Dorotea- Al club degli scambisti per il battesimo delle novizie

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orge


Sono le sei del tardo pomeriggio, tornata da poco dal lavoro, appena docciata e in accappatoio, mi sto già gustando una serata tutta copertina, pantofole e televisione, sola soletta, perché la vita da separati non è poi così male, fai ciò che vuoi, stai con chi vuoi e nessuno ti rompe più i coglioni. Sempre che lo squillo del mio cellulare non mi faccia saltare in aria i nervi proprio mentre mi sto per accomodare sul divano.
Al telefono c’è la mia carissima amica, si proprio lei la mia compagna di crociera, la così detta “troia dei caraibi”, colei che mi ha fatto rinascere, da milf tutta casa e lavoro, a milf tutta cazzi e schizzi!
E immaginate un po’ il motivo per il quale mi cerca? La pazza questa sera ha deciso di andare con tre suoi amici, a divertirsi al “PiKante”, un noto club di scambisti sulla collina del torinese, avete capito bene, la Rituccia sempre più lanciata nel mondo della depravazione, al suo solito motto “se ti piace Fallo!”, da qualche tempo (ma io non ne sapevo nulla) frequenta qui bei posticini dove entri verticale ed esci a quattro zampe con il culo spanato.
E questa sera a causa della defezione della seconda donna che avrebbe formato le due coppie, lei molto affettuosamente ha pensato bene di sostituirla proprio con me, con la ex suor Dory!
Vi chiederete com’è andata?
Prima le ho chiesto se era ubriaca, poi l’ho mandata a stendere, e dopo soli dieci minuti di discussioni ero già in bagno a vestirmi da troia da monta!
E si ragazzi, perché se è vero che io ho anche una dignità e un certo contegno da mantenere, è altrettanto vero che dopo le esperienze nella crociera di Capodanno, mi sono giurata di non perdere mai più l’occasione di divertirmi, e devo ammettere che appena ho capito cosa succede dentro a un club di scambisti, e quale opportunità, di farmi un’altra overdose di uccelli, mi sarei lasciata sfuggire se avessi detto di no all’invito, ho smesso di ragionare con il cervello, e ho inserito la modalità “cazzo me ne frega”, una fantastica opzione per sentirsi ancora più libere e amare se stesse senza se e senza ma.

«Dory, ti presento Alby e Ciro, questi sono i miei due amici che questa sera ci accompagneranno al “PiKante club”, doveva esserci anche Linda, ma a quanto pare oggi le sono arrivate “le sue cose”, quindi per sua sfortuna, ma per tua fortuna si è liberato il posto.»
Le presentazioni sono avvenute in macchina, alle ventuno e trentacinque su una magnifica auto di lusso, Audi 6, al volante il quasi sessantenne signor Alby, che sta per Alberto, da ciò che ho potuto capire un noto commercialista di Torino, in incognito.Capelli grigi, ma comunque ben tenuto e ottima parlantina. Al suo fianco c’è Ciro, molto più giovane e devo ammettere, anche un bel figo, di circa quarant’anni. Cosa faccia nella vita non l’ho ben capito, quello che è certo è che anche lui è un altro fantastico bastardo traditore.
Insomma una bella macchinata di troie e di puttanieri, assemblata in modo più o meno casuale per trascorrere la mia prima notte dentro a un locale dove tutto è concesso, basta che si scopi.

Dopo un ora circa di strada, arriviamo sul posto, attraversiamo un lungo vialetto alberato poco illuminato e ci addentriamo in un parcheggio custodito da due ragazzi di colore, due armadi alti e di corporatura robusta che ci fermano poco prima del cancello d'ingresso, ci scrutano per un po', poi facendo le solite raccomandazioni sul rispetto della discrezione e sulla massima educazione da mantenere nel locale, ci lasciano passare indicandoci la zona dove parcheggiare.
Scesi dall'auto, dopo aver percorso un ciottolato in pietre bianche, attraversiamo un magnifico giardino curato e pieno di fontane luminose, ci troviamo di fronte ad una villa molto grande e imponente, sembra una costruzione ottocentesca.
Alby ci fa da guida, ovviamente quel posto lui lo conosce molto bene, saliamo una piccola scalinata con le balaustre in marmo, fino ad arrivare su un pianerottolo; di fronte a noi una doppia porta di vetro, ho un momento di esitazione, quasi impaurita, inizio a sentire uno strano stato d'animo, un misto tra vergogna e imbarazzo, ma ormai è tardi, i miei amici hanno già aperto la porta e varcato la soglia dell’ingresso, Rita mi afferra per un braccio e mi invita a seguirla.
Appena entrati , cerco di superare lo smarrimento iniziale facendo qualche respiro profondo; facciamo la tessera e diventiamo socie a tutti gli effetti. Paghiamo, ci danno 2 preservativi omaggio e dei drink di benvenuto, l’atmosfera è molto intrigante e allo stesso tempo elegante. Ci sono molte coppie di età diverse, e anche ragazzi singoli, alla ricerca di qualche milf da castigare e viceversa. E’ quasi mezzanotte, in modo furtivo do qualche occhiata qua e là, il posto è dotato di una zona SPA con sauna, bagno turco, e due vasche con idromassaggio. Vedo una saletta dal quale si sente provenire un po’ di musica house ed una scala che va al piano superiore.
A dir la verità il locale sembra una normalissima discoteca, magari un po trasgressiva; ci sono donne che girano in perizoma e autoreggenti, ma niente di che. Dopo qualche minuto, stranamente inizio a sentirmi a mio agio, in fondo il posto non è così lussurioso e ambiguo come l'avevo immaginato, ma come per incanto, poco dopo la mezzanotte qualcosa cambia …
Qualche coppia si dirige verso il piano superiore e i singoli a seguire, capisco che probabilmente è arrivato il momento in cui iniziano le danze. Qualcuno si avvicina a me e Rita, chiede se è la prima volta, dato che non ci ha mai viste, la mia amica con un sorriso risponde di si, poi qualche parola e il tipo si dilegua tra la gente. Intanto Ciro si mette a chiacchierare con una coppia che dice di essere della provincia di Vercelli, molto simpatici e alla mano, e anche molto giovani, lei è quasi mezza nuda ma disinvolta e chiaramente a suo agio. L'ambiente inizia a surriscaldarsi, nella piccola pista da ballo della sala, due signore di circa quarant’anni, a seno scoperto, iniziano a lesbicare, si baciano in bocca, si slinguano, si leccano i capezzoli, i rispettivi mariti attorno a loro ogni tanto allungano le mani, intenti a palpare sotto le gonne in cerca di buchi fradici da masturbare. Poco più in là su un divanetto, una coppietta ha da qualche minuto iniziato a dare spettacolo, lui è seduto con la patta dei pantaloni slacciata e l’uccello di fuori, e lei inginocchiata sui cuscini del divano, gli struscia le tette in faccia e con una mano gli accarezza il membro in piena erezione. Ad un tratto, la coppia (forse incuriosita dal nostro sguardo fisso su di loro), ci si avvicina e molto spontaneamente ci ripete la stessa domanda ricevuta da altri frequentatori del locale: «Prima volta al privè ?»
Io non sapendo cosa dire, e imbarazzatissima, rispondo a gesti, poi Alby, che si dimostra attento e premuroso interviene in mio aiuto: «Per me non è la prima volta, a loro (rivolgendosi a me e Rita) le battezziamo questa sera, sono un po' timide ma comunque due belle puledre da domare, due troiette da sbattere come si deve.»
Avrei voluto prenderlo a sberle! Ma come si permette quello stronzo! Invece di farmi coraggio mi ha solo fatto aumentare l’ansia e la vergogna per essere finita in questa specie di bordello.
Poi la coppietta inizia a confabulare qualcosa, e tra una risatina e l'altra, la ragazza ci dice: «Noi invece conosciamo bene questo posto, ci veniamo spesso, qui il divertimento è assicurato. Dai non state lì fermi a guardare, datevi da fare! Due bei ragazzi e due belle signore in un posto come questo sono davvero un piatto succulento!» Con la mano ci invita a seguirli:
“Venite a bere qualcosa, poi noi andiamo a fare un giro ai piani alti, se c'è una stanza libera si può fare festa, se volete unirvi a noi, siete i benvenuti... non sarebbe una brutta idea! La facciamo noi la festa a queste due puledre”
Accettiamo l'invito, e così ci avviciniamo al bancone bar, ordiniamo da bere e mentre tengo nervosamente il bicchiere tra le mani sento una voce maschile alle mie spalle che mi sussurra: « Ciao cara, scusa se te lo dico, ma hai un culo notevole, se il tuo compagno è d’accordo io salgo su e farei volentieri un bel discorsetto con voi, se cercate un singolo ben dotato e resistente per un trio, io ci sono…»
Mi volto, gli sorrido, lo scruto velocemente e subito sento le mie guance diventare roventi, è un bel ragazzo giovane, sarà alto un metro e ottanta, due spalle da atleta ma soprattutto due occhi azzurri penetranti come raggi laser.
Cerco di darmi un contegno, nonostante l’eccitazione inizi a tirare fuori la mia parte trasgressiva, e gli rispondo.
« Grazie per l’invito, ma questa sera a quanto pare abbiamo la coda di aspiranti festaioli, se è il tuo giorno fortunato lo scopriremo solo più tardi.»
Lui fa una smorfia di disappunto, poi mi lancia uno sguardo beffardo e nello stesso modo in cui è apparso, sparisce tra le numerose persone che nel frattempo si sono aggiunte nel locale. Quando mi rigiro verso il bancone mi accorgo che la coppietta di allupati non c'è più, poi Ciro, che nel frattempo si è allontanato un attimo, si avvicina a noi tre e dice: «Ragazzi, che facciamo? Qui tra un po' anche le poltrone si accoppiano e noi siamo ancora qui come quattro pirla! Che volete fare? Ci dividiamo in due coppie, ognuno per conto suo, o andiamo a fare un giro sopra e vediamo se riusciamo a concludere qualcosa? Prima c'era una tipa che me lo voleva succhiare davanti a suo marito, un bel pezzo di gnocca, quasi quasi mi apparto con loro..»
Non capisco più nulla, attorno a me tutto si sta trasformando in una bolgia infernale, qualcuno ha già iniziato a consumare sui divanetti, in tre o quattro per volta, anche sulle scale si vedevano strani movimenti, mi sembra d'impazzire, a tratti me ne vorrei andare, e subito dopo mi aspetto che qualcuno mi chiuda dentro a qualche privè e mi sbatta senza pietà.
Io e Rita ci guardiamo e decidiamo per tutti; ci dividiamo in due coppie, a me tocca il notaio Alby, e non sono per nulla dispiaciuta, a Rita il ragazzone, e lei si sa, ha sempre preferito la carne fresca, poi si va su e vada come vada.
Finalmente saliamo le scale, le luci sono soffuse e colorate, finiamo in una specie di corridoio stretto con le pareti colorate di nero, c'è una musica di sottofondo, ma che non basta a coprire gemiti e qualche urlo di piacere che si sente avvicinandosi alle varie stanze. Le porte a dire il vero non isolano completamente gli ambienti, ognuna ha tante piccole finestrelle vedo non vedo, senza vetri, dal quale si può osservare ciò che sta accadendo all'interno. Delle scritte stilizzate appese indicano il tipo di attività che si può svolgere al suo interno. C'è la “Room Sado Maso”, la “Room Gang Bang”, la “Suite vayeur”, dove si può entrare liberamente mentre una coppia consuma il suo amplesso, regola fondamentale, guardare senza partecipare, a patto che non sia la coppia stessa a invitare l’ospite. Poi restano varie stanzette più piccole, ma dotate di ogni comfort e strumentazione, in cui ognuno può appartarsi con chi vuole. Insomma, una bella varietà di opzioni. Forse sarà stato l'effetto dei drink, ormai ho perso il conto, ma devo ammettere che se da una parte spiare gli interni di quelle camere mi fa sentire un po' porca e un po' guardona, dall'altra una certa eccitazione inizia visibilmente a sentirsi, soprattutto nella mia zona pubica. La sensazione è stranissima, assistere a quelle orge di corpi, sentire tutti quei gemiti così goduriosi, è molto più naturale di quanto avrei immaginato, sono solo persone che amano divertirsi in modo naturale, così come ho fatto io nelle mie recenti avventure, solo che qui la situazione non è un qualcosa di intimo, ma diciamo un po’ più aperta e meno riservata.
Ridendo e scherzando si arriva ad un delle stanze più gettonate, la “Suite Gang Bang” , e indovinate un po’ chi ci ritroviamo al suo interno?
Spiando da una finestrella e osservando nella penombra, al suo interno vediamo quattro persone, due delle quali appena conosciute, si tratta della coppietta incontrata nella saletta “house”, il terzo è un uomo, più o meno potrebbe avere una cinquantina d'anni, mezzo pelato e con il panciotto in bella mostra, il quarto è un giovane di corporatura robusta è pieno di tatuaggi. Caspita! Adesso che lo guardo bene lo riconosco, è il ragazzo dagli occhi azzurri al quale ho dato il due di picche poco fa. Il gruppetto sta chiacchierando tranquillamente, i due ragazzi che formano la coppia sono quasi completamente nudi, indossano solo la biancheria intima. Lei è stesa su un lettone che a occhio potrebbe contenere cinque o sei persone, il pelato per il momento è solo a petto nudo, indossa ancora i pantaloni, il giovane invece è già all’opera e sta palpando con goduria le tette della tipa.
Ciro è impaziente, mi strattona per un braccio ed esclama:
«Ho ragazzi, che facciamo? Entriamo qui e ci buttiamo?... a me quella zoccola sul letto mi attizza, è anche giovane, io ho il cazzo duro da quando siamo entrati!»
Poi mi guarda per un secondo, si gira verso gli altri tre e aggiunge sghignazzando:
«E a queste due porche, non le diamo una bella dose di cazzo? Avete visto quanta carne c’è qui dentro? La volete o no una bella festa?»
E Rita: «Guarda che le due porche, il cazzo se lo trovano anche da sole se vogliono! A me un’orgia non è che mi entusiasma, pensavo a qualcosa di più intimo per iniziare, condividere i miei maschioni con quella sciacquetta che nemmeno conosco mi sta un po’ sul cazzo!»
E Alby in tono ironico: «Che fai Rita, hai paura di perdere il titolo di “Troia dei caraibi?” Ho capito ti senti in competizione con la ragazzina e così ti arrendi, non è da te mia cara.»
«Arrendermi io? Paura di quella puttanella? Fanculo Alby, allora non mi conosci, anzi non ci conosci bene! Adesso ti faccio vedere io chi sono le più troie qui dentro!»
Poi mi afferra per braccio, spalanca la porta della suite, a come se niente fosse, tra lo sguardo stupito dei presenti con una faccia da culo esagerata esclama:
«A che ora inizia la festa? Cazzi duri e resistenti per due belle milf ne abbiamo oggi?»
Avrei voluto sparire! Non vi dico l’espressione attonita dell’unica donna presente, che già si gustava una gang bang tutta sua, se avesse potuto ci avrebbe abbattuto a fucilate, cosa diversa per i tre uomini della combriccola, al quale gli occhi hanno iniziato a brillare, e con loro anche i loro uccelli, che fino a quel momento erano ancora mosci e dormienti.
Dopo circa dieci minuti di chiacchiericcio, utile a rompere il ghiaccio, e ancora un paio di drink, finalmente l’atmosfera inizia a scaldarsi, ma con una novità inaspettata: agli ospiti presenti nella stanza, con il passare dei minuti si stanno aggiungendo nuovi membri, almeno tre o quattro, tutti di sesso maschile, attirati sicuramente dalle voci di corridoio, dove a quanto pare con il passa parola si mormora della presenza nel club di due novizie in attesa di essere battezzate da chilometri di cazzi e litri di sborra calda.
A questo punto, comprendo di essermi inguaiata, mi rendo conto di essere finita in mezzo ad un’orgia vera e propria, dove tre donne dovranno mettere a disposizione tutti i loro orifizi a qualcosa come otto uomini, sperando che a nessun’altro venga in mente di aggiungersi allo squadrone.
Sono molto agitata, e anche un po’ confusa, in questo momento Rita e la ragazza sono adagiate sul lettone, attorno a loro un capannello di maschioni, qualcuno si sta segando, qualcun altro è già in tiro e mette in bella mostra il suo bastone, le due donne a turno spompinano nerchie a casaccio, e a sua volta c’è qualcuno tra le loro cosce che si gusta le loro vagine, con un bella leccata.
Alla vista di quel carnaio mi sento prendere dal panico, capisco che non è la mia serata giusta, non sono nel posto adatto a me, sto male, a differenza della mia amica che invece a quanto pare si trova a suo agio ed è già entrata nella parte della prima donna della gang.
Mi avvicino ad Alby, lui ha ancora indosso i pantaloni, e per il momento sta solo facendo da spettatore, lo prendo da parte e gli dico che sto poco bene, poi gli chiedo se gentilmente mi può accompagnare al bar a bere qualcosa di fresco, se scendessi da sola in poco tempo mi ritroverei circondata da un esercito di singoli, pronti a impalarmi.
Lui mi sorride, da vero gentiluomo capisce il mio momento critico, mi abbraccia e mi accompagna al piano di sotto.
E qui succede qualcosa di inaspettato. Dopo avere bevuto l’ennesimo drink e scambiato due parole con lui, inizio a rilassarmi, scopro che parlare con Alby è piacevole, ci fissiamo negli occhi, lo trovo immensamente affascinante, è una persona dolce, mi da sicurezza. E mentre mi parla, non so per quale dannato motivo mi scatta l’embolo, inizio a sentirmi elettrizzata, attratta fisicamente da lui come se non vedessi un uomo da un decennio. Senza volerlo ci troviamo mano nella mano, e qualche istante dopo, a sorpresa mi prende e mi da un fantastico bacio sulle labbra.
Ci alziamo dal divanetto dove siamo seduti, risaliamo quasi di corsa le scale, e ci addentriamo all’interno di una delle poche stanzette ancora libere.
Improvvisamente dimentico dove sono e con chi sono. Lui è una furia, mi spoglia in tempo zero, mi fa accomodare su un magnifico letto rotondo circondato da specchi e luci soffuse e colorate, mi prende per le caviglie e mi alza le gambe portando le mie ginocchia ad altezza viso, in quella posizione il mio sesso è spalancato come un’ostrica appena aperta, e senza perdere tempo si lancia con la sua bocca proprio tra le mie cosce.
Lecca che è una meraviglia, ha una lingua bollente e voluminosa, lo sento risucchiare il mio clitoride, lo pizzica tre le labbra e senza mollare un secondo con la lingua continua a stuzzicarlo scuotendolo con forza. Si capisce subito che è un uomo che sa come si scopa una donna, ma soprattutto sa da dove si inizia. Con le mani si aggrappa al mio seno, me lo impasta e lo maltratta come se volesse castigarlo. Ma il bastardo è un vero toro da monta, mi bacia ovunque ed io sto impazzendo, adesso si sta godendo il mio prezioso buco del culetto, lo inumidisce, poi lecca e lo penetra. Le mie gambe sono ancora appoggiate sulle sue spalle, sono spalancata come una troia, la mia vulva è dilatata e bagnata all’inverosimile, non aspetto altro che il mio amante mi cavalchi, ma lui sa come eccitare una donna, da vero maestro non mi da tregua, e ancora una volta si dedica al mio bottoncino. Ma questa volta usa l’artiglieria pesante, improvvisamente sento le sue dita strofinare le due grandi labbra, poi lentamente inizia a penetrarmi, non credo ci sia bisogno di lubrificazione, infatti passa qualche istante e le sue dita si spingono senza pietà fino in fondo, il suo gioco mi piace, ma adesso voglio di più, sono eccitatissima, ansimo e muovo il bacino in cerca della sua bocca… Bastardo due volte! Improvvisamente estrae le sue dita piene di secrezioni, e si dedica al mio sfintere anale, lo stuzzica e approfittando della sua dilatazione, lo viola con le sue due dita. Ho un fremito violento, ma quando sento il movimento sempre più profondo e sempre più veloce, perdo ogni inibizione e inizio a mugolare senza ritegno. Poi arriva la botta finale, riprende a leccare la mia vagina ormai affogata dagli umori e contemporaneamente mi delizia stuzzicando il mio ano; è l’apoteosi, tra i miei urli di piacere e gemiti arriva il primo orgasmo, è prorompente, esplosivo e avvolgente. Una vera forza della natura che per qualche minuto mi lascia senza parole. Solo il tempo che lui si denudi completamente, pronto a tornare alla carica, non prima di avermi sussurrato parole che da tempo le mie orecchie non udivano, parole dolci come il miele, che confermano quanto il mio notaio sia un gentiluomo di altri tempi:
«Sei una donna fantastica Dorotea, appena ti ho vista in macchina mi hai fatto salire la febbre, questa sera ti voglio fare impazzire tesoro!»
Io non ho ancora abbastanza fiato per rispondere, ma con un sorriso a trentasei denti gli trasmetto tutta la mia felicità di quel momento.
Si stende al mio fianco, con le sue mani mi afferra per i fianchi e mi fa capire che mi devo mettere a cavallo sopra di lui. Intuisco le sue intenzioni, ma invece di assecondare la sua richiesta con uno scatto indietreggio, e mi ritrovo proprio con la mia faccia sopra al suo magnifico membro.
«Adesso tocca a me, lo voglio sentire in gola questo bel cazzone!»
E lui «Brava Dory, succhialo bene, fammi sentire quanto sei porca… giù cara, vai giù fino in fondo… leccami le palle!»
Mi tiene per la testa, ogni volta che ingoio la sua asta, mi spinge ancora più giù, gli piace sentire i miei vocalizzi, lo percepisco dai suoi movimenti. Mi vuole porca, e io ormai di esperienza ne ho da vendere; lucido la sua cappella con la lingua, gli sputo sopra e lo sego, e poi ancora giù fino alla gola, fino a quando mi sento soffocare…
Ma adesso è ora di cavalcare, ne ho una voglia matta, la mia figa è ormai al massimo dell’eccitazione, mi rimetto in posizione sopra di lui, mi basta strusciare un paio di volte le mie grandi labbra sul suo manico per impalarmi senza nessuna fatica.
Finalmente lui mi stringe le natiche, inizia a pompare con vigore, una vera delizia, mantiene un ritmo notevole e resiste nonostante gli abbia fatto un pompino che avrebbe dovuto abbatterlo dopo qualche minuto.
Siamo tutti e due presi da quell’amplesso così profondo e intenso che quasi ci siamo dimenticati del luogo in cui ci troviamo.
Tra un saltello e l’altro, alzo lo sguardo e mi accorgo che nella stanza non siamo più soli, mi fermo di colpo, e nella penombra riconosco Ciro e il ragazzo dagli occhi azzurri tatuato che mi aveva approcciata nel bar al piano di sotto. Ci stanno fissando compiaciuti, parlottano tra di loro, sono tutti e due nudi, e con i loro uccelli in tiro tra le mani….
CONTINUA.... arrivano nuovi membri, cambio improvviso della situazione, ma almeno questa volta il culetto di Dorotea sarà sverginato? E Rita? che fine ha fatto la milf più libertina di Torino? Non sarà finita nella room sadomaso? alla prossima puntata!
scritto il
2023-01-30
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