Moglie condivisa

di
genere
tradimenti

Buongiorno sono Carla 35 anni, magra un bel culetto tette a coppa di champagne e capezzoli sempre allegri e svettanti. Vi voglio raccontare la mia storia.
Nasco in un paesino della Calabria, all'età di 16 anni mi fidanzo e dopo un po di frequentazione, a 17 anni perdo la verginità, con l'attuale compagno e marito Marco mio coetaneo. Lui ha il classico fisico da camionista, infatti fa quello per lavoro. Ma torniamo indietro a 22 anni gli viene proposto di fare l'autotrasportatore a Milano, lui accetta e si trasferisce al nord. Come si sistema decidiamo di sposarci e mi trasferisco anche io al nord. Stando sempre da sola in casa durante la settimana, perché mio marito parte il lunedì e rientra il venerdì, decido di trovarmi un lavoro, mi metto in cerca, ne cambio più di uno, finché non entro in una cooperativa di badanti e donne di compagnia. Mi viene assegnato un uomo di nome Mauro, pensionato sui 65 anni, non troppo grosso, definiamolo robusto ma non si notava perché era alto, il suo problema è che aveva bisogno di una persona che lo assistiva perché aveva un pò di problemi di manualità, e qualcuno che gli tenesse la casa pulita visto che era solo in casa. Il lavoro consisteva al mattino entravo in casa iniziavo le pulizie, quando sentivo che si era svegliato lo aiutavo nelle sue faccende, come vestirsi e lavare, e mentre lo facevo notai la sua attrezzatura ben messo ma purtroppo lo potevo vedere solo moscio, ma anche così era bello grosso. Lui non si permise mai di puntare a pretendere qualcosa in più era molto gentile. Eravamo diventati talmente intimi che a volte capitava che mentre si lavava o si asciugava, mi scappava la pipi, io mi alzavo andavo al water e la facevo tranquillamente senza vergogna. Una volta mi propose di radermi, io risposi che non riuscivo da sola, allora si offrì lui volontario, poi gli raccontai che mio marito mi gradiva bella liscia, così ogni venerdì lui mi radeva la lumachina, se capitava un inizio di erezione lui si scusava e io per sdrammatizzare lo afferravo, lo stringevo e lo scuotevo e gli dicevo te lo strappo qualche giorno, poi sorridevo mi abbassavo gli davo un paio di baci sul cazzo moscio e uno in fronte e poi si continuava a fare quello che si stava facendo.
Dopo un pò che lavoravo anche io, decidemmo di mettere su famiglia, ci provammo e riprovammo ma niente, dalle analisi e dalle visite specialistiche saltò fuori che il problema era il mio, ed era irreversibile. Si scopava normalmente e senza protezioni visto che non potevo concepire. Ma il sesso non era più quello di prima, non c'erapiùpassione. Un giorno ero in bagno con Mauro lo alzai dalla vasca e nel mentre lo asciugavo mi venne di fare la pipi, così lo lasciai ad asciugarsi da solo, e mi sedetti sul water, si gira Mauro e mi chiede perché sono così triste ultimamente? Puoi parlare con me posso darti qualche consiglio? Le sue parole mi rassicurarono così gli raccontai il problema del non poter avere figli, e del fatto che questo aveva portato a scemare i nostri rapporti non fatti più con passione e scoppiai a piangere. A quel punto mi tirò su e mi abbraccio, io mi sentivo protetta nelle sue braccia e mi venne naturale baciarlo, all'inizio lui si blocco, ma dopo incominciò a ricambiare e iniziò un bacio passionale, ad un tratto sentii qualcosa sbattermi sulla pancia mi allontanai guardai in basso scosto l'accappatoio ed esce un cazzo lungo sui 20 centimetri con la cappella stretta e appuntita, ma sotto la cappella si allargava di botto, il diametro dell'asta era 7 centimetri. Un mostro. Lui mi guarda e dice:

Mauro - per questo sono ancora scapolo.

Carla - come con questo attrezzo è restato scapolo?

Mauro - si ogni volta che con qualche bella ragazza mi appartavo e mi vedevano nudo si impaurivano, e si limitavano ad un pompino.

Carla - allora vuoi dire che rifiutavano questo ben di dio?

Mauro - perché tu non avresti paura di un calibro del genere?

A quelle parole mi abbasso e inizio un pompino, poi mi giro mi piego e lui cerca di infilarmelo, ma la mia passerina è stretta per quel calibro, non entra più di tanto, così me lo struscia un po sul culo e poi finisce con una sega spruzzando sulla schiena. Lui se ne va in camera io mi faccio una doccia mi rivesto e la giornata continua ma in modo più felice. Al mattino mi sveglio ma con una voglia matta, mentre vado al lavoro compro del lubrificante e del cialis in farmacia e vado a lavoro, preparo la colazione con il cialis dentro, la porto a Mauro, mentre lui fa colazione, io esco vado nel bagno mi spoglio nuda mi faccio un bidet, prendo il lubrificante lo spalmo abbondantemente sulla passerina e cerco di inserirlo anche nella vulva, dopo il trattamento vado in camera, gli tolgo le coperte, gli abbasso il pigiama ed è già bello duro, gli salgo su e mi impalo in un solo colpo, non entra fino alla base ma sento che mi sbatte sulla cervice quindi più di quello non si può, mi dà una sensazione di pienezza, incomincio a muovermi come una forsennata, non so quanti orgasmi ho avuto ma poi sento lui che mi sborra dentro e mi accascio sul suo petto, poi gli dico che voglio stare così finché non esce da solo, ma dopo 10 minuti è ancora duro, e capisco che il cialis sta facendo ancora effetto, allora iniziamo a fare una lenta scopata finché non sborra dinuovo e poi si ammoscia. Quando scese in cucina gli dissi del cialis e lui disse che non ne aveva bisogno perché era ancora funzionante il suo cazzo, infatti si masturbava ogni 2 giorni. Da allora lo facevamo spesso, e non avevo più bisogno del lubrificante mi ero abituato alle sue misure. Essendo che con Mauro imparavo cose nuove le mettevo in pratica il fine settimana con mio marito. Molte volte il venerdì facevo l'amore con Mauro e mi sborrava dentro, poi andavo a casa e come arrivava mio marito scopavo anche con lui con la figa piena di Mauro. Una volta mi chiese come mai avevo la figa che sembrava burro e bella larga e quando me la leccava durante i preliminari vedeva roba biancastra, io gli dissi perché sono molto eccitata e stare una settimana senza cazzo è dura.
Un giorno Mauro mi chiese perché in casa non indossavo solo un camice senza intimo? Così provai e mi piacque quella sensazione al punto tale che a casa adottavo quell'abbigliamento, mentre quando uscivo indossavo solo il reggiseno perché si notava lo sballottolare delle tette e senza slip.
Quando stavo al lavoro o a casa entrambi venivano vicino e mi toccavano, mi infilavano le dita nella passera e ci giocavano come se fosse una cosa normale, anzi era diventata una cosa normale.
Poi Mauro mi propose se durante la settimana volevo vivere con lui e io accettai. Vivevamo in casa come marito e moglie, quando si usciva insieme, ci facevamo carezze, baci, mi piaceva quando al ristorante, al bar, in un negozio si rivolgevano a Mauro dicendo sua moglie.
Un episodio ché mi è rimasto nella mente fu quando una mattina indossai le mutande segno che ero indisposta, perché avevo fatto la ceretta e mi ero arrossata. Arriva Mauro mi alza il camice e sbuffando dice oggi non si fa nulla, mi toccherà segarmi. Io mi giro e dico guarda che ho anche la bocca, allora lui mi risponde non saresti capace, devi essere un esperta di pompini per dare felicità al mio amico. Allora mi tolgo il camice mi accovaccio e iniziò a fare un classico pompino, ma trovo difficoltà perché troppo grosso, lui subito dice hai visto non hai abbastanza esperienza, ed io gli dico insegnami, e lui dice lo devi tentellinare con la lingua e dare dei piccolo succhiotti sulla punta senza usare le mani. E così faccio. Dopo un pò mi sento un lago nelle mutande le sento pesanti, e sento il bisogno di masturbarmi. Faccio per toccarmi e lui mi ferma dicendomi non ti toccare dopo ti faccio un giochino. Ad un certo punto sento che sta per sborrare, ma lo fa in un modo strano, cioè fin quando lo tentello e gioco con la lingua niente, come prendo la punta e do un piccolo succhiotto lui mi da uno spruzzo in gola ma bello potente, questo giochino durò per alcuni minuti, capii che aveva finito perché succhiavo ma non usciva più niente. A quel punto lui mi alza e si vedono colare dalle mutande dei filamenti come se fosse il gel igienizzante, mi afferra il clitoride che era bello durò e sembrava un cazzetto (non era mai uscito così di fuori) e gli dà 4/5 strattonate forti, mentre fa questo movimento io squirto, ma in modo molto forte, come ferma lo strattonamento si ferma pure lo squirting così per un bel po.
Dopo un pò mi accorsi che non mi venivano le mestruazioni feci il test e capii che ero incinta, non sapevo se era di Mauro o Marco, quando lo comunicai ai miei uomini furono felici ma un pò sbalorditi perché credevamo che io ero sterile.
Arrivò l'estate ed ero di 5 mesi e Mauro mi fece la proposta di andare al mare, lui aveva casa lì quindi si voleva trasferire da giugno ad agosto. Io dissi: come faccio con mio marito? Disse ci penso io. Domenica venite a pranzo e ci parlo io.
Così fu la domenica andammo a pranzo da Mauro e lui gli propose se io potessi trasferirmi con lui alla casa al mare, mentre Marco il fine settimana poteva venire anche lui e poi ad agosto i suoi 15 gg di ferie poteva trascorrerli con noi, così avrebbero risparmiato soldi per in bambino che doveva nascere.
Marco accetto.
Ci trasferimmo nella casa al mare, e la routine era la stessa della città, durante la settimana ero la moglie di Mauro, e il fine settimana la moglie di Marco.
Poi capitò che ad inizio agosto si ruppe il camion di Marco e si ritirò il mercoledì sera senza dirci niente, volle farci una sorpresa, entrò in casa e passo davanti la camera di Mauro; e vide Mauro disteso e io sopra di lui a mo di amazzone con il pancione, che lo cavalcavo, non ci accorgemmo di niente continuando a fare l'amore per una mezz'ora, poi mi sborrò in figa, aspettai che si sgonfiasse, mi alzai mi misi in ginocchio con il culo alla porta per pulire il cazzo, e mentre lo stavo facendo mi sento leccare la figa e dire hai un buon sapore, mi giro e vedo che è mio marito. Lui mi guarda e fa continua, poi faccio l'amore anche con lui.
Andammo a vivere nella villa di Mauro ed io faceva da moglie ad entrambi.
scritto il
2023-02-28
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