Confessione 2

Nei momenti liberi facevo lunghe passeggiate ed durante una di queste incontrai il bel frate che stava andando al convento e scatto’ immediatamente in me la troiaggine.Il bel frate mi sorrise e mi saluto’ imbarazzato. Cosi’ dopo uno scambio di parole e convenevoli gli dissi che dovevo confessare i miei peccati e mi invito’ a seguirlo al convento dove saremo stati piu’ comodi. Da come disse piu’ comodi capii subito come sarebbe andata a finire ma non mi dispiacque, anzi. Arrivati al convento mi fece passare da una porta laterale che dall’esterno aveva accesso diretto al suo ufficio ed appena chiuse la porta ci baciammo appassionatamente . Le nostre mani correvano lungo i vestiti e non ci volle tanto a rimanere solo in intimo e lui rimase a bocca aperta vedendo quello che indossavo.Ma fu per poco perche’ riprendemmo a baciarci fino a a che lui prima pizzicandomi e poi succhiandomi i capezzoli mi fece andare fuori di testa . Per la prima volta si mise in ginocchio e tirato fuori il mio uccello lo imbocco’ lasciandomi sorpreso. Succhiava divinamente e gli tenevo la testa scompgliandogli i capelli, ma anche io, malgrado il piacere che mi dava, volevo la mia parte e ci sdraiammo sul divano in un 69 che non tardo’ a farci superare la soglia del non ritorno e riempimmo le bocche con il nostro sperma.
Mentre ci riprendevamo mi trovai a riflettere sulla sensazione di piacere che mi aveva dato quando me lo succhiava ed al fatto che oltre ad essere passivo provavo anche godimento da attivo e che me lo sarei inculato volentieri.
Ora che ci eravamo un po’ calmati riprendemmo a baciarci e fra una pausa ed un altra parlavamo e gli chiesi incuriosito del suo comportamento. Mi confesso’ che non ero stato il primo e che in seminario era cosa abbastanza comune darsi piacere a vicenda. La notte succedeva spesso di trovarsi a letto con un altro Ovviamente mi disse c’erano quelli piu’ predisposti ad essere passivi e gli altri attivi e lui era fra questi ma non disdegnava una bella succhiata di cazzo e li’ fini’ la mia idea di scoparmelo o forse era solo rimandata. Ci abbracciammo e mi chiese cosa dovevo confessare e cosi’ gli raccontai le mie avventure che non fecero altro che eccitarlo di nuovo : Mi disse, ti meriti una punizione e cosi’ mi fece sedere sulle sue gambe a pancia in giu’ ed inizio a sculacciarmi facendomi il culo rosso, ma questo trattamento non fece altro che eccitarmi , lui lo capi’ ed inizio ad infilare i suoi diti nel mio buco e a sputarci dentro per farli scorrere meglio.
Non potevo resistere oltre e scivolando per terra mi aggrappai al suo cazzo e mi infilai il suo cappellone in gola mentre lui mi diceva che ero una troiona. Si lascio’ andare al godimento che gli davo. Il suo cazzo diventava sempre piu’ duro e riprendendosi dal suo torpore si avvide che mi stavo sditalinando il buco e levandomelo di bocca mi fece mettere a pecorina con il busto appoggiato alla scrivania e dopo avermi leccato il buchetto mi trafisse con la sua verga. Mi agguanto’ per i fianchi e mentre io muovevo il culo per sentirlo e farlo entrare fino in fondo comincio’ a scoparmi sempre piu’ forte facendomi sospirare di piacere. Ci dava dentro come un pazzo ed io gli andavo incontro godendo come la troia che ero e me ne venni ancora strizzandogli il cazzo con le contrazioni del mio culo. Non tardo’ molto a riempirmi del suo seme e dopo una serie di spinte forti mi inondo’ riempiendomi ed accasciandosi su di me. Il suo cazzone rimase duro ancora abbastanza e poi piano piano usci dal mio culo. Ed io lo gratificai prendendolo in bocca e ripulendolo gustandomi le ultime gocce rimaste. Anche lui pero’ volle ripulirmi il cazzo dalle ultime goccie e questo fece riscattare in me la voglia di scoparmelo ma ormai era tardi , sara ‘ per un altra volta , pensai. Questa volta non c’ erano stati ripensamenti da parte sua e una volta ricomposti , ci baciammo appassionatamente e ci lasciammo con la promessa che sarei andato ancora a confessarmi ma facendo molta attenzione per non farci scoprire.