Mai sfidare una vacca come mia moglie!
di
lacollezionistadicazzi
genere
tradimenti
Sfido chiunque non conosca i retroscena a non vedere in lei una donna, madre, moglie e nonna affettuosa, gentile, affabile, accomodante, educata, paziente e potrei continuare con altri aggettivi qualificanti se non, infine, assolutamente insospettabile.
Che sia puttana è più che assodato, ma se a questo essere puttana aggiungiamo che è anche vendicativa il cerchio si chiude.
E se il suo punto forte è il sesso, in che modo può vendicarsi, se non con il sesso?
Come in quella circostanza al mare. Era il 2014.
Effettivamente l’anno precedente le era andata meglio in quanto ebbe modo di farsi scopare da sette porci diversi (un singolo, una coppia e un gruppo di quattro) in sei giorni di soggiorno. Praticamente prese più cazzi che giorni di vacanza fatti!
Il mare, piuttosto che le mie trasferte e anche le semplici gite lontano da casa, erano l’occasione di farsi scopare da tori che non avrebbe mai avuto l’occasione se fosse rimasta a casa. In quel periodo era già una stella sul sito. Era sufficiente postare un messaggio del tipo “dal giorno x al giorno y siamo in quella località” che fioccavano le offerte di monta.
Quell’anno non prometteva benissimo in fatto di sesso, in quanto era in previsione un gruppo di tre porci e niente altro. Gli altri, che si erano proposti non la convincevano completamente.
Era arrivata infatti la fase in cui poteva scegliere ed era diventata sempre più selettiva. Li voleva sempre più carini, sempre più dotati e sempre più porci e referenziati. L’ aspetto fisico era diventato un aspetto fondamentale. Non si accontentava più con poco! Ammesso che si sia mai accontentata!
Ma la troia non pareva crucciarsi più di tanto e pareva interessata a prendere il sole. Poi la sera si sarebbe visto che fare.
Quella mattina arrivammo al nostro ombrellone e nel farlo decidemmo, invece di seguire la passarella, di accorciare passando a fianco agli altri clienti del bagno. Inavvertitamente (è un poco maldestra e questo la fa tanto simpatica e rende ancora più incredibile pensare che sia una vacca simile) con il piede sposta un poco di sabbia (ma veramente poca!) verso una postazione in cui erano presenti un ragazzo e una ragazza.
Lui era intento ad armeggiare il cellulare, lei a faccia su, unta come una grigliata in procinto di essere cotta e con lo specchio alla altezza del viso. Immobile tanto da sembrare morta.
L’ insospettabile vacca da monta si scusa prontamente. In realtà avrebbe anche potuto non farlo perché la quantità di sabbia spostata era veramente minima.
Il ragazzo alza lo sguardo e si apre in un sorriso amichevole e dice: “Non si preoccupi. Non c’è problema. “
Le aveva dato del lei, ma ci stava. Poteva avere l’età di suo figlio maggiore, all’epoca ventisette anni.
La sua fidanzata alzò lo sguardo verso la troia. Lungamente e lentamente. Dall’ alto in basso. La bocca piegata in una forma di disprezzo e, senza aggiungere altro, tornò a farsi grigliare dal sole.
Appena arrivammo al nostro posto lei commentò:” Quanta merda che spande!! Quanta merda! Sarà anche figa, ma è una merdina!!!”.
Io le dissi che non era il caso di arrabbiarsi. Il mondo è fatto così. Anche di cafoni e presuntuosi. E certe donne non sono da meno.
Effettivamente la ragazza era figa. Che dico, stra figa!!!Praticamente perfetta!! Difetti? Zero! Cellulite? Neanche un grammo! Misure? Da girarsi per strada. Viso? Da dea della bellezza.
Anche il ragazzo non era male, bel viso, fisico da palestra e tutti pregi della gioventù quando la natura ti ha regalato quelle caratteristiche.
La zoccola al mare è visibilmente in imbarazzo. Ha le gambe grosse e segnate tanto che uno dei motivi per cui (durante le monte) usa le calze a rete è soprattutto per nascondere questi difetti. È perennemente sovrappeso e per questo non si sognerebbe mai di indossare un due pezzi.
Chiudiamo quindi il discorso sulla figacciona e ci sistemiamo per una nuova giornata di mare. Io mi dedico alla lettura e la troia al suo telefonino mettendosi a faccia giù.
Ad un certo punto lei richiama la mia attenzione:” Scusa amore. Sbaglio o il ragazzo mi sta osservando troppo? È probabile che mi sbagli, ma dà un occhio anche tu!”
C’era solo un modo per appurarlo: fissarlo. Infatti, quando lo feci lui spostò immediatamente lo sguardo verso orizzonte del mare. Feci varie prove ed ebbi la certezza che il ragazzo la stava osservando e glielo confermai alla troia la quale disse: “Non mi dire…non mi dire…come si chiama quando a uno giovane piace una molto più vecchia?”
“Effetto zia porca “le risposi. Infatti, non avete idee delle proposte che arrivarono (e continuano ad arrivare) da maschi che hanno la metà dei suoi anni.
“Mi pare comunque impossibile “aggiunse la troia “ma hai visto che razza di pezzo di gnocca è la sua fidanzata?? Stronza da morire, ma che pezzo di figa. Me la farei pure io! Ma mi intrigherebbe molto di più farla cornuta!!!”
“Mettiamolo alla prova” le proposi “io ti massaggio la schiena e lo osserviamo entrambi contemporaneamente, facendogli capire che non ci sarebbero problemi.”
“Sempre che non si spaventi!! Come è probabile!” la troia, infatti, aveva constato nel tempo che tra il desiderare e il fare c’era un abisso, soprattutto se il soggetto in questione è inesperto.
Io le massaggiai la schiena, molto lentamente, sempre tenendo gli occhi puntati verso il ragazzo e cercando di avere un sorriso eloquente. La troia faceva altrettanto ma con occhi che parlavano e quando era certa che non la vedessero altri, se non lui, si inumidiva le labbra con la lingua.
Il messaggio era passato ora si trattava di vedere se si fosse concluso qualcosa e non potevo essere certo io il mediatore. Dovevano incontrarsi da soli!
Quindi la troia si alzò una prima volta in direzione mare, ma lui rimase fermo. La troia rientrò quasi subito giusto per fare capire il messaggio. Fece la stessa cosa una seconda volta ma con lo stesso esito, tanto che commentò visibilmente infastidita:” Questa è ultima!! Poi che faccia quel cazzo che vuole. Non vado a pregare i tori con tanti feedback, figurati se lo faccio con lui!”
Invece lui si alzò, giusto il tempo di concederle qualche metro, e la seguì in acqua. Superfluo dire che dalla nostra postazione (ma anche da quella della stra figa) sarebbe stato impossibile vederli in acqua. Era agosto, a Rimini!
Comunque, per tutto questo periodo la super figa rimase immobile a farsi abbrustolire con il suo immancabile specchio, ignara delle corna che da lì a breve avrebbe avuto in testa.
Al rientro della troia (lui si era attardato al mare) e dal suo sorriso era evidente: si erano accordati!
Mi spiegò che lui abitando in zona e lavorando nei paraggi per la mattina successiva avrebbe simulato un rientro improvviso al lavoro per una emergenza. E avevano già stabilito anche il luogo di incontro.
“Vedrai che corna che ti faccio mettere in testa. Pezzo di stronza. Lo farò godere come un maiale a costo di rinunciare io a qualcosa!!” disse sprezzante e sottovoce, osservando l’immobile figa di legno.
La mattina successiva arrivai al mare da solo. Poco dopo vidi arrivare la stra figa. Sola anche lei.
Eravamo accordo che avrebbe chiamato lei e mi aveva persino annoiato continuando a dirmi:” Ricordati le cuffiette! Ricordati le cuffiette!”. Neanche fossi scemo!!
La telefonata arrivò. I colpi di ariete erano bestiali. Il ragazzo aveva energie da vendere e la vacca le stava dando il culo, culo che la figa di legno stava ancora valutando se dargli o meno nonostante lui glielo avesse chiesto da tempo.
Mentre ascoltavo il godimento dei due, osservavo con eccitazione sempre crescente l’ignara cornutona e non potete immaginare cosa avrei dato per metterle le cuffiette nelle orecchie e dirle:” Ascolta cornuta!! Senti il tuo uomo come sta godendo alla faccia tua!”
In realtà non era la prima volta che mi trovavo in una situazione simile e la precedente era stata ancora più eccitante.
Era il primo anno che eravamo insieme. Io la raggiungevo saltuariamente, per qualche weekend. In quel periodo il sabato pomeriggio avrebbe dovuto lavorare ma il maritino (ignaro di tutto, anche della mia esistenza) nel tentativo di riconquistarla le lasciava il sabato pomeriggio libero. E la vacca, in caso di una allettante proposta, lo passava in motel con il porco di turno.
Quel pomeriggio (anche correndo dei rischi perché non era il caso che mi facessi vedere in giro senza di lei) mi prese bene fermarmi davanti alle vetrine del negozio del marito cornuto esattamente mentre sentivo sua moglie godere come una cagna, urla che uscivano dalle cuffiette dentro le mie orecchie.
Anche in quel caso cosa avrei dato per entrare nel negozio e dirgli: “Ascolta come gode quella troia di tua moglie con questo toro da monta! E tu che le hai concesso il pomeriggio per cercare di riconquistarla!!!”
Tornando al ragazzo lui si assentò per tutto il giorno. Lo rivedemmo solo il giorno successivo e non vi dico gli sguardi allusivi.
La monta invece si concluse in quella mattinata tanto che al pomeriggio la troia si presentò nuovamente in spiaggia e con che occhi guardava la solitaria figa di legno.
“L’ho fatto godere come un maiale. Mi ha detto che non aveva mai goduto così!! Mi sono fatta inculare a pelle e mi sono fatta sborrare in bocca, tutte cose che la figa di legno non sa nemmeno cosa siano!!!”
E poi la ciliegina. Durante la pausa la troia illustrò al ragazzo il sito al quale eravamo iscritti e lui ne rimase fulminato tanto da chiedere come si facesse ad iscriversi.
La vacca mi chiese di aiutarlo dandomi i suoi contatti. Da lì a poco avrebbe aperto il suo profilo in cui compariva un nostro feedback positivo con le referenze entusiaste della zoccola.
E un nostro feedback aveva il suo peso!! Lo seguimmo nella sua carriera da toro e notammo che era sempre alla ricerca di puttane molto più vecchie di lui. Mi pare di ricordare che dopo un paio di anni si sposò con la figa di legno super cornuta e dopo altrettanti anni scomparve dai nostri radar.
Il messaggio: mai sfidare una vacca come mia moglie!!!
Che sia puttana è più che assodato, ma se a questo essere puttana aggiungiamo che è anche vendicativa il cerchio si chiude.
E se il suo punto forte è il sesso, in che modo può vendicarsi, se non con il sesso?
Come in quella circostanza al mare. Era il 2014.
Effettivamente l’anno precedente le era andata meglio in quanto ebbe modo di farsi scopare da sette porci diversi (un singolo, una coppia e un gruppo di quattro) in sei giorni di soggiorno. Praticamente prese più cazzi che giorni di vacanza fatti!
Il mare, piuttosto che le mie trasferte e anche le semplici gite lontano da casa, erano l’occasione di farsi scopare da tori che non avrebbe mai avuto l’occasione se fosse rimasta a casa. In quel periodo era già una stella sul sito. Era sufficiente postare un messaggio del tipo “dal giorno x al giorno y siamo in quella località” che fioccavano le offerte di monta.
Quell’anno non prometteva benissimo in fatto di sesso, in quanto era in previsione un gruppo di tre porci e niente altro. Gli altri, che si erano proposti non la convincevano completamente.
Era arrivata infatti la fase in cui poteva scegliere ed era diventata sempre più selettiva. Li voleva sempre più carini, sempre più dotati e sempre più porci e referenziati. L’ aspetto fisico era diventato un aspetto fondamentale. Non si accontentava più con poco! Ammesso che si sia mai accontentata!
Ma la troia non pareva crucciarsi più di tanto e pareva interessata a prendere il sole. Poi la sera si sarebbe visto che fare.
Quella mattina arrivammo al nostro ombrellone e nel farlo decidemmo, invece di seguire la passarella, di accorciare passando a fianco agli altri clienti del bagno. Inavvertitamente (è un poco maldestra e questo la fa tanto simpatica e rende ancora più incredibile pensare che sia una vacca simile) con il piede sposta un poco di sabbia (ma veramente poca!) verso una postazione in cui erano presenti un ragazzo e una ragazza.
Lui era intento ad armeggiare il cellulare, lei a faccia su, unta come una grigliata in procinto di essere cotta e con lo specchio alla altezza del viso. Immobile tanto da sembrare morta.
L’ insospettabile vacca da monta si scusa prontamente. In realtà avrebbe anche potuto non farlo perché la quantità di sabbia spostata era veramente minima.
Il ragazzo alza lo sguardo e si apre in un sorriso amichevole e dice: “Non si preoccupi. Non c’è problema. “
Le aveva dato del lei, ma ci stava. Poteva avere l’età di suo figlio maggiore, all’epoca ventisette anni.
La sua fidanzata alzò lo sguardo verso la troia. Lungamente e lentamente. Dall’ alto in basso. La bocca piegata in una forma di disprezzo e, senza aggiungere altro, tornò a farsi grigliare dal sole.
Appena arrivammo al nostro posto lei commentò:” Quanta merda che spande!! Quanta merda! Sarà anche figa, ma è una merdina!!!”.
Io le dissi che non era il caso di arrabbiarsi. Il mondo è fatto così. Anche di cafoni e presuntuosi. E certe donne non sono da meno.
Effettivamente la ragazza era figa. Che dico, stra figa!!!Praticamente perfetta!! Difetti? Zero! Cellulite? Neanche un grammo! Misure? Da girarsi per strada. Viso? Da dea della bellezza.
Anche il ragazzo non era male, bel viso, fisico da palestra e tutti pregi della gioventù quando la natura ti ha regalato quelle caratteristiche.
La zoccola al mare è visibilmente in imbarazzo. Ha le gambe grosse e segnate tanto che uno dei motivi per cui (durante le monte) usa le calze a rete è soprattutto per nascondere questi difetti. È perennemente sovrappeso e per questo non si sognerebbe mai di indossare un due pezzi.
Chiudiamo quindi il discorso sulla figacciona e ci sistemiamo per una nuova giornata di mare. Io mi dedico alla lettura e la troia al suo telefonino mettendosi a faccia giù.
Ad un certo punto lei richiama la mia attenzione:” Scusa amore. Sbaglio o il ragazzo mi sta osservando troppo? È probabile che mi sbagli, ma dà un occhio anche tu!”
C’era solo un modo per appurarlo: fissarlo. Infatti, quando lo feci lui spostò immediatamente lo sguardo verso orizzonte del mare. Feci varie prove ed ebbi la certezza che il ragazzo la stava osservando e glielo confermai alla troia la quale disse: “Non mi dire…non mi dire…come si chiama quando a uno giovane piace una molto più vecchia?”
“Effetto zia porca “le risposi. Infatti, non avete idee delle proposte che arrivarono (e continuano ad arrivare) da maschi che hanno la metà dei suoi anni.
“Mi pare comunque impossibile “aggiunse la troia “ma hai visto che razza di pezzo di gnocca è la sua fidanzata?? Stronza da morire, ma che pezzo di figa. Me la farei pure io! Ma mi intrigherebbe molto di più farla cornuta!!!”
“Mettiamolo alla prova” le proposi “io ti massaggio la schiena e lo osserviamo entrambi contemporaneamente, facendogli capire che non ci sarebbero problemi.”
“Sempre che non si spaventi!! Come è probabile!” la troia, infatti, aveva constato nel tempo che tra il desiderare e il fare c’era un abisso, soprattutto se il soggetto in questione è inesperto.
Io le massaggiai la schiena, molto lentamente, sempre tenendo gli occhi puntati verso il ragazzo e cercando di avere un sorriso eloquente. La troia faceva altrettanto ma con occhi che parlavano e quando era certa che non la vedessero altri, se non lui, si inumidiva le labbra con la lingua.
Il messaggio era passato ora si trattava di vedere se si fosse concluso qualcosa e non potevo essere certo io il mediatore. Dovevano incontrarsi da soli!
Quindi la troia si alzò una prima volta in direzione mare, ma lui rimase fermo. La troia rientrò quasi subito giusto per fare capire il messaggio. Fece la stessa cosa una seconda volta ma con lo stesso esito, tanto che commentò visibilmente infastidita:” Questa è ultima!! Poi che faccia quel cazzo che vuole. Non vado a pregare i tori con tanti feedback, figurati se lo faccio con lui!”
Invece lui si alzò, giusto il tempo di concederle qualche metro, e la seguì in acqua. Superfluo dire che dalla nostra postazione (ma anche da quella della stra figa) sarebbe stato impossibile vederli in acqua. Era agosto, a Rimini!
Comunque, per tutto questo periodo la super figa rimase immobile a farsi abbrustolire con il suo immancabile specchio, ignara delle corna che da lì a breve avrebbe avuto in testa.
Al rientro della troia (lui si era attardato al mare) e dal suo sorriso era evidente: si erano accordati!
Mi spiegò che lui abitando in zona e lavorando nei paraggi per la mattina successiva avrebbe simulato un rientro improvviso al lavoro per una emergenza. E avevano già stabilito anche il luogo di incontro.
“Vedrai che corna che ti faccio mettere in testa. Pezzo di stronza. Lo farò godere come un maiale a costo di rinunciare io a qualcosa!!” disse sprezzante e sottovoce, osservando l’immobile figa di legno.
La mattina successiva arrivai al mare da solo. Poco dopo vidi arrivare la stra figa. Sola anche lei.
Eravamo accordo che avrebbe chiamato lei e mi aveva persino annoiato continuando a dirmi:” Ricordati le cuffiette! Ricordati le cuffiette!”. Neanche fossi scemo!!
La telefonata arrivò. I colpi di ariete erano bestiali. Il ragazzo aveva energie da vendere e la vacca le stava dando il culo, culo che la figa di legno stava ancora valutando se dargli o meno nonostante lui glielo avesse chiesto da tempo.
Mentre ascoltavo il godimento dei due, osservavo con eccitazione sempre crescente l’ignara cornutona e non potete immaginare cosa avrei dato per metterle le cuffiette nelle orecchie e dirle:” Ascolta cornuta!! Senti il tuo uomo come sta godendo alla faccia tua!”
In realtà non era la prima volta che mi trovavo in una situazione simile e la precedente era stata ancora più eccitante.
Era il primo anno che eravamo insieme. Io la raggiungevo saltuariamente, per qualche weekend. In quel periodo il sabato pomeriggio avrebbe dovuto lavorare ma il maritino (ignaro di tutto, anche della mia esistenza) nel tentativo di riconquistarla le lasciava il sabato pomeriggio libero. E la vacca, in caso di una allettante proposta, lo passava in motel con il porco di turno.
Quel pomeriggio (anche correndo dei rischi perché non era il caso che mi facessi vedere in giro senza di lei) mi prese bene fermarmi davanti alle vetrine del negozio del marito cornuto esattamente mentre sentivo sua moglie godere come una cagna, urla che uscivano dalle cuffiette dentro le mie orecchie.
Anche in quel caso cosa avrei dato per entrare nel negozio e dirgli: “Ascolta come gode quella troia di tua moglie con questo toro da monta! E tu che le hai concesso il pomeriggio per cercare di riconquistarla!!!”
Tornando al ragazzo lui si assentò per tutto il giorno. Lo rivedemmo solo il giorno successivo e non vi dico gli sguardi allusivi.
La monta invece si concluse in quella mattinata tanto che al pomeriggio la troia si presentò nuovamente in spiaggia e con che occhi guardava la solitaria figa di legno.
“L’ho fatto godere come un maiale. Mi ha detto che non aveva mai goduto così!! Mi sono fatta inculare a pelle e mi sono fatta sborrare in bocca, tutte cose che la figa di legno non sa nemmeno cosa siano!!!”
E poi la ciliegina. Durante la pausa la troia illustrò al ragazzo il sito al quale eravamo iscritti e lui ne rimase fulminato tanto da chiedere come si facesse ad iscriversi.
La vacca mi chiese di aiutarlo dandomi i suoi contatti. Da lì a poco avrebbe aperto il suo profilo in cui compariva un nostro feedback positivo con le referenze entusiaste della zoccola.
E un nostro feedback aveva il suo peso!! Lo seguimmo nella sua carriera da toro e notammo che era sempre alla ricerca di puttane molto più vecchie di lui. Mi pare di ricordare che dopo un paio di anni si sposò con la figa di legno super cornuta e dopo altrettanti anni scomparve dai nostri radar.
Il messaggio: mai sfidare una vacca come mia moglie!!!
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