Fantasia di Sottomissione Cap. 7
di
Moses
genere
dominazione
Le mie riflessioni mi avevano distratto e non mi ero accorto che Elena era tornata, avvolta in un asciugamano, era bellissima, un po' frastornata dagli ultimi avvenimenti, ma bellissima, mi guardava come si può guardare una merda che si è appena calpestata, poi si sdraiò sul divano, apri l'asciugamano e indicando il culo arrossato mi disse forza cagnetta voglio la tua lingua nel mio culo per lenire il dolore che quell'enorme cazzo mi ha provocato. Per arrivare al suo culo mi dovetti inginocchiare, lei si spostò sul bordo del divano e per permettermi di infilare la lingua ben dentro, il suo culo era parecchio largo, Miran l'aveva aperta, e il solo pensiero di lui che la profanava mi fece eccitare, lei se ne accorse e disse cosa ti fa eccitare essermi sottomesso con la lingua nel culo o il pensiero di un altro uomo che mi usa come una troia ? Risposi che tutta la situazione mi teneva in uno stato di eccitazione totale essere schiavo del padrone, vederlo scoparti, essere inculato da Miran, vederlo incularti in quel modo selvaggio mentre leccavo i suoi enormi coglioni, mi rendevo conto che ero uno schifo di uomo e le chiesi perdono.
Lei mi prese per i capelli per farla guardare in viso, poi disse una frase che per poco non mi fece venire senza toccarmi.
Sai disse una delle mie fantasie giovanili era di essere stuprata, e poi di diventare la schiava sessuale del mio stupratore che mi abusava in ogni buco e poi mi faceva usare dai suoi amici, poi la vita matrimoniale e il fatto che certe cose le brave donne non le fanno e questi desideri si erano sopiti, poi è arrivata la cena di ieri sera e anche se devo ammettere che è stato uno shock scoprire cose di te impensabili e vederti così sottomesso, poi ad un uomo e nemmeno giovane avevo la fica in fiamme, poi avevo bevuto e i freni inibitori sono scomparsi, e mi è piaciuto essere posseduta, e ancora di più l'idea di diventare la sua schiava sessuale, quindi anche se era scontato io firmerò il contratto di schiavitù al Padrone e farò qualsiasi cosa mi ordinerà e tu farai lo stesso e sarai la sua e la mia cagna.
Cosi aspettammo che il Padrone arrivasse, quando entrò senza suonare mi accorsi che aveva le chiavi, vista la mia perplessità mi chiarí che le aveva prese la sera precedente e che le avrebbe tenute in modo di poter entrare quando voleva o far entrare chi voleva.
Adesso basta con le chiacchiere disse, ho portato il contratto, che voi firmerete senza leggere perché siete solo due bestie e a proposito di questo tutti e due giù a quattro zampe e non fatemelo ripetere, immediatamente Elena si mise giù, il Padrone le si avvicinò e disse brava la mia bestiolina, ora mentre quel frocio di tuo marito pagherà le conseguenze di non aver ubbidito prontamente tu puoi avere l'onore di leccarmi i piedi forza cagna, Elena si buttò sui piedi del Padrone come se fossero la cosa più buona del mondo, il Padrone si girò verso di me e disse hei finocchio stavolta l'hai fatta grossa, ti farò molto male, anzi se non ti prostri subito farò molto male a questa cagna, ormai vinto mi misi a quattro zampe, e il Padrone mi sferrò un calcio nelle palle, caddi bocconi, il Padrone sferrò un calcio sulle tette di Elena, che urlò di dolore, tutti e due doloranti ci rimettemmo a quattro zampe, lui si sedette poi buttò per terra due fogli, tirò fuori il cazzo e disse adesso mi succhiate il cazzo con la giusta devozione e adorazione, poi vi sborrerò in faccia, voi struscerete le vostre facce da cazzo sui contratti e così li avrete firmati e sarete di mia completa proprietà. Iniziammo a leccare insieme il cazzo del nostro Padrone, e in breve ci sborrò in faccia, poi ci fece piegare e spingendoci la testa con i piedi ci fece strusciare il volto sui contratti.
Bene ora siete miei, da oggi in qualsiasi momento vi chiamerò o vi convocherò o verrò a trovarvi o manderò qualcuno a trovarvi farete qualsiasi cosa vi verrà ordinato è chiaro ? Si Padrone rispondemmo,
Brave cagne, ma domani preparatevi verranno dei miei amici a trovarvi e vi porteranno in un posto per predisporvi alla vostra nuova vita.
Lei mi prese per i capelli per farla guardare in viso, poi disse una frase che per poco non mi fece venire senza toccarmi.
Sai disse una delle mie fantasie giovanili era di essere stuprata, e poi di diventare la schiava sessuale del mio stupratore che mi abusava in ogni buco e poi mi faceva usare dai suoi amici, poi la vita matrimoniale e il fatto che certe cose le brave donne non le fanno e questi desideri si erano sopiti, poi è arrivata la cena di ieri sera e anche se devo ammettere che è stato uno shock scoprire cose di te impensabili e vederti così sottomesso, poi ad un uomo e nemmeno giovane avevo la fica in fiamme, poi avevo bevuto e i freni inibitori sono scomparsi, e mi è piaciuto essere posseduta, e ancora di più l'idea di diventare la sua schiava sessuale, quindi anche se era scontato io firmerò il contratto di schiavitù al Padrone e farò qualsiasi cosa mi ordinerà e tu farai lo stesso e sarai la sua e la mia cagna.
Cosi aspettammo che il Padrone arrivasse, quando entrò senza suonare mi accorsi che aveva le chiavi, vista la mia perplessità mi chiarí che le aveva prese la sera precedente e che le avrebbe tenute in modo di poter entrare quando voleva o far entrare chi voleva.
Adesso basta con le chiacchiere disse, ho portato il contratto, che voi firmerete senza leggere perché siete solo due bestie e a proposito di questo tutti e due giù a quattro zampe e non fatemelo ripetere, immediatamente Elena si mise giù, il Padrone le si avvicinò e disse brava la mia bestiolina, ora mentre quel frocio di tuo marito pagherà le conseguenze di non aver ubbidito prontamente tu puoi avere l'onore di leccarmi i piedi forza cagna, Elena si buttò sui piedi del Padrone come se fossero la cosa più buona del mondo, il Padrone si girò verso di me e disse hei finocchio stavolta l'hai fatta grossa, ti farò molto male, anzi se non ti prostri subito farò molto male a questa cagna, ormai vinto mi misi a quattro zampe, e il Padrone mi sferrò un calcio nelle palle, caddi bocconi, il Padrone sferrò un calcio sulle tette di Elena, che urlò di dolore, tutti e due doloranti ci rimettemmo a quattro zampe, lui si sedette poi buttò per terra due fogli, tirò fuori il cazzo e disse adesso mi succhiate il cazzo con la giusta devozione e adorazione, poi vi sborrerò in faccia, voi struscerete le vostre facce da cazzo sui contratti e così li avrete firmati e sarete di mia completa proprietà. Iniziammo a leccare insieme il cazzo del nostro Padrone, e in breve ci sborrò in faccia, poi ci fece piegare e spingendoci la testa con i piedi ci fece strusciare il volto sui contratti.
Bene ora siete miei, da oggi in qualsiasi momento vi chiamerò o vi convocherò o verrò a trovarvi o manderò qualcuno a trovarvi farete qualsiasi cosa vi verrà ordinato è chiaro ? Si Padrone rispondemmo,
Brave cagne, ma domani preparatevi verranno dei miei amici a trovarvi e vi porteranno in un posto per predisporvi alla vostra nuova vita.
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