La nave scuola
di
LILLO
genere
gay
Non sono più molto giovane, i miei sessanta li ho raggiunti, e di cazzi ne ho presi nella mia vita e ne ho dato.
Ho sempre amato travestirmi e truccarmi, farmi agganciare da maschi vogliosi in qualsiasi situazione e luogo, da giovane poi diverse volte, mi mettevo in parcheggi nascosti, e mi facevo caricare in auto come una prostituta, e come tale mi comportavo.
Poi, mi sono sposata, e lo dovevo fare di nascosto, complice il mio lavoro, che mi portava lontano da casa per giorni, ho iniziato a portarmeli in albergo, fino a quando mia moglie mi ha scoperta.
Ero a Roma per lavoro, e era pomeriggio, non avevo nulla da fare, e così, ben vestita e truccata, ero intenta a gustarmi tenta centimetri di cazzo, di un ragazzo Senegalese, che lavorava in albergo, li tutti sapevano della mia natura, tanto, che mi chiamavano Signora.
Mi fece una sorpresa, mi raggiungeva per passare il fine settimana in mia compagnia, e così, si presentò in camera, rimase leggermente stupita dalla scena, io a pecora, che gemevo, mentre il palo di carne scivolava e usciva con estrema facilità dal mio culo sfondato.
Rimase sulla soglia, a bocca aperta, fù il mio ragazzo ad accorgersi di lei, si sfilò impaurito, ma lo fece mentre stava sborrando, e così il primo getto mi colpì le cosce, e il resto fù sparato per la stanza, e in direzione di Gabriella, colpì il suo seno, e lo sperma le colava sul decolté, io mi girai per dirgli che cosa gli avesse preso e la vidi.
Lui si rivestì velocemente e fuggì, e io rimasi lì, avevo il cazzo durissimo, iniziai a toccarmi, e poi a masturbarmi, il mio buco era oscenamente aperto, lei si avvicinò, sei un frocio mi disse, no amore sono una femmina mancata, mi accarezzò le cosce, che buco enorme che hai lo toccò sì le dissi, il suo tocco mi eccitava ancora di più, infilò due dita, poi trè, e io mi allargavo di più, poi la incitai, prendi la crema, mia moglie ha delle mani piccole, e slanciate, e le dissi, ungiti e infilala se vuoi, vidi un lampo nei suoi occhi, e così fece, lentamente infilò la mano dentro il mio buco, e poi iniziò ad andare su e giù, io ero al settimo cielo.
Poi la cosa prese una piega diversa, mi girai e le dissi, ora l'altra, sfondami, ora, e lei lo fece, dieci minuti dopo, avevo le sue due mani, infilate nel culo.
Sborrai come una pazza.
Ho sempre amato travestirmi e truccarmi, farmi agganciare da maschi vogliosi in qualsiasi situazione e luogo, da giovane poi diverse volte, mi mettevo in parcheggi nascosti, e mi facevo caricare in auto come una prostituta, e come tale mi comportavo.
Poi, mi sono sposata, e lo dovevo fare di nascosto, complice il mio lavoro, che mi portava lontano da casa per giorni, ho iniziato a portarmeli in albergo, fino a quando mia moglie mi ha scoperta.
Ero a Roma per lavoro, e era pomeriggio, non avevo nulla da fare, e così, ben vestita e truccata, ero intenta a gustarmi tenta centimetri di cazzo, di un ragazzo Senegalese, che lavorava in albergo, li tutti sapevano della mia natura, tanto, che mi chiamavano Signora.
Mi fece una sorpresa, mi raggiungeva per passare il fine settimana in mia compagnia, e così, si presentò in camera, rimase leggermente stupita dalla scena, io a pecora, che gemevo, mentre il palo di carne scivolava e usciva con estrema facilità dal mio culo sfondato.
Rimase sulla soglia, a bocca aperta, fù il mio ragazzo ad accorgersi di lei, si sfilò impaurito, ma lo fece mentre stava sborrando, e così il primo getto mi colpì le cosce, e il resto fù sparato per la stanza, e in direzione di Gabriella, colpì il suo seno, e lo sperma le colava sul decolté, io mi girai per dirgli che cosa gli avesse preso e la vidi.
Lui si rivestì velocemente e fuggì, e io rimasi lì, avevo il cazzo durissimo, iniziai a toccarmi, e poi a masturbarmi, il mio buco era oscenamente aperto, lei si avvicinò, sei un frocio mi disse, no amore sono una femmina mancata, mi accarezzò le cosce, che buco enorme che hai lo toccò sì le dissi, il suo tocco mi eccitava ancora di più, infilò due dita, poi trè, e io mi allargavo di più, poi la incitai, prendi la crema, mia moglie ha delle mani piccole, e slanciate, e le dissi, ungiti e infilala se vuoi, vidi un lampo nei suoi occhi, e così fece, lentamente infilò la mano dentro il mio buco, e poi iniziò ad andare su e giù, io ero al settimo cielo.
Poi la cosa prese una piega diversa, mi girai e le dissi, ora l'altra, sfondami, ora, e lei lo fece, dieci minuti dopo, avevo le sue due mani, infilate nel culo.
Sborrai come una pazza.
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