. Per loro era solo appunto una moglie e madre schiava, stanca e distrutta e non certo la vacca che girava tutti i motel della zona per farsi sbattere come una cagna!
Comunque lui non le dà tregua e le chiede di dargli una mano in casa aggiungendo: “Se non lo fai per me fallo per i figli!”.
La troia era furibonda in quanto sosteneva che i figli avrebbero potuto badare a sé stessi da soli e lo stesso si diceva per lui. E a cosa sgradevole si aggiungeva altra cosa sgradevole: quando lei faticava a sistemare il delirio che trovava nella vecchia casa (tanto da non riconoscerla) il maritino non solo non collaborava ma si appostava sul divano e la osservava come un sultano osserva gli schiavetti.
Le sarebbe piaciuto rifiutare di andarci ma erano separati da poco e dovevano sistemare ancora qualche faccenda legale e il buon senso voleva che non facesse troppe polemiche e collaborasse.
Quando rientrava a casa io ero spesso presente e in genere non era del miglior umore; quindi, si precipitava in vasca per una veloce doccia o per un rifocillante bagno.
Quel pomeriggio il suo rientro fu diverso. Era eccitata, come la vedevo solo quando era in procinto di prendere cazzi in gruppo.
Si mise in libertà ma una volta spogliata non andò immediatamente in vasca, ma si sdraiò sul letto a faccia su. Spalancò le gambe e inizio a masturbarsi furiosamente. Gli occhi che le brillavano dalla libidine. Dovetti avvicinarmi per capire cosa stesse dicendo e lo feci appena in tempo perché ebbe subito dopo un forte orgasmo.
Diceva:” Dovevi vedere come se lo mangiava quel budino!! Come lo ha divorato!! E quando gli ho chiesto se fosse buono mi ha risposto di sì. Come sempre anche se mi ha anche detto che aveva un sapore strano! “quindi aggiunge” e io mi dicevo mangia cornutone…mangia…così provi ad assaggiare la sborra!!’
Cosa accade? La troia stava ultimando le pulizie quando, senza preavviso, disse al maritino:” Ho portato un budino, te lo preparo!”. La troia sapeva quanto lui ne fosse goloso tanto che rispose con un: “Grazie amore!”. Già il fatto che nonostante fossero separati continuasse a chiamarla amore, la faceva infuriare ma pensò: “Vedrai il tuo amore cosa ti farà mangiare ora!!’
Lui era in sala e non poteva vedere cosa accadeva in cucina e al momento opportuno dalla borsa uscì un contenitore frigoverre. All’ interno il frutto di ben quattro sborrate.
Alla vacca mancava il fiato dall’eccitazione, la figa era un lago mentre lo osservava affondare il cucchiaino in quel budino alla vaniglia!!
Se il cornuto avesse saputo! Non solo cosa stesse mangiando, ma come l’ex mogliettina si era procurata quella sborra. Solo poche ore prima.
Ma spieghiamo meglio cosa accadde. Era il 2013.
“Ma davvero? Che bello!” disse amichetta che non la vedeva da tempo” e poi a te i bambini piacciono!’
“Calma! Mi piacciono purché non siano come il mio secondo figlio” rispose insospettabilissima troia “lui mi ha fatto letteralmente impazzire da quanto era vivace! Ma Luca no. Luca è un bambino tranquillo. Molto carino. È un piacere curarlo”
Per tre pomeriggi alla settimana si preparava, passava da mammina che abita a pochi metri da noi, salutava e diceva: “Io vado. Ciao. Hai bisogno di qualcosa al rientro?’ Per tutti andava a curare Luca, un bambino, giusto per arrotondare qualche cifra.
Quindi si accingeva a salire sui mezzi pubblici. La immagino mentre sbircia all’ interno della borsa per verificare che fosse presente il corsetto nero delle monte, i tacchi a spillo e le calze a rete.
In realtà non è mai esistito alcun bambino da andare a curare ma la puttana per tre volte alla settimana andava a prostituirsi in un club privé. Certo, come vedremo, una prostituzione particolare e ne vedremo i motivi.
Dopo oltre due anni da zoccola, dopo decine di incontri da sola, dopo gang anche con dieci tori, dopo aver provato una donna voleva aggiungere altro (ovviamente senza interrompere quanto sopra) tanto che senza remore mi disse: “Mi piacerebbe essere pagata per scopare!!!”
In pratica: una prostituta!!!
Inizialmente non credetti alle mie orecchie poi lei pensò bene di chiarire il concetto dicendo che non le intrigava certo fare la prostituta tradizionale obbligata ad avere ogni tipo di cliente, ma essere pagata da un maschio con il quale avrebbe comunque scopato.
“E’ idea che pur di scopare con me siano disposti a pagare che mi eccita da morire!”
Inizialmente non fu semplice perché sul sito appena appariva la parola “pagamento “si correva il rischio di essere bannati in quanto non era un sito di escort. Dovetti quindi spiegarlo per bene e arrivarono le prime offerte.
Qualcuno venne scartato dalla troia in quanto (seppur disponibili a pagare) non di gradimento della vacca, la quale comunque non chiedeva una cifra simbolica ma un vero e proprio prezzo di monta: dai cinquanta euro in su. Era disponibile a passare anche intero pomeriggio o la serata fino a notte inoltrata ma in questo caso il prezzo era di ben cento euro.
E arrivarono offerte da tre tori che la zoccola accettò con entusiasmo.
Ovviamente a quel prezzo cambiavano le modalità della monta. La puttana era tutta per loro quindi niente telefonate fatte o ricevute da parte mia. Il trattamento spesso era sprezzante e deciso, da vera puttana da strada, e se il porco (è solo un esempio) decideva che la voleva solo inculare lei doveva sottostare.
Ricordo che una sera uscì alle ventuno e rientrò oltre la mezzanotte. Alla vacca eccitava buttarmi i soldi sul tavolo o a letto dove la stavo aspettando. In verità l’idea di sborrarle sulle tette per poi farmele succhiare (con me ignaro) venne a uno di questi porci. Talvolta usciva nel primo pomeriggio, mentre io ero a lavoro, e rientrava poco prima di cena.
Dopo qualche incontro la troia cominciò ad annoiarsi e fu in quel periodo che le venne segnalata una situazione particolare in un club privé di Milano. Andò lei a parlare con la proprietaria e il fatto che era una donna agevolava il tutto.
L’ accordo era semplice. Normalmente la puttana sarebbe rimasta al bar del privé e se un cliente le avesse fatto capire che era interessato a lei, e solo se lei lo avesse gradito, si sarebbe appartata con lui. In caso contrario avrebbe potuto ignorare l’invito, tanto in ogni caso nel privé erano presenti un paio di ragazze giovani e molto belle che erano disponibili a fare sesso con chiunque.
La troia accetto ma quando vide le due ragazze mi disse:” Non batterò un colpo. Dovresti vederle giovani e perfette. Sono entrambi straniere. Chi verrebbe con me, avendo loro a diposizione?”
Ovviamente la puttana si era sottovalutata perché, se scopava, scopava con voglia.
Il compenso era stabilito in euro trenta a marchetta ma questo era poco importante per la puttana. A lei intrigava non stare a casa o con le amichette ma frequentare un ambiente porco con il quale si trovava perfettamente a suo agio.
Un esempio arrivò tra le dinamiche che si crearono tra lei e il bodyguard, il quale (appena ebbe modo di vedere che razza di puttana fosse e il servizio completo che faceva) impazziva dalla voglia di scoparsela. Non fosse altro che mentre le ragazzine, nel caso di un maschio super dotato, valutavano se fosse il caso o meno di prenderlo in culo (lo avevano chiarito con la proprietaria) lei non si faceva scrupolo lo prendeva sistematicamente! Mentre le ragazzine non praticavano l’ingoio lei lo faceva e infine mentre le ragazzine emettevano flebili e finti gemiti, lei urlava e godeva senza ritegno.
Ovviamente la puttana si sarebbe fatta scopare immediatamente dal bodyguard ma decise di tenerlo sulle spine per un certo periodo. La eccitava vederlo impazzire di voglia finché un giorno si appartò con lui e fu, parole della vacca:” Una delle scopate più animalesche e abbiamo goduto come maiali “.
Da parte mia cambiavano le modalità. Erano esattamente invertite. Quando la chiamavo ed era al bar rispondeva, ma nel caso non lo facesse era chiaro stesse scopando.
Ovviamente se in caso di incontri al buio sul sito io avevo comunque una sommaria idea di come fosse il porco di turno, in quanto avevo almeno visto la sua foto, in questo caso non era impossibile.
Capitò che eravamo in metropolitana e notai che un maschio la guardava con occhi particolari. Non erano occhi di uno che la conosceva semplicemente, ma erano occhi di uno che se l’era scopata!
Quando glielo feci notare lei mi si avvicinò all’orecchio e mi disse:” Era un cliente del privé effettivamente ci ho scopato con lui!! Me lo ricordo bene. E più di una volta!”
Bisogna dire che ci furono pomeriggi in cui la puttana non fu soddisfatta dalle proposte e tornò a casa senza avere scopato ma c’è furono altri in cui arrivò a casa con sessanta euro segno che si era fatta scopare da due porci.
Le consumazioni al bar erano gratuite ma in compenso il glory hole non veniva contemplato nei compensi e in qualche caso, pur non reputando il caso di scopare da nessuno, la troia si chiudeva nello stanzino in attesa che spuntassero dei cazzi dagli appositi buchi.
“Almeno mi sono divertita con i pompini “mi disse in qualche circostanza
Ma quel pomeriggio fu particolare, tanto che una volta salita sui mezzi pubblici non si limitò a controllare di non aver scordato solo i consueti indumenti che indossava durante le monte, ma anche un piccolo contenitore, un frogoverre con coperchio.
La vacca sapeva che al rientro dal club non sarebbe potuta andare a casa immediatamente, ma avrebbe dovuto tornare nella casa matrimoniale del marito.
Ho usato il verbo “dovere” non a caso. Se fosse stato per lei non ci sarebbe andata.
Lei in realtà odiava il suo precedente marito. Aveva capito che lui la mangiava ancora con gli occhi.
Come dicevo, odiava anche quel suo atteggiamento da sultano che osserva la sua schiava.
Quel pomeriggio decise che lei sarebbe andata a sistemare il delirio che si era accumulato in sua assenza. Avrebbe pulito il bagno che era in condizioni indicibili, ma se lui si fosse permesso di avere atteggiamento spocchioso lei glielo avrebbe fatto pagare.
Ma per potergliela far pagare doveva essere pronta. Quindi quel pomeriggio fece una puntata nel glory hole. Quindi rimase in attesa, nel frattempo il contenitore era uscito dalla sua borsetta.
Ovviamente da lì a poco sarebbero spuntati dei cazzi da cui spillare della sborra fresca!
Quando uscì dal privé la prima parte era fatta ma non poteva certo rischiare che un dettaglio vanificasse il piano. Si doveva fermare in un negozio di alimentari per acquistare l’occorrente per un budino alla vaniglia.
Purtroppo per lui, il cornuto non aveva capito niente e anche in quella circostanza si comportò da sultano con la sua schiava.
Ad un certo punto la troia andò in cucina dove lui non poteva vederla. Poco dopo uscì con una coppa e sorridendo gli disse:” Ho preparato questo! So che sei goloso!”
Il cornuto ignaro la ringrazio infinitamente e la invito ad assaggiare un poco. La puttana disse:” È tutto per te!!!”
“Così mi vizi!!” rispose il povero stambecco.
“Mi ha fatto passare venticinque anni da suora di clausura e questo non glielo perdono!” ripete la troia.
Si riferisce al fatto che non c’era alcuna affinità con lui e fin qui non sarebbe diverso da molte altre coppie.
In realtà la puttana si contraddice quando, con molta sincerità, ammette che anche se avessero avuto una vita sessuale felice a lei non sarebbe bastato, in quanto il suo desiderio di farsi scopare da altri porci era comunque fortissimo. Non le sarebbe bastato un marito che la soddisfacesse, il suo desiderio era di fare la puttana!!!
L’odio viene incrementato anche dal fatto che lui, in tutti quegli anni, riuscì a controllarla ferocemente e a chi sostiene che “tanto non serve perché se una vuole te la fa sotto il naso “dice una banalità bella e buona.
Serve! Eccome se serve! Vi immaginate una zoccola simile se avesse avuto la libertà desiderata?
Ovviamente, il rovescio della medaglia, non datele la possibilità di vendicarsi!!!
Siamo nel 2012, lei ha ottenuto la separazione e viviamo insieme. Il marito (è legalmente ancora tale) ed è al corrente che io vivo con lei, ma pare non voglia mollarla ancora completamente. Inoltre, non lavorando più insieme a lei e pare che soffra a non averla sotto gli occhi quotidianamente.
Lui vive in casa con i due figli. Un vero delirio di disordine e pulizie carenti tanto che la troia ripete che fece per decenni la schiavetta.
Questa immagine della schiavetta (in realtà vera) servì anche a rendere ulteriormente insospettabile la puttana agli occhi delle amiche. Per loro era solo appunto una moglie e madre schiava, stanca e distrutta e non certo la vacca che girava tutti i motel della zona per farsi sbattere come una cagna!
Comunque lui non le dà tregua e le chiede di dargli una mano in casa aggiungendo: “Se non lo fai per me fallo per i figli!”.
La troia era furibonda in quanto sosteneva che i figli avrebbero potuto badare a sé stessi da soli e lo stesso si diceva per lui. E a cosa sgradevole si aggiungeva altra cosa sgradevole: quando lei faticava a sistemare il delirio che trovava nella vecchia casa (tanto da non riconoscerla) il maritino non solo non collaborava ma si appostava sul divano e la osservava come un sultano osserva gli schiavetti.
Le sarebbe piaciuto rifiutare di andarci ma erano separati da poco e dovevano sistemare ancora qualche faccenda legale e il buon senso voleva che non facesse troppe polemiche e collaborasse.
Quando rientrava a casa io ero spesso presente e in genere non era del miglior umore; quindi, si precipitava in vasca per una veloce doccia o per un rifocillante bagno.
Quel pomeriggio il suo rientro fu diverso. Era eccitata, come la vedevo solo quando era in procinto di prendere cazzi in gruppo.
Si mise in libertà ma una volta spogliata non andò immediatamente in vasca, ma si sdraiò sul letto a faccia su. Spalancò le gambe e inizio a masturbarsi furiosamente. Gli occhi che le brillavano dalla libidine. Dovetti avvicinarmi per capire cosa stesse dicendo e lo feci appena in tempo perché ebbe subito dopo un forte orgasmo.
Diceva:” Dovevi vedere come se lo mangiava quel budino!! Come lo ha divorato!! E quando gli ho chiesto se fosse buono mi ha risposto di sì. Come sempre anche se mi ha anche detto che aveva un sapore strano! “quindi aggiunge” e io mi dicevo mangia cornutone…mangia…così provi ad assaggiare la sborra!!’
Cosa accade? La troia stava ultimando le pulizie quando, senza preavviso, disse al maritino:” Ho portato un budino, te lo preparo!”. La troia sapeva quanto lui ne fosse goloso tanto che rispose con un: “Grazie amore!”. Già il fatto che nonostante fossero separati continuasse a chiamarla amore, la faceva infuriare ma pensò: “Vedrai il tuo amore cosa ti farà mangiare ora!!’
Lui era in sala e non poteva vedere cosa accadeva in cucina e al momento opportuno dalla borsa uscì un contenitore frigoverre. All’ interno il frutto di ben quattro sborrate.
Alla vacca mancava il fiato dall’eccitazione, la figa era un lago mentre lo osservava affondare il cucchiaino in quel budino alla vaniglia!!
Se il cornuto avesse saputo! Non solo cosa stesse mangiando, ma come l’ex mogliettina si era procurata quella sborra. Solo poche ore prima.
Ma spieghiamo meglio cosa accadde. Era il 2013.
“Ma davvero? Che bello!” disse amichetta che non la vedeva da tempo” e poi a te i bambini piacciono!’
“Calma! Mi piacciono purché non siano come il mio secondo figlio” rispose insospettabilissima troia “lui mi ha fatto letteralmente impazzire da quanto era vivace! Ma Luca no. Luca è un bambino tranquillo. Molto carino. È un piacere curarlo”
Per tre pomeriggi alla settimana si preparava, passava da mammina che abita a pochi metri da noi, salutava e diceva: “Io vado. Ciao. Hai bisogno di qualcosa al rientro?’ Per tutti andava a curare Luca, un bambino, giusto per arrotondare qualche cifra.
Quindi si accingeva a salire sui mezzi pubblici. La immagino mentre sbircia all’ interno della borsa per verificare che fosse presente il corsetto nero delle monte, i tacchi a spillo e le calze a rete.
In realtà non è mai esistito alcun bambino da andare a curare ma la puttana per tre volte alla settimana andava a prostituirsi in un club privé. Certo, come vedremo, una prostituzione particolare e ne vedremo i motivi.
Dopo oltre due anni da zoccola, dopo decine di incontri da sola, dopo gang anche con dieci tori, dopo aver provato una donna voleva aggiungere altro (ovviamente senza interrompere quanto sopra) tanto che senza remore mi disse: “Mi piacerebbe essere pagata per scopare!!!”
In pratica: una prostituta!!!
Inizialmente non credetti alle mie orecchie poi lei pensò bene di chiarire il concetto dicendo che non le intrigava certo fare la prostituta tradizionale obbligata ad avere ogni tipo di cliente, ma essere pagata da un maschio con il quale avrebbe comunque scopato.
“E’ idea che pur di scopare con me siano disposti a pagare che mi eccita da morire!”
Inizialmente non fu semplice perché sul sito appena appariva la parola “pagamento “si correva il rischio di essere bannati in quanto non era un sito di escort. Dovetti quindi spiegarlo per bene e arrivarono le prime offerte.
Qualcuno venne scartato dalla troia in quanto (seppur disponibili a pagare) non di gradimento della vacca, la quale comunque non chiedeva una cifra simbolica ma un vero e proprio prezzo di monta: dai cinquanta euro in su. Era disponibile a passare anche intero pomeriggio o la serata fino a notte inoltrata ma in questo caso il prezzo era di ben cento euro.
E arrivarono offerte da tre tori che la zoccola accettò con entusiasmo.
Ovviamente a quel prezzo cambiavano le modalità della monta. La puttana era tutta per loro quindi niente telefonate fatte o ricevute da parte mia. Il trattamento spesso era sprezzante e deciso, da vera puttana da strada, e se il porco (è solo un esempio) decideva che la voleva solo inculare lei doveva sottostare.
Ricordo che una sera uscì alle ventuno e rientrò oltre la mezzanotte. Alla vacca eccitava buttarmi i soldi sul tavolo o a letto dove la stavo aspettando. In verità l’idea di sborrarle sulle tette per poi farmele succhiare (con me ignaro) venne a uno di questi porci. Talvolta usciva nel primo pomeriggio, mentre io ero a lavoro, e rientrava poco prima di cena.
Dopo qualche incontro la troia cominciò ad annoiarsi e fu in quel periodo che le venne segnalata una situazione particolare in un club privé di Milano. Andò lei a parlare con la proprietaria e il fatto che era una donna agevolava il tutto.
L’ accordo era semplice. Normalmente la puttana sarebbe rimasta al bar del privé e se un cliente le avesse fatto capire che era interessato a lei, e solo se lei lo avesse gradito, si sarebbe appartata con lui. In caso contrario avrebbe potuto ignorare l’invito, tanto in ogni caso nel privé erano presenti un paio di ragazze giovani e molto belle che erano disponibili a fare sesso con chiunque.
La troia accetto ma quando vide le due ragazze mi disse:” Non batterò un colpo. Dovresti vederle giovani e perfette. Sono entrambi straniere. Chi verrebbe con me, avendo loro a diposizione?”
Ovviamente la puttana si era sottovalutata perché, se scopava, scopava con voglia.
Il compenso era stabilito in euro trenta a marchetta ma questo era poco importante per la puttana. A lei intrigava non stare a casa o con le amichette ma frequentare un ambiente porco con il quale si trovava perfettamente a suo agio.
Un esempio arrivò tra le dinamiche che si crearono tra lei e il bodyguard, il quale (appena ebbe modo di vedere che razza di puttana fosse e il servizio completo che faceva) impazziva dalla voglia di scoparsela. Non fosse altro che mentre le ragazzine, nel caso di un maschio super dotato, valutavano se fosse il caso o meno di prenderlo in culo (lo avevano chiarito con la proprietaria) lei non si faceva scrupolo lo prendeva sistematicamente! Mentre le ragazzine non praticavano l’ingoio lei lo faceva e infine mentre le ragazzine emettevano flebili e finti gemiti, lei urlava e godeva senza ritegno.
Ovviamente la puttana si sarebbe fatta scopare immediatamente dal bodyguard ma decise di tenerlo sulle spine per un certo periodo. La eccitava vederlo impazzire di voglia finché un giorno si appartò con lui e fu, parole della vacca:” Una delle scopate più animalesche e abbiamo goduto come maiali “.
Da parte mia cambiavano le modalità. Erano esattamente invertite. Quando la chiamavo ed era al bar rispondeva, ma nel caso non lo facesse era chiaro stesse scopando.
Ovviamente se in caso di incontri al buio sul sito io avevo comunque una sommaria idea di come fosse il porco di turno, in quanto avevo almeno visto la sua foto, in questo caso non era impossibile.
Capitò che eravamo in metropolitana e notai che un maschio la guardava con occhi particolari. Non erano occhi di uno che la conosceva semplicemente, ma erano occhi di uno che se l’era scopata!
Quando glielo feci notare lei mi si avvicinò all’orecchio e mi disse:” Era un cliente del privé effettivamente ci ho scopato con lui!! Me lo ricordo bene. E più di una volta!”
Bisogna dire che ci furono pomeriggi in cui la puttana non fu soddisfatta dalle proposte e tornò a casa senza avere scopato ma c’è furono altri in cui arrivò a casa con sessanta euro segno che si era fatta scopare da due porci.
Le consumazioni al bar erano gratuite ma in compenso il glory hole non veniva contemplato nei compensi e in qualche caso, pur non reputando il caso di scopare da nessuno, la troia si chiudeva nello stanzino in attesa che spuntassero dei cazzi dagli appositi buchi.
“Almeno mi sono divertita con i pompini “mi disse in qualche circostanza
Ma quel pomeriggio fu particolare, tanto che una volta salita sui mezzi pubblici non si limitò a controllare di non aver scordato solo i consueti indumenti che indossava durante le monte, ma anche un piccolo contenitore, un frogoverre con coperchio.
La vacca sapeva che al rientro dal club non sarebbe potuta andare a casa immediatamente, ma avrebbe dovuto tornare nella casa matrimoniale del marito.
Ho usato il verbo “dovere” non a caso. Se fosse stato per lei non ci sarebbe andata.
Lei in realtà odiava il suo precedente marito. Aveva capito che lui la mangiava ancora con gli occhi.
Come dicevo, odiava anche quel suo atteggiamento da sultano che osserva la sua schiava.
Quel pomeriggio decise che lei sarebbe andata a sistemare il delirio che si era accumulato in sua assenza. Avrebbe pulito il bagno che era in condizioni indicibili, ma se lui si fosse permesso di avere atteggiamento spocchioso lei glielo avrebbe fatto pagare.
Ma per potergliela far pagare doveva essere pronta. Quindi quel pomeriggio fece una puntata nel glory hole. Quindi rimase in attesa, nel frattempo il contenitore era uscito dalla sua borsetta.
Ovviamente da lì a poco sarebbero spuntati dei cazzi da cui spillare della sborra fresca!
Quando uscì dal privé la prima parte era fatta ma non poteva certo rischiare che un dettaglio vanificasse il piano. Si doveva fermare in un negozio di alimentari per acquistare l’occorrente per un budino alla vaniglia.
Purtroppo per lui, il cornuto non aveva capito niente e anche in quella circostanza si comportò da sultano con la sua schiava.
Ad un certo punto la troia andò in cucina dove lui non poteva vederla. Poco dopo uscì con una coppa e sorridendo gli disse:” Ho preparato questo! So che sei goloso!”
Il cornuto ignaro la ringrazio infinitamente e la invito ad assaggiare un poco. La puttana disse:” È tutto per te!!!”
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