Luana ricattata cap. 3 - Inculata in tutti i sensi
di
Amico segreto
genere
dominazione
Ciao a tutti, mi chiamo Luana adesso ho quasi 50 anni e sono sposata, faccio la commercialista presso uno studio associato, ho sempre avuto una vita sessuale piuttosto intensa, ma quello che vi voglio raccontare è il mio ultimo anno dell’università, in cui attraverso un viscido ricatto gioco forza ho scoperto la dominazione e la trasgressione.
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La prima sera ero stata costretta a venire impalandomi da sola sul cazzo di Fede, mentre Ale era venuto nella mia fica.
Quindi mi hanno nuovamente costretto a spompinarli, si sono messi seduti vicini, uno ancora molto in tiro e l’altro semi moscio nel dopo orgasmo, tutti due sapevano di cazzo e di fica, quello di Ale anche di sperma, innocentemente gli ho chiesto di lavarsi, me ne sono pentita immediatamente, come risposta mi hanno voluto umiliare: “il bidè ce lo fai te con la lingua”.
Fede senza dire niente si alza e va in bagno, immaginavo che avesse voluto accontentarmi, invece torna con lo shampoo e mi dice se avevo della vasellina, mi sono sentita gelare, e mi fa: “quando ti diciamo di godere tu godi altrimenti per te c’è una punizione, oggi il tuo primo giorno da nostra troia vogliamo essere magnanimi, ti masturberai venendo mentre io ti inculo.
Ero come un maiale al macello, mi dovevo aprire le chiappe mentre Fede mi entrava dietro, per me era la prima sodomia cosciente, perchè la sera precedente lo avevano fatto ma ero talmente brilla di non aver sentito nulla, mentre adesso eccome se lo sentivo, il mio culetto era già in fiamme.
Ogni volta che facevano qualcosa di porco il telefonino, o dell’uno o dell’altro mi riprendeva sempre, adesso era posizionato sul tavolo snack tra cucina e soggiorno.
Ho iniziato a supplicarli di non farmi male, forse non gli piaceva la mia cantilena, fatto sta che Ale si è messo a suggerirmi all’orecchio a bassa voce cosa dovevo dire, ed io sprofondavo dalla vergogna: “Sono la vostra rotta in culo” “aprimi per bene” “Non vedo l’ora di prendervi insieme, uno davanti ed uno di dietro” mentre mi dovevo masturbare, e ancora: “sono la vostra troia” me l’avranno fatto dire venti volte, e poi: “quando torno a casa mi faccio inculare anche dal cornuto di Peppe” a volte balbettavo, a volte gemevo, mi sentivo sia violentata sia molto su di giri, non so se fosse la situazione, quello che facevo loro, quello che facevo io oppure quello che mi facevano dire, ma ad un certo punto ho sentito come il sangue ribollire, Fede spingeva come se non ci fosse un domani, mi sentivo squartare, e urlavo come una pazza, e di mia iniziativa stavolta gli ho urlato: “Godooooo maiali” scoppiando a piangere.
Ho sentito le gambe cedere, credo di essere svenuta per qualche secondo, mi sono risvegliata a letto nuda, mi avevano pulito con le salviettine umidificate, erano intorno a me e sorridendomi mi hanno detto:
Fede: “questo si chiama godere”
Ale: “quest’anno ci divertiremo un sacco”
Continua.............
Questo racconto è scritto su commissione, se ti affascinano le storie di ricatto: amicosegreto@tutanota.it
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La prima sera ero stata costretta a venire impalandomi da sola sul cazzo di Fede, mentre Ale era venuto nella mia fica.
Quindi mi hanno nuovamente costretto a spompinarli, si sono messi seduti vicini, uno ancora molto in tiro e l’altro semi moscio nel dopo orgasmo, tutti due sapevano di cazzo e di fica, quello di Ale anche di sperma, innocentemente gli ho chiesto di lavarsi, me ne sono pentita immediatamente, come risposta mi hanno voluto umiliare: “il bidè ce lo fai te con la lingua”.
Fede senza dire niente si alza e va in bagno, immaginavo che avesse voluto accontentarmi, invece torna con lo shampoo e mi dice se avevo della vasellina, mi sono sentita gelare, e mi fa: “quando ti diciamo di godere tu godi altrimenti per te c’è una punizione, oggi il tuo primo giorno da nostra troia vogliamo essere magnanimi, ti masturberai venendo mentre io ti inculo.
Ero come un maiale al macello, mi dovevo aprire le chiappe mentre Fede mi entrava dietro, per me era la prima sodomia cosciente, perchè la sera precedente lo avevano fatto ma ero talmente brilla di non aver sentito nulla, mentre adesso eccome se lo sentivo, il mio culetto era già in fiamme.
Ogni volta che facevano qualcosa di porco il telefonino, o dell’uno o dell’altro mi riprendeva sempre, adesso era posizionato sul tavolo snack tra cucina e soggiorno.
Ho iniziato a supplicarli di non farmi male, forse non gli piaceva la mia cantilena, fatto sta che Ale si è messo a suggerirmi all’orecchio a bassa voce cosa dovevo dire, ed io sprofondavo dalla vergogna: “Sono la vostra rotta in culo” “aprimi per bene” “Non vedo l’ora di prendervi insieme, uno davanti ed uno di dietro” mentre mi dovevo masturbare, e ancora: “sono la vostra troia” me l’avranno fatto dire venti volte, e poi: “quando torno a casa mi faccio inculare anche dal cornuto di Peppe” a volte balbettavo, a volte gemevo, mi sentivo sia violentata sia molto su di giri, non so se fosse la situazione, quello che facevo loro, quello che facevo io oppure quello che mi facevano dire, ma ad un certo punto ho sentito come il sangue ribollire, Fede spingeva come se non ci fosse un domani, mi sentivo squartare, e urlavo come una pazza, e di mia iniziativa stavolta gli ho urlato: “Godooooo maiali” scoppiando a piangere.
Ho sentito le gambe cedere, credo di essere svenuta per qualche secondo, mi sono risvegliata a letto nuda, mi avevano pulito con le salviettine umidificate, erano intorno a me e sorridendomi mi hanno detto:
Fede: “questo si chiama godere”
Ale: “quest’anno ci divertiremo un sacco”
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