Il corriere

di
genere
gay

Dopo l’orgia a casa del macellaio, che ci fece rilassare per un po di tempo, era difficile trovare qualcosa di ancora piu’ eccitante e porco.
Infatti tutti prendemmo un periodo di riflessione perche’ con l’orgia avevamo passato tutti i limiti. Intanto rividi marco ma capimmo che ormai la nostra storia era finita e che saremo potuti rimanere amici a parte qualche possibile scappatella. Ripresi a servirmi dal fruttivendolo ed anche se lui premeva e non solo in senso lato per il mio culo , non provavo verso di lui nessun interesse.
Mi ricerco’ anche il pescatore ma , forse sulla scia di indigestione di cazzo , che avevo fatto all’orgia, declinai i suoi ripetuti inviti ad andarlo a trovare la sera quando la moglie lavorava. Poi un giorno mentre camminavo assorto nei miei pensieri appena fuori dal paese mi si accosto’ un furgone di un corriere con all’interno un ragazzo moro con gli occhi verdi, palesemente palestrato che mi chiedeva informazioni. Io rimasi con la bocca aperta ad ammirarlo mentre lui si aspettava una risposta a quanto mi aveva domandato. Ehi mi disse , hai perso la parola o non hai mai visto un corriere. Io riacquistai la parola e gli risposi che belli cosi non ne avevo mai visti. Lui mi squadro’ e valutando il mio aspetto mi disse, be anche te non sei niente male ,fatti un po’ vedere , perche’ non sali cosi mi fai un po di compagnia. Io accettai dopo un attimo di esitazione e salii. Subito ci presentammo e mi disse ti avevo gia’ visto e mi piaci proprio e non sapendo come fare per attaccare discorso ho finto di chiederti un informazione. Io rimasi sbalordito dalla sua sfacciataggine ma anche piacevolmente colpito , era la prima volta che venivo abbordato per strada. Senti mi disse io ho finito le consegne che dovevo fare e quindi sono libero e a tua disposizione guidami tu in un posto tranquillo dove conoscerci meglio e mi palpo’ una coscia. Io ero sempre piu’ in imbarazzo il corriere andava a cento all’ora ed io non riuscivo a stargli dietro, ma gli dissi vai avanti per questa strada e poi tra due chilometri gira a destra che ci inoltriamo nel bosco. Adesso si che si ragiona mi disse, credevo che tu volessi fare la verginella. Ero senza parole ma continuai a farmi palpare mentre guidava mentre non perdevo di vista il suo bozzo che stava crescendo. Lui incrocio’ il sguardo e mi disse, guarda che puoi toccare anche tu non morde mica. Non melo feci dire due volte ed iniziai a toccarlo . Complimenti gli dissi , è tutta roba tua? Lui si mise a ridere e disse vedrai quando è tutto duro ed allora sbaverai per lui. Guarda , gli dissi, che sono abituato bene, piu’ grossi sono e piu’ mi piacciono.
Intanto avevamo imboccato la strada nel bosco e ci fermammo in un rientro ben coperto dalla vegetazione. Lui non perse tempo , mi tiro’ a se e mi bacio con foga. Mi sentii pervadere da un senso di eccitazione mentre la sua lingua mi scopava la bocca e non trovai di meglio che infilare la mano nella sua tuta per impossessarmi del suo cazzo che svetto’ duro e venoso appena lo liberai dagli slip. Ti piace puttanella? Oh siiii che bel cazzone che hai : Che aspetti ad assaggiarlo e mi precipitai ad imboccarlo gustando le gocce di precum che gli bagnavano la cappellona. Che brava che sei imboccalo tutto ti voglio scopare questa bocca da bocchinara che hai e poi aprirti quel bel culo che hai. Levandomi un attimo il cazzone di bocca gli dissi, che aspetti a toccarmelo senti quanto è sodo . Lui non aspettava altro e mentre avevo ripreso a succhiarglielo si impossesso del mio culo che impasto a piene mani.Ero semère piu’ eccitato e pompavo senza sota. MMMMMMMMMMMM che pompinara che sei cosi’ mi fai venire, girati che voglio scoparti. No aspetta ti monto io mi piace troppo a smorzacandela , non gli diedi il tempo di replicare che mi calai fino alla radice facendolo sbuffare di piacere. Ma che troiona che sei , te lo sei preso tutto senza fiatare , è stato come entrare nel burro, si vede che ne hai presi tanti sei cosi’ larga.
Brava godiamocela un po adesso stiamo un po fermi a limonare che poi ti pistono in tutte le posizioni che vuoi. Cosi infilzato fino alle palle iniziammo a limonare per una buona decina di minuti mentre il suo cazzone mi riempiva tutto. Dai calvalca zoccola fammi vedere come lo prendi . Ed iniziai a danzare su quel cazzone che mi riempiva tutto mentre lui mi tormentava i miei capezzoli sensibili facendomi eccitare fino a che venni sulla sua pancia e sul suo petto. Troia che non sei altro guarda come mi hai inzaccherato, chinati e puliscimi altrimenti non ti scopo piu’. Io scesi dal quel cazzone e gli ripulii il corpo del mio sperma ed appena finito lui mi mise a pecorina e mi trafisse con un solo colpo. Prendilo troia mi disse mentre mi tirava per i capelli e sembrava che volesse far entrare anche le palle. Inizio’ cosi’ una scopata che ando’ avanti per piu’ di mezz’ora con lui che sbuffava come un toro da monta ed io sotto che continuavo a venire come una giumenta, fino a quando urlando mi sparo’ tutto il suo seme nel culo . Eravamo sudati ed il suo cazzo non voleva saperne di ammosciarsi quando sentii un altro fiume caldo che mi riempiva, il maiale mi stava pisciando dentro, sembrava che mi facesse un clistere. Ma il suo piscio complice il mio buco slabbrato inizio ad uscire bagnando tutto il sedile. Porca troia esclamo’ sei troppo sfondata non reggi nemmeno una pisciata e lascio andare un solenne sculaccione sul mio culo facendomi guaire di dolore. Prese uno straccio e mi disse adesso ti levo il cazzo ma devi essere pronta a tapparti il culo per non sporcare ancora. In qualche modo riuscii a tapparmi il culo e mi precipitai fuori dal furgone ed accovacciandomi scaricai tutto lo sperma, il piscio e le secrezioni del mio culo.Non avevo finito di pulirmi che lui scese dal furgone e mi infilo’ la sua nerchia fin in gola dicendo che adesso la dovevo pulire e farlo tornare ancora duro perche’ questo era solo l’inizio. Mi presero gli urti di vomito da quanto gli puzzava il cazzo e non riuscii a trattenermi vomitando tutto quello che avevo in corpo. Cazzo sei debole di stomaco vuol dire che mi limitero’ ad incularti ancora. Io lo guardai ancora in preda ai conati di vomito e gli dissi che per me finiva li, non volevo essere trattato come il suo cesso. Lui rimase impietrito dalla mia sicurezza nel rispondergli e non pote’ che scendere a piu’ miti consigli. Ci rivestimmo e mi riaccompagno’ alle porte del paese.
Voleva il numero del mio cell ma non glielo diedi perche’ non mi era piaciuto come mi aveva usato. Sopratutto riempiendomi di piscio e dopo quando mi voleva obbligare a ripulirglielo sporco come era. Mi aveva schifato e non volevo rivederlo mai piu’.

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2023-11-15
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