Ballo nella Bolla
di
Dora
genere
sentimentali
Il caldo risale dal basso. Si avvinghia ai fianchi e al petto. Tutti si muovono. Si muovono nella musica. Anche la musica si avvinghia, direttamente allo stomaco con i bassi vibranti, direttamente al cervello con la cassa martellante.
Siamo tutti giovani e belli e ci muoviamo e ho bevuto due bicchieri di vino troppo in fretta.
Oscillo i fianchi, alzo le braccia, mi tocco i capelli, la pancia, i fianchi. Ballo in questo inferno soffocante di corpi sublimi.
La gente intorno a me si bacia. Uomini con uomini. Donne con donne. Donne con uomini. Uomini con donne. Sembra un po’ la canzone dei Blur.
Accanto a me c’è un ragazzo con i capelli lunghi dietro e corti avanti, con i tatuaggi sulle braccia, con un sorriso dorato e io gli ho sfiorato la mano. Accanto a me c’è un ragazzo con i capelli rasati, con gli orecchini d’argento, con gli occhi luccicanti e io gli ho sfiorato la mano.
La mia amica bacia una nostra amica per consolarla e forse non dovrebbe. La mia amica bacia una ragazza per divertimento e si riempie il viso di rossetto.
Sto galleggiando nel desiderio di corpi sudati di mani sfiorate di baciare uno sconosciuto con la lingua in un angolo buio tra gli alberi dietro gli schifosissimi bagni chimici ed essere maledettamente giovani e vivi e ubriachi ed eccitati.
Voglio le mani fra le cosce solo per farsi del bene, senza che mi si accenda la testa di paure e ostacoli.
Fumo una sigaretta anche se non fumo. Continuo a ballare da sola nella mia bolla di desiderio. Lo respiro, lo faccio arrivare fino in profondità.
Poi spunta il sole e ci uccide l’indulgenza. Fa scoppiare la bolla. Ferisce gli occhi. E strisciando come lumache stanche ci trasciniamo nei parcheggi, tra residui di cenere e di baci.
Guido con l’aria dell’alba in faccia, con la radio dell’alba sparata nelle orecchie, con il sonno dell’alba appollaiato sotto le palpebre.
Nella mia stanza, chiudo le imposte. Mi tolgo tutti i vestiti. Mi raggomitolo nuda sotto il lenzuolo di cotone bianco. Sogno il sesso.
Siamo tutti giovani e belli e ci muoviamo e ho bevuto due bicchieri di vino troppo in fretta.
Oscillo i fianchi, alzo le braccia, mi tocco i capelli, la pancia, i fianchi. Ballo in questo inferno soffocante di corpi sublimi.
La gente intorno a me si bacia. Uomini con uomini. Donne con donne. Donne con uomini. Uomini con donne. Sembra un po’ la canzone dei Blur.
Accanto a me c’è un ragazzo con i capelli lunghi dietro e corti avanti, con i tatuaggi sulle braccia, con un sorriso dorato e io gli ho sfiorato la mano. Accanto a me c’è un ragazzo con i capelli rasati, con gli orecchini d’argento, con gli occhi luccicanti e io gli ho sfiorato la mano.
La mia amica bacia una nostra amica per consolarla e forse non dovrebbe. La mia amica bacia una ragazza per divertimento e si riempie il viso di rossetto.
Sto galleggiando nel desiderio di corpi sudati di mani sfiorate di baciare uno sconosciuto con la lingua in un angolo buio tra gli alberi dietro gli schifosissimi bagni chimici ed essere maledettamente giovani e vivi e ubriachi ed eccitati.
Voglio le mani fra le cosce solo per farsi del bene, senza che mi si accenda la testa di paure e ostacoli.
Fumo una sigaretta anche se non fumo. Continuo a ballare da sola nella mia bolla di desiderio. Lo respiro, lo faccio arrivare fino in profondità.
Poi spunta il sole e ci uccide l’indulgenza. Fa scoppiare la bolla. Ferisce gli occhi. E strisciando come lumache stanche ci trasciniamo nei parcheggi, tra residui di cenere e di baci.
Guido con l’aria dell’alba in faccia, con la radio dell’alba sparata nelle orecchie, con il sonno dell’alba appollaiato sotto le palpebre.
Nella mia stanza, chiudo le imposte. Mi tolgo tutti i vestiti. Mi raggomitolo nuda sotto il lenzuolo di cotone bianco. Sogno il sesso.
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