Fantasia di Sottomissione Cap. 5
di
Moses
genere
dominazione
Gli amici del Padrone erano vecchi, ma dei porci come il Padrone, mi vennero a vedere come si fa con le bestie, mentre il Padrone descriveva come mi aveva sottomesso e soprattutto come avrebbe sottomesso anche mia moglie, e di come l'avrebbe messa a disposizione di tutti loro, di come saremmo diventati le sue troie i vecchi cominciarono a toccarmi, poi chiesero di staccarmi da terra per potermi usare, il Padrone mi staccò e mi fece camminare a quattro zampe fino al salone e li cominciarono a usarmi, erano sempre in due uno mi scopava la bocca e l'altro nel culo, tutto senza preservativo, a turno mi sborrarrono dentro, inghiottivo quanto potevo, ma quello che cadeva in terra ero costretto a leccarlo, qualcuno di quei vecchi era anche un sadico e mi cinghiava mentre mi scopavano, nonostante le angherie che subivo ero tremendamente eccitato, il mio cazzo sgocciolava in continuazione, visto che desideravo essere sottomesso il mio Padrone mi aveva accontentato, in una pausa mi portarono in bagno e a turno svuotarono le vesciche su di me, ero in uno stato pietoso, coperto di sborra e piscio, alcuni continuavano a fare foto e video, ormai la mia dignità era azzerata.
Gli amici del Padrone se ne andarono, e lui venne in bagno, mi guardava sorridendo, e mi disse mi pare che ti sei divertito vero cagna ? Si risposi, allora ringraziami per averti fatto divertire, dicendolo tirò fuori il cazzo si sedette sulla tazza e mi fece cenno di avvicinarmi, mi indicò i piedi e disse lecca cagna schifosa strattonò il guinzaglio e io ubbidiente iniziai a leccare il suo piede, mi mise l'altro sul collo e poi mi iniziò a parlare di cosa dovevo fare appena tornato a casa, per iniziare non scoperai più con tua moglie, la vacca la voglio vogliosa per quando sarà il momento, poi dopo un mese senza scopare mi inviterai a casa vostra per una cena, sarà divertente vedrai, fai vestire sexy la zoccola, a quegli epiteti tentai di ribellarmi ma il piede sul collo mi impediva di alzarmi, ferma troia, quella sera sarete entrambi miei, e tu sarai un cornuto sottomesso come in cuor tuo hai sempre saputo di essere quella sera tua moglie scoprirà chi sei diventato e conoscerà il tuo padrone.
Il mese passò in fretta, tra i miei tentativi di eludere i tentativi di mia moglie di fare l'amore per lasciarla con la voglia come voleva il Padrone, e le visite a casa del Padrone, che a volte mi faceva usare da altre persone.
Una sera a cena parlai a Elena della cena che dovevo organizzare, le dissi che un vecchio amico che avevo rincontrato sarebbe venuto a cena il sabato successivo.
Elena si rabbuiò non voleva gente sconosciuta per casa, ma io la convinsi e alla fine accettò di predisporre la cena per il mio ospite.
Elena è sempre stata una donna molto carina, e io la convinsi ad andare dall'estetista e dal parrucchiere per la serata, le acquistai della lingerie sexy e le chiesi di indossarla per la cena, Elena mi disse che le cose che avevo comprato erano da troia, e non le avrebbe messe, passai del tempo a convincerla che sarebbe stata bellissima con quelle cose addosso e che anche per lei sarebbe stata una bella sensazione sentirsi sexy per una volta, ed era intrigante farlo davanti ad uno sconosciuto, mi sentivo una merda a mentirle, ma oramai non potevo fare altrimenti, il Padrone mi teneva in pugno con i video e le foto, ma anche a me intrigava la possibilità che Elena fosse coinvolta in questa torbida storia e anche se tremavo alla possibilità che scoprisse che suo marito era uno schiavo e di un uomo ne ero eccitato.
Quel sabato Elena si preparò meticolosamente, voleva sentirsi bella, si truccò, si mise la lingerie che era costituita da un perizoma e un reggiseno a balconcino che lasciava quasi scoperti i capezzoli, le autoreggenti, si guardò allo specchio e disse, sembro proprio una prostituta, mi affrettai a dirle che era stupenda e le feci sentire la mia erezione, sei un maiale, lasciami tranquilla, si scansò e prese il vestito che voleva indosare, era un tubino nero, attillatissimo, avrei voluto annullare la cena e passare la serata a scoparla, ma proprio in quel momento sul cellulare arrivò un msg, era del Padrone e diceva troia sto arrivando, la zoccola è preparata ? Si Padrone risposi, ok scrisse 15 minuti e sono da voi.
Esattamente 15' dopo il campanello suonò, andai ad aprire, Filiberto era elegantissimo, aveva delle rose in una mano e una bottiglia di vino nell'altra, mi salutò come se dossimo vecchi amici, poi Elena si fece avanti io la presentai, Filiberto mi porse fiori e vino e mi disse di sistemarli era più un ordine e mi affrettai ad eseguire, andai in cucina e quando tornai Il Padrone e Elena erano comodamente seduti sul divano e parlavano sorridendosi, mi ignoravano quasi, Elena sembrava affascinata, il vestito si era un po' sollevato sulle cosce e mostrava la balza della autoreggente, ero eccitatissimo, poi Elena dopo una squillante risata si alzò e disse è ora di cenare e sparì in cucina, Filiberto si sedette a capotavola e mi disse preparati che adesso si inizia a fare sul serio, io sussurrai la prego Padrone lasci fuori mia moglie da questa storia, per tutta risposta mi arrivò il primo ordine, vai in bagno e mettiti delle mutandine piu adatte alla troia che sei e delle autoreggenti e sbrigati, mi precipitai in bagno e presi delle mutandine di Elena dalla biancheria sporca, poi le autoreggenti dalla camera da letto dove le tenevo per le serate con il Padrone, mi rivesti e tornai in sala.
Iniziammo a mangiare Filiberto era spiritoso e Elena era affascinata, ad un certo punto il Padrone sbattendo il braccio sul mio bicchiere mi rovesciò il vino sui pantaloni, saltai dalla sedia e lui mi apostrofò ma sei un imbranato proprio, Elena rise sguaiatamente, sembrava che il vino aveva avuto un effetto strano su di lei, si comportava come se fosse drogata, avrei capito dopo che lonera davvero, poi il Padrone mi gelò dicendo dai togliti i pantaloni che sono bagnati, divenni rosso, e lui incalzò coaa aspetti forza, io non mi mossi e allora mi arrivò un sonoro schiaffone, caddi in ginocchio, Elena sgranò gli occhi, ma io iniziai a slacciare i pantaloni, poi li sfilai, il Padrone si girò verso Elena e le disse ma lo hai visto tuo marito cosa indossa ? Lei mi guardava inebetita e lui approfittò del momento per tirarla per un braccio e abbracciarla, le stava tastando il sedere senza che lei dicesse nulla, poi mi disse dai ora fai vedere a tua moglie chi sei veramente, vieni da noi a quattro zampe e baciami i piedi, obbedì, e quando cominciai a leccare senti il Padrone dire vedi Elena tuo marito ha chiesto di diventare il mio schiavo sessuale, vero troia domandò tirandomi i capelli per farmi alzare il viso, mi sentì rispondere si Padrone, e io l'ho accontentato, non sai quanto gli piace essere usato, quella volta che ti ha detto che aveva un impegno lavorativo fuori città in realtà ha passato la notte a farsi scopare il culo e la bocca da un gruppo di vecchi amici miei, se non mi credi ti mostro i filmati, mentre diceva così la sua mano era risalita e le dita sicostato il perizoma esploravano la fica di Elena, ma forse è meglio che te lo faccia vedere dal vivo, poi mi ordinò di leccargli le palle, mi precipitai a farlo sotto lo sguardo di Elena che intanto ansimava per il trattamento alla sua fica, io leccavo lo scroto del Padrone, mi facevo schifo, ma non potevo fare a meno di quella sensazione di vergogna che proveniva dall'essere usato come un oggetto sessuale senza nessun diritto e senza volontà propria.
Nei miei pensieri si intromise l'orgasmo di Elena che le sapienti mani del Padrone avevano provocato, Elena si accasciò ai piedi di Filiberto.
Il Padrone con gentilezza aiutò Elena ad alzarsi, poi gli disse con durezza, adesso mettiti a pecora che ti scopo come si deve, mentre il frocio cornuto di tuo marito guarda come si scopa una troia come te, perché tu sei una troia vero ?, Elena soggiogata rispose si sono una troia, poi si posizionò come il Padrone le aveva ordinato, Filiberto si mise dietro di lei e la penetrò fino in fondo con un solo colpo, e cominciò a stantuffarle la fica, Elena guaiva cone una cagna in calore persa nel godimento, lui la prese per i capelli tirandole la testa indietro e poi gli disse adesso ti sfondo il culo brutta troia, sfilò il cazzo dalla fica e lo posizionò sul buchetto, era fradicio di umori e quindi le spaccò il culo entrandole nell'intestino, l'urlo di Elena si sentì in tutto il condominio, il Padrone la scopava con violenza schiaffeggiandogli il culo e Elena dopo un po' smise di lamentarsi e iniziò a godere, il Padrone le disse cagna ti piace farti inculare vedo, proprio come al tuo maritino, vero frocio ? Si Padrone risposi, bene bene, adesso le sborro nel culo, e quando esco tu appiccichi la tua fogna di bocca al suo culo sfondato e bevi tutto chiaro ? Si Padrone risposi perdendo anche l'ultimo briciolo di dignità. Poi con un urlo le venne nel culo, e anche Elena ebbe un orgasmo squassante, il flop dell'uscita del cazzo dal culo fu il mio start, e attaccai la bocca al suo buco del culo, un liquido misto sborra sangue e residui anali proruppe nella mia bocca e io ingoaiai tutto, intanto il padrone si era seduto e una volta finito il lavoro di pulizia ci parlò.
È evidente che siete entrambi due esseri inferiori, e che siete ormai le mie cagne, per sancire questa mia proprietà su di voi firmerete un contratto di schiavitù di coppia, ma per adesso venite qui a quattro zampe e ripulitemi insieme il cazzo dai residui di questa troia, ormai entrambi consapevoli del nostro ruolo, gattonammo fino a lui e iniziammo a pulirgli il cazzo, lui ci teneva per i capelli e dirigeva le nostre bocche e lingue dove desiderava. Il cazzo gli tornò duro molto presto, e anche la voglia di umiliarci, ci fece mettere antrambi a pecorina e poi ci disse di baciarci, mentre lo facevamo scopava Elena e inculava me alternativamente, dopo molto tempo di quel trattamento, decise di sborrarmi in culo e di far ripulire tutto da Elena che obbedì prontamente, si fece nuovamente pulire e poi ci salutò, dandoci appuntamento al giorno dopo per la firma del contratto.
Gli amici del Padrone se ne andarono, e lui venne in bagno, mi guardava sorridendo, e mi disse mi pare che ti sei divertito vero cagna ? Si risposi, allora ringraziami per averti fatto divertire, dicendolo tirò fuori il cazzo si sedette sulla tazza e mi fece cenno di avvicinarmi, mi indicò i piedi e disse lecca cagna schifosa strattonò il guinzaglio e io ubbidiente iniziai a leccare il suo piede, mi mise l'altro sul collo e poi mi iniziò a parlare di cosa dovevo fare appena tornato a casa, per iniziare non scoperai più con tua moglie, la vacca la voglio vogliosa per quando sarà il momento, poi dopo un mese senza scopare mi inviterai a casa vostra per una cena, sarà divertente vedrai, fai vestire sexy la zoccola, a quegli epiteti tentai di ribellarmi ma il piede sul collo mi impediva di alzarmi, ferma troia, quella sera sarete entrambi miei, e tu sarai un cornuto sottomesso come in cuor tuo hai sempre saputo di essere quella sera tua moglie scoprirà chi sei diventato e conoscerà il tuo padrone.
Il mese passò in fretta, tra i miei tentativi di eludere i tentativi di mia moglie di fare l'amore per lasciarla con la voglia come voleva il Padrone, e le visite a casa del Padrone, che a volte mi faceva usare da altre persone.
Una sera a cena parlai a Elena della cena che dovevo organizzare, le dissi che un vecchio amico che avevo rincontrato sarebbe venuto a cena il sabato successivo.
Elena si rabbuiò non voleva gente sconosciuta per casa, ma io la convinsi e alla fine accettò di predisporre la cena per il mio ospite.
Elena è sempre stata una donna molto carina, e io la convinsi ad andare dall'estetista e dal parrucchiere per la serata, le acquistai della lingerie sexy e le chiesi di indossarla per la cena, Elena mi disse che le cose che avevo comprato erano da troia, e non le avrebbe messe, passai del tempo a convincerla che sarebbe stata bellissima con quelle cose addosso e che anche per lei sarebbe stata una bella sensazione sentirsi sexy per una volta, ed era intrigante farlo davanti ad uno sconosciuto, mi sentivo una merda a mentirle, ma oramai non potevo fare altrimenti, il Padrone mi teneva in pugno con i video e le foto, ma anche a me intrigava la possibilità che Elena fosse coinvolta in questa torbida storia e anche se tremavo alla possibilità che scoprisse che suo marito era uno schiavo e di un uomo ne ero eccitato.
Quel sabato Elena si preparò meticolosamente, voleva sentirsi bella, si truccò, si mise la lingerie che era costituita da un perizoma e un reggiseno a balconcino che lasciava quasi scoperti i capezzoli, le autoreggenti, si guardò allo specchio e disse, sembro proprio una prostituta, mi affrettai a dirle che era stupenda e le feci sentire la mia erezione, sei un maiale, lasciami tranquilla, si scansò e prese il vestito che voleva indosare, era un tubino nero, attillatissimo, avrei voluto annullare la cena e passare la serata a scoparla, ma proprio in quel momento sul cellulare arrivò un msg, era del Padrone e diceva troia sto arrivando, la zoccola è preparata ? Si Padrone risposi, ok scrisse 15 minuti e sono da voi.
Esattamente 15' dopo il campanello suonò, andai ad aprire, Filiberto era elegantissimo, aveva delle rose in una mano e una bottiglia di vino nell'altra, mi salutò come se dossimo vecchi amici, poi Elena si fece avanti io la presentai, Filiberto mi porse fiori e vino e mi disse di sistemarli era più un ordine e mi affrettai ad eseguire, andai in cucina e quando tornai Il Padrone e Elena erano comodamente seduti sul divano e parlavano sorridendosi, mi ignoravano quasi, Elena sembrava affascinata, il vestito si era un po' sollevato sulle cosce e mostrava la balza della autoreggente, ero eccitatissimo, poi Elena dopo una squillante risata si alzò e disse è ora di cenare e sparì in cucina, Filiberto si sedette a capotavola e mi disse preparati che adesso si inizia a fare sul serio, io sussurrai la prego Padrone lasci fuori mia moglie da questa storia, per tutta risposta mi arrivò il primo ordine, vai in bagno e mettiti delle mutandine piu adatte alla troia che sei e delle autoreggenti e sbrigati, mi precipitai in bagno e presi delle mutandine di Elena dalla biancheria sporca, poi le autoreggenti dalla camera da letto dove le tenevo per le serate con il Padrone, mi rivesti e tornai in sala.
Iniziammo a mangiare Filiberto era spiritoso e Elena era affascinata, ad un certo punto il Padrone sbattendo il braccio sul mio bicchiere mi rovesciò il vino sui pantaloni, saltai dalla sedia e lui mi apostrofò ma sei un imbranato proprio, Elena rise sguaiatamente, sembrava che il vino aveva avuto un effetto strano su di lei, si comportava come se fosse drogata, avrei capito dopo che lonera davvero, poi il Padrone mi gelò dicendo dai togliti i pantaloni che sono bagnati, divenni rosso, e lui incalzò coaa aspetti forza, io non mi mossi e allora mi arrivò un sonoro schiaffone, caddi in ginocchio, Elena sgranò gli occhi, ma io iniziai a slacciare i pantaloni, poi li sfilai, il Padrone si girò verso Elena e le disse ma lo hai visto tuo marito cosa indossa ? Lei mi guardava inebetita e lui approfittò del momento per tirarla per un braccio e abbracciarla, le stava tastando il sedere senza che lei dicesse nulla, poi mi disse dai ora fai vedere a tua moglie chi sei veramente, vieni da noi a quattro zampe e baciami i piedi, obbedì, e quando cominciai a leccare senti il Padrone dire vedi Elena tuo marito ha chiesto di diventare il mio schiavo sessuale, vero troia domandò tirandomi i capelli per farmi alzare il viso, mi sentì rispondere si Padrone, e io l'ho accontentato, non sai quanto gli piace essere usato, quella volta che ti ha detto che aveva un impegno lavorativo fuori città in realtà ha passato la notte a farsi scopare il culo e la bocca da un gruppo di vecchi amici miei, se non mi credi ti mostro i filmati, mentre diceva così la sua mano era risalita e le dita sicostato il perizoma esploravano la fica di Elena, ma forse è meglio che te lo faccia vedere dal vivo, poi mi ordinò di leccargli le palle, mi precipitai a farlo sotto lo sguardo di Elena che intanto ansimava per il trattamento alla sua fica, io leccavo lo scroto del Padrone, mi facevo schifo, ma non potevo fare a meno di quella sensazione di vergogna che proveniva dall'essere usato come un oggetto sessuale senza nessun diritto e senza volontà propria.
Nei miei pensieri si intromise l'orgasmo di Elena che le sapienti mani del Padrone avevano provocato, Elena si accasciò ai piedi di Filiberto.
Il Padrone con gentilezza aiutò Elena ad alzarsi, poi gli disse con durezza, adesso mettiti a pecora che ti scopo come si deve, mentre il frocio cornuto di tuo marito guarda come si scopa una troia come te, perché tu sei una troia vero ?, Elena soggiogata rispose si sono una troia, poi si posizionò come il Padrone le aveva ordinato, Filiberto si mise dietro di lei e la penetrò fino in fondo con un solo colpo, e cominciò a stantuffarle la fica, Elena guaiva cone una cagna in calore persa nel godimento, lui la prese per i capelli tirandole la testa indietro e poi gli disse adesso ti sfondo il culo brutta troia, sfilò il cazzo dalla fica e lo posizionò sul buchetto, era fradicio di umori e quindi le spaccò il culo entrandole nell'intestino, l'urlo di Elena si sentì in tutto il condominio, il Padrone la scopava con violenza schiaffeggiandogli il culo e Elena dopo un po' smise di lamentarsi e iniziò a godere, il Padrone le disse cagna ti piace farti inculare vedo, proprio come al tuo maritino, vero frocio ? Si Padrone risposi, bene bene, adesso le sborro nel culo, e quando esco tu appiccichi la tua fogna di bocca al suo culo sfondato e bevi tutto chiaro ? Si Padrone risposi perdendo anche l'ultimo briciolo di dignità. Poi con un urlo le venne nel culo, e anche Elena ebbe un orgasmo squassante, il flop dell'uscita del cazzo dal culo fu il mio start, e attaccai la bocca al suo buco del culo, un liquido misto sborra sangue e residui anali proruppe nella mia bocca e io ingoaiai tutto, intanto il padrone si era seduto e una volta finito il lavoro di pulizia ci parlò.
È evidente che siete entrambi due esseri inferiori, e che siete ormai le mie cagne, per sancire questa mia proprietà su di voi firmerete un contratto di schiavitù di coppia, ma per adesso venite qui a quattro zampe e ripulitemi insieme il cazzo dai residui di questa troia, ormai entrambi consapevoli del nostro ruolo, gattonammo fino a lui e iniziammo a pulirgli il cazzo, lui ci teneva per i capelli e dirigeva le nostre bocche e lingue dove desiderava. Il cazzo gli tornò duro molto presto, e anche la voglia di umiliarci, ci fece mettere antrambi a pecorina e poi ci disse di baciarci, mentre lo facevamo scopava Elena e inculava me alternativamente, dopo molto tempo di quel trattamento, decise di sborrarmi in culo e di far ripulire tutto da Elena che obbedì prontamente, si fece nuovamente pulire e poi ci salutò, dandoci appuntamento al giorno dopo per la firma del contratto.
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