Cocktail all'anguria
di
gabry
genere
gay
Ero talmente preso in questa storia con la macellaia che avevo tralasciato di frequentare il venditore di angurie ed il suo nipote , ed infatti vennero loro a cercarmi. Mi avvicinarono con una scusa in paese e mi chiesero come mai non mi ero fatto piu’ vedere e mi chiesero anche della macellaia perche’ volevano scoparci ancora insieme. Questo interessamento verso la macellaia mi scateno’ una punta di gelosia nel senso che stavo iniziando a provare un sentimento verso la macellaia e non mi andava piu’ di dividerla con altri malgrado fosse una troiona affamata.
Comunque per farla breve fissammo che sarei andato a trovarli, e sottolineai , da solo, il giorno successivo. Loro annuirono dicendo che mi avrebbero fatto fare gli straordinari perche’ dovevo sopperire anche alla mancanza della macellaia. A queste parole il mio buchetto palpito’ in preda all’eccitazione. Il giorno dopo dopo essermi ben pulito internamente mi presentai in tutta la mia ritrovata puttanaggine al chiosco . Durante la strada mi ero fermato ed avevo indossato uno string e dei pantalonicni aderenti che mettevano in risalto il mio bel culo mentre sopra indossavo una maglietta corta aderente che faceva sembrare gonfio il mio seno. Prima di presentarmi al chiosco mi accertai che al momento non ci fosse nessuno e quando mi videro emisero un fischio di apprezzamento e si affrettarono a chiudere il chiosco . Poi con le loro manone sul culo mi spinsero verso la stanza tergale. Ma sei che sei prorio carina, mi dissero, stringendomi in mezzo ai loro corpi. Il profumo o odore che emanavano mi fece venire i brividi mentre le loro mani mi accarezzavano ed i loro membri si inturgidivano strusciandosi a me. Cra mia, mi disse il venditore, oggi non ti lasceremo andare fino a che non ci avrai svuotato completamente e di conseguenza di riepiremo con tutta la nostra sborra fino all’ultima goccia. Questa affermazione mi fece rabbrividire di piacere e scateno’ in me la mia troiaggine. Li baciai alternativamente saggiando le loro lingue , poi mi spinsero all’altezza delle loro e mi invitarono a liberare le loro verghe, cosa che feci velocemente. Le verghe liberate dalle mutande mi schiaffeggiarono le guance e mi ci strusciai prima di inizia a ricoprirle di baci e leccarle. Mi mi fermai un attimo a rimirare quei due bei cazzoni e poi alternativamente iniziai a succhiarli fecandomi penetrare fino alla radice far i sospiri di piacere dei due.Cazzo , come succhi oggi se non rallenti ci farai venire subito. Ed io puttanescamente risposi che volevo gustare un aperitivo di sborra prima di farmi scopare a morte.
Loro trasalirono un attimo per quello che avevo detto e ripresero a scoparmi la bocca in profondita’ alternando sospiri a incitazioni su quanto ero una troioa succhiacazzi. Quelle due verghe ingrossavano sempre di piu’ nella mia bocca fino a quando prima una e poi l’altra le sentii fremere ed infilando ancora per quanto possibile in gola mi riempirono facendomi quasi affogare per quanta ne fecero. Credevo che ci fosse un attimo di respiro, ma i loro cazzoni rimasero belli duri ed il venditore si sdraio’ invitandomi a cavalcarlo, cosa che feci immediatamente , ed in colpo solo arrivai alla radice del suo cazzone . Vieni qui bella troia mi disse e mi bacio’ in bocca con la sua lingua rasposa. In quel momento venni senza toccarmi ed il nipote approfittando del mio rilassamento non perse tempo e appuntando la sua verga al mio buco gia’ pieno lo forzo’ , facendomi inarcare per il lieve dolore, e si fermo’ solo quando arrivo a sbattere le palle sul mio culo. Rimanemmo cosi’, era una vera goduria sentirsi cosi’ pieno, per svariati minuti , poi il venditore prese a torturarmi i miei ipersensibili capezzoli ed il nipote prese a svangarmi il buco con colpi profondi in un alternanza di velocita’.Ero al settimo cielo e ripresi a gocciolare sotto i possenti colpi che mi riempivano. Mi agitavo come un anguilla e loro mi apostrofavano per la troia che sono. I minuti passavano e la loro cura di cazzo a cui mi stavano sottoponendo non veniva meno ed io mi lasciavo fare alle loro voglie. Avevo due cazzi nel culo e troia come ero mi trovai a pensare che ne avrei voluto anche uno in bocca. A cosa pensi troia , mi disse il venditore, mentre mi scopava. Ed io glielo confessai cosi’ tiro’ fuori da sotto il letto un vibratore molto grosso e cosi’ uscirono ambedue dal culo slabbrato e mi fecero penetrare con un po’ di fatica tutto il vibratore nel culo mentre loro mi riempivano la bocca con le loro verghe possenti. . A turno mi scopavano fino in gola mentre il grosso vibratore mi riempiva , adesso ero veramente pieno ed iniziai a squirtare .Ero in trance, un bambola nelle loro mani e mi scoparono a piu’ non posso fino a quando si decisero a riempirmi la bocca con i loro caldi getti di sperma. Mi lasciai andare a tutta questa goduria con il vibratore conficcato fino in fondo al mio culo slabbrato gli succhiai i cazzi rimanemmo fino a quando i loro cazzi persero la consistenza. Ci lasciammo andare sul letto e ripresomi un po mi congratulai con loro per come mi avevano fatto godere. Loro ridacchiando mi confessarono che avevano preso anche un chalis per farmi godere ancora di piu’ visto che dovevo sopperire alla mancata presenza della macellaia.
I loro bei cazzi avevano bisogno di una ripulita e mentre lo facevo ripresero ancora ad indurirsi con mio stupore. Li avevo puliti ma erano ritornati belli duri e volevano riprendere a scoparmi. Io non ero tanto di quell’avviso ma quando iniziarono a stringermi a loro sollecitando ad accontentarli, presa ancora dalla mia troiaggine, non potei fare a meno di accontentarli e dopo aver levato il vibratore che mi aveva allargato ancora di piu’, fu uno scherzo farmi penetrare ancora dalle loro verghe. Questa volta mi distrussero davvero , godevo ma non riuscivo ad emettere nemmeno una goccia di sperma ed il culo iniziava a bruciare per lo sforzo prolungato. Loro aumentarono le spinte e finalmente dopo una buona mezz’ora , mi riempirono ancora con il loro sperma lasciandomi stravolta sul letto. Dormii un paio di ore mentre loro riaprirono il chiosco poi dandomi una sistemata ed una sommaria pulita mi rivestii mentre lo sperma rimasto colava dal mio buco sfondato. Uscii piuttosto frastornato e quando andai al bancone mi prese quasi una accidente, mi trovai davanti marco che era in licenza. Ci salutammo e poi squadro’ prima me e poi i due dietro il bancone e avvicinandosi all’orecchio mi disse, vedo che non hai smesso di fare la troia con tutti . Io arrossii e di rimando gli dissi che era colpa sua che mi aveva lasciata.
Comunque per farla breve fissammo che sarei andato a trovarli, e sottolineai , da solo, il giorno successivo. Loro annuirono dicendo che mi avrebbero fatto fare gli straordinari perche’ dovevo sopperire anche alla mancanza della macellaia. A queste parole il mio buchetto palpito’ in preda all’eccitazione. Il giorno dopo dopo essermi ben pulito internamente mi presentai in tutta la mia ritrovata puttanaggine al chiosco . Durante la strada mi ero fermato ed avevo indossato uno string e dei pantalonicni aderenti che mettevano in risalto il mio bel culo mentre sopra indossavo una maglietta corta aderente che faceva sembrare gonfio il mio seno. Prima di presentarmi al chiosco mi accertai che al momento non ci fosse nessuno e quando mi videro emisero un fischio di apprezzamento e si affrettarono a chiudere il chiosco . Poi con le loro manone sul culo mi spinsero verso la stanza tergale. Ma sei che sei prorio carina, mi dissero, stringendomi in mezzo ai loro corpi. Il profumo o odore che emanavano mi fece venire i brividi mentre le loro mani mi accarezzavano ed i loro membri si inturgidivano strusciandosi a me. Cra mia, mi disse il venditore, oggi non ti lasceremo andare fino a che non ci avrai svuotato completamente e di conseguenza di riepiremo con tutta la nostra sborra fino all’ultima goccia. Questa affermazione mi fece rabbrividire di piacere e scateno’ in me la mia troiaggine. Li baciai alternativamente saggiando le loro lingue , poi mi spinsero all’altezza delle loro e mi invitarono a liberare le loro verghe, cosa che feci velocemente. Le verghe liberate dalle mutande mi schiaffeggiarono le guance e mi ci strusciai prima di inizia a ricoprirle di baci e leccarle. Mi mi fermai un attimo a rimirare quei due bei cazzoni e poi alternativamente iniziai a succhiarli fecandomi penetrare fino alla radice far i sospiri di piacere dei due.Cazzo , come succhi oggi se non rallenti ci farai venire subito. Ed io puttanescamente risposi che volevo gustare un aperitivo di sborra prima di farmi scopare a morte.
Loro trasalirono un attimo per quello che avevo detto e ripresero a scoparmi la bocca in profondita’ alternando sospiri a incitazioni su quanto ero una troioa succhiacazzi. Quelle due verghe ingrossavano sempre di piu’ nella mia bocca fino a quando prima una e poi l’altra le sentii fremere ed infilando ancora per quanto possibile in gola mi riempirono facendomi quasi affogare per quanta ne fecero. Credevo che ci fosse un attimo di respiro, ma i loro cazzoni rimasero belli duri ed il venditore si sdraio’ invitandomi a cavalcarlo, cosa che feci immediatamente , ed in colpo solo arrivai alla radice del suo cazzone . Vieni qui bella troia mi disse e mi bacio’ in bocca con la sua lingua rasposa. In quel momento venni senza toccarmi ed il nipote approfittando del mio rilassamento non perse tempo e appuntando la sua verga al mio buco gia’ pieno lo forzo’ , facendomi inarcare per il lieve dolore, e si fermo’ solo quando arrivo a sbattere le palle sul mio culo. Rimanemmo cosi’, era una vera goduria sentirsi cosi’ pieno, per svariati minuti , poi il venditore prese a torturarmi i miei ipersensibili capezzoli ed il nipote prese a svangarmi il buco con colpi profondi in un alternanza di velocita’.Ero al settimo cielo e ripresi a gocciolare sotto i possenti colpi che mi riempivano. Mi agitavo come un anguilla e loro mi apostrofavano per la troia che sono. I minuti passavano e la loro cura di cazzo a cui mi stavano sottoponendo non veniva meno ed io mi lasciavo fare alle loro voglie. Avevo due cazzi nel culo e troia come ero mi trovai a pensare che ne avrei voluto anche uno in bocca. A cosa pensi troia , mi disse il venditore, mentre mi scopava. Ed io glielo confessai cosi’ tiro’ fuori da sotto il letto un vibratore molto grosso e cosi’ uscirono ambedue dal culo slabbrato e mi fecero penetrare con un po’ di fatica tutto il vibratore nel culo mentre loro mi riempivano la bocca con le loro verghe possenti. . A turno mi scopavano fino in gola mentre il grosso vibratore mi riempiva , adesso ero veramente pieno ed iniziai a squirtare .Ero in trance, un bambola nelle loro mani e mi scoparono a piu’ non posso fino a quando si decisero a riempirmi la bocca con i loro caldi getti di sperma. Mi lasciai andare a tutta questa goduria con il vibratore conficcato fino in fondo al mio culo slabbrato gli succhiai i cazzi rimanemmo fino a quando i loro cazzi persero la consistenza. Ci lasciammo andare sul letto e ripresomi un po mi congratulai con loro per come mi avevano fatto godere. Loro ridacchiando mi confessarono che avevano preso anche un chalis per farmi godere ancora di piu’ visto che dovevo sopperire alla mancata presenza della macellaia.
I loro bei cazzi avevano bisogno di una ripulita e mentre lo facevo ripresero ancora ad indurirsi con mio stupore. Li avevo puliti ma erano ritornati belli duri e volevano riprendere a scoparmi. Io non ero tanto di quell’avviso ma quando iniziarono a stringermi a loro sollecitando ad accontentarli, presa ancora dalla mia troiaggine, non potei fare a meno di accontentarli e dopo aver levato il vibratore che mi aveva allargato ancora di piu’, fu uno scherzo farmi penetrare ancora dalle loro verghe. Questa volta mi distrussero davvero , godevo ma non riuscivo ad emettere nemmeno una goccia di sperma ed il culo iniziava a bruciare per lo sforzo prolungato. Loro aumentarono le spinte e finalmente dopo una buona mezz’ora , mi riempirono ancora con il loro sperma lasciandomi stravolta sul letto. Dormii un paio di ore mentre loro riaprirono il chiosco poi dandomi una sistemata ed una sommaria pulita mi rivestii mentre lo sperma rimasto colava dal mio buco sfondato. Uscii piuttosto frastornato e quando andai al bancone mi prese quasi una accidente, mi trovai davanti marco che era in licenza. Ci salutammo e poi squadro’ prima me e poi i due dietro il bancone e avvicinandosi all’orecchio mi disse, vedo che non hai smesso di fare la troia con tutti . Io arrossii e di rimando gli dissi che era colpa sua che mi aveva lasciata.
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