Mia sorella fa pompini.
di
Andrea2022
genere
prime esperienze
Le mani sulla sua testa, le dita intrecciate ai suoi capelli per assecondare senza forzare il movimento del suo capo e lo scivolare del mio cazzo tra le sue labbra.
Non avevo mai provato sensazioni simili anche perché, era la prima volta che una donna mi succhiava il cazzo ed era mia sorella!
Avevo gli occhi chiusi mentre sentivo scorrere le sue labbra tumide e bagnate sulla mia verga gonfia e dura come mai prima.
Le mie gambe tese in una postura instabile, procuravano un certo tremore a tutto il mio corpo mentre mia sorella in ginocchio sotto di me, leccava e succhiava rilasciando lussuriosi singulti e schiocchi di saliva.
-Mmmm.. aaaa.. come godo.. sto per venire.. sto per venire..!-
Era il mio disperato tentativo di allontanare mia sorella spingendole la testa ed evitare così, che quell'atto impudico ed incestuoso si concludesse nel modo più osceno ed umiliante per lei e per i miei principi morali.. non potevo impedirmi di godere ma, non le volevo sborrare in bocca!
A quel mio rauco avvertimento mia sorella, che per tutto il tempo aveva accompagnato i miei movimenti pelvici con le mani dietro ai miei glutei, aveva stretto la presa e spingendomi verso di se, aveva serrato le labbra e si era bloccata col glande conficcato in gola nel momento stesso in cui avevo cominciato a sparare i miei fiotti cremosi e bollenti:
-Sborrooo.. vengoo.. godo.. godooo.. aaaaa... sborrooooo.. sborrooooo! "Godi Luca.. godii.. godimi in bocca anche tu... dammi la tua sborra da bere..."-
Spossato dalla fatica e dallo stress di quella situazione così imbarazzante per me, mi ero accasciato seduto sul bordo del letto mentre mia sorella, senza mai mollare la presa dietro i miei glutei, aveva continuato a succhiarmi il cazzo sino a che non era diventato completamente molle e pulito.
-Buono.. direi molto buono!
Sicuramente meglio di quelli degli altri ragazzi.
Un po' mi ricorda quello di papà anche se dall'olezzo meno pungente e dal sapore più dolce.-
Seduto sul ciglio del letto, ero con la schiena curva e la testa abbandonata nei fumi dei miei pensieri e le sue parole prive di senso in quel momento, giungevano ai miei orecchi come suoni lontani.. sogni.. reminiscenze di esperienze e ricordi mai vissuti.
Io e mia sorella frequentavamo la stessa scuola, lei alla terza liceo classico ed io al secondo ginnasio.
Ci dividevano dunque circa 3 anni di differenza.
Da ragazzini ed adolescenti, eravamo molto legati e questo ci aveva permesso di esplorare i nostri corpi e fare insieme le prime scoperte sulle rispettive differenze sessuali.
Ci accarezzavamo, ci baciavamo e col crescere avevamo anche imparato a darci piacere coi giochi di mano.
Tutto era proceduto come in un bel gioco sino a quando, con l'apparire dei nostri primi peli pubici, lo sbocciare dei suoi seni e le mie prime polluzioni, anche le nostre reazioni dettate dagli ormoni in fermento avevano assunto una certa curiosa e innocente morbosità.
Il vero cambiamento tuttavia vi era stato quando a mia sorella sono comparse le sue cose per la prima volta.
A quel punto la nostra mamma evidentemente a conoscenza dei nostri giochi, ci aveva in un certo senso allontanati prendendosi particolare cura degli insegnamenti che una mamma deve alla propria figlia in quelle circostanze.
Inizialmente ne avevo sofferto ma poi, la capacità di adattarmi alle tante scoperte della vita che mi venivano offerte dalla nuova scuola e dai nuovi amici, mi era tornata la spensieratezza tipica di quella mia età.
Mia madre intanto aveva spiegato a mia sorella gli atteggiamenti da tenere coi maschi per evitare problemi di cuore, di salute e di indesiderate gravi conseguenze (Queste cose me le aveva raccontate mia sorella dopo quel primo pompino quando, ripresomi dallo shock, avevamo parlati seduti sul letto sino all'alba).
Dunque, le aveva spiegato che le femmine hanno molte più armi di piacere e seduzione dei maschi.
E così mia sorella aveva appreso che oltre ai giochi di mano che aveva fatto anche con me, poteva giocare con la bocca e con la rosellina nascosta tra i glutei riservando la "Preziosa e chiusa passerina" per l'uomo che avrebbe scelto come marito e compagno per la vita "Piccola di mamma, qui lo dico e qui lo nego! Quel tipo di illibatezza data in esclusiva, non necessariamente deve durare tutta la vita. L'importante che tu sia vergine la prima notte per il resto, saranno le vicende della vita e l'evoluzione dei vostri rapporti a suggerirti il meglio per te e magari anche per tuo marito come lo è tra me e tuo padre. In quanto al tuo forellino anale e le labbra, vi possono passare tutti i cazzi che desideri senza che rimangano tracce" queste le parole a conclusione di tutti gli altri insegnamenti.
Naturalmente erano tutte cose che io non sapevo quando nella scuola che frequentavamo circolavano pettegolezzi su mia sorella e sulle sue qualità di succhiatrice di cazzi.
Personalmente, conoscendo bene la serietà e la riservatezza di mia sorella, ero convinto che tutto fosse frutto dell'invidia delle altre ragazze per la sua bellezza e la frustrazione dei maschi che non riuscivano a conquistare le sue attenzioni.
Mi sbagliavo e come mi sbagliavo!
Mia sorella mi aveva confessato che sin da subito, aveva cominciato a succhiare il cazzo a tutti i ragazzi che le piacevano e persino alcuni professori e tra questi, quello di di filosofia che per primo le aveva sverginato il culo.
Tutto mi era stato chiarito da mia sorella, la sera del festeggiamento del mio diciottesimo compleanno.
segue
Non avevo mai provato sensazioni simili anche perché, era la prima volta che una donna mi succhiava il cazzo ed era mia sorella!
Avevo gli occhi chiusi mentre sentivo scorrere le sue labbra tumide e bagnate sulla mia verga gonfia e dura come mai prima.
Le mie gambe tese in una postura instabile, procuravano un certo tremore a tutto il mio corpo mentre mia sorella in ginocchio sotto di me, leccava e succhiava rilasciando lussuriosi singulti e schiocchi di saliva.
-Mmmm.. aaaa.. come godo.. sto per venire.. sto per venire..!-
Era il mio disperato tentativo di allontanare mia sorella spingendole la testa ed evitare così, che quell'atto impudico ed incestuoso si concludesse nel modo più osceno ed umiliante per lei e per i miei principi morali.. non potevo impedirmi di godere ma, non le volevo sborrare in bocca!
A quel mio rauco avvertimento mia sorella, che per tutto il tempo aveva accompagnato i miei movimenti pelvici con le mani dietro ai miei glutei, aveva stretto la presa e spingendomi verso di se, aveva serrato le labbra e si era bloccata col glande conficcato in gola nel momento stesso in cui avevo cominciato a sparare i miei fiotti cremosi e bollenti:
-Sborrooo.. vengoo.. godo.. godooo.. aaaaa... sborrooooo.. sborrooooo! "Godi Luca.. godii.. godimi in bocca anche tu... dammi la tua sborra da bere..."-
Spossato dalla fatica e dallo stress di quella situazione così imbarazzante per me, mi ero accasciato seduto sul bordo del letto mentre mia sorella, senza mai mollare la presa dietro i miei glutei, aveva continuato a succhiarmi il cazzo sino a che non era diventato completamente molle e pulito.
-Buono.. direi molto buono!
Sicuramente meglio di quelli degli altri ragazzi.
Un po' mi ricorda quello di papà anche se dall'olezzo meno pungente e dal sapore più dolce.-
Seduto sul ciglio del letto, ero con la schiena curva e la testa abbandonata nei fumi dei miei pensieri e le sue parole prive di senso in quel momento, giungevano ai miei orecchi come suoni lontani.. sogni.. reminiscenze di esperienze e ricordi mai vissuti.
Io e mia sorella frequentavamo la stessa scuola, lei alla terza liceo classico ed io al secondo ginnasio.
Ci dividevano dunque circa 3 anni di differenza.
Da ragazzini ed adolescenti, eravamo molto legati e questo ci aveva permesso di esplorare i nostri corpi e fare insieme le prime scoperte sulle rispettive differenze sessuali.
Ci accarezzavamo, ci baciavamo e col crescere avevamo anche imparato a darci piacere coi giochi di mano.
Tutto era proceduto come in un bel gioco sino a quando, con l'apparire dei nostri primi peli pubici, lo sbocciare dei suoi seni e le mie prime polluzioni, anche le nostre reazioni dettate dagli ormoni in fermento avevano assunto una certa curiosa e innocente morbosità.
Il vero cambiamento tuttavia vi era stato quando a mia sorella sono comparse le sue cose per la prima volta.
A quel punto la nostra mamma evidentemente a conoscenza dei nostri giochi, ci aveva in un certo senso allontanati prendendosi particolare cura degli insegnamenti che una mamma deve alla propria figlia in quelle circostanze.
Inizialmente ne avevo sofferto ma poi, la capacità di adattarmi alle tante scoperte della vita che mi venivano offerte dalla nuova scuola e dai nuovi amici, mi era tornata la spensieratezza tipica di quella mia età.
Mia madre intanto aveva spiegato a mia sorella gli atteggiamenti da tenere coi maschi per evitare problemi di cuore, di salute e di indesiderate gravi conseguenze (Queste cose me le aveva raccontate mia sorella dopo quel primo pompino quando, ripresomi dallo shock, avevamo parlati seduti sul letto sino all'alba).
Dunque, le aveva spiegato che le femmine hanno molte più armi di piacere e seduzione dei maschi.
E così mia sorella aveva appreso che oltre ai giochi di mano che aveva fatto anche con me, poteva giocare con la bocca e con la rosellina nascosta tra i glutei riservando la "Preziosa e chiusa passerina" per l'uomo che avrebbe scelto come marito e compagno per la vita "Piccola di mamma, qui lo dico e qui lo nego! Quel tipo di illibatezza data in esclusiva, non necessariamente deve durare tutta la vita. L'importante che tu sia vergine la prima notte per il resto, saranno le vicende della vita e l'evoluzione dei vostri rapporti a suggerirti il meglio per te e magari anche per tuo marito come lo è tra me e tuo padre. In quanto al tuo forellino anale e le labbra, vi possono passare tutti i cazzi che desideri senza che rimangano tracce" queste le parole a conclusione di tutti gli altri insegnamenti.
Naturalmente erano tutte cose che io non sapevo quando nella scuola che frequentavamo circolavano pettegolezzi su mia sorella e sulle sue qualità di succhiatrice di cazzi.
Personalmente, conoscendo bene la serietà e la riservatezza di mia sorella, ero convinto che tutto fosse frutto dell'invidia delle altre ragazze per la sua bellezza e la frustrazione dei maschi che non riuscivano a conquistare le sue attenzioni.
Mi sbagliavo e come mi sbagliavo!
Mia sorella mi aveva confessato che sin da subito, aveva cominciato a succhiare il cazzo a tutti i ragazzi che le piacevano e persino alcuni professori e tra questi, quello di di filosofia che per primo le aveva sverginato il culo.
Tutto mi era stato chiarito da mia sorella, la sera del festeggiamento del mio diciottesimo compleanno.
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