Nel bagno di mia suocera
di
Angie
genere
masturbazione
Mi rivesto veloce, pettino i capelli disfatti come il mio viso dopo l'ennesimo orgasmo..dopo l'ennesima sublime tortura.
Adesso è il momento di nascondersi, di spegnere le luci, abbassare ancor di più la voce che è già un sussurro..torno a questa di realtà, quella tangibile, ma non più vera dell'altra..
Riso e zucca sul tavolo, fumante. Mio cognato allunga la bracca del vino cotto..avvicino il bicchiere alle labbra,ne sento l'aroma dolce fruttata..un sorso..no,mi fermo.
Appoggio il bicchiere ipnotizzata da una piccola luce verde che mi sta facendo scoppiare il cuore nel petto.
Non dovrei entrare su WhatsApp..non dovrei..
Vocale non ascoltato.
"Mi sono appena lavata, rivestita.."
"Allora non dovresti ascoltarlo"
La mia curiosità aumenta a dismisura.. immagino già le parole, la voce, il tono..
Avvicino il più possibile il cellulare al mio orecchio..un soffio, un sussurro appena accennato..mio cognato di fronte a me, mia suocera accanto.
"Ad un certo punto c'è una pausa, conviene che fermarmi lì"
"Angelica mangia o diventa freddo, non ti piace?"
Mia suocera mi guarda come se fossi un'aliena ma io non la vedo,non la sento. Non sono più nella loro dimensione..
Mi alzo .
Non dico una parola.
Prendo il telefono e corro in bagno.
Mi chiudo.
Faccio ripartire l'audio..il mio cuore si calma, torno a respirare..ma durerà poco lo so, presto altre sensazioni mi prenderanno.
La tua voce sussurra al mio orecchio..
"So che sei ancora a letto, so che hai ancora voglia..ti stai già mordendo la dita al solo sentire la mia voce..ti vedo"
Tesoro mio, non puoi sapere che non sono più nel mio letto al sicuro..ma in un bagno..il bagno di un'altra casa. Ad un pranzo con pochi parenti.
"So che hai ancora l'ovetto.. non lo accendere,non lo togliere. Aspetta."
Questa voce così dolce, profonda, sensuale..penetrante.. chiudo gli occhi, brividi intensi percorrono già la mia schiena giungendo alla mia intimità,per poi risalire dritti al cervello come scariche elettriche..mi abbandono ad essa..mi lascio guidare.
Divarico le gambe.
Mi piego in avanti.
Un braccio mi sostiene appoggiato al mobile del lavandino, l'altro si fa strada nei miei leggins.
Mi fermo.
Non è questo che desideri, non oggi.
Come posso fare qui? Tu mi credi a letto a pancia in giù..ma come posso sottrarmi a questa follia?
Neanche me ne rendo conto e il mio indice gira intorno alle mie labbra, calde, gonfie, bagnate. Indugia un poco, ma alla fine trova la sua destinazione, da te prescelta.
Mi rilasso.
E sono dentro di me,tu sei dentro di me.
L'altra mano impaziente ma devota ai tuoi comandi, accarezza il mio seno..prendo un capezzolo,irto pungente come uno spillo, lo afferro fra due dita e lo stringo, lo tiro , ci gioco come ci giocheresti tu..
Scendo dolcemente verso il monte di venere.
Sento la graffiante ricrescita sotto le unghie.
Vado oltre.
Sono un lago di piacere, di crampi, di spasmi e sospiri.
Eccolo.
Gonfio e pronto.
Il mio triangolino, la porta dell' inferno..
Lo sfioro lentamente
Potrei venire adesso.. basterebbe un tocco deciso.
Non voglio,non ora.
Continuo ad ascoltarti..
Tu sai quando sarà il momento..lo sai sempre.
Tu sai guidarmi
Tu che sai darmi piacere con la sola tua voce, mi affido a te.
Una parola,sei lettere..la mia ricompensa..
"Adesso"
Il mio corpo esplode in un'estasi dirompente. Le gambe mi cedono, la testa vola leggera in mille e zero pensieri, esisti solo tu, solo noi.
Apro gli occhi.
Il mio riflesso nello specchio..la guancia schiacciata al marmo del lavandino, sotto il cellulare dal quale escono ancora poche tue parole..
I cappelli scompigliati, le pupille dilatate,i miei occhi sembrano ancora più grandi, il viso rosso, il fiato corto, la schiena incurvata in avanti, con le gambe oscenamente aperte, e il sedere all'insù.
Mi mordo le labbra per non scoppiare a ridere di me stessa.
Sfilo le dita da dentro di me, faccio scorrere l'acqua..mi lavo.
Non so quanto tempo sia passato..cosa penseranno a tavola?
Dovrei sbrigarmi ad uscire ..no.
Faccio pipì.
Scatto una foto..
"Non sono a casa, e questo non è il mio bagno..dopo ti dico"
"🙂"
È felice.
E anch'io lo sono.
Adesso è il momento di nascondersi, di spegnere le luci, abbassare ancor di più la voce che è già un sussurro..torno a questa di realtà, quella tangibile, ma non più vera dell'altra..
Riso e zucca sul tavolo, fumante. Mio cognato allunga la bracca del vino cotto..avvicino il bicchiere alle labbra,ne sento l'aroma dolce fruttata..un sorso..no,mi fermo.
Appoggio il bicchiere ipnotizzata da una piccola luce verde che mi sta facendo scoppiare il cuore nel petto.
Non dovrei entrare su WhatsApp..non dovrei..
Vocale non ascoltato.
"Mi sono appena lavata, rivestita.."
"Allora non dovresti ascoltarlo"
La mia curiosità aumenta a dismisura.. immagino già le parole, la voce, il tono..
Avvicino il più possibile il cellulare al mio orecchio..un soffio, un sussurro appena accennato..mio cognato di fronte a me, mia suocera accanto.
"Ad un certo punto c'è una pausa, conviene che fermarmi lì"
"Angelica mangia o diventa freddo, non ti piace?"
Mia suocera mi guarda come se fossi un'aliena ma io non la vedo,non la sento. Non sono più nella loro dimensione..
Mi alzo .
Non dico una parola.
Prendo il telefono e corro in bagno.
Mi chiudo.
Faccio ripartire l'audio..il mio cuore si calma, torno a respirare..ma durerà poco lo so, presto altre sensazioni mi prenderanno.
La tua voce sussurra al mio orecchio..
"So che sei ancora a letto, so che hai ancora voglia..ti stai già mordendo la dita al solo sentire la mia voce..ti vedo"
Tesoro mio, non puoi sapere che non sono più nel mio letto al sicuro..ma in un bagno..il bagno di un'altra casa. Ad un pranzo con pochi parenti.
"So che hai ancora l'ovetto.. non lo accendere,non lo togliere. Aspetta."
Questa voce così dolce, profonda, sensuale..penetrante.. chiudo gli occhi, brividi intensi percorrono già la mia schiena giungendo alla mia intimità,per poi risalire dritti al cervello come scariche elettriche..mi abbandono ad essa..mi lascio guidare.
Divarico le gambe.
Mi piego in avanti.
Un braccio mi sostiene appoggiato al mobile del lavandino, l'altro si fa strada nei miei leggins.
Mi fermo.
Non è questo che desideri, non oggi.
Come posso fare qui? Tu mi credi a letto a pancia in giù..ma come posso sottrarmi a questa follia?
Neanche me ne rendo conto e il mio indice gira intorno alle mie labbra, calde, gonfie, bagnate. Indugia un poco, ma alla fine trova la sua destinazione, da te prescelta.
Mi rilasso.
E sono dentro di me,tu sei dentro di me.
L'altra mano impaziente ma devota ai tuoi comandi, accarezza il mio seno..prendo un capezzolo,irto pungente come uno spillo, lo afferro fra due dita e lo stringo, lo tiro , ci gioco come ci giocheresti tu..
Scendo dolcemente verso il monte di venere.
Sento la graffiante ricrescita sotto le unghie.
Vado oltre.
Sono un lago di piacere, di crampi, di spasmi e sospiri.
Eccolo.
Gonfio e pronto.
Il mio triangolino, la porta dell' inferno..
Lo sfioro lentamente
Potrei venire adesso.. basterebbe un tocco deciso.
Non voglio,non ora.
Continuo ad ascoltarti..
Tu sai quando sarà il momento..lo sai sempre.
Tu sai guidarmi
Tu che sai darmi piacere con la sola tua voce, mi affido a te.
Una parola,sei lettere..la mia ricompensa..
"Adesso"
Il mio corpo esplode in un'estasi dirompente. Le gambe mi cedono, la testa vola leggera in mille e zero pensieri, esisti solo tu, solo noi.
Apro gli occhi.
Il mio riflesso nello specchio..la guancia schiacciata al marmo del lavandino, sotto il cellulare dal quale escono ancora poche tue parole..
I cappelli scompigliati, le pupille dilatate,i miei occhi sembrano ancora più grandi, il viso rosso, il fiato corto, la schiena incurvata in avanti, con le gambe oscenamente aperte, e il sedere all'insù.
Mi mordo le labbra per non scoppiare a ridere di me stessa.
Sfilo le dita da dentro di me, faccio scorrere l'acqua..mi lavo.
Non so quanto tempo sia passato..cosa penseranno a tavola?
Dovrei sbrigarmi ad uscire ..no.
Faccio pipì.
Scatto una foto..
"Non sono a casa, e questo non è il mio bagno..dopo ti dico"
"🙂"
È felice.
E anch'io lo sono.
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