Al sapore di arsenico e salsedine
di
Angie
genere
etero
Domenica mattina, la lavatrice da fare, i piatti della cena nel lavello, preparare il pranzo, portar fuori il cane con la speranza di vederti passare..quante cose avrei da fare!
Invece sono qui con il cellulare in mano a leggere racconti che mi fanno sentire un po' più normale.
Poi mi chiedo quanti come me hanno ambito l'amore,la famiglia..
La dolce routine al sapore di arsenico..
l'hanno ottenuto e adesso muoiono lentamente.
Fisso il lampadario di Ikea che si sposta a destra e a sinistra assecondando la fresca brezza del mare che penetra nella mia sala attraverso la portafinestra, oltrepassando il velo rosso che più volte ha accarezzato la mia pelle nuda.
Il suo ondeggiare mi ricorda me stessa.
Ho voluto scoprire tutto, subito..
Brucio la vita
Prima tu mi rubi il cuore,
A quattordici anni col il mio professore,
A quindici con mio cugino, poi mio zio, poi...
Amore, dolore, morte e passione, spensieratezza e delirio.. incoscienza.
Ma no, voglio stabilità!
A diciannove anni mi sposo, non lo amo lo so ma ha quarant'anni, una casa, un buon lavoro..va bene per fermarsi.
Una sosta dalla vita.
Una pausa dalla vera me.
Un altro soffio di vento..torni tu.
Torno io.
Torno a vivere, la mia voce esce con forza dal mio corpo assopito.
Urla e pianti è così che si viene al mondo!
Non si placa, diventa tempesta che mi divora.
Tu, lui, ancora tu con un altro, dolce lei..
Temo me stessa.
Nata legata per non avere limiti, fin dove posso spingermi?
Rinasco in altra città, altra regione, di nuovo..
Stabilità, veleno dell'anima.
Ma come dicono anche qui, e hanno ragione, ad un certo punto bisogna smettere..si deve crescere..
Non sono più ragazzina,
devo..
devo..
devo...
Devo vivere.
Il mio corpo deve godere,
La mia anima bruciare.
Forse un giorno mi adeguerò, ma non oggi.
Oggi sono qui con le mie dita ad avvolgermi.
Amiche sapienti, fedeli compagne di notti solitarie, discrete aiutanti di uomini troppo presi dal proprio godere.
Sono qui a farmi accarezzare dalla salsedine portata dal vento, aspettando il tuo ritorno sulla mia isola.
Ma tu lo sai, sono torrente di montagna, non mi nego alla vita..
Ti aspetto, ma mai ferma.
Invece sono qui con il cellulare in mano a leggere racconti che mi fanno sentire un po' più normale.
Poi mi chiedo quanti come me hanno ambito l'amore,la famiglia..
La dolce routine al sapore di arsenico..
l'hanno ottenuto e adesso muoiono lentamente.
Fisso il lampadario di Ikea che si sposta a destra e a sinistra assecondando la fresca brezza del mare che penetra nella mia sala attraverso la portafinestra, oltrepassando il velo rosso che più volte ha accarezzato la mia pelle nuda.
Il suo ondeggiare mi ricorda me stessa.
Ho voluto scoprire tutto, subito..
Brucio la vita
Prima tu mi rubi il cuore,
A quattordici anni col il mio professore,
A quindici con mio cugino, poi mio zio, poi...
Amore, dolore, morte e passione, spensieratezza e delirio.. incoscienza.
Ma no, voglio stabilità!
A diciannove anni mi sposo, non lo amo lo so ma ha quarant'anni, una casa, un buon lavoro..va bene per fermarsi.
Una sosta dalla vita.
Una pausa dalla vera me.
Un altro soffio di vento..torni tu.
Torno io.
Torno a vivere, la mia voce esce con forza dal mio corpo assopito.
Urla e pianti è così che si viene al mondo!
Non si placa, diventa tempesta che mi divora.
Tu, lui, ancora tu con un altro, dolce lei..
Temo me stessa.
Nata legata per non avere limiti, fin dove posso spingermi?
Rinasco in altra città, altra regione, di nuovo..
Stabilità, veleno dell'anima.
Ma come dicono anche qui, e hanno ragione, ad un certo punto bisogna smettere..si deve crescere..
Non sono più ragazzina,
devo..
devo..
devo...
Devo vivere.
Il mio corpo deve godere,
La mia anima bruciare.
Forse un giorno mi adeguerò, ma non oggi.
Oggi sono qui con le mie dita ad avvolgermi.
Amiche sapienti, fedeli compagne di notti solitarie, discrete aiutanti di uomini troppo presi dal proprio godere.
Sono qui a farmi accarezzare dalla salsedine portata dal vento, aspettando il tuo ritorno sulla mia isola.
Ma tu lo sai, sono torrente di montagna, non mi nego alla vita..
Ti aspetto, ma mai ferma.
0
voti
voti
valutazione
0
0
Continua a leggere racconti dello stesso autore
racconto precedente
Incostante, eterno..noi.racconto sucessivo
Il buio mostra, la luce nasconde
Commenti dei lettori al racconto erotico