Svolta inaspettata
di
gabry
genere
gay
La mia vita scorreva fra prendere cazzi ed il pensiero e la voglia di riprovare ad essere attivo magari anche con una donna. L’occasione si presento’ come un fulmine a ciel sereno nelle vesti proprio della moglie del macellaio.
Una volta che stavo pagando alla cassa lei mi chiese se avessi voluto guadagnare qualche soldo durando pero’ fatica. IO accettai e lei mi disse con il consenso del marito che si fidava di me per le nostre esperienze amatoriali di andare da lei nel pomeriggio perche’ doveva svuotare una cantina. Mi presentai da lei all’ora fissata, mi fece i complimenti per la puntualita’ e mi disse vieni in casa ti do una tuta da lavoro altrimenti con la polvere che c’e’ ti sporchi tutto. Prima della svolta gay quella donna mi aveva sempre arrapato perche’ come si dice mi faceva sangue, donna sulla quarantacinquina sguardo da porca con un bel sorriso, , mora, sul metro e 65 , fianchi larghi abbondanti , un po di pancetta e due tettone , saranno state una quarta abbondante. Era vestita con un abito da tipica casalinga che si chiudeva incrociandosi sul davanti mettendo in risalto le sue forme giunoniche . Comunque mi cambiai e scendemmo in cantina che piu’ che una cantina era uno stanzone molto grande con il soffitto alto dove erano accatastati tanti generi di cose. Ovviamente gli disse che non sarebbe bastato un pomeriggio e lei mi rispose che avremo fatto quanto possibile. Lo stanzone era pieno di polvere ed iniziammo a portare fuori e accatastare tutto quello che non serviva piu’ . Dopo un po che lavoravamo mi disse , reggi la scala devo salire a vedere cose c’e’ sopra gli scaffali , ho paura di cadere, tanto per te è indifferente se mi vedi le cosce. E qui scatto dentro di me un moto di ribellione fece risvegliare l’uomo che ancora era sopito dentro di me. Lei si arrampico’ scalino dopo scalino ed io mi ritrovai a guardare il panorama delle sue gambe che man mano che saliva si mostravano sempre una porzione di carne in piu’ fino a che arrivando all’ultimo scalino vidi il suo culone appena coperto dagli slip. Iniziai a provare un senso di eccitamento ed iniziai a sbirciare, sembravo un re magio in adorazione e quando lei allargo’ un attimo le gambe arrivai a vedere i suoi peli vaginali che fuoriuscivano dalle mutandine. Ero imbambolato a guardare e a capire quelle vecchie sensazioni che ttornavano a galla e che mi stavano eccitando, quando lei mi chiamo’ dicendomi, ehi che fai li imbambolato , guardi il panorama?. Io mi scherni’ e negai ma lei sorridendo mi disse, guarda che non c’e’ niente di male e a me fa piacere se riesco ancora ad attirare le attenzioni di un bel giovane come me. Allora arrossii pensando a come mi facevo scopare dal marito e a come mi stava eccitando la moglie in quella situazione insolita che mi stava facendo rizzare il cazzo. Lei guardandomi negli occhi scese molto maliziosamente la scala mentre non distoglievo lo sguardo dalle sue gambe. Ero come paralizzato e non mi spostai dalla scala nemmeno quando lei scese l’ultimo scalino trovandosi a contrasto fra me e la scala stessa. Era di spalle a me e girandosi mi disse compiaciuta, non credevo di farti questo effetto . Infatti era incastrata fra me e la scala e no pote’ fare a meno di sentire il mio cazzo ritto che si era appoggiato alla sua schiena. Io mi riebbi , lasciai la scala dandogli l’opportunita’ di girarsi mentre mi scusai ma lei mi mise un dito sulla bocca e mi disse che non dovevo scusarmi e che alle donne piacciono queste dimostrazioni di gradimento , soprattutto a quelle che vengono trascurate dai mariti. Io rimasi come un allocco e fu lei a fare il primo passo dicendomi, non saro’ una strafica, ma credo di avere ancora degli ottimi argomenti per attirare le attenzioni di un bel maschietto come te e da quel che sento mi stai dando ragione. E mi stampo’ un bacio in bocca, i l’abbracciai e m trovai le sue forme generose a contatto con il mio corpo facendomi eccitare come non mai. Le nostre lingue presero ad intrecciarsi mentre le nostre mani iniziarono a scendere lungo i nostri corpi. I mi fermai su quelle tettone facendola sospirare. Aspetta mi disse e si slaccio il vestito lasciando esplodere sul mio viso tutto quel ben di dio che anocra sfidava abbastanza lla legge di gravita’. I due capezzoloni grossi e scuri schizzarono in avanti ed io mi ci attaccati come un lattante. MMMMMMMMM siiiiiiiii mangiamele tutte e tanto chen essuno si prende cura di loro , senti come sono gonfie e piene di voglia di essere mangiate. E mi spinse il viso fra quei due globi possenti. Intanto la sua mano era arrivata al mio inguine ed inzio’ a toccarmi il cazzo, facendomi anche i complimenti perche’ sembravo ben dotato. E da li a chinarsi per tirarlo fuori ed affogarlo nella sua bocca fu un attimo. Io presi la sua testa fra le mani e spingevo come se la stessi scopando. Lei sapeva che non avrei resistito a lungo e ritirandosi su si sedette su un mobilino , si sfilo’ lo slip fradicio dei suoi umori e mi tiro’ a se. Adesso, mi disse , voglio che me la lecchi devi farmi godere e poi io ti ripaghero’ facendoti provare il paradiso. Mi chinai fra le sue cosce e mi apparve la sua ficona bella aperta , bagnata e pelosa mi tuffai a leccare tutto quel ben dio dio. Adesso era lei a tenermi la testa ed a spingerla verso la sua ficona gocciolante in preda agli spasmi di piacere che gli davo. MMMMMMMMMMM come sei bravo ci sai davvero fare con la lingua, a queste parole mi venne da ridere pensando che anche suo marito era contentissimo dei pompini che gli facevo . Lei era sempre piu’ sfrenata e mi incitava quasi dovessi entrargli dentro con la testa e quando gl infilai un dito nel culo mi squirto’ in bocca e in faccia tutto il suo piacere in un lungo rantolo di godimento. Ed io mi lasciai riempire e mi saziai a quella fonte che sembrava inesauribile ma che mi aveva inzuppato anche la maglietta che indossavo. Credevo fosse spossata dal godimento ma invece era ringalluzzita e mi fece rialzare e mi disse, restando a cosce aperte, era tanto che non godevo cosi, scopami , riempimi del tuo cazzo. Il mio cazzo trovo’ subito la via ed in un attimo la riempi’ per quanto ero dotato. Lei sussulto’ e mi disse, è un piacere averlo dentro finalmente, quel puttaniere di mio marito preferisce le troie da strada a me e tu che ne dici. Io non sapevo come fare, la troia da strada ero io e se lei lo avesse soltanto immaginato sarebbe scoppiato uno scandalo. Ma tralasciando i miei pensieri ripresi a scoparla e a palpargli le tettone tirandogli i capezzoli fino a farla venire ancora in un orgasmo ancora piu’ rumoroso del primo ed io non resistendo piu’ la riempii del mia crema dopo avergli affondato gli ultimi colpi piu’ in profondita’ che potevo. Eravamo sudati ed incoscienti ad esserci lasciati andare a questo godimento urlando il nostro piacere senza freni fortunatamente era villetta unifamiliare con giardino e nessuno ci poteva sentire. Riprendemmo a baciarci , poi lei mi prese per mano e mi disse vieni andiamo a farci una doccia e cosi’ mezzi nudi salimmo le scale e nel tragitto fino al bagno ci baciammo a spogliammo fino restare nudi. La doccia era bella spaziosa ma i nostri corpi frementi si strusciavano in cerca di piacere. Ci insaponammo reciprocamente e lei si chino’ , come mi disse ad omaggiare quel bel cazzo che l’aveva fatta sentire ancora femmina e prese succhiarlo facendo ridiventare belo duro. Io la feci girare e malgrado fosse almeno dieci centimetri piu’ bassa glielo piazzai fra le chaippe generose mentre mi attaccai con le mani a quelle belle tettone. SIIIIIII dai spingi fammelo sentire ancora come sei bello duro. Il mio cazzo di perdeva in mezzo a quelle chiappe generose ma la posizione non era fra le piu’ favorevoli per trovare la strada del suo culo. Cosi’ uscimmo dalla doccia ancora tutti bagnati ed insaponati e ci buttammo sul lettone e lei si mise a pecorina e senza tanti preamboli mi disse di rompergli il culo. Il l’agguantai per i fianche appuntai il cazzo al suo buco e con una spinta decisa l’affondai in solo colpo facendogli inarcare la schiena per il piacere che emise con un gemito prolungato. Che bello , mi disse, mi piace troppo il cazzo nel culo, a chi lo dici pensai, e continuai a stantuffarla. Non avrei creduto ma ne dovevano essere passati tanti di cazzi di li perche’ ce lo aveva morbido e bello aperto. Hai capito la irreprensibile moglie del macellaio tutta casa e chiesa e…………………...cazzo. Si dimenava come un ossesso dicendo che doveva recuperare il tempo perduto e che si doveva rifare di anni di scopate mancate. Era una cavalla imbizzarrita che a stento riuscivo a tenere alle briglie tenendola per i fianchi e per le tettone. Vengooooooooooo, urlo e squirto’ ancora annaffiandomi le palle ed il letto sottostante ma non smettendo di incitarmi a rompergli quel culo che in verita’ era strarotto.
Vangai quel culone per molto ancora e lei non si stancava di averlo dentro , anzi venne ancora fra gemiti ed urla di piacere, ma io ero arrivato al capolinea e con le ultime spinte arrivai ancor apiu’ a fondo riempendogli l’intestino del mio caldo sperma che le fece contrarre i muscoli anali facendomi provare un piacere sublime. Ci accasciammo sul letto sudati fradici e spossati dalla cavalcata. Ci staccammo e ci abbracciammo baciandoci e coccolandoci. Stavolta fulri ad appoggiare la sua testa sul mio petto e la sentii sorridere. Io gli chiesi il perche’ e lei mi disse che pensava a suo marito cosa avrebbe pensato se ci avesse visto in quelle condizioni dopo che lui gli aveva rivelato che a parer suo non mi piaceva la fica ma il cazzo. In effetti gli dissi ho diversi interessi e se mi era tornata la voglia di fica era solo merito suo . Lei mi guardo’ incredula e mi disse, non si direbbe , ma si vede che sono una buona dottoressa d’altronde questo consulto è stato parecchio piacevole era da tanto che non scopavo e ancora di piu’ che non lo prendevo nel culo. Penso che dovremo ripetere la cura visto che fa bene a tutti e due e ridemmo complici. Il letto era devastato dalle sue squirtate e dallo sperma che fuoriusciva dal suo culo. Lei lo disfece facendo prendere aria alla camera mentre io andai a fare la doccia dove lei mi raggiunse ancora. Era ancor affamata di cazzo e non potei fare a meno di fargrlielo gustare prima in bocca e poi fra quelle tettone con le quali si prodigo’ a farmi una spagnola come non mi aveva mai fatto nessun altra e dove spruzzai le ultime goccie del mio sperma arrendendomi all’evidenza che per quella donna ci sarebbe voluto un plotone di cazzi per farla tornare in pari. Ed in quel momento mi baleno’ un idea molto porca. Quasi quasi gli volevo proporre che avrei portato un aiuto la prossima volta per ripulire lo stanzone pensando a presentargli il venditore di colore o il nipote del venditore di angurie. Mentre ci asciugavamo glielo proposi dicendogli che chi avrei portato ci avrebbe curato entrambi e vidi accendersi nei suoi occhi una luce di desiderio gia’ proiettata alla nuova esperienza che gli stavo proponendo . Lei accetto’ e rimanemmo che ci saremo rivisti nel pomeriggio di due giorni dopo. Come è strana la vita pensai mentre tornavo a casa, adesso mi ripiace anche la fica e mi scappo’ da ridere pensando al macellaio che era felice e cornuto sicuro di aver lasciato la moglie in mani sicure.
Una volta che stavo pagando alla cassa lei mi chiese se avessi voluto guadagnare qualche soldo durando pero’ fatica. IO accettai e lei mi disse con il consenso del marito che si fidava di me per le nostre esperienze amatoriali di andare da lei nel pomeriggio perche’ doveva svuotare una cantina. Mi presentai da lei all’ora fissata, mi fece i complimenti per la puntualita’ e mi disse vieni in casa ti do una tuta da lavoro altrimenti con la polvere che c’e’ ti sporchi tutto. Prima della svolta gay quella donna mi aveva sempre arrapato perche’ come si dice mi faceva sangue, donna sulla quarantacinquina sguardo da porca con un bel sorriso, , mora, sul metro e 65 , fianchi larghi abbondanti , un po di pancetta e due tettone , saranno state una quarta abbondante. Era vestita con un abito da tipica casalinga che si chiudeva incrociandosi sul davanti mettendo in risalto le sue forme giunoniche . Comunque mi cambiai e scendemmo in cantina che piu’ che una cantina era uno stanzone molto grande con il soffitto alto dove erano accatastati tanti generi di cose. Ovviamente gli disse che non sarebbe bastato un pomeriggio e lei mi rispose che avremo fatto quanto possibile. Lo stanzone era pieno di polvere ed iniziammo a portare fuori e accatastare tutto quello che non serviva piu’ . Dopo un po che lavoravamo mi disse , reggi la scala devo salire a vedere cose c’e’ sopra gli scaffali , ho paura di cadere, tanto per te è indifferente se mi vedi le cosce. E qui scatto dentro di me un moto di ribellione fece risvegliare l’uomo che ancora era sopito dentro di me. Lei si arrampico’ scalino dopo scalino ed io mi ritrovai a guardare il panorama delle sue gambe che man mano che saliva si mostravano sempre una porzione di carne in piu’ fino a che arrivando all’ultimo scalino vidi il suo culone appena coperto dagli slip. Iniziai a provare un senso di eccitamento ed iniziai a sbirciare, sembravo un re magio in adorazione e quando lei allargo’ un attimo le gambe arrivai a vedere i suoi peli vaginali che fuoriuscivano dalle mutandine. Ero imbambolato a guardare e a capire quelle vecchie sensazioni che ttornavano a galla e che mi stavano eccitando, quando lei mi chiamo’ dicendomi, ehi che fai li imbambolato , guardi il panorama?. Io mi scherni’ e negai ma lei sorridendo mi disse, guarda che non c’e’ niente di male e a me fa piacere se riesco ancora ad attirare le attenzioni di un bel giovane come me. Allora arrossii pensando a come mi facevo scopare dal marito e a come mi stava eccitando la moglie in quella situazione insolita che mi stava facendo rizzare il cazzo. Lei guardandomi negli occhi scese molto maliziosamente la scala mentre non distoglievo lo sguardo dalle sue gambe. Ero come paralizzato e non mi spostai dalla scala nemmeno quando lei scese l’ultimo scalino trovandosi a contrasto fra me e la scala stessa. Era di spalle a me e girandosi mi disse compiaciuta, non credevo di farti questo effetto . Infatti era incastrata fra me e la scala e no pote’ fare a meno di sentire il mio cazzo ritto che si era appoggiato alla sua schiena. Io mi riebbi , lasciai la scala dandogli l’opportunita’ di girarsi mentre mi scusai ma lei mi mise un dito sulla bocca e mi disse che non dovevo scusarmi e che alle donne piacciono queste dimostrazioni di gradimento , soprattutto a quelle che vengono trascurate dai mariti. Io rimasi come un allocco e fu lei a fare il primo passo dicendomi, non saro’ una strafica, ma credo di avere ancora degli ottimi argomenti per attirare le attenzioni di un bel maschietto come te e da quel che sento mi stai dando ragione. E mi stampo’ un bacio in bocca, i l’abbracciai e m trovai le sue forme generose a contatto con il mio corpo facendomi eccitare come non mai. Le nostre lingue presero ad intrecciarsi mentre le nostre mani iniziarono a scendere lungo i nostri corpi. I mi fermai su quelle tettone facendola sospirare. Aspetta mi disse e si slaccio il vestito lasciando esplodere sul mio viso tutto quel ben di dio che anocra sfidava abbastanza lla legge di gravita’. I due capezzoloni grossi e scuri schizzarono in avanti ed io mi ci attaccati come un lattante. MMMMMMMMM siiiiiiiii mangiamele tutte e tanto chen essuno si prende cura di loro , senti come sono gonfie e piene di voglia di essere mangiate. E mi spinse il viso fra quei due globi possenti. Intanto la sua mano era arrivata al mio inguine ed inzio’ a toccarmi il cazzo, facendomi anche i complimenti perche’ sembravo ben dotato. E da li a chinarsi per tirarlo fuori ed affogarlo nella sua bocca fu un attimo. Io presi la sua testa fra le mani e spingevo come se la stessi scopando. Lei sapeva che non avrei resistito a lungo e ritirandosi su si sedette su un mobilino , si sfilo’ lo slip fradicio dei suoi umori e mi tiro’ a se. Adesso, mi disse , voglio che me la lecchi devi farmi godere e poi io ti ripaghero’ facendoti provare il paradiso. Mi chinai fra le sue cosce e mi apparve la sua ficona bella aperta , bagnata e pelosa mi tuffai a leccare tutto quel ben dio dio. Adesso era lei a tenermi la testa ed a spingerla verso la sua ficona gocciolante in preda agli spasmi di piacere che gli davo. MMMMMMMMMMM come sei bravo ci sai davvero fare con la lingua, a queste parole mi venne da ridere pensando che anche suo marito era contentissimo dei pompini che gli facevo . Lei era sempre piu’ sfrenata e mi incitava quasi dovessi entrargli dentro con la testa e quando gl infilai un dito nel culo mi squirto’ in bocca e in faccia tutto il suo piacere in un lungo rantolo di godimento. Ed io mi lasciai riempire e mi saziai a quella fonte che sembrava inesauribile ma che mi aveva inzuppato anche la maglietta che indossavo. Credevo fosse spossata dal godimento ma invece era ringalluzzita e mi fece rialzare e mi disse, restando a cosce aperte, era tanto che non godevo cosi, scopami , riempimi del tuo cazzo. Il mio cazzo trovo’ subito la via ed in un attimo la riempi’ per quanto ero dotato. Lei sussulto’ e mi disse, è un piacere averlo dentro finalmente, quel puttaniere di mio marito preferisce le troie da strada a me e tu che ne dici. Io non sapevo come fare, la troia da strada ero io e se lei lo avesse soltanto immaginato sarebbe scoppiato uno scandalo. Ma tralasciando i miei pensieri ripresi a scoparla e a palpargli le tettone tirandogli i capezzoli fino a farla venire ancora in un orgasmo ancora piu’ rumoroso del primo ed io non resistendo piu’ la riempii del mia crema dopo avergli affondato gli ultimi colpi piu’ in profondita’ che potevo. Eravamo sudati ed incoscienti ad esserci lasciati andare a questo godimento urlando il nostro piacere senza freni fortunatamente era villetta unifamiliare con giardino e nessuno ci poteva sentire. Riprendemmo a baciarci , poi lei mi prese per mano e mi disse vieni andiamo a farci una doccia e cosi’ mezzi nudi salimmo le scale e nel tragitto fino al bagno ci baciammo a spogliammo fino restare nudi. La doccia era bella spaziosa ma i nostri corpi frementi si strusciavano in cerca di piacere. Ci insaponammo reciprocamente e lei si chino’ , come mi disse ad omaggiare quel bel cazzo che l’aveva fatta sentire ancora femmina e prese succhiarlo facendo ridiventare belo duro. Io la feci girare e malgrado fosse almeno dieci centimetri piu’ bassa glielo piazzai fra le chaippe generose mentre mi attaccai con le mani a quelle belle tettone. SIIIIIII dai spingi fammelo sentire ancora come sei bello duro. Il mio cazzo di perdeva in mezzo a quelle chiappe generose ma la posizione non era fra le piu’ favorevoli per trovare la strada del suo culo. Cosi’ uscimmo dalla doccia ancora tutti bagnati ed insaponati e ci buttammo sul lettone e lei si mise a pecorina e senza tanti preamboli mi disse di rompergli il culo. Il l’agguantai per i fianche appuntai il cazzo al suo buco e con una spinta decisa l’affondai in solo colpo facendogli inarcare la schiena per il piacere che emise con un gemito prolungato. Che bello , mi disse, mi piace troppo il cazzo nel culo, a chi lo dici pensai, e continuai a stantuffarla. Non avrei creduto ma ne dovevano essere passati tanti di cazzi di li perche’ ce lo aveva morbido e bello aperto. Hai capito la irreprensibile moglie del macellaio tutta casa e chiesa e…………………...cazzo. Si dimenava come un ossesso dicendo che doveva recuperare il tempo perduto e che si doveva rifare di anni di scopate mancate. Era una cavalla imbizzarrita che a stento riuscivo a tenere alle briglie tenendola per i fianchi e per le tettone. Vengooooooooooo, urlo e squirto’ ancora annaffiandomi le palle ed il letto sottostante ma non smettendo di incitarmi a rompergli quel culo che in verita’ era strarotto.
Vangai quel culone per molto ancora e lei non si stancava di averlo dentro , anzi venne ancora fra gemiti ed urla di piacere, ma io ero arrivato al capolinea e con le ultime spinte arrivai ancor apiu’ a fondo riempendogli l’intestino del mio caldo sperma che le fece contrarre i muscoli anali facendomi provare un piacere sublime. Ci accasciammo sul letto sudati fradici e spossati dalla cavalcata. Ci staccammo e ci abbracciammo baciandoci e coccolandoci. Stavolta fulri ad appoggiare la sua testa sul mio petto e la sentii sorridere. Io gli chiesi il perche’ e lei mi disse che pensava a suo marito cosa avrebbe pensato se ci avesse visto in quelle condizioni dopo che lui gli aveva rivelato che a parer suo non mi piaceva la fica ma il cazzo. In effetti gli dissi ho diversi interessi e se mi era tornata la voglia di fica era solo merito suo . Lei mi guardo’ incredula e mi disse, non si direbbe , ma si vede che sono una buona dottoressa d’altronde questo consulto è stato parecchio piacevole era da tanto che non scopavo e ancora di piu’ che non lo prendevo nel culo. Penso che dovremo ripetere la cura visto che fa bene a tutti e due e ridemmo complici. Il letto era devastato dalle sue squirtate e dallo sperma che fuoriusciva dal suo culo. Lei lo disfece facendo prendere aria alla camera mentre io andai a fare la doccia dove lei mi raggiunse ancora. Era ancor affamata di cazzo e non potei fare a meno di fargrlielo gustare prima in bocca e poi fra quelle tettone con le quali si prodigo’ a farmi una spagnola come non mi aveva mai fatto nessun altra e dove spruzzai le ultime goccie del mio sperma arrendendomi all’evidenza che per quella donna ci sarebbe voluto un plotone di cazzi per farla tornare in pari. Ed in quel momento mi baleno’ un idea molto porca. Quasi quasi gli volevo proporre che avrei portato un aiuto la prossima volta per ripulire lo stanzone pensando a presentargli il venditore di colore o il nipote del venditore di angurie. Mentre ci asciugavamo glielo proposi dicendogli che chi avrei portato ci avrebbe curato entrambi e vidi accendersi nei suoi occhi una luce di desiderio gia’ proiettata alla nuova esperienza che gli stavo proponendo . Lei accetto’ e rimanemmo che ci saremo rivisti nel pomeriggio di due giorni dopo. Come è strana la vita pensai mentre tornavo a casa, adesso mi ripiace anche la fica e mi scappo’ da ridere pensando al macellaio che era felice e cornuto sicuro di aver lasciato la moglie in mani sicure.
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