Luana ricattata cap. 4 i primi ingoi
di
Amico segreto
genere
dominazione
Ciao a tutti, mi chiamo Luana adesso ho quasi 50 anni e sono sposata, faccio la commercialista presso uno studio associato, ho sempre avuto una vita sessuale piuttosto intensa, ma quello che vi voglio raccontare è il mio ultimo anno dell’università, in cui attraverso un viscido ricatto gioco forza ho scoperto la dominazione e la trasgressione.
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Il giorno dopo mi misi a piangere, ero tutta indolenzita, mi bruciava il culetto, era tutto rosso, ero disperata.
Scrissi nella chat che non riuscivo a camminare e che mi avevano fatto male, una cosa era voler scopare e godere, un’altra farmi male.
Mi dissero che si erano fatti prendere un po’ la mano, che ero così eccitante, che mi avevano sognata da quando mi avevano vista la prima volta, e non sarebbe più successo, sarebbero stati più delicati e dovevo provare piacere anche io.
Il mattino dopo mi avrebbero invitato a colazione, quello che non sapevo era quale sarebbe stata la mia colazione per tutto l’anno.
Mi passarono a prendere in macchina, mi portarono in un posto verso Castel Maggiore un po’ fuori Bologna e mi controllarono dietro quanto ero irritata e davanti quanto ero eccitata, ero carne al macello.
Poi mi spiegarono che loro preferivano i pompini di prima mattina, mentre la sera quando ci saremmo visti mi avrebbero scopato e fatto godere.
Lo vollero insieme, un po’ uno un po’ l’altro, per vedere chi sarebbe venuto prima avrebbe lasciato all’altro sia la priorità serale sia la scelta di come e dove farlo.
Mentre ero inginocchiata mi spiegarono che dovevo imparare a non perderne nemmeno una goccia, perchè era molto nutriente e mi faceva venire la pelle bella.
All’inizio mi faceva così schifo che pensavo di vomitare, poi ci ho fatto l’abitudine e me lo sono dovuto fare piacere, ogni uomo ha un sapore diverso, ho scoperto poi, dovuto soprattutto all’alimentazione.
Dopo tre o quattro colazioni a base di sperma, mi fecero i complimenti per come avevo imparato a riceverlo, ingoiarlo e poi pulirlo accuratamente con la lingua, tutti gli uomini che poi avuto mi hanno sempre fatto i complimenti di questa specialità che mi è stata insegnata dai due porci di Ale e Fede all’università.
Una mattina mi vennero a prendere in tre c’era anche Marcello il ragazzo della mia coinquilina Anna, così quella mattina la colazione fu più abbondante, mentre io lavoravo con la bocca e con le due mani contemporaneamente, erano loro che si scambiano posizione lasciandomi sempre in bocca quello al centro e segare i due a destra e sinistra.
Quella mattina mi bagnai tantissimo, sia per la presenza di Marcello, sia perchè mi dicevano che tutte le mancanze di Anna avrei dovuto sostituirla io, di parlarci e convincerla ad ingoiare lo sperma di Marcello.
Inoltre mi chiesero di fotografare Ginevra mentre faceva la doccia, Ale e Fede il giorno dopo alle spalle di Marcello, mi dissero che volevano le foto anche di Anna.
Quella famosa sera, Marcello l’aveva protetta, gli aveva concesso solo di vederla e toccarla un po’ ,poi l’aveva scopata solo lui con i due porci che si divertivano con me.
Avrei dovuto odiarli per la trappola che mi hanno teso, ma una parte di me era attratta dai mie carnefici, e a parte la prime volte che mi sono sentita quasi stuprata, poi siamo quasi entrati in sintonia, mi facevano fare porcate, ma molte delle quali mi donavano un piacere perverso.
Anche il mio abbigliamento cambiò, a volte andavano insieme a comprare gonne a pelo di fica, solitamente nei camerini mi masturbavano su richiesta, era eccitante perchè dovevo rimanere in silenzio vista la vicinanza con gli altri.
Fare le foto alle mie coinquiline non mi piacque mi fecero sentire una merda, mentre invece mesi dopo le convinsi a fare la foto porca, tette e fiche al vento senza la testa.
Quando lo scrissi in chat come premio mi avrebbero lasciato andare una settimana a casa dal mio Peppe, se avevamo parlato in precedenza mi avevano consigliato di lasciarlo, avevo una media di 10-15 rapporti sessuali a settimana, Ale e Fede erano due macchine da guerra a volte si univa pure Marcello, i week end che rientravo mi sembrava quasi di far riposare sia la lingua che la passera.
La settimana mi servì per stare soprattutto con me stessa, l’anno da porca sarebbe stata una parentesi della mia vita, poi sarei tornata a fare la brava ragazza, ma avrei voluto un buono come Peppe che mi dava poche soddisfazioni a letto oppure un bastardo con Fede o Ale che vivevano, come dicevano loro, “a cazzo ritto”, con il solo scopo di godere e far godere.
Continua.............
Questo racconto è scritto su commissione, se ti affascinano le storie di ricatto: amicosegreto@tutanota.it
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Il giorno dopo mi misi a piangere, ero tutta indolenzita, mi bruciava il culetto, era tutto rosso, ero disperata.
Scrissi nella chat che non riuscivo a camminare e che mi avevano fatto male, una cosa era voler scopare e godere, un’altra farmi male.
Mi dissero che si erano fatti prendere un po’ la mano, che ero così eccitante, che mi avevano sognata da quando mi avevano vista la prima volta, e non sarebbe più successo, sarebbero stati più delicati e dovevo provare piacere anche io.
Il mattino dopo mi avrebbero invitato a colazione, quello che non sapevo era quale sarebbe stata la mia colazione per tutto l’anno.
Mi passarono a prendere in macchina, mi portarono in un posto verso Castel Maggiore un po’ fuori Bologna e mi controllarono dietro quanto ero irritata e davanti quanto ero eccitata, ero carne al macello.
Poi mi spiegarono che loro preferivano i pompini di prima mattina, mentre la sera quando ci saremmo visti mi avrebbero scopato e fatto godere.
Lo vollero insieme, un po’ uno un po’ l’altro, per vedere chi sarebbe venuto prima avrebbe lasciato all’altro sia la priorità serale sia la scelta di come e dove farlo.
Mentre ero inginocchiata mi spiegarono che dovevo imparare a non perderne nemmeno una goccia, perchè era molto nutriente e mi faceva venire la pelle bella.
All’inizio mi faceva così schifo che pensavo di vomitare, poi ci ho fatto l’abitudine e me lo sono dovuto fare piacere, ogni uomo ha un sapore diverso, ho scoperto poi, dovuto soprattutto all’alimentazione.
Dopo tre o quattro colazioni a base di sperma, mi fecero i complimenti per come avevo imparato a riceverlo, ingoiarlo e poi pulirlo accuratamente con la lingua, tutti gli uomini che poi avuto mi hanno sempre fatto i complimenti di questa specialità che mi è stata insegnata dai due porci di Ale e Fede all’università.
Una mattina mi vennero a prendere in tre c’era anche Marcello il ragazzo della mia coinquilina Anna, così quella mattina la colazione fu più abbondante, mentre io lavoravo con la bocca e con le due mani contemporaneamente, erano loro che si scambiano posizione lasciandomi sempre in bocca quello al centro e segare i due a destra e sinistra.
Quella mattina mi bagnai tantissimo, sia per la presenza di Marcello, sia perchè mi dicevano che tutte le mancanze di Anna avrei dovuto sostituirla io, di parlarci e convincerla ad ingoiare lo sperma di Marcello.
Inoltre mi chiesero di fotografare Ginevra mentre faceva la doccia, Ale e Fede il giorno dopo alle spalle di Marcello, mi dissero che volevano le foto anche di Anna.
Quella famosa sera, Marcello l’aveva protetta, gli aveva concesso solo di vederla e toccarla un po’ ,poi l’aveva scopata solo lui con i due porci che si divertivano con me.
Avrei dovuto odiarli per la trappola che mi hanno teso, ma una parte di me era attratta dai mie carnefici, e a parte la prime volte che mi sono sentita quasi stuprata, poi siamo quasi entrati in sintonia, mi facevano fare porcate, ma molte delle quali mi donavano un piacere perverso.
Anche il mio abbigliamento cambiò, a volte andavano insieme a comprare gonne a pelo di fica, solitamente nei camerini mi masturbavano su richiesta, era eccitante perchè dovevo rimanere in silenzio vista la vicinanza con gli altri.
Fare le foto alle mie coinquiline non mi piacque mi fecero sentire una merda, mentre invece mesi dopo le convinsi a fare la foto porca, tette e fiche al vento senza la testa.
Quando lo scrissi in chat come premio mi avrebbero lasciato andare una settimana a casa dal mio Peppe, se avevamo parlato in precedenza mi avevano consigliato di lasciarlo, avevo una media di 10-15 rapporti sessuali a settimana, Ale e Fede erano due macchine da guerra a volte si univa pure Marcello, i week end che rientravo mi sembrava quasi di far riposare sia la lingua che la passera.
La settimana mi servì per stare soprattutto con me stessa, l’anno da porca sarebbe stata una parentesi della mia vita, poi sarei tornata a fare la brava ragazza, ma avrei voluto un buono come Peppe che mi dava poche soddisfazioni a letto oppure un bastardo con Fede o Ale che vivevano, come dicevano loro, “a cazzo ritto”, con il solo scopo di godere e far godere.
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Questo racconto è scritto su commissione, se ti affascinano le storie di ricatto: amicosegreto@tutanota.it
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