Margherita
di
gfranco
genere
sentimentali
Sento suonare ed apro. E'la Margherita che deve chiedermi una cosa. La faccio entrare e mi parla della spia pressione gomme, che stamattina le è apparsa sulla Mercedes. Le dico di stare tranquilla, ogni tanto bisogna ripristinare la pressione senò c'è il rischio che le gomme si consumino prima e male. Le dico pure che potrebbe anche essere una foratura, di solito una gomma ci mette due e tre giorni per sgonfiarsi del tutto. Oggi pomeriggio i gommisti sono chiusi, anche molte officine e le suggerisco se tra i suoi clienti della contabilità ci sono concessionarie od altro, aperti o disponibili. Mi ringrazia. Credo sia una scusa, magari non vera. Forse vedendomi fuggevole vuole di nuovo darmi qualche zuccherino per tenermi a sua disposizione. La faccio sedere sul divano, le porto un caffè freddo ed un pasticcino. Mi domanda che ne penso della sua amica Manuela e che impressione mi ha fatto. Non esprimo giudizi perchè non la conosco e quindi lascio parlare Margherita. Erano amiche di università, dividevano la stessa stanza, lei economia e commercio, la Manuela matematica. Sempre secondo la Margherita, la sua amica era molto religiosa e di principi irremovibili. Sembra sia stata scioccata quando l'ultimo fidanzato, sebbene lei fosse contraria, abbia deciso di fare a tutti i costi l'amore fisico con lei, arrivando pressapoco a violentarla o comunque a prenderla con la forza. Dopo, la Manuela, ha avuto un esaurimento e per anni ed ha paura a restare sola con i maschi perchè si aspettava che tutti la vogliano portare a letto. Brava insegnante di liceo, sembrerebbe destinata a vivere in solitudine. Quando va al mare con lei, se viene corteggiata non si spinge oltre una velata gentilezza. In pratica, da quanto devo avere capito ha paura del pene...quindi mi chiedo dentro di me se sarò capace di andare oltre una semplice amicizia. Mentre parla, la Margherita si avvicina a me in maniera sorniona. Forse vuole che io la tocchi. Apre la camicetta e fuoriescono due tette mega galattiche. Le accosta alla mia bocca e me le dà a succhiare. Interrompo un attimo, vedo che resta male. In realtà vado al frigo, prendo la panna spray e gliela spruzzo sui seni. Quindi comincio a mangiare la panna ed intanto le lecco i capezzoli scuri. Sento che le piace, sospira e geme, preme il mio volto tra le sue tette. Se non fosse che si tratta di un atto d'amore, oseri dire che mi vuole soffocare, tanto è il suo impeto. Immagino sia la prima volta che qualcuno prova ad "assaggiare" i suoi grossi seni, non è tipo da panna. Mi accorgo che vuole altro e quindi ci rechiamo in camera. Mi sono scordato di togliere dal cuscino il reggiseno dimenticato dalla Amira. Mi dice che sono un puttaniere e che porto di nascosto a letto le mie puttane. Mi sento in difficoltà e scherzando le dico che di notte provo a travestirmi, ma lei non ci crede e continua a brontolare cercando di chiederemi chi ho ospitato, se era bella, giovane ecc. ecc. Si spoglia, va al bagno per lavarsi bene la passerina, anzi passerona e ritorna da me. Si mette sopra il letto, apre spudoratamente le gambe e mi dice: "dai... fammi vedere come mi fai godere, fottimi voglio essere la tua troia, trattami da vacca, trattami male, mordimi le tette, voglio che il tuo cazzo mi arrivi sino in bocca, stringimi e riempimi di sborra, voglio sentire la tua sborra che mi riempe il ventre". E'la prima volta che sento sua signoria fare discorsi volgari, ma cerco di accontentarla. La penetro di brutto, le mordicchio i seni, vedo che suda, ma di piacere. Con una mano le chiudo la bocca, non voglio che i vicini la sentano gemere. Il mio pisellone le entra come un trapano per una ventina di minuti e dopo diversi orgasmi da parte sua, le vengo dentro la vagina. E' tutta rossa in viso e mi mordecchia i peli del torace. Poi apre di nuovo le gambe e mettendo la sua passera sopra il mio viso esige che la lecchi tutta, fino a consumarmi la lingua. Non l'ho mai vista così eccitata, forse si è voluta confrontare con la mia misteriosa ospite, quella che si è dimenticata il reggiseno. Si riveste lentamente e va giù di sotto. Le ho detto che la mia tariffa è di 100 euro, ma lei da abile commercialista mi ha replicato che la sua di tariffa è di 200 euro. Tralaltro sarei stato fortunato perchè mi sconterebbe l'iva e non mi farebbe pagare i danni per averle lasciato i segni sulle sue tette. Allora, sempre sfidandola le ho detto di stare alla larga perchè la prossima volta le avrei rotto il sederino. Per tutta risposta e quasi a sfidarmi ha replicato che non ne sarei stato capace, tanto più con lei, che il sederino non lo ha mai dato a nessuno. Ho insistito dicendole di lavarsi bene dentro il secondo buchino, se voleva poi trasformarlo in una galleria pronta ad accogliere il mio tir ed allora mi ha mandato a quel paese. Non era neccessario, ci ero appena stato con lei. A proposito le ho ricordato di portare l'olio di vasellina. Ma nel frigo avevo pure il burro, come nel film con Marlon Brando: ultimo tango a Parigi (film che venne censurato). E lei sempre a dire di no. L'ho sfidata e chissà che voglia sperimentare qualcosa di nuovo.
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