Il mio vizietto - 10 (continua)
di
LanA
genere
fisting
La sera chiamai mio marito e spiegai la situazione che mi era stata proposta, sembrava più eccitato lui di me. Era rammaricato perché non poteva essere lì con me, mi disse di farmi dare il filmato e se la situazione fosse degenerata di rifiutarmi di proseguire.
Lo rassicurai, ma non gli dissi che ero stata sfondata nel culo da tre cazzi, volevo fargli una sorpresa al rientro, con il filmato del mio casting.
Passai il giorno dopo da sola a spasso per le vie di Praga, non era passato molto tempo da quella sera che tutto iniziò, di conseguenza conoscevo i luoghi abbastanza bene.
L’indomani passarono a prendere e andammo fuori città.
A quasi un’ora di strada arrivammo ad un palazzo, un castello, qualcosa del genere, all’esterno c’erano parcheggiate alcune auto di un certo livello. Evidentemente chi ci aspettava non era del giro del porno.
Anche se di soldi ne girano, quelle macchine non erano alla portata di tutti.
Quando entrammo, rimasi quasi a bocca aperta.
Si aprii un grande salone davanti a noi e una grande scalinata saliva verso il piano superiore, roba d’altri tempi.
Venni accompagnata in una stanza e venni fatta vestire con abiti da scena, per poi andare sotto, nella zona delle cantine presumo.
Mi trovai in un ambiente arredato con catene, corde, bracciali di vario genere.
Ad una parete c’era una di quelle croci dove si viene legati, e al centro c’era un divano e sopra di questo un’imbragatura che avevo già visto utilizzare, una specie di altalena per il sesso.
Tra le varie strane cose c’era una gabbia fatta di ferro.
Mi fecero entrare.
Arrivarono nella stanza alcuni uomini vestiti di maschere in latex e con abbigliamento genere sadomaso.
Scrutavo le loro facce per capire se fossero persone con cui avevo già avuto a che fare, ma mi risultò difficile decifrare i loro visi.
Intravvidi tra di loro anche una donna, ma non gli diedi molta importanza.
Quindi iniziarono a urlare verso di me cose che sinceramente proprio non capivo, e che mi portarono a sorridere, sicuramente non ebbero l’effetto che qualcuno pensava dovessero avere.
Aprirono la gabbia e mi tirarono fuori a forza, e a questo non ero preparata.
Mi gettarono sul divano, qualcuno mi tirò un ceffone e questo per un momento mi fece paura, sapevo che in certi video tendenti alla violenza c’era chi godeva a far male, ma sinceramente ne avrei fatto a meno.
Un tipo mi prese per i capelli e mi tirò verso di loro, che avevano già sfoderato le loro spade.
Notai con piacere in un certo senso che non c’erano super dotati, un paio sopra la media ma gli altri non li avrei presi in considerazione in altra situazione.
Uno mi prese per la testa e m’infilò il suo uccello in bocca, così a turno cominciarono a farmi lavorare di bocca per almeno dieci minuti.
Ad un certo punto uno dei tipi si sedette sul divano e mi fece segno di succhiarglielo.
In pratica mi trovai a carponi davanti al tipo ma con il culo in posizione di sfondamento, cosa che non tardò molto a succedere.
Entrarono nel mio culo senza alcuna minima preparazione, il dolore mi fece urlare.
Mi girai per vedere chi stava sfondando il mio buco posteriore, e con sorpresa vidi che era la donna intravista prima, con un dildo legato alla vita.
Mi stava stantuffando, ero talmente stupita che ripresi a succhiare il cazzo davanti ai miei occhi.
Nonostante il male iniziale ora si stava facendo strada un certo piacere.
Il movimento impostomi dalla tipa nell’ allargarmi il mio didietro non mi lasciava per niente indifferente.
Sentii che si tolse dal culo e un altro entrò nella mia passerina che era già ben lubrificata.
Iniziarono così a scoparmi.
Mi girarono più volte a seconda da come mi volevano prendere.
Quando mi tirarono sul divano, pensai che volessero penetrare in due, ma mi sbagliai.
Venni imbragata nell’altalena e mi vennero bloccate le mani, in modo da non poter reagire a quello che mi aspettava.
Vidi la donna avvicinarsi; indossava guanti in lattice.
Sentii spruzzarmi del liquido gelatinoso e subito dopo la tipa iniziò a massaggiarmi nella zona inguinale entrando a turno con le dita davanti e dietro.
Nella posizione che mi trovavo era come se fossi sdraiata, e di conseguenza la mia faccia fu oggetto di attenzione da un paio di cazzi che volevano essere succhiati, mentre la tipa sempre più insistentemente stava spingendo per entrare dentro di me con le sue mani.
Anche se non era la prima volta che venivo fatta oggetto di simile attenzione, ebbi l sensazione che le mani non fossero così affusolate come quelle che mi erano entrate la mia prima volta.
Intanto ero costretta a succhiare i cazzi davanti a me, e di conseguenza non potevo vedere chi stesse davanti a me stesse giocando nel mio parco giochi.
I movimenti ad allargarmi la vagina mi eccitavano così come lo era per il mio sfintere, sembrava che non volesse forzare ad entrare, tanto che sentii le dita che giocavano con la mia vagina ritirarsi.
Lo rassicurai, ma non gli dissi che ero stata sfondata nel culo da tre cazzi, volevo fargli una sorpresa al rientro, con il filmato del mio casting.
Passai il giorno dopo da sola a spasso per le vie di Praga, non era passato molto tempo da quella sera che tutto iniziò, di conseguenza conoscevo i luoghi abbastanza bene.
L’indomani passarono a prendere e andammo fuori città.
A quasi un’ora di strada arrivammo ad un palazzo, un castello, qualcosa del genere, all’esterno c’erano parcheggiate alcune auto di un certo livello. Evidentemente chi ci aspettava non era del giro del porno.
Anche se di soldi ne girano, quelle macchine non erano alla portata di tutti.
Quando entrammo, rimasi quasi a bocca aperta.
Si aprii un grande salone davanti a noi e una grande scalinata saliva verso il piano superiore, roba d’altri tempi.
Venni accompagnata in una stanza e venni fatta vestire con abiti da scena, per poi andare sotto, nella zona delle cantine presumo.
Mi trovai in un ambiente arredato con catene, corde, bracciali di vario genere.
Ad una parete c’era una di quelle croci dove si viene legati, e al centro c’era un divano e sopra di questo un’imbragatura che avevo già visto utilizzare, una specie di altalena per il sesso.
Tra le varie strane cose c’era una gabbia fatta di ferro.
Mi fecero entrare.
Arrivarono nella stanza alcuni uomini vestiti di maschere in latex e con abbigliamento genere sadomaso.
Scrutavo le loro facce per capire se fossero persone con cui avevo già avuto a che fare, ma mi risultò difficile decifrare i loro visi.
Intravvidi tra di loro anche una donna, ma non gli diedi molta importanza.
Quindi iniziarono a urlare verso di me cose che sinceramente proprio non capivo, e che mi portarono a sorridere, sicuramente non ebbero l’effetto che qualcuno pensava dovessero avere.
Aprirono la gabbia e mi tirarono fuori a forza, e a questo non ero preparata.
Mi gettarono sul divano, qualcuno mi tirò un ceffone e questo per un momento mi fece paura, sapevo che in certi video tendenti alla violenza c’era chi godeva a far male, ma sinceramente ne avrei fatto a meno.
Un tipo mi prese per i capelli e mi tirò verso di loro, che avevano già sfoderato le loro spade.
Notai con piacere in un certo senso che non c’erano super dotati, un paio sopra la media ma gli altri non li avrei presi in considerazione in altra situazione.
Uno mi prese per la testa e m’infilò il suo uccello in bocca, così a turno cominciarono a farmi lavorare di bocca per almeno dieci minuti.
Ad un certo punto uno dei tipi si sedette sul divano e mi fece segno di succhiarglielo.
In pratica mi trovai a carponi davanti al tipo ma con il culo in posizione di sfondamento, cosa che non tardò molto a succedere.
Entrarono nel mio culo senza alcuna minima preparazione, il dolore mi fece urlare.
Mi girai per vedere chi stava sfondando il mio buco posteriore, e con sorpresa vidi che era la donna intravista prima, con un dildo legato alla vita.
Mi stava stantuffando, ero talmente stupita che ripresi a succhiare il cazzo davanti ai miei occhi.
Nonostante il male iniziale ora si stava facendo strada un certo piacere.
Il movimento impostomi dalla tipa nell’ allargarmi il mio didietro non mi lasciava per niente indifferente.
Sentii che si tolse dal culo e un altro entrò nella mia passerina che era già ben lubrificata.
Iniziarono così a scoparmi.
Mi girarono più volte a seconda da come mi volevano prendere.
Quando mi tirarono sul divano, pensai che volessero penetrare in due, ma mi sbagliai.
Venni imbragata nell’altalena e mi vennero bloccate le mani, in modo da non poter reagire a quello che mi aspettava.
Vidi la donna avvicinarsi; indossava guanti in lattice.
Sentii spruzzarmi del liquido gelatinoso e subito dopo la tipa iniziò a massaggiarmi nella zona inguinale entrando a turno con le dita davanti e dietro.
Nella posizione che mi trovavo era come se fossi sdraiata, e di conseguenza la mia faccia fu oggetto di attenzione da un paio di cazzi che volevano essere succhiati, mentre la tipa sempre più insistentemente stava spingendo per entrare dentro di me con le sue mani.
Anche se non era la prima volta che venivo fatta oggetto di simile attenzione, ebbi l sensazione che le mani non fossero così affusolate come quelle che mi erano entrate la mia prima volta.
Intanto ero costretta a succhiare i cazzi davanti a me, e di conseguenza non potevo vedere chi stesse davanti a me stesse giocando nel mio parco giochi.
I movimenti ad allargarmi la vagina mi eccitavano così come lo era per il mio sfintere, sembrava che non volesse forzare ad entrare, tanto che sentii le dita che giocavano con la mia vagina ritirarsi.
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