Bonjour, mon amour
di
Yuko
genere
saffico
È ancora presto, ma mi sono già svegliata e ti ho preparato una bella colazione.
Devi rifornirti di molte energie perché poi faremo sesso sfrenato.
Nel pomeriggio, poi, ti voglio portare a fare un giro in bicicletta insieme, sui navigli.
Entro nella tua stanza e apro le imposte. Un raggio di sole ti colpisce in volto. Tu ti svegli e ti stiri. Le lenzuola si spostano e ti si scopre un seno.
Sì, sei nuda.
Questa notte ci siamo amate e abbiamo dormito nude e abbracciate fino a poco fa.
Ora ti porto uova e bacon, succo di arancia, tè al gelsomino, biscottini burrosi, fette biscottate e marmellata di arance amare.
Sono vestita solamente con un grembiulino e le tette si mostrano a ogni mio movimento, guizzando attraverso il tessuto o ammiccando ogni volta che ne sporgono. Quando mi giro per sistemare una mia composizione di ikebana vedi che sono senza mutandine e apprezzi il mio culetto nelle sue curve armoniose che proseguono per disperdersi sulla mia schiena nuda. Vedendomi così vestita ti viene un gran desiderio di fare l'amore. Con la mano ti sfiori la pussy.
Mi avvicino e tu mi sollevi il grembiule per guardarmi i peli che dal monte di Venere convergono verso la mia micetta. Io mi lascio guardare e sento già che mi bagno, i capezzoli diventano duri e sensibili e sporgono attraverso il grembiule. Quando il tuo sguardo si è saziato a sufficienza della mia intimità e la tua mano ha constatato quanto anche io sia già umida e pronta, ti servo la colazione.
Tu la divori, come una tigrotta, altro che gatta.
Hai bisogno di recuperare per la passione dissipata nella notte e devi fornirti di nuove energie per amarci tutta la mattina. La giornata sarà intensa e devi prepararti adeguatamente.
Mangi, ma il tuo sguardo fugge sempre dai piattini di porcellana di Richard Ginori e si posa sui profili del mio corpo, di quel grembiule che vernicia le mie forme, di quella clessidra di petto e fianchi larghi attorno alla vita stretta enfatizzata dai lacci dell'unico indumento che vesto.
L'odore della mia eccitazione ti raggiunge, imponendosi sugli aromi alimentari.
O, forse meglio, il tuo olfatto di gattina percepisce subito il mio richiamo all'accoppiamento.
In fondo anche io tra poco sarò un alimento per te.
La tua lingua risalirà tra le mie cosce trovando riposo soltanto alle sorgenti della culla del mio amore per te.
I tuoi denti morderanno i miei seni e la lingua indugerà sui miei capezzoli.
Le nostre bocche si incontreranno e le loro fiammelle umide danzeranno coreografie balinesi.
Richiami di un oriente lontano. I tuoi occhi scaveranno nei miei per scoprire le mie origini esotiche.
Il mio ventre vibrerà di eccitazione sotto l'assalto delle tue carezze e le tue dita affonderanno nel gorgo bagnato del mio ventre.
Tutto questo scorre nei tuoi occhi che vividi scattano sulle mie forme.
Io attendo impaziente di fronte al tuo capezzale, in trepida attesa dei tuoi desideri, perchè la tua colazione continui con il frutto migliore e più sugoso.
Ti sorrido e i tuoi occhi brillano di desiderio. I tuoi pensieri si dipanano come un film dietro alle tue pupille e il tuo odore tradisce le tue aspettative.
La gatta arruffa il pelo e le fusa dominano i rumori del risveglio della mattina cittadina.
Devi rifornirti di molte energie perché poi faremo sesso sfrenato.
Nel pomeriggio, poi, ti voglio portare a fare un giro in bicicletta insieme, sui navigli.
Entro nella tua stanza e apro le imposte. Un raggio di sole ti colpisce in volto. Tu ti svegli e ti stiri. Le lenzuola si spostano e ti si scopre un seno.
Sì, sei nuda.
Questa notte ci siamo amate e abbiamo dormito nude e abbracciate fino a poco fa.
Ora ti porto uova e bacon, succo di arancia, tè al gelsomino, biscottini burrosi, fette biscottate e marmellata di arance amare.
Sono vestita solamente con un grembiulino e le tette si mostrano a ogni mio movimento, guizzando attraverso il tessuto o ammiccando ogni volta che ne sporgono. Quando mi giro per sistemare una mia composizione di ikebana vedi che sono senza mutandine e apprezzi il mio culetto nelle sue curve armoniose che proseguono per disperdersi sulla mia schiena nuda. Vedendomi così vestita ti viene un gran desiderio di fare l'amore. Con la mano ti sfiori la pussy.
Mi avvicino e tu mi sollevi il grembiule per guardarmi i peli che dal monte di Venere convergono verso la mia micetta. Io mi lascio guardare e sento già che mi bagno, i capezzoli diventano duri e sensibili e sporgono attraverso il grembiule. Quando il tuo sguardo si è saziato a sufficienza della mia intimità e la tua mano ha constatato quanto anche io sia già umida e pronta, ti servo la colazione.
Tu la divori, come una tigrotta, altro che gatta.
Hai bisogno di recuperare per la passione dissipata nella notte e devi fornirti di nuove energie per amarci tutta la mattina. La giornata sarà intensa e devi prepararti adeguatamente.
Mangi, ma il tuo sguardo fugge sempre dai piattini di porcellana di Richard Ginori e si posa sui profili del mio corpo, di quel grembiule che vernicia le mie forme, di quella clessidra di petto e fianchi larghi attorno alla vita stretta enfatizzata dai lacci dell'unico indumento che vesto.
L'odore della mia eccitazione ti raggiunge, imponendosi sugli aromi alimentari.
O, forse meglio, il tuo olfatto di gattina percepisce subito il mio richiamo all'accoppiamento.
In fondo anche io tra poco sarò un alimento per te.
La tua lingua risalirà tra le mie cosce trovando riposo soltanto alle sorgenti della culla del mio amore per te.
I tuoi denti morderanno i miei seni e la lingua indugerà sui miei capezzoli.
Le nostre bocche si incontreranno e le loro fiammelle umide danzeranno coreografie balinesi.
Richiami di un oriente lontano. I tuoi occhi scaveranno nei miei per scoprire le mie origini esotiche.
Il mio ventre vibrerà di eccitazione sotto l'assalto delle tue carezze e le tue dita affonderanno nel gorgo bagnato del mio ventre.
Tutto questo scorre nei tuoi occhi che vividi scattano sulle mie forme.
Io attendo impaziente di fronte al tuo capezzale, in trepida attesa dei tuoi desideri, perchè la tua colazione continui con il frutto migliore e più sugoso.
Ti sorrido e i tuoi occhi brillano di desiderio. I tuoi pensieri si dipanano come un film dietro alle tue pupille e il tuo odore tradisce le tue aspettative.
La gatta arruffa il pelo e le fusa dominano i rumori del risveglio della mattina cittadina.
1
voti
voti
valutazione
7
7
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Le nuove divise del personale di voloracconto sucessivo
Tramonto
Commenti dei lettori al racconto erotico