La grande abbuffata
di
gabry
genere
gay
Ero stravaccato in casa a trastullarmi il buchetto con una grossa banana quando mi trilla il cell. Una voce mi dice, ciao troia, ed immediatamnte riconosco il macellaio. Che eri una zoccola lo sapevo ma che mi facessi becco non ci avrei mai creduto, continuo’, ma almeno mi hai fatto scoprire che razza di troia ho sposato. Mi sa che ho un palco di corna eccezionali. Mi scappava da ridere a ripensare a sua moglie ma fortunatamente lui non se ne poteva accorgere. Senti troia , continuo’, ho voglia di fare una gran porcata , meglio direi un orgia, dove le protagoniste passive sarete te e mia moglie, perche’ non mi dai una mano ad organizzare, tanto la casa ce l’abbiamo, mancano solo i numeri sufficienti per sfiancare due zoccole come voi due. Dammi il tempo di organizzarmi e ci risentiamo fra qualche giorno, risposi gia’ eccitato all’idea spingendo ancora di piu’ la banana nel culo e sospirando di piacere. Hey zoccola che fai ti tocchi gia’? Mi disse ed io in uno spasmo di piacere risposi affermativamente. E brava troietta vedrai con quell’altra zoccola di mia moglie come vi faremo godere. Lo salutai e riattaccai visibilmente eccitato al pensiero ed iniziai a favoleggiare su chi chiamare. Il fruttivendolo? L’ambulante e magari un suo amico? Il venditore di angurie e suo nipote? Forse il mio sverginatore l’aveva gia’ invitato il macellaio in quanto era suo amico.Un bel dilemma, intanto pensai che minimo per due troie come noi ci volevano perlo meno 6 bei cazzoni per sfamarci ed allora pensai di esagerare avrei invitato l’ambulante il suo amico , il venditore di angurie ed il nipote cioe’ quelli con il cazzo piu’ grosso. Al solo pensiero feci scorrere la banana nel mio buchetto slabbrato fino a godere sporcando il letto con il mio sperma. Ripresomi pianificai l’operazione di reclutamento, il pomeriggio sarei andato al chiosco delle angurie ed il giorno dopo sarei andato al mercato per incontrare l’ambulante. Richiamai il macellaio per avere la conferma del giorno e mi mi apprestai ad uscire. Come mi videro arrivare al chiosco vidi tutti e due brillare gli occhi ma misi subito le cose in chiaro e gli raccontai dell’orgia. Adesso si che faticavo a tenerli buoni e dopo aver accettato li gratificai di un bel pompino con ingoio per uno, poi li salutai. Il giorno dopo andai al mercato alla chiusura e reclutai anche l’ambulante ed anche lui mi riempi il pancino con la sua crema densa e saporita. Bene il gioco era fatto, passai dal macellaio per confermare e lui mi disse che aveva chiamato anche il mio sverginatore ed anche lui volle un anticipo e mi feci un’altra bevuta. Arrivo’ il sabato mi preparai pulendomi ed allargandomi ancora il buchetto pensando a cosa ci sarebbe passato di li a poco. Mi portai tutto il necessario per travestirmi da femmina ed appena la macellaia apri’ la porta mi attiro’ a se’ baciandomi voluttuosamente e mi disse , sono gia’ tutta bagnata dall’eccitazione, ci aspetta una serata memorabile, speriamo di farcela. La guardai sorridendo e gli dissi, ce la facciamo stai tranquilla due troie come noi chi le ammazza. Un po’ alla volta arrivarono tutti e cominciarono le presentazioni e si instauro’ un momento di imbarazzo generale perche’ nessuno prendeva l’iniziativa, quindi mi decisi io abbracciasi la macellaia ed iniziammo a baciarci sbavandoci addosso e mentre ci palpavamo iniziamo a toglierci i pochi vestiti di dosso, mentre gli uomini si godevano lo spettacolo e qualcuno iniziava a calarsi la cerniera toccandosi il cazzo. Noi continuammo finche restammo nude e fu allora che l’ambulante ci invito’ a prenderci cura del suo cazzone svettante. Rapide ci inginocchiammo e d iniziammo a baciare quel grosso oggetto di desiderio mentre gli altri iniziavamo a spogliarci per poi palparci da tutte le parti. Tutte quelle mani sui nostri corpi mentre ci litigavamo amichevolmente lo scettro nero non facevano altro che eccitarci. Una mano prese la mia testa e la fece girare per imboccare un altro bel cazzone che altri non era che il venditore di angurie, mentre l’amico dell’ambulante si era chinato dietro di me per penetrarmi ed inumidire il mio buchetto spanato. Praticamente con altri attori anche la macellaia era al centro di tanti riguardi. Succhia troia mi disse il venditore mentre l’amico del’ambulante iniziava a puntare il suo cazzone al mio culo per poi spingerlo dentro repentinamente facendomi uggiolare di piacere. Godi troia sentii dire da qualcuno mentre anche la macellaia veniva riempita come me. Cosi’ prese allo spiedo non ci rimaneva che una mano per menare il terzo cazzo rimasto a disposizione. Ma anche questo ben presto cambio’ perche’ mettendoci nelle posizioni piu’ favorevoli io fui penetrato da un altro cazzo nel culo e la macellaia invece in fica. Adesso avevamo rispettivamente due cazzi in corpo ed uno in bocca. La macellaia succhiava il negoziante mentre veniva scopata dal nipote del venditore di angurie ed inculata dal marito. Io invece avevo in gola l’ambulante e nel culo l’amico dell’ambulante ed il venditore di angurie che mi facevano vedere tutte le stelle del firmamento da come godevo . Entrambe noi troie non resistemmo a lungo ed iniziammo a venire mugolando in calore mentre i cazzi non davano segi di cedimento ma anzi si scambiavano i posti per prendere un po di fiato e durare ancora piu’ a lungo. Non so quante volte venni ancora e non so quali cazzi e quante volte mi penetrarono di concerto con la macellaia che una volta con i cazzi in culo dei due colored strabuzzava gli occhi come se stesse per scoppiare. Addirittura non so come mentre succhiavo il nipote ed il venditore mi inculava riuscirono ad infilare due cazzi nella fica uno nel culo ed uno in bocca alla macellaia che vidi sull’orlo dello svenimento e non mi capacitavo se di piacere o di dolore mentre i quattro porci la pistonavano senza pieta’ in preda ad un accanimento orgasmico che non li faceva piu’ ragionare. I nostri orifizi ed i nostri corpi erano pieni di tutta la sbroda che non eravamo riuscite ad ingoiare ed il bello che nessuno dei sei dava segno di cedimento malgrado le numerose sborrate. Io ero gia’ venuto tre volte, la macellaia non so quante ed iniziavamo ad essere veramente distrutte da quella cura intensiva di cazzi. Non so per quanto andarono avanti a scoparci in tutti buchi ed alla fine non riuscivo piu’ ad ingoiare niente da quanta sborra avevo mandato giu’ ma non contenti ci portarono nella vasca in bagno e vollero finire irrorando i nostri corpi con una solenne pisciata di gruppo che ci lascio’ veramente svuotate e sdraiate . Quando mi risvegliai era rimasto solo il padrone di casa che vegliava sui nostri corpi oscenamente intrisi di sborra e piscio avvinghiati nel fondo della vasca. La macellaia si vedeva chiaramente che era in uno stato di torpore da cui stentava a riprendersi mentre faceva discorsi senza senso di cui si capiva solo cazzi, tanti cazzi . Cosi presi il sifone della doccia e la feci rinvenire con un getto di acqua tiepida del quale mi giovai anche io per ripulirmi almeno un po e notare quanto ci avevano spanato tutti quei cazzi allargandoci a dismisura . Poi Levai il getto e lavai internamente tutti gli orifizi della macellaia e mi lavai anche io sotto gli occhi del marito che farfugliava compiaciuto di quanto eravamo troie. . Eravamo stravolte e solo l’aiuto del macellaio ci porto’ a sdraiarci sul letto , adesso ripulito e sprofondammo in un sonno profondo.
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