Rose Juliet

di
genere
etero

"Si sganciano di continuo, ormai sono talmente usurati che dovrei decidermi a cambiarli.." bisbiglio fra me e me, mentre in ginocchio sotto al tavolo in acciaio, cerco di riunire fra loro i tubi dell'irrigazione.
Un rumore. Dev'essere entrato qualcuno. Inclino la testa quel poco che basta per vedere due mocassini avvolti in un pantalone beige.. proprio ora doveva arrivare un cliente?
"Buongiorno. C'è nessuno?"
Che voce sensuale, penso. Non credo di conoscerla eppure sembra famigliare.
Dalla mia posizione non riesco a scorgere il viso, solo delle gambe lunghe, un uomo elegante..che ci farà in un vivaio?
"C'è nessuno?"
"Si sì ci sono,eccomi!"
Mi alzo da sotto al tavolo, un po' sporca di terra e vistosamente bagnata. Sorrido sperando non si noti troppo.
"Scusi stavo facendo dei lavori, mi dica? Come posso esserle utile?"
Lo osservo, mai visto prima, solitamente qui vengono per le piantine da orto, anche se di fiori ne ho tanti..un uomo sulla cinquantina, ben vestito, una camicia di lino azzurra gli delinea le spalle, cadendo morbida sul petto.
"Buongiorno, vorrei un mazzo di rose da regalare"
Quasi delusa da questa ammissione di appartenenza torno alla realtà.
"Che tipo di rose? Ho delle meravigliose Juliet rosa, vedrà che la sua compagna ne resterà stupita. Le vuole vedere?"
Intanto mi giro verso il frigo e ne prendo una..un bon bon rosa dai mille petali delicati e avvolgenti,il suo profumo riempie la stanza.
"Veramente particolare, va bene."
Preparo il bouquet osservando i suoi movimenti, il suo sguardo che curioso osserva tutto..dal lucernaio aperto, alla pozza d'acqua dov'ero immersa prima io, al mio gatto che scava in un cumulo di terra, per poi posarsi sulla mia camicetta inumidita. La cosa non mi disturba.. sorrido notando che la frescura ha reso pungenti i miei capezzoli che spiccano da sotto il tessuto. Il suo sguardo non molla la presa. Mi volto per prendere un nastrino dorato, mi piego sul bancone nei miei cortissimi jeans, lasciando al gentiluomo una visione diversa. Non lo posso vedere ma riesco a percepire i suoi occhi su di me, come una carezza non proprio leggera.
Il bouquet è pronto, paga,ringrazia e se ne va lasciando dietro di sé una soave fragranza dalle note legnose al bergamotto.
Torno al mio lavoro,con nuove fantasie nella testa..
Passano i giorni, ogni volta che si apre il portone spero di rivederlo,ma probabilmente era solo di passaggio..un uomo così viene dalla città,non certo da questi paesini sperduti.
Finché un giorno smetto di pensarci.

"Buongiorno"
La sua voce, inconfondibile. Un sussulto, mi pungo.
"Si è fatta male?"
Mi prende la mano tra le sue, vellutate, morbide, le dita affusolate ben curate. D'istinto mi ritraggo, mi sciacquo il dito pulsante sotto il getto d'acqua fresca. Lui mi osserva, restando a un passo dietro di me. La sua presenza alle mie spalle mi provoca brividi, eccitazione intensa, non lo conosco ma mi sembra di appartenergli da sempre.
Mi volto un po' scossa, imbarazzata. Mi sorride.
"L'altra volta è stata così gentile, sono piaciute molto le rose.. come si chiamano?"
"Juliet "
"Ah sì. Mia madre le ha adorate"
La mamma..il mio volto si illumina, non trattengo il sorriso che si allarga sul mio viso, reso più roseo.
Riprendo così coraggio.
"Se vuole ringraziarmi potrebbe offrirmi un thè alla pasticceria qui di fronte"
"Un thè?" Ripete divertito.
"Sì, perché un caffè durerebbe troppo poco.."
..................
A questo ripenso distesa sul tuo letto osservando il lento sorgere del sole. Lo vedo destarsi lentamente penetrando dalle fessure della tapparella della finestra esposta ad est coi suo raggi dorati.
La natura cambia la sua sinfonia, da dolce misterioso notturno a gioiosa melodia d'autunno.

Qui nella penombra della tua camera, avvolta solo da un leggero lenzuolo, sotto solo un fine perizoma, ricordo il nostro incontro così casuale, così dovuto..intanto faccio scorrere le parole sul cellulare..frasi che rievocano erotici momenti, queste frasi scritte da te che qualche mese fa non esistevi, ed ora sei diventato mio maestro, mio uomo, mio mondo, mio tutto.
Le immagini nella mia mente si formano e si confondono tra passato e fantasie future,come nuvole leggere in un cielo estivo.
Immersa nella più sublime lettura, la mia mano rende tangibile ciò che hai descritto in quelle righe, sfiorandomi la pelle, stringendo il mio seno, giocherellando coi capezzoli duri e irti. Sento una grande passione scorrere in me, batte forte attraverso la mia pelle accaldata, vorrebbe uscire con tutta la sua potenza. Ho voglia di rifare l'amore con te,come stanotte, lo farei per giorni e giorni e giorni fino ad esaurire questa mia insaziabile voglia di te, ma so che non ne sarei mai completamente sazia..il desiderio tornerebbe,come un fiume che riempie il proprio lago,e mai si coma,mai si placa.
Passo l'indice fra le labbra,leccandolo un po', inumidendolo come farebbe chi deve sfogliare un libro, ma il tuo racconto è virtuale e le mie dita sfoglieranno altro..
Quello stesso dito scivola giù verso il mio pube, si intrufola fra i peli del mio sesso, mentre il mio sguardo brama le tue prossime parole.
Inizio a massaggiare delicatamente la mia intimità, il perizoma uno straccetto fradicio.
Lo afferro, lo tiro facendolo scorrere violentemente fra le labbra, frizionando il mio clitoride, provocandomi brividi di piacere.
Lo sfilo del tutto.
Lascio che le mie dita mi posseggano, come fa il protagonista del tuo racconto con la sua donna..apro delicatamente le mie labbra, caldissime, non resisto e le spingo dentro .
Socchiudo gli occhi, devo resistere devo arrivare al punto, non posso lasciare la lettura a metà.
Sfilo le mie dita zuppe dei miei umori, per adagiarle sul monte di venere, giusto solo l'indice a stuzzicarmi per mantenermi in questo limbo di piacere.
Mi lascio prendere da questo orgasmo mattiniero, come un buon caffè risveglia il mio corpo assopito.
La mia testa ricade sul cuscino, inclinata verso l'entrata. Ti vedo, ma dovevi essere al lavoro.. che ci fai qua appoggiato allo stipite, a braccia conserte, mentre mi fissi malizioso, eccitato..come non notare il rigonfiamento nei tuoi boxer.
Sei stato lì tutto il tempo.. cattivo!
Mi mordo le labbra guardandoti divertita, scomposta.
È un attimo, mi prendi per le caviglie facendomi scivolare fino a giungere al bordo del letto dove mi accoglie la tua bocca che affamata si ciba del mio caldo nettare, della mia carne più intima. La tua lingua una piuma, calda avvolgente fra le mie cosce mi scalda di un nuovo calore.
Stavolta è un tuono dirompente che mi assale.
Circondo il tuo collo con le mie gambe, invitandoti ad osare di più.
Guardandomi dritta negli occhi e senza indugio mi penetri contemporaneamente figa e ano con le tue dita facendo trasalire.
Sdraiandoti su di me spingi a fondo, mordendomi i fianchi, risalendo sul seno.
Ti avvicini al mio volto contornato da goccioline brillanti di sudore, ti bacio sul collo sussurandoti all'orecchio "scopami".
Ti sollevi sorridendo, mi afferri i polsi e mi giri.
Mi spingi contro di te penetrandomi in profondità, la tua mano gioca con la mia vagina gocciolante,bramante di te.
Mi baci il collo, scivolando sulla schiena inarcata dal piacere che mi provochi. Mi fai tua, con dolce passione. Mi hai fatto conoscere la bellezza della calma, dal godere lentamente, intensamente, impazzire corpo e mente nell'indomabile tempesta di umori,di sesso e amore.
Ed è così che, chiudendo gli occhi, col corpo in preda a spasmi ovunque, raggiungiamo insieme quel limbo di paradiso, io avvolta nel tuo abbraccio, e tu avvolto in me, siamo una cosa sola, siamo all' unisono. Un piacere infinito,caldo.
...............
L'acqua scorre nella doccia.
Mi alzo anch'io.
Mi infilo una delle tue camicie, esco sul balcone,a piedi nudi sulle piastrelle ancora inumidite dalla notte.
L'aria fresca mi abbraccia.
L'antica città si sveglia con noi.
Socchiudo gli occhi godendomi questo momento tra sogno e realtà.
scritto il
2023-10-09
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