Akio

di
genere
etero


Akio

Non parla, non proferisce parola. Ci siamo seguiti con lo sguardo. Lei a capo chino, in imbarazzo. Io desideroso di parlare con lei, basta un ciao. Si aggira per la stanza, si mescola alla gente, ammira le mie sculture, i miei dipinti. Di tanto in tanto adocchia me ma distoglie lo sguardo arrossendo un poco.
Ha un portavoce che si avvicina a me e mi elogia del magnifico lavoro. Ringrazio e mi rodo dentro al solo pensiero di non poter interagire con lei.
Si trattengono a lungo. Il patto è: vengo a trovarti, guardo le tue opere e poi me ne vado. Io ho accettato le condizioni. Il piuttosto che niente ha ancora un valore per me.
Sospiro quando lei se ne va’. Guardo il mio compagno di stanza, quello che si è portato dietro la sua collezione di cartoline d’epoca. Sorride e si stringe nelle spalle “Fugace è l’amore” commenta a braccia conserte
Più che amore, infatuazione.

E poi vedo il portavoce ritornare. Sembra in imbarazzo e mi porge un biglietto: Dietro il camion c’è una casetta di legno.
Il cuore mi batte forte in petto. Mi rivolgo al compagno di mostra e gli dico che mi devo assentare per una mezzoretta. Lui vede il portavoce e annuisce.
Io vado verso un grosso camion parcheggiato nel cortile. Il portavoce si allontana verso un bar. Dietro il camion c’è una casetta di legno che serve per i birdwatcher. Busso entro. Lei è lì, in piedi, capo chino, a metà tra l’imbarazzo e il ‘non so perché sto facendo questo’
Guardare una persona, come se l’avessi sempre conosciuta e desiderare di averla.
Mi avvicino di un passo. Lei sembra essere nervosa, si gratta le mani. Afferro il cellulare e le mando un mex in chat “Guardarti e sentire un forte male. Innamorarmi così, è doloroso e piacevole”
Lei legge, sorride. Siamo a due metri di distanza. Pochi attimi, sento il suo respiro e il mio cuore che batte come un tuono. E lì, nell’intimità, il desiderio di uscire e amare
Inaspettatamente è lei che muove il primo passo. Così veloce che non ho il tempo di reagire. Un abbraccio, un bacio, la lingua che si insinua e subito si ritrae. Si ricorda che il contatto profondo con esse mi da’ fastidio. Continua piano, premendo le labbra, accarezzandomi con la lingua piano
Le nostre mani strusciano sui nostri corpi attraverso i vestiti. La sento tremare. Io temo che possa fuggire da un momento all’altro. Lei, così bella. Io, così impacciato. Ci baciamo, ci sfiliamo i vestiti. C’è passione e desiderio. Libera la camicia, sotto ha un reggiseno in stoffa blu e nero. Belle tette, bel ventre. I jeans sono alti e mi impediscono di vedere oltre.
Lei mi apre la camicia. Ho un ventre gonfio, troppi dolci da giovane (ma anche ora). E ho un po’ di tette cascanti. Basterebbe questo a farla scappare via. Ma lei continua, mi accarezza.
La libero della camicia e del reggiseno. Lei mi abbassa i calzoni. Io in boxer, lei con ancora i pantaloni. A terra, ci baciamo e ci abbracciamo travolti dalla passione. Abbasso la testa la bacio sui seni, mordicchio i capezzoli. Le sfilo i pantaloni e le mutandine. Sotto, una fessura perfetta perfettamente glabra. La bacio sul ventre, poi scendo facendo compiere lenti giri. Mi soffermo vicino alla fessura, soffio piano. Lei ride, le ho fatto il solletico.
Ci abbracciamo, rotoliamo. Lei infila la mano nei miei boxer.
Ci sediamo uno di fronte all’altro. Il mio essere virile le sta sfiorando le grandi labbra. Lei sa dell’altro mio problema. Si avvicina strusciando il sedere sull’assito. Con cautela si siede sul mio sesso, facendo attenzione che prenda le due pareti del suo ano.
Mani sulle spalle, labbra vicino alle mie e il suo culo poggiato sul mio pene. Lo sento diventare più duro. Lei sorride e comincia a strusciarsi sopra. Mi bacia con tenerezza, mentre i suoi fianchi lavorano su di me.
Terzo problema: eiaculazione precoce.
Sa anche questo. Si sposta velocemente e mi afferra il sesso. Mi masturba e mi bacia. Lascio che il liquido esploda fuori di me. Lei continua a masturbarmi e usa lo sperma come lubrificante per massaggiarmelo. Ci baciamo ancora, le mie mani sulle sue tette.
Rimaniamo lì per un po’, tagliati fuori dal Mondo, lei con la testa poggiata alla mia spalla e una mano ancora sul sesso. Non abbiamo scopato, ne fatto sesso anale. Neppure sesso orale ma, è stato meraviglioso.
Lei si alza, un bacio sulla guancia. Si veste, prima di uscire si volta verso di me “Grazie” e sparisce
Mio Dio: il sesso migliore di sempre
di
scritto il
2023-05-05
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