Fantasia di Sottomissione Cap. 6
di
Moses
genere
dominazione
Siamo rimasti soli, Elena aveva le lacrime agli occhi, e anche io, lei mi disse se veramente avremmo firmato il contratto di schiavitù, io risposi che se anche non lo avessimo firmato la realtà era che noi eravamo già schiavi di Filiberto, già rispose lei, andammo a farci una doccia e ooi ci addormentammo.
La mattina ci svegliò il campanello, mia moglie si alzò indossò una maglietta e andò ad aprire, sentì un vociare, poi inequivocabili rumori di sesso, mi alzai anche io e nudo raggiunsi il salone, appena fui in vista trovai il nostro portiere un albanese di nome Miran che teneva la testa di Elena fra le sue gambe e si faceva succhiare il cazzo, appena mi vide scoppiò a ridere, e disse dai frocio, unisciti alla zoccola qui, vista la mia titubanza disse sbrigati che mi manda il vostro Padrone, a quella parola mi venne istintivo mettermi a quattro zampe per avvicinarmi a lui, a quella vista Miran si sganasciò, e disse ma guarda che brava cagna che sei, forza sbrigati che voglio sentire la tua lingua nel culo e poi vi devo inculare entrambi e non ho tempo da perdere.
Mi avvicinai e da vicino potei notare il mostruoso cazzo di Miran che stava soffocando Elena che aveva gli occhi fuori dalle orbite ed era rossissima on faccia, per abbreviare quel supplizziio mi gettai con la faccia fra oe chiappe di Miran e infilai la lingua nel suo culo un sospiro e poi disse brava la mia cagna e sfilo ol cazzo dalla bocca di Elena che scivolò a terra tossi e vomitò bava, il sollievo fu breve per mia moglie fece appena in tempo a riprendere fiato che Miran la tirò su dai capelli la mise a 90 sul tavolo,le diede due sonori schiaffoni sul culo puntò la cappella sul buchino e tenendola per i fianchi lo spinse dentro, l'urlo di Elena fu disumano e lei svenne, io stavo ancora inginocchiato dietro a Miran con la lingua nel suo culo mentre lui spingeva avanti e indietro nel culo di una incoscente Elena, ma evidentemente l'incoscienza di Elena non lo soddisfaceva, mi prese per i capelli mi mise a 90 sul tavolo vicino ad Elena lo sfilò da suo culo e lo spinse senza nessuna lubrificazione nel mio, io ero un po' più abituato ad usare il culo e non sentì troppo dolore, Miran iniziò a stantuffarmi e ad insultarmi brutta cagna, frocio, mi schiaffeggiava le chiappe, e mi tirava per i capelli, cazzo se mi piaceva quel trattamento, iniziai a mugolare, e questo lo fece incazzare tantissimo, non dovevo provare piacere evidentemente, usci dal mio culo, lasciando una voragine e un senso di mancanza, mi tirò dai capelli e mi fece inginocchiare, mi posizionò esattamente sotto il culo di Elena, puntò di nuovo la sua bestia sul culo di Elena e poi con violenza lo infilò con un solo affondo, Elena dal dolore si riebbe, lamentandosi e piangendo, Miran mi disse cagna leccami i coglioni mentre inculo questa troia altezzosa e con violenza iniziò a sfondarla.
Io leccavo con una eccitazione dovuta alla morbosità della situazione, essere sottomesso al mio portiere con tutte le implicazioni future mi preoccupava ed eccitava allo stesso tempo.
Miran grugniva sempre più forte e con un urlo si scaricò nelle budella di Elena, rimase dentro di lei per un po' e quando gli si ammosciò usci lasciando colare fuori un liquido misto di sperma, sangue e residui anali.
Mi costrinse ad alzare la testa, mi ordinò di pulirlo, quando ebbi finito si ricompose e se ne andò, dicendoci però che ci saremmo divertiti ancora.
Quando fu uscito mi avvicinai a Elena, tentai di accarezzarla, ma mi scacciò in malo modo, non potevo biasimarla, l'avevo messa io in quella situazione, e lei stava scoprendo quanto potesse essere degradante la strada che stavamo percorrendo.
Si alzò barcollante e in fiotto di fluidi cadde a terra dal suo culo, lo guardò poi mi guardò e disse, adesso pulisci tutto questo schifo, mentre mi vado a farr una doccia, e fallo con la lingua, volevi essere sottomesso vero ? Ebbene lo sarai anche a me e visto che la colpa di tutto è la tua, diventerai l'ultimo degli schiavi.
Adesso giù e fammi vedere come lecca bene la mia cagnetta, mi gettai faccia a terra e con la lingua ripulii tutto.
Quando Elena era sotto la doccia, mi arrivò un messaggio dal Padrone, c'era scritto se ci eravamo divertiti con il portiere, risposi di si, disse che sarebbe arrivato verso le 12 per farci firmare il contratto di schiavitù e dopo la firma non avremmo più potuto rifiutargli nulla, saremmo stati entrambi a completa disposizione sua e di chiunque altro avesse voluto.
La strada della perdizione era appena cominciata e io ero alla base della catena sessuale, l'ultimo, praticamente un animale senza dignità e diritti.
La mattina ci svegliò il campanello, mia moglie si alzò indossò una maglietta e andò ad aprire, sentì un vociare, poi inequivocabili rumori di sesso, mi alzai anche io e nudo raggiunsi il salone, appena fui in vista trovai il nostro portiere un albanese di nome Miran che teneva la testa di Elena fra le sue gambe e si faceva succhiare il cazzo, appena mi vide scoppiò a ridere, e disse dai frocio, unisciti alla zoccola qui, vista la mia titubanza disse sbrigati che mi manda il vostro Padrone, a quella parola mi venne istintivo mettermi a quattro zampe per avvicinarmi a lui, a quella vista Miran si sganasciò, e disse ma guarda che brava cagna che sei, forza sbrigati che voglio sentire la tua lingua nel culo e poi vi devo inculare entrambi e non ho tempo da perdere.
Mi avvicinai e da vicino potei notare il mostruoso cazzo di Miran che stava soffocando Elena che aveva gli occhi fuori dalle orbite ed era rossissima on faccia, per abbreviare quel supplizziio mi gettai con la faccia fra oe chiappe di Miran e infilai la lingua nel suo culo un sospiro e poi disse brava la mia cagna e sfilo ol cazzo dalla bocca di Elena che scivolò a terra tossi e vomitò bava, il sollievo fu breve per mia moglie fece appena in tempo a riprendere fiato che Miran la tirò su dai capelli la mise a 90 sul tavolo,le diede due sonori schiaffoni sul culo puntò la cappella sul buchino e tenendola per i fianchi lo spinse dentro, l'urlo di Elena fu disumano e lei svenne, io stavo ancora inginocchiato dietro a Miran con la lingua nel suo culo mentre lui spingeva avanti e indietro nel culo di una incoscente Elena, ma evidentemente l'incoscienza di Elena non lo soddisfaceva, mi prese per i capelli mi mise a 90 sul tavolo vicino ad Elena lo sfilò da suo culo e lo spinse senza nessuna lubrificazione nel mio, io ero un po' più abituato ad usare il culo e non sentì troppo dolore, Miran iniziò a stantuffarmi e ad insultarmi brutta cagna, frocio, mi schiaffeggiava le chiappe, e mi tirava per i capelli, cazzo se mi piaceva quel trattamento, iniziai a mugolare, e questo lo fece incazzare tantissimo, non dovevo provare piacere evidentemente, usci dal mio culo, lasciando una voragine e un senso di mancanza, mi tirò dai capelli e mi fece inginocchiare, mi posizionò esattamente sotto il culo di Elena, puntò di nuovo la sua bestia sul culo di Elena e poi con violenza lo infilò con un solo affondo, Elena dal dolore si riebbe, lamentandosi e piangendo, Miran mi disse cagna leccami i coglioni mentre inculo questa troia altezzosa e con violenza iniziò a sfondarla.
Io leccavo con una eccitazione dovuta alla morbosità della situazione, essere sottomesso al mio portiere con tutte le implicazioni future mi preoccupava ed eccitava allo stesso tempo.
Miran grugniva sempre più forte e con un urlo si scaricò nelle budella di Elena, rimase dentro di lei per un po' e quando gli si ammosciò usci lasciando colare fuori un liquido misto di sperma, sangue e residui anali.
Mi costrinse ad alzare la testa, mi ordinò di pulirlo, quando ebbi finito si ricompose e se ne andò, dicendoci però che ci saremmo divertiti ancora.
Quando fu uscito mi avvicinai a Elena, tentai di accarezzarla, ma mi scacciò in malo modo, non potevo biasimarla, l'avevo messa io in quella situazione, e lei stava scoprendo quanto potesse essere degradante la strada che stavamo percorrendo.
Si alzò barcollante e in fiotto di fluidi cadde a terra dal suo culo, lo guardò poi mi guardò e disse, adesso pulisci tutto questo schifo, mentre mi vado a farr una doccia, e fallo con la lingua, volevi essere sottomesso vero ? Ebbene lo sarai anche a me e visto che la colpa di tutto è la tua, diventerai l'ultimo degli schiavi.
Adesso giù e fammi vedere come lecca bene la mia cagnetta, mi gettai faccia a terra e con la lingua ripulii tutto.
Quando Elena era sotto la doccia, mi arrivò un messaggio dal Padrone, c'era scritto se ci eravamo divertiti con il portiere, risposi di si, disse che sarebbe arrivato verso le 12 per farci firmare il contratto di schiavitù e dopo la firma non avremmo più potuto rifiutargli nulla, saremmo stati entrambi a completa disposizione sua e di chiunque altro avesse voluto.
La strada della perdizione era appena cominciata e io ero alla base della catena sessuale, l'ultimo, praticamente un animale senza dignità e diritti.
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