Venerdì

di
genere
etero

4:25 in tangenziale, l'alba a sinistra. Ti ricordo fumare appoggiato al muro, facevi una pausa dal bar, io dalla techno e dal caldo soffocante.

"Puoi avvicinarti non ti mangio", ammiccante, ambiguo, con gli occhi scuri che mi passano da parte a parte. Mi hai visto dentro senza maglietta, ballare con il pezzo di sopra del costume, ne sono sicura. Mi chiedi come sto e cosa faccio. Riesco solo a guardare la canottiera nera attillata, le braccia muscolose, i tatuaggi. Rispondo con le solite cose sull'università, ti ascolto parlare della stanchezza e del lavoro.

4:25 in tangenziale. Dal mio telefono esce "She's Lost Control" dei Joy Division. L'alba a sinistra.

Penso al tuo collo, alla barba che ti corre sulle guance, l'orecchino d'argento, la testa rasata. Penso alle tue mani sul culo, la lingua in bocca, schiacciata contro il tuo bacino. Sbattimi al muro e fammi quello che vuoi davanti a tutti. Mordimi il collo, infilami una mano nelle mutandine. Chiedimi "Cosa ti sto facendo?". Fammi dire ad alta voce ogni cosa nel modo più osceno. Come nella poesia che non hai mai letto: il mio corpo offerto in sacrificio per te.

4:32 a casa. Forse dopo tutto non mi odi, almeno quando sono su di giri e ballo in costume e non bacio nessuno. Ma com'era? "Troppa differenza d'età - e stili di vita differenti - non ci si può fare niente".

Buio nella stanza.
di
scritto il
2023-06-04
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