L'iniziazione di Marinella

Marinella non era bella, ma dava l'impressione che fosse disponibile, usciva col nostro gruppo di amici della quale facevano parte anche Monica e Pina, i maschi eravamo in 6, i più erano attratti da Monica, perciò io e Gìgi ci attaccamo a Marinella, quando chiedeva di essere accompagnata era il momento più hot della giornata, non facevamo niente di particolare con lei, infatti l'unica trasgressione che si concedeva era quella di dare un bel bacio sulle labbra ai tutti i ragazzi che l'accompagnavano, e su quello fantasticavamo con Gigi sognando e sperando che ci concedesse qualcosa in più. Ma i giorni passavano velocemente e più del solito bacio non si andava, fu durante una festa di compleanno di uno degli amici che attirai Marinella in un sottoscala, per la prima volta gli diedi un bacio vero e si lasciò toccare il seno ma quando provai a toccarla tra le gambe gusciò via, uscendo dal sottoscala coatti coatti incappammo in Monica, che subito mi chiese che stavamo facendo imboscati e nascosti da occhi indiscreti, gli risposi senza mezzi termini vieni che te lo faccio vedere, Monica mi seguì sotto lo sguardo attonito di Marinella, Monica al contrario di Marinella mi permise di toccarla in mezzo alle gambe, ma quando provai a calarle i pantaloni mi bloccó, però riuscìi a convincerla a farmi una sega, e visto che non si mise tanti problemi a farmela sono sicuro che non fosse la prima che faceva, avrei voluto avere una seconda chance con lei ma purtroppo non capitò mai, era sempre accerchiata da tanti ragazzi, quando uscimmo dal nostro nascondiglio fu Marinella che mi chiese cosa stavamo facendo, mi ha fatto un pompino le risposi. Era gelosissima di Monica e mi promise che se ci saremmo messi insieme me lo avrebbe fatto anche lei, dal giorno diventò la mia ragazza. Il giorno dopo andammo all'interno di una casa in costruzione, mi portai appresso un telo così potevamo distenderci senza impolverarci, oltre i soliti baci le baciai anche i seni ma quando cercavo di toccarla in mezzo alle gambe le stringeva per non farsi toccare, le presi la mano e la incoraggiai a toccarmi il cazzo che poi tolsi fuori, dai fai ciò che mi hai promesso le dissi, dopo due leccatine protestò ma ha un sapore disgustoso di pipì, ma io ribattei che Monica non si era lamentata di niente, allora incominciò a succhiarmelo con più convinzione andando su e giù dimostrava di sapere cosa fare, io sentivo la sua bocca e la sua lingua sul mio cazzo ed ero in estasi, quando venni dopo le prime gocce di sperma tolse via la bocca, che schifo disse ancora, Monica ha inghiottito tutto lo sperma le dissi, riprese a succhiarmi il cazzo dopo che lo sperma era ormai fuoriuscito. Dopo circa un mese che stavamo insieme mi aveva fatto innumerevoli pompini, anche se mi permetteva di toccarle la fica e pure infilarle qualche dito e masturbarla non mi permetteva di scoparla, la sua giustificazione era che aveva troppa paura di restare incinta, riuscìi a convincerla a farsi scopare nel culo anche se aveva paura che avrebbe provocato dolore, perciò mi informai con un amico che aveva avuto esperienze con un altro ragazzo, mi disse di lubrificare bene l'ano e poi far scorrere all'interno un dito o anche due, poi con la penetrazione bisognava almeno all'inizio andare adagio, seguii alla lettera tutti i consigli dati, sentivo il mio cazzo scorrere dentro il suo ano, per me era bellissimo lei dopo le prime lamentele era in silenzio, osai chiederle se le stava piacendo, rispose di si le stava piacendo, mi sentii più tranquillo e spinsi più forte riuscivo a far entrare tutto il cazzo dentro, venni all'improvviso lei si voltò quando le nostre lingue si cercarono avevo ancora il cazzo dentro, provai a continuare spingendo ancora a fondo ma lei mi disse che l'avremmo fatto nuovamente l'indomani. Passammo un buon periodo in cui facevamo solamente sesso orale e sesso anale, ma un giorno mentre stavamo facendo un 69 fu lei stessa che salendo sopra di me prese in mano il mio cazzo e se lo fece scivolare nella fica, la vidi godere come non mai, per qualche mese fu solo mia, poi si fece tutti i ragazzi che le capitavano a tiro.